II stazione

Gesù è caricato della croce

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

Gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: « Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito? ».

E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo ( Lc 22,63-65 ).

In classe, leggevamo a turno il libro La gabbianella e il gatto.

Quando fu il turno di Martina, lei iniziò a confondere le lettere una con l'altra e così le frasi persero di significato.

Parola dopo parola iniziai a ridere e con me tutti gli altri.

Ricordo ancora Martina tutta rossa in volto, la voce rotta e gli occhi pieni di lacrime.

Forse non era nostra intenzione deriderla, eppure quanto dolore le abbiamo provocato con quelle nostre risate!

La persecuzione non è un lontano ricordo di duemila anni fa: a volte certe nostre azioni possono giudicare, ferire e calpestare un fratello o una sorella.

A volte far soffrire qualcuno ci può aver causato un po' di piacere, perché dietro quelle sofferenze abbiamo mascherato i nostri stessi disagi.

Gesù ci ha insegnato ad amare e nel suo amore si trova la risposta a tutte le sofferenze.

Dobbiamo essere disposti a tutto per non fare male agli altri, anzi, per fare loro del bene.

Preghiera dei ragazzi

Gesù, niente ci separerà dal tuo amore.

Rendici capaci di amare i nostri fratelli e le nostre sorelle meno fortunati.

Preghiamo.

Signore, Padre buono, che hai mandato a noi Gesù, obbediente fino alla morte, donaci la forza del tuo amore per prendere coraggiosamente la nostra croce.

Donaci la tua speranza e sapremo riconoscerti anche nei momenti più bui della nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Pater noster

Cuius animam gementem,

contristatam et dolentem

pertransivit gladius.