XII stazione |
V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: « Donna, ecco tuo figlio! ».
Poi disse al discepolo: « Ecco tua madre! ».
E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. ( Gv 19,25-27 )
Eravamo in cinque in casa: io, mio marito e i nostri tre figli.
Cinque anni fa la vita si è complicata.
Una diagnosi difficile da accettare, una malattia oncologica scritta ogni istante sul volto della figlia più piccola.
Una malattia che, pur non avendo mai spento il suo sorriso, ha reso lo stridore dell'ingiustizia che vivevamo ancora più doloroso.
Malgrado le "beffe" di cui il dolore sembrava averci già ricoperto, dopo solo sei anni di matrimonio mio marito ci ha lasciato per una morte improvvisa, mettendoci su una strada di solitudine straziante, durante la quale in due anni abbiamo accompagnato la piccola di casa al suo ultimo saluto.
Sono passati cinque anni dall'inizio di questa avventura che non abbiamo assolutamente compreso razionalmente, ma la certezza è che questa grande croce è stata abitata dal Signore e lo è ancora oggi.
"Dio non chiama chi è capace ma rende capace chi chiama": questo ci disse un giorno una suora, e queste parole ci hanno cambiato la prospettiva di vita negli ultimi anni.
La menzogna più grande con cui abbiamo combattuto era quella di non essere più famiglia.
Non conosco altro modo per rispondere al mio cuore e al mio dolore nella carne, se non quello di affidarmi al Signore che vive questo pezzo di strada terrena con me.
Tante volte, nelle sedute di chemioterapia di mia figlia, mi sono sentita come Maria sotto la croce; ed è quella esperienza che mi fa sentire oggi – anche se solo per un pezzetto – madre del mio Signore.
Signore Gesù, che hai conosciuto lo strazio degli affetti.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che non hai dato alla morte l'ultima parola.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che ci hai donato per testamento la tua stessa Madre.
R/. Dona nobis pacem.
Signore Gesù, che prima di spirare hai voluto consegnarci tua Madre e affidare noi alle sue cure, ascolta le nostre suppliche: concedi alle famiglie segnate dalla morte di un figlio di custodire la grazia ricevuta con il dono della loro vita e a tutti noi, nella consolazione dello Spirito, di raccogliere le tue ultime volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R/. Amen.
Vidit suum dulcem Natum
moriendo desolatum,
dum emisit spiritum.