Gesù proclama le beatitudini
Gesù, proclamando le Beatitudini, ci ha insegnato come vivere, alla luce del comandamento dell'amore, gli impegni del Battesimo e della vocazione cristiana.
Il Regno dei cieli, egli ci ha detto, è simile a un tesoro nascosto e a una perla preziosa.
Anche noi dobbiamo essere pronti a ogni sacrificio, per possedere la vita nuova in Cristo Signore.
"Le Beatitudini sono al centro della predicazione di Gesù.
La loro proclamazione riprende le promesse fatte al popolo eletto a partire da Abramo.
Le porta alla perfezione ordinandole non più al solo godimento di una terra, ma al Regno dei cieli" ( CCC 1716 ).
Ecco il testo delle Beatitudini secondo Matteo:
" In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a. sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
" Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi "" ( Mt 5,1-12 ).
"Le Beatitudini dipingono il volto di Gesù Cristo e ne descrivono la carità;
esse esprimono la vocazione dei fedeli associati alla gloria della sua Passione e della sua Resurrezione;
illuminano le azioni e le disposizioni caratteristiche della vita cristiana;
sono le promesse paradossali che, nelle tribolazioni, sorreggono la speranza;
annunziano le benedizioni e le ricompense già oscuramente anticipate ai discepoli, sono inaugurate nella vita della Vergine e di tutti i Santi" ( CCC 1717 ).
Ogni Beatitudine inizia sempre con un grido di gioiosa speranza che Gesù lancia a tutti i suoi discepoli, traumatizzati dalle difficoltà della vita: "Beati, sì, beati".
La Beatitudine è la gioia che ha la dimensione dell'eterno.
Poi Gesù profila la situazione esistenziale in cui sono immersi i cristiani e la loro mentalità: i mansueti, i pacificatori, i misericordiosi …
Infine la promessa: un'evocazione della grande ricompensa che attende i suoi discepoli.
Ogni Beatitudine è legata a una promessa: il Regno dei cieli.
La sua realizzazione deve ancora arrivare: ecco la Beatitudine della speranza;
è un anticipo audace sulla felicità senza incrinature che sfolgorerà all'instaurazione del Regno.
In sintesi dal CCC ( 1724 - 1729 )
Il Decalogo, il Discorso della Montagna e la catechesi apostolica ci descrivono le vie che conducono al Regno dei cieli.
Noi ci impegniamo in esse passo passo, mediante azioni quotidiane, sostenuti dalla grazia dello Spirito Santo.
Fecondati dalla Parola di Cristo, lentamente portiamo frutti nella Chiesa per la gloria di Dio.
Le Beatitudini riprendono e portano a perfezione le promesse di Dio fatte a partire da Abramo, ordinandole al Regno dei cieli.
Esse rispondono al desiderio di felicità che Dio ha posto nel cuore dell'uomo.
Le Beatitudini ci insegnano il fine ultimo al quale Dio ci chiama:
il Regno, la visione di Dio, la partecipazione alla natura divina, la vita eterna, la filiazione, il riposo in Dio.
La Beatitudine della vita eterna è un dono gratuito di Dio:
è soprannaturale al pari della grazia che ad essa conduce.
Le Beatitudini ci mettono di fronte a scelte decisive riguardo ai beni terreni;
esse purificano il nostro cuore per renderci capaci di amare Dio al di sopra di tutto.
La Beatitudine del cielo determina i criteri di discernimento nell'uso dei beni terreni in conformità alla Legge di Dio.
Il cristiano custodisce i comandamenti di Cristo
Dice Gesù: "Se mi amate, custodite i miei comandamenti, e io pregherò il Padre mio ed Egli vi darà un altro consolatore" ( Gv 14,15-16 ).
"Chi ha i miei comandamenti e li osserva, ecco chi mi ama;
chi mi ama sarà amato dal Padre mio" ( Gv 14,21 ).
"Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà" ( Gv 14,22 ).
"Siete miei amici, se fate ciò che vi comando" ( Gv 15,14 ).
Dice S. Giovanni apostolo: "Se osserviamo i comandamenti, sappiamo di averlo conosciuto.
Chi dice: "L'ho conosciuto, ma non osserva i suoi comandamenti è un bugiardo" ( 1 Gv 2,3-5 ).