La sottomissione vicendevole

14-1-2007

Don Mauro Agreste

Indice

1) Avete passato delle liete vacanze natalizie?
2) C'è poi in vista un progetto di evangelizzazione per cellule
3) Il 169: la sottomissione vicendevole e l'amore coniugale
4) Al cap. 2 del Vangelo di S. Giovanni, le nozze di Cana
5) Il primo insegnamento: una famiglia deve essere aperta
6) La famiglia per essere autenticamente famiglia non può essere una monade chiusa in se stessa
7) Poi possono sorgere, addirittura, delle crisi
8) Allora succede spesso che a causa degli eventi e delle necessità, si diventi tutti un po' Marta
9) Succede che fanno degli impegni famigliari i loro dei
10) Il problema è quando tutto quello che è intorno a noi ci tiranneggia
11) Nel matrimonio la relazionalità è assunta, a livelli divini, perché la relazione è donazione totale
12) Siete inseriti in una comunità famigliare nella quale siete chiamati, a risplendere come astri
13) È molto facile evangelizzare, toccare il cuore di una persona che non ti conosce
14) Il Signore ha bisogno di persone che siano attive nel mondo
15) Tutti ci rendiamo conto che la catechesi nei nostri giorni si tratta di evangelizzazione
16) Come si fa ha sostenere questo cammino di relazione?
17) Il rischio è che a un entusiasmo iniziale, poi segua una vita piena di abitudini
18) L'intervento di Dio nella vita delle persone porta un'abbondanza straripante un'abbondanza di gioia e di bontà
19) Ma non per dei cristiani, quando Dio entra nella vita di una persona allora succede qualche cosa di straordinario
20) L'affetto è ciò che sostiene l'amore
21) Nell'amore di coppia, a un grande fuoco iniziale, può far seguitare un'inerzia che dura per alcuni anni
22) L'affetto può essere nutrito? Può essere rivitalizzato? Chi nutre l'affetto, è lo Spirito Santo.
23) Per questo si parla di un amore paziente, misericordioso, in continua riconciliazione
24) Se vuoi che il tuo affetto cresca, chiedilo allo Spirito Santo
25) La riconciliazione vuol dire una continua ricerca di mantenere vivo l'affetto

1) Avete passato delle liete vacanze natalizie?

Bene arrivati a tutti.

Avete passato delle liete vacanze natalizie?

Gesù è nato nel vostro cuore, oppure vi siete preoccupati di fare tutti i ricevimenti tipici di quel tempo?

Allora noi andiamo avanti nella nostra riflessione: mi viene in mente in questo momento che si potrebbe lasciare qualche cosa che dia una specie di traccia che si può seguire, quando siete a casa, per il vostro cammino, e io avrei piacere che fosse qualche cosa di biblico, per cui vedremo come fare perché si possa concretizzare in qualche cosa di visibile il cammino per cui vi state preparando, avete già fatto delle promesse ecc… ecc…

2) C'è poi in vista un progetto di evangelizzazione per cellule

C'è poi in vista un progetto di evangelizzazione per cellule, le cellule di evangelizzazione per il quale voi siete un po' nella pupilla di Dio, per vedere in quale modo si può realizzare questo tipo di cammino, che è un cammino tipicamente catechistico, importante perché coinvolge l'intera coppia, la famiglia, quindi la famiglia diventa un po' quella che è agli occhi di Dio: la piccola Chiesa che raduna attorno a se un cenacolo di preghiera, siamo d'accordo?

Allora, prima cosa, io andrei avanti nell'analisi degli articoli che abbiamo visto fino ad ora.

3) Il 169: la sottomissione vicendevole e l'amore coniugale.

Mi pare che il 169 l'abbiamo visto: la sottomissione vicendevole e l'amore coniugale.

Lo leggo: "Amore paziente e perdono reciproco.

Gli sposi catechisti per amore di Gesù Crocifisso vivono le relazioni coniugali e famigliari con amore paziente e misericordioso, ispirato alla continua riconciliazione.

Con fede e fortezza essi cercano di adattarle alle varie circostanze, sforzandosi di cogliere l'aspetto positivo delle persone e delle situazioni con animo aperto agli accadimenti e agli imprevisti"

4) Al cap. 2 del Vangelo di S. Giovanni, le nozze di Cana

Una cosa da tenere molto in considerazione la cogliamo anche dal Vangelo di oggi al cap. 2 del Vangelo di S. Giovanni, le nozze di Cana. ( Gv 2,1 )

Intanto ogni elemento che troviamo in quella parabola, se possiamo chiamarla parabola perché in realtà è il racconto di ciò che accadde.

Ha un significato spirituale importante, anche le cose che a noi sembrano le più banali: gli oggetti che troviamo descritti in quel racconto.

Specificatamente le giare di pietra, delle quali si dice che contenevano ciascuna due o tre barili e che Gesù dice ai servi di riempirle; segno che erano vuote.

Sono state colmate fino all'orlo.

Ora quelle giare erano in uso per la purificazione di quelli che entravano in casa.

Se qualcuno di voi ha avuto la gioia di poter andare in terra santa ha visto che nonostante siano passati 2000 anni le strade sono molto polverose.

Dunque era chiaro che i viandanti di allora, entrando in una casa, in segno di massima cortesia ricevevano dell'acqua per sciacquarsi i piedi, cosa fortemente gradita in quei luoghi, ma c'erano sei giare, e non sei giare di poca capacità, contenevano ciascuna due o tre barili.

Questo vuol dire che gli invitati a quelle nozze erano veramente tanti.

5) Il primo insegnamento: una famiglia deve essere aperta

Il primo insegnamento potrebbe essere questo: una famiglia per essere autenticamente secondo il progetto di Dio, deve poter essere aperta.

Questo simbolo delle nozze di Cana in cui ci sono molti invitati, indica un atteggiamento di una famiglia che vuole condividere la gioia che ha ricevuto.

Adesso isoliamo, per un attimo, il fatto che si trattasse di un matrimonio, per cui è una cosa usuale che durante un festeggiamento, un matrimonio, ci siano tantissimi convitati. Ma l'insegnamento spirituale potrebbe essere questo.

6) La famiglia per essere autenticamente famiglia non può essere una monade chiusa in se stessa

La famiglia per essere autenticamente famiglia non può essere una monade.

Che cos'è una monade? Una monade vuol dire una realtà chiusa in se stessa.

A volte accade che in una famiglia poiché si è a volte condizionati dalle tante cose che succedono, uno finisca per essere sempre nell'ambito rinchiuso della propria famiglia, confermate?

Per cui effettivamente le preoccupazioni ci sono, i pensieri ci sono, la progettualità c'è.

Per cui sembra che l'interno della famiglia sia diventato tutto il mondo in cui uno viene a vivere.

E così passano gli anni, i lustri, i decenni, e dopo qualche decennio uno si chiede: "Beh che cosa succede?

Il mondo ha continuato a viaggiare e io non me ne sono accorto.

Mi sono chiuso dentro la mia famiglia."

7) Poi possono sorgere, addirittura, delle crisi

Poi possono sorgere, addirittura, delle crisi personali perché succede che una coppia di coniugi vive, per forza di cose: lavoro, denaro, casa ecc… e passano i decenni e quando i figli si sposano e fanno la loro famiglia, accade che la persona cade in crisi.

Perché tutto il mondo che si era creato è sparito di colpo.

Ora questo, evidentemente, è una cosa che accade di frequente perché per forza di cose le persone si lasciano trascinare dagli eventi.

Sono un po' come Marta. Vi ricordate cosa diceva Gesù a Marta?

"Marta, Marta tu ti preoccupi di troppe cose. Maria ha scelto la parte migliore, che io non le toglierò."

8) Allora succede spesso che a causa degli eventi e delle necessità, si diventi tutti un po' Marta

Allora succede spesso che a causa degli eventi e delle necessità, si diventi tutti un po' Marta, bisogna fare, fare, fare al limite del parossismo.

Poi di colpo questo fare, fare si interrompe, e se non si è stati previdenti nel crearsi un mondo interiore, allora si crolla, si crolla anche psicologicamente: depressioni con attacchi di panico, di ansia ecc… ecc… è una somatizzazione esterna di un vuoto che si è venuto a creare perché non ci si è preparati ad affrontare un cambiamento di vita.

Questa è la negazione della famiglia, perché se la famiglia è in realtà un centro di relazione, allora deve veramente essere un centro di relazione, e le relazioni non sono soltanto interne ma sono anche esterne.

Dunque enfatizzare le necessità e gli impegni che ci sono, e nessuno di noi viene dire che non ci sono, sicuramente quando i bambini sono piccoli bisogna seguirli, poi c'è la scuola, lo sport, la musica e chissà quante altre cose; quindi effettivamente gli impegni ci sono, ma si rischia, se non si è previdenti, di vivere in funzione di…

In funzione delle persone, in funzione delle cose da fare, e il risultato è che quando gli eventi cambiano una persona ha perso la propria divinità.

9) Succede che fanno degli impegni famigliari i loro dei

Succede che, senza avvedersene, alcune persone fanno degli impegni famigliari, della gestione della casa, delle necessità economiche, senza accorgersene diventano schiavi, sono i loro dei.

Alcune volte ci sono delle persone che veramente vivono, per esempio, in funzione di avere un grande guadagno, in funzione della carriera, in funzione di fare bella figura ecc… ma queste sono evidenti a tutti noi che sono delle aberrazioni, non devo neanche soffermarmi a sottolinearle.

Il pericolo non è quando una persona lo fa perché ha deciso di farlo così.

"Io voglio guadagnare tanti soldi, quindi chi se ne frega della famiglia, faccio quello che voglio."

Il problema non è quello quando uno ha una visione chiara, sbagliata, ma ce l'ha.

10) Il problema è quando tutto quello che è intorno a noi ci tiranneggia

Il problema è quando ci lasciamo trascinare dagli eventi e nella pratica, tutto quello che è intorno a noi ci tiranneggia; diventiamo coloro che bruciano incenso a tutte le cose da fare.

La famiglia è un centro di relazione, naturalmente poiché c'è il sacramento del matrimonio, la relazione assume un livello che non può essere assunto da nessun'altra realtà su questa terra, perché il Signore Gesù ha elevato a rango di divino la relazione unica e irripetibile che può sussistere tra un uomo e una donna nel matrimonio.

Perché è solo nel matrimonio che si raggiunge una comunione totale che coinvolge anche i corpi.

Al di fuori si chiama adulterio, si chiama fornicazione, si chiama aberrazione, si chiamano rapporto contro natura, tutto quello che volete, tutte cose che vediamo che ci circondano, anzi ci assediano, in questo periodo che sempre con più enfasi e sempre con più arroganza; chiusa la parentesi.

11) Nel matrimonio la relazionalità è assunta, a livelli divini, perché la relazione è donazione totale

Ma nel matrimonio la relazionalità è assunta, portata a livelli divini, perché la relazione che è donazione totale, coinvolge un uomo e una donna in un modo stabile, fino alla morte, con una donazione totale.

Ora questa donazione non può essere possessione.

E quindi anche la cura o la gestione di tutti gli ambiti e gli eventi della famiglia se diventa un qualche cosa che mi tiranneggia non è più servizio, ma è una schiavitù.

Di qui il primo punto: essere attenti nel discernimento, ossia non far mancare nulla di tutto ciò che dipende dal nostro dovere di stato, mi sono spiegato?

Quindi come moglie, come marito, ma anche come figli.

Qualcuno tra voi avrà ancora dei genitori, ecco l'esperienza di essere figli. Figli in un modo straordinario, come Gesù era figlio di Maria e di Giuseppe.

In un modo che è capace di alimentare dall'interno la vita spirituale, come quando Maria e Giuseppe trovarono Gesù al tempio: "Figlio, noi angosciati di cercavamo"

"Come non sapevate che mi devo occupare delle cose del Padre mio?"

Dunque esperienza di figli credenti che sanno animare con la preghiera, con la testimonianza, con la pazienza, con il servizio della carità l'essere figlio.

L'essere sposati non vi ha esonerati dall'essere fratelli e sorelle.

12) Siete inseriti in una comunità famigliare nella quale siete chiamati, a risplendere come astri

Avete dei fratelli, avete delle sorelle, dunque siete inseriti in una comunità famigliare nella quale siete chiamati, come direbbe il Vangelo, a risplendere come astri; non per svergognare gli altri, ma per incoraggiarli a percorrere lo stesso cammino.

Naturalmente qui ci vuole tutta la grazia dello Spirito Santo perché abbiate quella delicatezza ma anche quella fermezza di saper testimoniare il Cristianesimo in modo da non offendere e di non umiliare il prossimo, ma in modo da incoraggiarlo a percorrere lo stesso cammino.

13) È molto facile evangelizzare, toccare il cuore di una persona che non ti conosce

E qui, so benissimo, che non è la cosa più facile da fare, perché è molto facile evangelizzare, toccare il cuore di una persona che non ti conosce, ma chi ti conosce perfettamente, se non ha nessuna voglia di fare quello che tu suggerisci, per quella persona sarà estremamente facile toccare i tuoi punti deboli e bloccarti.

Quindi è chiaro che non è un lavoro che si fa con la nostra psicologia, con la nostra buona volontà, con la nostra perseveranza.

Tutto questo lavoro di testimonianza, se è vero che può essere fatto solo nella potenza dello Spirito Santo per le persone che non sono della nostra ristretta cerchia familiare, è ancora più vero che senza la guida e la potenza dello Spirito Santo, per l'evangelizzazione dei nostri stessi familiari esige cento volte di più la guida dello Spirito Santo, siete d'accordo?

Perché i nostri familiari su queste cose, spesso, possono essere facilmente irritabili; possono sentirsi giudicati da persone che loro reputano al loro stesso livello, oppure a un livello inferiore.

Non è una cosa nuova che ci siano queste rivalità tra fratelli e sorelle, dico cose strane?

Assolutamente no, quindi è evidente che senza una guida, una sottomissione docile, piena, totale allo Spirito Santo, anche questa testimonianza catechetica che si vive nella famiglia potrebbe risultare sterile, a volte dannosa, perché potrebbe venire considerata una ostentazione di perbenismo, ed è esattamente quello che noi non vogliamo.

Ora poiché a partire dal matrimonio la famiglia è questo centro d'irraggiamento di relazione, è chiaro "è un luogo privilegiato in cui il Signore vuole agire per toccare il cuore di tante persone".

Però ditemi, tanto di famiglie ne conoscete tante anche voi: quando una famiglia è chiusa in se stessa per le troppe cose da fare, alcune essenziali e necessarie, altre che si potrebbero anche, sotto un certo aspetto, mettere in tempi diversi, in modi diversi, quando una famiglia risulta schiava di tutte le cose da fare, è ancora una famiglia aperta?

No, risulta essere chiusa in se stessa.

Con questo non voglio dire che uno debba avere semplicemente degli impegni che lo coinvolgono a livello dell'evangelizzazione, perché tu puoi essere una persona attiva per esempio nella pro-loco del tuo paese e quindi promuovere delle attività di divertimento, delle serate.

Organizzare partite di calcio ecc … e lo puoi fare, anzi lo dovresti fare, e nello stesso tempo sfruttare quelle occasioni per gettare la parola buona.

14) il Signore ha bisogno di persone che siano attive nel mondo

Cioè io vorrei che fosse molto chiaro che il Signore ha bisogno di persone che siano attive nel mondo, ma senza dimenticarsi che non sono del mondo perché tu sei chiamato ad essere il lievito in quell'ambiente lì, tu sei chiamato a portare la presenza del Signore; vi ricordate che cosa diceva il piccolo Giovannino Bosco?

"Eh mamma, io devo andare con questi ragazzi, perché quando io ci vado loro non parlano più male, non bestemmiano più."

Allora la famiglia come luogo di centro di relazione è un punto privilegiato in cui lo spirito del Signore vuole agire per la catechesi.

Certo parlare adesso di catechesi sembra avere un po', come dire, avere una visione fuori del mondo.

15) Tutti ci rendiamo conto che la catechesi nei nostri giorni si tratta di evangelizzazione

Tutti ci rendiamo conto che la catechesi nei nostri giorni non può essere semplicemente la spiegazione delle verità di fede, ma è proprio l'annuncio della fede; quindi più che catechesi si tratta di evangelizzazione, senza dimenticare però il significato profondo della parola catechesi, che è il far risuonare la parola del Signore, quindi è una testimonianza di vita.

Il catechista, e voi come sposi che fate questo cammino catechistico siete quelli che dovete far risuonare tra voi due, nella famiglia, e in tutte le persone che sono parte di questa relazione al cui centro c'è la famiglia, e al centro della famiglia c'è Gesù, siete quelli che siete chiamati a chiamare le persone perché possano udire e vivere alla presenza del Signore.

Poi farle in qualche modo, come dire, non è un compito esclusivo dell'Unione Catechisti; l'Unione Catechisti, dice qui che: "è importante essere un centro di irradiazione, di relazione, della presenza del Signore."

Poi il Signore vi dà la fantasia? Avete il dono della fantasia?

Qual è lo scopo: portare la gente a incontrare Gesù Cristo, fatelo.

Fatelo in qualunque modo, volete organizzare un corso di taglio cucito, di uncinetto, di modellismo per appassionare i ragazzi al modellismo?

Fatelo, e nello stesso tempo quando sono lì parlate loro di Gesù.

Perché è una testimonianza che passa quasi inosservata e che si sedimenta molto di più.

Non perdere l'occasione per gettare il buon seme, qui dice: "Per amore di Gesù Crocifisso gli sposi vivono le relazioni coniugali e familiari con amore paziente e misericordioso."

Ora le relazioni coniugali e famigliari sono delle relazioni che sono interne alla famiglia ma che devono anche essere esterne, perché se la famiglia non ha relazioni esterne muore, diventa una monade, cioè una realtà chiusa in se stessa.

Invece la famiglia è proprio il contrario di una realtà chiusa in se stessa.

16) Come si fa ha sostenere questo cammino di relazione?

Come si fa ha sostenere questo cammino di relazione?

Con amore paziente e misericordioso ispirato alla continua riconciliazione.

Dicevo nel Vangelo di oggi, nelle nozze di Cana, si parla di queste giare che erano vuote.

Ed è un simbolo tutto quello che ci viene presentato qui, perché?

Perché nella storia individuale, ma anche di coppia, le cose accadono in questo modo, secondo il mondo: un grande entusiasmo iniziale c'è la novità di una cosa nuova che inizia per quello che si riferisce alla vita coniugale certamente, grandi energie che si mettono in moto, che si scontrano anche; perché è ovvio una persona è vissuta in una famiglia, l'altra è vissuta in un'altra famiglia per cui il periodo più difficile non è il settimo anno, è il primo anno.

Perché bisogna smussare gli angoli, perché ognuno ha un'abitudine diversa, modi di fare diversi.

"Ecco tu non mi cucini la bistecca come faceva la mamma" è vero o no?

Per cui è chiaro che all'inizio c'è grande entusiasmo, grande effervescenza, grandi iniziative, grandi scontri.

Quindi abbiamo subito un picco che sale in alto, la passionalità.

Ma poi, con il passare del tempo, entra l'abitudine, si sono smussati gli angoli, gli ingranaggi cominciano a girare nel modo giusto.

17) Il rischio è che a un entusiasmo iniziale, poi segua una vita piena di abitudini

Il rischio è che a un entusiasmo iniziale, poi segua una vita piena di abitudini e di sopportazione, per cui non c'è più la novità, non ci si aspetta più nulla.

Questo beninteso secondo il mondo, secondo quello che accade a quelle persone che vivacchiano con una vita di fede che non è poi così profonda, così autentica.

Il passare del tempo smorza tutti gli entusiasmi così da questo vino effervescente dell'inizio della vita, si finisce con avere poca acqua nelle giare.

Però nel racconto nel Vangelo di oggi si vede chiaramente che, a un certo momento, c'è l'intervento di Gesù.

Il quale quando entra nella storia di quello che sta accadendo, che vuol dire nella vita, da uno strattone completamente diverso.

Il Maestro di tavola dice: "Ma come tutti prima danno la roba buona e poi piano, piano quando sono intontiti danno solo l'acqua con un po' di vino dentro, invece tu hai conservato il vino buono per la fine. "

Vino buono, quanto vino buono? Tanto vino buono.

Voi bevete tanto vino quanta acqua usereste per lavarvi i piedi?

Allora come mai Gesù trasforma i contenuti di sei giare, che contenevano due o tre barili colmati sino all'orlo e li trasforma tutti in vino?

18) L'intervento di Dio nella vita delle persone porta un'abbondanza straripante un'abbondanza di gioia e di bontà

Questo vuol dire che l'intervento di Dio nella vita delle persone porta un'abbondanza straripante, perché non esiste una persona che sia capace di bersi una bacinella di vino, e per di più di vino buono, mentre esistono centinaia di persone che si lavano i piedi con una bacinella d'acqua.

Quindi se quelle giare servivano alla purificazione, vuol dire che contenevano molta acqua per molti invitati, tutta l'acqua necessaria per lavarsi i piedi in quella zona polverosa, quindi si lavavano fino alle ginocchia.

E se Gesù tramuta tutta quell'acqua in vino, vuol dire che sta portando nella vita delle persone che si lasciano incontrare da Lui, un'abbondanza di gioia e di bontà che non è possibile consumarla perché ce n'è troppa.

Allora se questa è l'immagine di quello che Dio viole fare nella vita delle persone nel matrimonio, nella vita individuale, è evidente che se per il mondo prima c'è un picco, poi c'è una discesa lunga, lunga fino alla morte, per cui succede, per le persone che non incontrano il Signore, che prima grande effervescenza e passionalità, poi dopo ci si abitua, poi dopo ci si sopporta, poi ci si subisce, poi si dice: Signore portamelo via questa persona.

Questo nel mondo è così.

19) Ma non per dei cristiani, quando Dio entra nella vita di una persona allora succede qualche cosa di straordinario

Ma non per dei cristiani, perché quando Dio entra nella vita di una persona allora succede qualche cosa di straordinario.

Perché se nel mondo le vite delle persone sono guidate dalle novità, dalle sensazionalità, dall'effervescenza; vuol dire che nel mondo ciò che conta, per tante persone, è l'emotività, l'emozionalità, la novità, la curiosità.

Dio non è venuto per portarci delle novità curiose, è venuto nel mondo per portarci il vero amore.

E nella vita di coppia, e quindi nella vita di famiglia, che cos'è che sostiene l'unione tra un uomo e una donna che li fa essere la colonna portante della famiglia?

Sicuramente l'amore, ma tradotto in parole semplici, cos'è la piacevolezza dell'amore?

Come si può definire la piacevolezza dell'amore? La passione? Il turbinio?

Che cosa? Con una parola semplice si dice: l'affetto.

20) L'affetto è ciò che sostiene l'amore

L'affetto è ciò che sostiene l'amore; è la piacevolezza che rende l'amore qualche cosa di tangibile.

Perché se l'amore è la donazione vera, uno deve anche domandarsi: perché questi si donano la vita l'un l'altro?

Perché è bello, perché è piacevole.

Quindi non è certamente l'effervescenza, la passionalità, tutto quello che volete, perché una passionalità senza affetto si chiama: bestialità, si chiama animalità, siete d'accordo con me?

Invece la passionalità che conduce la coppia cristiana ad avere una donazione totale, che comprende anche la donazione dei corpi, se è sostenuta dall'affetto allora diventa davvero un'esperienza dell'amore di Dio, per cui è piacevole condividere tutto: una passeggiata, un gelato… allora ciò che sostiene la forza dell'unità della coppia è quello speciale dono che Dio dà che è l'affetto.

L'affetto è un dono della natura umana, ma che cos'è che sostiene questo affetto? L'amore di Dio, lo Spirito Santo.

Allora poiché tutti hanno l'affetto, perché è una qualità psicologica, è anche vero che se l'affetto non viene nutrito dopo un po' si dilava, come l'esempio del racconto delle nozze di Cana, per ad un vino effervescente, frizzante, fa seguito un'acqua slavata.

Facciamo un altro esempio: è come avere una stufa a legna, e tu all'inizio la carichi di legna, e dopo pochi minuti un calore terribile, e poi passa il tempo e il calore piano, piano diminuisce fino a diventare un tiepidume, e poi se non stai attenta la stufa si spegne.

21) Nell'amore di coppia, a un grande fuoco iniziale, può far seguitare un'inerzia che dura per alcuni anni

Così è nell'amore di coppia, che a un grande fuoco iniziale, può far seguitare un'inerzia che dura per alcune ore, diciamo per alcuni anni, fino a quando la stufa non risulta essere altro che un oggetto dell'arredamento, e niente più.

Perché quella stufa possa avere una funzione è necessario di tanto in tanto caricarla, perché possa produrre il calore per la quale è nata, è stata inventata per quello.

E così nella vita matrimoniale è esattamente la stessa cosa: l'amore umano non si nutre da se stesso, non si nutre di passioni, non si nutre di curiosità o di novità; si nutre di qualcosa che nutra l'affetto individuale.

Sia l'uomo che la donna hanno la loro psicologia che non è uguale è complementare, uno ha una sottolineatura da una parte, l'altro una sottolineatura dall'altra.

Dev'essere complementare, però l'affetto è sempre la stessa capacità, affetto di tipo maschile, affetto di tipo femminile.

Ma se questo affetto non viene nutrito, alimentato, poiché è una capacità umana della psiche finisce per esaurirsi, da solo non si mantiene, ha bisogno sempre di qualcosa che lo tenga vivo, come dire: come la stufa che è un oggetto da sola non fa caldo se non le metti dentro la legna, mi sono spiegato?

Tu puoi avere una meravigliosa Ferrari completa di tutto ma se non ci metti la benzina non ti serve a niente.

E così è la stessa cosa per la vita di coppia.

22) L'affetto può essere nutrito? Può essere rivitalizzato? Chi nutre l'affetto, è lo Spirito Santo

L'affetto può essere nutrito? Può essere rivitalizzato? Ma certo.

Perché chi nutre l'affetto, che lo rivitalizza non è l'ingegno umano ma è la grazia di Dio, cioè lo Spirito Santo.

Quando Gesù invoca la potenza di Dio su quell'acqua, era solo acqua ma diventa un vino prezioso, pregiato, e' come se uno avesse iniziato il matrimonio con un moscatello da cinque gradi, magari fatto con le mele, però frizzantello; poi quando tutto sembrava perduto, quando la vita coniugale sembrava ormai un piattume unico, ci si era abituati a sopportarsi, più che ad amarsi, interviene il Signore Gesù e trasforma quel moscatello, che nel frattempo era diventato solo acqua dolce, in un pregiatissimo Barolo.

Ma non una bottigliettina di Barolo, delle giare come dire che ciascuno potrebbe bersi un catino di Barolo.

23) Per questo si parla di un amore paziente, misericordioso, in continua riconciliazione

Per questo si parla di un amore paziente, misericordioso, in continua riconciliazione. Riguardatevi l'articolo 170.

La riconciliazione reciproca non è necessaria solamente quando ci sono delle disparità di vedute.

La riconciliazione è un atteggiamento positivo non negativo, non solo per aggiustare i cocci rotti ma è per consolidare una comunione.

La riconciliazione significa annodare ancora di più, ricollegarsi, trovare ogni modo per trovarsi in comunione.

Ora senza lo Spirito di Dio tu finirai per non sopportare più chi ti è accanto.

Con lo Spirito di Dio ti accorgi che l'affetto per quella persona, dentro di te rinasce, ti fa tenerezza, ti fa simpatia, ti piace quella persona persino nei suoi difetti.

Capisci che sono difetti, che non dovrebbe essere così, però non riesci a non sopportare quella persona, riesci solo a intenerirti come ti intenerisci quando vedi un bambino che fa una marachella, lo devi sgridare ma intanto ti viene voglia di ridere.

Ecco una cosa simile a questa, ora se questo non accade attenzione, attenzione, bisogna invocare davvero lo Spirito Santo perché questo affetto sia rivivificato, risorga; perché se l'affetto, qualità umana, diventa debole allora anche l'amore diventa falso e si trasformerà in egoismo.

24) Se vuoi che il tuo affetto cresca, chiedilo allo Spirito Santo

Ora l'affetto è nutrito dallo Spirito Santo, se vuoi che il tuo affetto cresca, chiedilo allo Spirito Santo che ti porta l'amore di Dio, ti rende capace di amare te stesso, di non farti un'idea troppo alta di te stesso, non farti un'idea troppo bassa degli altri, e ti dà la capacità di amare il prossimo.

Amare il prossimo è una bella parola, vi piace? Ditelo.

Bello, bello amare il prossimo, che cosa vorrà mai dire amare il prossimo?

Vorrà dire anche affetto, ma di un affetto puro, non viziato dalle sensazioni; un affetto che non ha bisogno delle manifestazioni sensuali, perché è un affetto elevato, ti fa amare quella persona, ti fa intenerire il cuore, ti fa rendere simpatica.

Una persona che vive nell'affetto, alimentato dallo Spirito di Dio, è una persona libera che può amare chiunque senza lasciarsi invischiare nei meandri della sensualità.

25) La riconciliazione vuol dire una continua ricerca di mantenere vivo l'affetto

Quindi attenzione: queste sono alcune cose, la riconciliazione vuol dire una continua ricerca di mantenere vivo l'affetto, quando questo affetto non è tanto vivo si corre singolarmente, ma anche insieme, dal Signore e si dice: "Dacci lo Spirito Santo perché il nostro affetto sta diventando troppo debole.

Rischiamo di trasformare l'amore in egoismo. La donazione in possessione".

E quindi, come coppia e come famiglia, che siamo chiamate ad essere delle persone di testimonianza dell'amore di Dio, quindi dei catechisti, rischiamo di essere una contraddizione, rischiamo di essere non un esempio da seguire ma esempio da non seguire.

Ecco allora tutto questo è, come dire, come provocazione, vorrei che per la volta prossima vi leggeste bene questo n. 170, se vi emergono delle riflessioni, delle considerazioni ecc… io vorrei che le diceste, ma non: ma si ma mi sono dimenticato di leggerlo.

Se ti sei dimenticato di leggerlo allora vuol dire che questo cammino lo subisci, non è che tu l'abbia condiviso.

Queste sono cose spirituali molto, molto importanti.

Unitamente a questo, lo suggerirò anche ai giovani, vorrei che voi cominciaste a leggervi, come singoli e come coppia, la prima lettera di S. Giovanni apostolo, ( 1 Gv 1,1-2,17 ). Ve ne ricorderete? Sì.

Perché lì ci sono delle cose, delle provocazioni; io vorrei che lo leggeste ma poi ne parlaste anche tra di voi perché qui ci sono delle cose importanti, non che io vi debbo spiegare, ma che voi dovete parlare tra di voi come coppia, mi sono spiegato?

Va bene, siamo d'accordo?

Sia lodato Gesù Cristo.