La Liturgia della Chiesa
13-10-2007
1) La liturgia partendo dall'Eucaristia
2) La liturgia è il momento più alto e più visibile del corpo di Cristo
3) Corpo mistico: l'insieme di tutti i battezzati
4) Ecclesia: l'assemblea dei convocati
5) Non può che essere opera di Dio, l'unità del corpo di Cristo
6) La liturgia è semplicemente lo svolgimento delle funzioni?
7) Dietro ogni gesto liturgico c'è un mistero che tentiamo di rendere visibile
8) Non sempre ciò che è comprensibile per noi è possibile comunicare agli altri
9) La liturgia mediante i simboli cerca di rendere comprensibile il mistero di Dio
10) Il mistero è una verità talmente grande che la nostra mente non è in grado di contenere
11) Il sacerdote durante la messa agisce in persona Christi
12) Ecclesìa: comunità dei convocati per realizzare il corpo di Cristo
13) Anche Giuseppe e Maria hanno fatto la loro parte di genitori
14) Il cristianesimo è la vera esperienza mistica
15) Il mistero esige l'incontro di due libertà autonome e personali
16) Nell'Eucaristia Dio vuole stare cuore a cuore con noi
17) Stiamo vivendo un tempo di decadenza
Iniziamo questo anno con una modalità lievemente diversa: la prima ora ci troveremo tutti insieme perché affronteremo dei temi credo possono essere interessanti per tutti e che saranno suddivisi in quattro anni successivi; quindi per questo anno affronteremo in qualche modo la questione della liturgia, partendo dall'Eucaristia e poi altre liturgie che ci riguardano come fedeli comuni, la preghiera della liturgia delle ore, il senso della liturgia e poi un cenno importante alle indulgenze, cosa sono, da dove arrivano, ecc.
Sarei anche lieto se durante una lezione e l'altra, fate trovare un foglio con scritte eventuali domande in modo tale da vedere in che modo inserire nel discorso le vostre curiosità, i vostri dubbi, i chiarimenti di cui sentite di avere bisogno.
Quindi il primo anno avremo finalità della liturgia nella chiesa, la liturgia delle ore, cenno alle indulgenze.
Secondo anno avremo come rivelare al mondo l'amore del Signore alla luce dell'adorazione a Gesù Cristo crocifisso e risorto.
Il terzo anno avremo il seminario di vita nuova e il quarto anno perché leggere la Bibbia e i Novissimi: morte giudizio e inferno.
Allora partirei con dei cenni molto generali a proposito del corso di questo anno e la prima cosa che vorrei dire è che la liturgia è il momento più alto e più visibile del corpo di Cristo che è la Chiesa, che si raduna e che fa comunione.
La liturgia è un ambito privilegiato in cui i fedeli realizzano se stessi.
Questo può sembrarci un approccio quasi consolatorio all'esperienza religiosa.
Dire che la liturgia è l'ambito in cui il fedele realizza se stesso non vi dà l'idea di qualche cosa fatto per noi, come dire un placebo, uno zuccherino?
Ma in realtà non possiamo dimenticare alcuni aspetti che sono fondamentali, fondamentali nel Corpo di Cristo che è la Chiesa.
Allora il Corpo di Cristo che è la Chiesa da chi è composto?
Da Gesù Cristo che è il capo del corpo che è la Chiesa.
Anche per voi nelle persone che incontrerete se farete catechesi ai bambini, ai ragazzi, agli adulti, alle coppie sposate ecc. ricordatevi sempre che dire Chiesa significa dire Gesù Cristo e tutto il suo corpo mistico.
Se adesso dicessi che cos'è il corpo mistico? È l'insieme di tutti i battezzati, non solo credenti.
Certo lo so anch'io che il Concilio Vaticano II ci ha detto che i confini della Chiesa sono più ampli dei confini visibili della Chiesa, però questa è una questione che riguarda lo Spirito Santo, noi agiamo nella misura in cui siamo in grado di intuire il mistero di Dio, però è evidente che i confini della Chiesa sono più ampli di quello che si vede e il Concilio Vaticano II ci dice che "tutti gli uomini di buona volontà sono in qualche modo guidati e illuminati dalla luce dello Spirito Santo".
Non si può dire da parte nostra a quale grado di appartenenza gli uomini della Terra appartengono al Corpo di Cristo, questo è "un problema che riguarda lo Spirito Santo".
C'è il battesimo di desiderio, ci sono quelli che muoiono senza loro colpa senza essere battezzati, lo desidererebbero probabilmente, però non gli è data questa grazia.
Pensate a tutti gli aborti, questi poveri esserini desidererebbero fare parte del Corpo di Cristo?
Allora in questo caso è l'azione della grazia che non stiamo indagando e non ci riguarda direttamente, l'unica ipotesi che possiamo dire, come possiamo dire, una specie di intuizione di risoluzione a questo problema è questo: che come secondo le leggi della natura il bimbo dipende in tutto dalla madre, allora fintanto che non può essere battezzato possiamo ipotizzare che anche la grazia spirituale gli sia surrogata dalla madre, partecipa del battesimo della madre; muore prima di nascere, come si fa?
Queste sono delle ipotesi che andrebbero approfondite, non stiamo indagando questo problema, però possiamo avere una visione un pochino più ampia.
Dunque dicevamo che il Corpo di Cristo che è la Chiesa è composto da Gesù Cristo e dal suo corpo mistico, perché nella Scrittura si dice: Gesù Cristo è il capo del corpo che si chiama Chiesa, ecclesìa, cioè i convocati; ecclesìa vuol dire assemblea dei convocati.
Quindi voi capite che già nel significato delle parole abbiamo molte cose su cui riflettere.
Se è un corpo, se Gesù Cristo ne è il capo e se questo corpo si chiama Chiesa oppure in greco ecclesìa, allora questo vuol dire molte cose; assemblea vuol dire un gruppo, un numero consistente di persone che sono state convocate, cioè chiamate insieme.
Quindi ecclesìa, assemblea dei convocati, cioè quelli che sono stati chiamati insieme, dove in questo insieme possiamo leggere molte cose.
Questo cum vocatio, questa chiamata insieme non vuol dire solo noi siamo tutti insieme, ma è una chiamata che avviene dentro di noi, perché dentro di noi c'è qualcuno che chiama tutti insieme; è un'opera di Dio che costruisce il corpo di Dio.
In parole povere è lo Spirito di Dio che dentro il credente chiama per costruire l'unità; quale unità?
L'unità del Corpo di Cristo. Fare di tutti quanti un cuor solo e un'anima sola.
Voi capite che tutto questo non può che essere opera di Dio, perché se dipendesse da noi uomini sarebbe un disastro dall'inizio alla fine.
Dovesse essere un progetto che dipende da noi la Chiesa sarebbe tutto, meno che quello che è ora, con tutti i suoi pregi, con tutte le sue potenzialità e purtroppo con tutti i suoi difetti, perché il Corpo di Cristo che è la Chiesa è composta sì dal capo che è Gesù Cristo, ma anche da tutte le membra che siamo noi, i quali siamo dei poveri peccatori che camminando dietro il Maestro cercando di diventare santi.
Il destino della Chiesa è di essere santa, il cammino è di passare dalla lontananza alla vicinanza.
Dicevamo all'inizio che la liturgia è la realizzazione di sé del Corpo di Cristo che è la Chiesa.
Perché? Perché nella liturgia ci si avvicina a celebrare la relazione che intercorre tra Dio e gli uomini.
Ci torneremo ancora durante l'anno su questi concetti, perché siamo abituati a pensare alla liturgia semplicemente allo svolgimento delle funzioni, il che è vero, ma questo è solo la punta dell'iceberg, ciò che non si vede è molto più importante.
Questo significa che non possiamo avvicinarci semplicemente alla liturgia fermandoci a quelli che sono gli aspetti esteriori.
Gli aspetti esteriori pur nella difficoltà sono estremamente importanti, perché tentano di rivelare al cuore dei credenti dei misteri che sono impronunciabili, che sono incomprensibili, contemplabili, ma non comprensibili.
Facciamo un esempio: la Trinità, si può spiegare la Trinità?
Cosa vuol dire la Trinità? Un solo Dio in tre persone.
C'è qualche cosa di liturgico che ci dimostri questa realtà?
Il segno della croce; dimostriamo visibilmente un mistero, però non siamo capaci di spiegarlo, quindi c'è un gesto liturgico che rappresenta un mistero di una straordinaria grandezza facciamo quasi senza pensarci.
Ora non trattiamo ancora della modalità, di come eseguire tutte queste cose, però vi rendete conto che se dietro ogni gesto liturgico c'è un mistero che tentiamo di rendere visibile, ci rendiamo conto di come sia importante l'ambito della liturgia che non si può limitare solo all'esecuzione esteriore dei gesti liturgici, che sia un semplice segno di croce, che sia una celebrazione molto più complessa, bisogna che sia molto chiaro che dietro tutto quello che si vede c'è un bagaglio di comunione con Dio che cerchiamo di rendere visibile.
Ecco perché la liturgia è un potentissimo mezzo anche di evangelizzazione, a patto che si sappia quello che si sta facendo.
Se la liturgia è vissuta come dovrebbe essere vissuta, aiuta a portare a Dio, anche se non è il surrogato delle nostre decisioni.
È la manifestazione visibile di un mistero che tentiamo di contemplare e di rendere intelligibile, che vuol dire comprensibile quindi comunicabile.
Io posso avere una rivelazione privata in cui mi appare il Sacro Cuore, capisco tantissime cose così profonde che non sono in grado di comunicarle a nessuno.
Mosè si trova sulla montagna con Dio, gli chiede: fammi vedere la tua gloria, vede lo strascico del manto di Dio, riempito della gloria di Dio, ma non è capace di comunicarla, tant'è vero che scende dalla montagna ed essendo luminoso nessuno riusciva ad accostarlo, perché faceva paura.
Allora lui ha fatto un'esperienza particolare, ma più che intelligibile, perché non era in grado di comunicarla; allora possono esserci nella vita del credente alcuni momenti in cui ci sono delle luci particolari che Dio concede, per capire qualche cosa di misterioso, ma non è detto che quello che tu hai capito sia intelligibile, cioè comunicabile.
Una persona riceve una luce sul significato della propria vita, in parole povere la vocazione: la può spiegare? Non la può spiegare.
Il Cottolengo, erano molti anni che cercava di capire cosa il Signore voleva da lui: ma come era già sacerdote, di più era anche canonico del Corpus Domini, ancora non aveva capito qual era la sua vocazione?
Si che l'aveva capito, ma sentiva che dentro di lui quello era un passaggio; la pienezza della sua vocazione non era stata ancora raggiunta.
Incontra una donna francese che muore di parto ecc. ecc. di colpo una luce e lui sente che deve andare in chiesa, recita nel Corpus Domini le litanie della Madonna, al termine ha capito tutto, fa suonare le campane e inizia l'opera del Cottolengo.
Vicino al Municipio di oggi, sotto i portici vedrete la casa dalla volta rossa, lì il Cottolengo ha cominciato la sua opera.
Non tutti hanno delle vite così straordinarie da essere annoverate tra quelle che devono essere una guida per la vita degli altri credenti, ma ciascuno di noi ha la sua chiamata, e quando si capisce qual è questa chiamata si dice che si è ricevuto la chiarezza della vocazione, ma tu riesci a spiegarla?
Ora la liturgia si muove anche su questo binario, cioè sul tentativo di rendere intelligibile ciò che è incomunicabile, questo ci fa capire che nella liturgia c'è molto di simbolico, ossia tutto ciò che si compie rimanda a un'altra realtà.
Simbolo = realtà intramondana che rimanda ad altro.
Quindi è un gesto, sono delle parole, sono degli atteggiamenti, intramondani cioè che fanno parte di questo mondo, che però rimandano a qualche cosa altro.
Nel battesimo la materia del sacramento è l'acqua; l'acqua è una realtà del mondo ( intramondana ), che però rimanda al lavaggio, alla purificazione, alla morte, alla risurrezione e quindi alla vita nuova, l'acqua che da la vita ecc. lo Spirito di Dio.
Vedete questa materia simboleggia tute queste realtà che indicano un'azione di Dio nei confronti del popolo che Egli ha salvato, cioè degli uomini.
Ora la liturgia è proprio questo: questo tentativo di rendere visibile, tentativo! questa azione degli uomini che guidati dalla luce dello Spirito Santo nelle realtà intramondane fanno intravedere il mistero di Dio.
Mistero è una cosa inconoscibile. Davvero?
Il mistero è una verità talmente grande che la nostra mente non è in grado di contenere; si può contemplare un mistero, ma non lo si può contenere.
Il mistero che riguarda Dio non può essere contenuto da noi, siamo noi che siamo contenuti da Lui.
Il Battesimo ci rende figli di Dio. Cosa vuol dire essere figli Dio?
Vuol dire che tu fai parte della Trinità, vuol dire che tu sei diventato una cosa sola con Dio.
Lo diciamo anche nella Messa: per Cristo, con Cristo, in Cristo a te Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria.
Lì c'è il mistero della nostra figliolanza divina, noi entriamo a far parte della Trinità.
Quindi con il Battesimo tu fai parte della Trinità? Si, perché diventi per, con e in Cristo, il figlio di Dio, non un figlio di Dio.
Ci sono sei miliardi di persone che entrano nel Figlio e diventano con il Figlio una cosa sola. Lui è il capo, noi le membra, il corpo mistico.
Se è il corpo mistico come si chiama? Ecclesìa.
Vedete come tutto si ricongiunge? Per il battesimo diventiamo per Cristo con Cristo e in Cristo il Figlio di Dio, un corpo solo di cui Gesù Cristo è il capo e noi le membra e l'Onnipotente Creatore che è il Padre della Trinità diventa mio Padre.
Perché nella Messa infatti questa parte che vi ho detto: per Cristo, con Cristo in Cristo viene pronunciata dal sacerdote solamente e non dall'assemblea, come purtroppo alcuni sacerdoti erroneamente fanno dire a tutta l'assemblea?
No, questa è una preghiera che deve dire solo il sacerdote, perché il sacerdote agisce in persona christi; è Gesù Cristo che sta dicendo questo, quindi è la preghiera di Gesù Cristo è Lui il capo e noi siamo le membra.
Quindi il sacerdote nella celebrazione eucaristica agisce in persona christi e quindi è Gesù Cristo che in Lui agisce parla e dunque è Lui che dice al Padre, è Gesù Cristo che dice al Padre, per mezzo del sacerdote: per Cristo, con Cristo e in Cristo mi offro a te Padre Onnipotente con la potenza dello Spirito Santo, per darti onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Dire per tutti i secoli dei secoli non vuol dire nell'eternità e nello spazio? Noi siamo eterni? No.
Chi è l'unico eterno? Dio, e quindi è l'unico che può dire per i secoli dei secoli, è l'unico che è l'eterno e può dare gloria al Padre da sempre e per sempre; e noi siamo inseriti in questo mistero.
Ecclesìa, comunità dei convocati, per realizzare il Corpo di Cristo.
Il Corpo di Cristo è il mistero che si realizza dentro di noi a partire dal sacramento del battesimo e cosa accade?
Che una semplice creatura diventa figlio di Dio.
Noi tutti sappiamo molto bene che la teologia ci dice che per il semplice fatto che un sacramento viene dato ciò che indica il sacramento si realizza.
Due persone vanno davanti all'altare e si sposano; per il semplice fatto che hanno fatto questo atto di fronte a Dio i due sono diventati una cosa sola?
Si, quindi dal punto di vista di Dio quelle due persone sono una cosa sola.
Se poi queste persone dalla loro parte cioè dal punto di vista umano non fanno quello che è necessario perché ciò che è nell'essenza si realizzi, queste due persone possono anche divedersi ognuno per conto suo?
Può succedere? Certo!
Se il figlio del re viene rapito dagli zingari è figlio del re, però viene educato come uno zingaro; allora nelle sue vene scorre sangue regale, però la sua vita non è niente di regale.
Allora succede che molte persone chiedono il battesimo e i loro figli diventano figli di Dio, però manca poi tutta quella parte che è umana che è necessaria, perché se spiritualmente sei diventato figlio di Dio è necessario che tu lo diventi anche psicologicamente e fisicamente.
Provate a pensare quando Gesù fu ritrovato tra i dottori nel tempio: Figlio perché ci hai fatto questo?
Come, non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? E ritornò a casa stando loro sottomesso.
Uno dice: ma si perché era buono.
Cosa vuol dire: loro sottomesso? Vuol dire che Giuseppe e Maria facevano i genitori, non erano come nel presepio continuamente in adorazione, facevano i genitori, perché dice il Vangelo: stava loro sottomesso e cresceva in sapienza, età e grazia.
Persino nella santa famiglia di Nazaret alla natura divina di Gesù si associa l'opera della formazione umana che partecipa a questa natura divina.
Ora, nel sacramento del battesimo una persona diventa figlio di Dio? Certo che diventa figlio di Dio.
È Lui che agisce e dice: in questo momento io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; quindi di colpo lo spirito di quella persona umana diventa uno spirito che ospita anche Dio, l'io e Dio sono tutti e due insieme; però se poi i genitori sono latitanti, i padrini e le madrine si occupano solo di fare la catenina d'oro, cioè se dopo, la parte umana non concorre a quello che Dio ha fatto, quel bambino che è stato battezzato ed è veramente figlio di Dio lo è anche nei fatti?
Diventerà figlio del mondo se non c'è la formazione.
Quindi voi capite come sia molto importante, fa parte anche questo di un grande mistero che si chiama mistero dell'incarnazione.
Vedete quanti misteri si toccano nella vita del credente?
Siamo immersi nel mistero, tant'è vero che stupidamente certi che pensano di essere furbi e furbi non sono, dicono: ah! Certo che il buddismo è una religione mistica, ah! Certo che lo yoga mi fa fare dell'esperienze mistiche.
Non c'è nessuna religione più misterica del Cristianesimo.
Il Cristianesimo è la vera esperienza mistica.
Certo che se tu vivi da cristiano però che sei soggetto a tutte le cose del mondo non farai mai l'esperienza di Dio.
Perché Dio si fa trovare per chi lo cerca.
Per chi crede invece che sia già tutto a posto, che gli sia tutto dovuto, non troverà mai Dio, perché sta cercando se stesso non sta cercando Dio.
Allora il Cristianesimo è veramente una religione mistica, vuol dire di esperienza di Dio.
Quando avete fatto esperienza di Dio? Sarà durante un'adorazione eucaristica, sarà durante una confessione, sarà durante una preghiera, sarà durante un momento difficile della tua vita di sofferenza, di gioia, di spavento ecc. quando puoi dire: lì ho sentito la presenza di Dio.
Poi c'è anche da domandarsi: possibile che nella tua vita tu abbia avvertito la presenza di Dio una sola volta?
Ma allora dove sei?
Dove c'è il tuo cuore lì c'è il tuo tesoro. Allora guarda dove sei!
Il mistero esige l'incontro di due libertà autonome, personali.
La libertà di Dio che è sicuramente rivolta a nostro favore.
Ho detto l'incontro di due libertà: una è la libertà assoluta di Dio e un'altra è la libertà dell'uomo, che non è assoluta, comunque è sempre una libertà.
La libertà di Dio che si rivolge verso le sue creature liberamente, lo vuole fare Lui per sua scelta, perché Dio si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi e ha detto: io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei secoli.
Quindi la volontà di Dio è esplicita, Egli è l'Emmanuele, non il Dio che era con noi, non il Dio che sarà con noi, ma il Dio che è con noi; quindi la volontà di Dio è esplicita e perché fosse ancora più esplicita ci ha dato l'Eucaristia.
Se mi mangiate vi rendete conto che io voglio far parte della vostra vita?
Questo è l'evidenza di quanto Dio desideri far parte della mia vita.
Si va a fare la comunione pensando a tutto meno che e poi usciti fuori dalla Chiesa, tutto ritorna come prima.
È lo stile della comunione, che non si risolve solo con le cose materiali, ma è veramente un cuore che sta insieme all'altro cuore; se non è così, cos'è?
In che modo Dio può farci capire in maniera più esplicita di questa: io voglio stare con voi, voglio fare parte della vostra vita, sia quando dormite sia quando vegliate, ma perché voi non volete stare con me?
Questo è il senso della comunione, l'incarnazione.
Nella pienezza dei tempi Dio mandò suo figlio nato da donna nato sotto la legge … ha posto la sua tenda in mezzo a noi, noi vedemmo la sua gloria, gloria come figlio unigenito … e a quanti lo vogliono ha dato la possibilità di diventare figli di Dio, i quali non da carne, ne da sangue, ne da volontà umana, ma da Dio sono stati generati. ( Gal 4,4-5 )
E nel credo noi diciamo: generato non creato, vuol dire che quando tu fai il battesimo vieni generato nella divinità.
Chi è che ci pensa a questo? Nessuno, e tutto questo viene espresso nella liturgia.
Allora voi capite che fa dolore vedere liturgie sciatte, liturgie in cui c'è tutto meno che il Signore, liturgie fatte in un modo blando, non curate, gli ambienti in cui ci si trova non sono ambienti adatti a creare la comunione, ecc. ecc.
Tutto questo esige da parte nostra uno sforzo notevole per concretizzare nel visibile un mistero che se prima non fa parte della nostra vita non è un mistero è una elucubrazione cervellotica.
Noi possiamo fare tanti ragionamenti sulla teologia, su queste cose qui, ma se non è un'esperienza di Dio quello che noi comunichiamo è solo un giochino intellettuale che necessita sempre di una guida e delle istruzione per capire quello che si fa.
Alcune volte affidano certe realizzazioni liturgiche a certi architetti che mai mettono un piede in chiesa, che magari buddisti o agnostici , ma perché è il nome di grido e così tu devi avvicinarti a quella realizzazione che può essere un'architettura, che può essere una vetrata ecc. e devi avere la spiegazione altrimenti non sai che cosa è rappresentato lì sopra.
Questo vuol dire che quello che viene espresso non è il mistero, ma il tuo ragionamento sul mistero e dato che è tuo e non è suo c'è bisogno che qualcuno ti spieghi cosa c'è li sopra, perché è l'esperienza di un singolo non è la comunione che è subito intelligibile.
Allora stiamo vivendo un tempo di decadenza e lo si vede anche da questo.
Nella liturgia per oggi riteniamo come concetto fondamentale la necessità di capire che poiché è l'incontro tra due libertà, la liberta autonoma e assoluta di Dio che vuole in tutti i modi incontrarsi con l'uomo e la libertà limitata e parziale dell'uomo che vuole incontrarsi con Dio, questo incontro genera qualche cosa di particolare ed è un'esperienza che potremo definire mistica, ordinaria che è la liturgia.