L'arte del celebrare

13-12-2008

Don Mauro Agreste

Indice

1) La celebrazione domenicale dovrebbe essere il prolungamento della celebrazione più importante che è la Messa della veglia Pasquale
2) La veglia Pasquale è il culmine della liturgia ed è anche la sorgente di tutto quello che porta il nome di "liturgico"
3) Inizia questa celebrazione fuori della chiesa con la benedizione del fuoco divampante
4) Cosa vuol dire Pasqua?
5) La nuova Pasqua ultima e definitiva è la Pasqua per mezzo della quale noi siamo segnati dal sangue, per mezzo del Suo sangue
6) Per Dio non è traumatizzante il mistero della morte: morire significa cambiare modo di vivere
7) Dobbiamo ricordare la sintonia, il parallelismo che c'è tra la Pasqua di Mosè e la Pasqua nostra
8) Dopo il Battesimo siamo delle creature nuove
9) Il Battesimo è proposto a tutti, non è imposto
10) Deve essere un'espressione libera e voluta di coloro che chiedono a Dio mediante la Chiesa il dono della vita nuova
11) Che dire poi della Cresima che dovrebbe essere il modo più evidente per dire "Sì, voglio veramente aderire al corpo di Cristo
12) Povero Spirito Santo! L'hanno messo dentro una persona ma a quella non gli fa né caldo né freddo
13) Il sacramento della pienezza del discepolato
14) Il cristiano è colui che trasfigura tutte le realtà che lo riguardano perché è sull'altare della croce che tutto viene santificato
15) Gesù Cristo si è occupato di trasferire tutte le realtà del mondo ad un altro livello
16) Le Eucaristie domenicali vuol dire il passaggio di Dio che sceglie tutto quello che io porto davanti all'altare
17) Con il passaggio di Dio. Tu dici: "In questa settimana ho fatto il pieno di tutto questo, lo metti ai piedi dell'altare e lo trasfigurerà
18) Nell'Eucaristia ci sono due grandi pilastri: la mensa della parola e la mensa del pane eucaristico
19) La comunione con Dio si fa per l'ascolto, che fa crescere la fede e che mi conduce nella fiducia
20) Nell'Antico Testamento Dio parlava al suo popolo, nel Nuovo Testamento Dio parla ai suoi figli
21) Questo vuol dire che tu quando vai a leggere la parola di Dio ti metti disponibile a Dio per essere un profeta
22) Questo vuol dire che nella proclamazione della parola di Dio devi lasciarti usare da Dio
23) Quando si dice tre volte Santo è bene chinare la testa? Non è necessario
24) Però i gesti sono importanti perché vogliono esprimere un concetto
25) Tanti dicono "É parola di Dio" Erratissimo! Perché la parola di Dio non è una cosa
26) Alcune forme liturgiche restano forme di un grado diverso, alcune cose sono forme paraliturgiche
27) Vi ricordo che nel Medio Evo di fronte alle grandi cattedrali sempre in Quaresima c'era la rappresentazione della Passione del Signore

I momenti principali dell'EucarIstia sono costituiti in modo visibile da due grandi fondamenti, due grandi colonne che sostengono tutto il mistero eucaristico.

1) La celebrazione domenicale dovrebbe essere il prolungamento della celebrazione più importante che è la Messa della veglia Pasquale.

Ora la celebrazione domenicale che noi viviamo ogni settimana dovrebbe essere il prolungamento della celebrazione più importante e solenne di tutto l'anno liturgico che è la Messa della veglia Pasquale.

Nella Messa della veglia Pasquale confluiscono secoli di tradizione e di preghiera della Chiesa per cui è una celebrazione, che ricorderete sicuramente è ricca di significati, di simboli, di momenti liturgici importanti e in quella celebrazione che è chiamata stereotipo … ditemi che cos'è?

Modello, cliché su cui prende forma ogni celebrazione che viene da quella celebrazione lì.

2) La veglia Pasquale è il culmine della liturgia ed è anche la sorgente di tutto quello che porta il nome di "liturgico"

Allora la veglia Pasquale ovviamente è il culmine della liturgia ed è anche la sorgente di tutto quello che porta il nome di "liturgico" in essa ricordate che ci sono vari momenti che richiamano il valore del cammino cristiano, che richiamano la presenza dell'azione dello Spirito Santo infatti nella veglia Pasquale, come si inizia?

Con la benedizione del fuoco!

Voi capite che ha un significato che percorre tutta la storia della salvezza dalla creazione fino alla parusia.

Vi piace questa bella parola? Fa tanta paura la parusia? Che cos'è la parusia?

Il ritorno glorioso di Gesù.

Ve ne ricorderete? Scrivete parusia = ritorno glorioso di Gesù, perché vi capiterà poi di andare a qualche conferenza sentite che qualcuno dice "la parusia" …"oh mi fa paura quella parola…"

3) Inizia questa celebrazione fuori della chiesa con la benedizione del fuoco divampante

Ritorno glorioso di Gesù allora voi capite che inizia questa celebrazione fuori della chiesa con la benedizione del fuoco, la celebrazione inizia quando il fuoco è bene acceso anzi è specificato che deve essere divampante quindi un fuoco vivo quindi richiama l'azione viva di Dio nella Sua creazione, richiama lo spirito di Dio, eccetera, adesso non stiamo ripercorrendo tutta la veglia Pasquale perché sarebbe troppo lungo, però dobbiamo riconoscere che in questa celebrazione c'è lo stereotipo, il modello, il cliché di tutte le celebrazioni, specie di quelle domenicali, che sono chiamate un po' la Pasqua della settimana.

4) Cosa vuol dire Pasqua?

Ora, l'ho già detto in tante occasioni, vediamo se ve lo ricordate! Cosa vuol dire Pasqua?

Passaggio, pesach passaggio, allora al tempo si Mosè era il passaggio ….

Ricordate il film "I Dieci Comandamenti" chi l'ha visto quello famoso quello degli anni cinquanta, alzate le mani!

Chi non l'ha visto lo vada subito a vedere, noleggiate la videocassetta.

L'hanno persino dato 15 giorni fa alla televisione! "Prenderete un agnello ecc., metterete il sangue ecc.," leggete l'Esodo!

E direte "è la Pasqua del Signore" quindi passaggio del Signore.

Che passaggio del Signore? "Passaggio dell'angelo" Bravo!

Il passaggio del Signore, che cosa fa il passaggio del Signore? Sceglieva i suoi!

Come il riconosceva? Dal sangue dell'agnello!

Vedete che c'è una sintonia pazzesca tra quella Pasqua e la nostra Pasqua?

Il passaggio di Dio che sceglie i suoi per dargli la libertà, la salvezza e la vita.

5) La nuova Pasqua ultima e definitiva è la Pasqua per mezzo della quale noi siamo segnati dal sangue, per mezzo del Suo sangue

La nuova Pasqua ultima e definitiva è la Pasqua per mezzo della quale noi siamo segnati dal sangue dell'agnello?

Quale agnello? Gesù per mezzo del Suo sangue noi abbiamo impresso su di noi il segno della salvezza.

Il passaggio di Dio è stato quando la vergine ha detto "avvenga di me secondo la tua parola".

E venne ad abitare in mezzo a noi, e noi vedemmo la sua gloria come di unigenito.

Mi sa che dovrete leggere un po' il Vangelo!

Allora il passaggio di Dio al tempo di Mosè era il passaggio dell'angelo che sceglie i suoi, non fate l'errore di vedere il mezzo bicchiere vuoto, li sceglie per la salvezza, il fatto che i primogeniti morissero era la conseguenza evidente del peccato.

6) Per Dio non è traumatizzante il mistero della morte: morire significa cambiare modo di vivere

Parentesi: guardate che per Dio non è traumatizzante il mistero della morte: lo è per noi! Perché morire non significa evaporare nel nulla, non significa smettere di esistere: morire significa cambiare modo di vivere.

É come una persona che da una stanza va in un'altra stanza, è sempre lei? Certo!

Una persona che in una stanza si mette un vestito, va nell'altra stanza si cambia vestito è sempre lei? Vita cambiata!

In una stanza dorme, nell'altra stanza va a cucinare…vita mutata!

Allora per Dio una persona che muore è semplicemente come prendere questa penna, prenderla di qua e metterla di là, è sempre lei!

Agli occhi di Dio noi moriamo qui viviamo di là, siamo vivi qui siamo vivi là, si ferma solo il corpo, mi sono spiegato?

7) Dobbiamo ricordare la sintonia, il parallelismo che c'è tra la Pasqua di Mosè e la Pasqua nostra

Allora per tutto questo dobbiamo ricordare la sintonia, il parallelismo che c'è tra la Pasqua di Mosè e la Pasqua nostra, perché confluisce tutta la storia della salvezza anche la Pasqua di Mosè, il passaggio di Dio che ci libera dalla morte, Dio passa per portarci la vita, con il sangue dell'agnello siamo scelti.

Così ne parlerà anche il libro dell'Apocalisse; "Chi sono questi con le vesti candide?

Sono quelli che hanno pulito le loro vesti nel sangue dell'agnello.

Allora tutta questa simbologia biblica, questi racconti biblici fanno ricordare come nell' Eucaristia che noi celebriamo è presente la Pasqua del Signore, il passaggio del Signore il quale passa al tempo di Mosè come al tempo di Gesù per scegliere i suoi, dare a loro la vita, ma questa volta si tratta di un'altra vita, quale vita?

La vita eterna, la vita nuova, vita nuova non vuol dire solo la vita eterna, vuol dire un altro genere di vita.

É la salvezza.

Quando dico un altro genere di vita che cosa intendo dire?

La vita di prima era la vita di creature, la vita di dopo è la vita da figli di Dio.

Certo che siamo sempre noi però Dio è intervenuto nella storia mediante il Battesimo suo e nostro noi siamo trasformati?

Sì o sì? Ho sempre ragione!

8) Dopo il Battesimo siamo delle creature nuove

Siamo delle semplici creature dopo il Battesimo?

Siamo delle creature nuove perché Dio si è inserito e ha trasformato la natura umana e l'ha fatta diventare partecipante alla Trinità, tanto è vero che prima del battesimo noi partecipiamo della gloria di Dio ma in un modo diverso.

Dopo il Battesimo noi siamo realmente figli di Dio, c'è una realtà diversa, non siamo più delle semplici creature, siamo diventati figli di Dio.

Guardate che questo è fondamentale.

Nella Celebrazione Eucaristica tutto ci parla di questa azione straordinaria che Dio ha compiuto nella storia.

Domanda: Quando ha detto che salva i suoi mediante il sangue dell'agnello che viene messo sugli architravi perché Dio ha scelto, ma questo "Dio ha scelto" dipende da noi, se abbiamo aderito per fede ?

9) Il Battesimo è proposto a tutti, non è imposto

Risp. Certo, il Battesimo è proposto a tutti, non è imposto.

All'inizio del rito del Battesimo il sacerdote sulla porta della chiesa, ( perché così è il rito, non davanti al presbiterio, perché quello è sbagliato ) incontra i genitori e i padrini e dice:" Cosa chiedete per vostro figlio, o vostra figlia alla Santa Chiesa di Dio?"

Ed essi possono rispondere la vita eterna, la salvezza oppure il Santo Battesimo.

Si sa che sono venuti per il Battesimo, non c'è stata la preparazione prima?

Se non fosse altro che hai dovuto preparare tutte le cose necessarie per l'amministrazione del sacramento, non è che tu dica "Che ci fanno questi quaggiù Non li ho mai visti prima!" no, vengono e tu sai già che vengono per quel motivo allora che senso ha fare questa domanda? "Perché siete qui? Cosa chiedete?"

10) Deve essere un'espressione libera e voluta di coloro che chiedono a Dio mediante la Chiesa il dono della vita nuova

Perché deve essere un'espressione libera e voluta di coloro che chiedono a Dio mediante la Chiesa il dono della vita nuova.

Deve essere un'espressione della libertà personale, vi ricordate quando Gesù vede il cieco nato?

Vede il cieco che va da lui e gli chiede: "cosa vuoi?" "Una pizza ai quattro formaggi, grazie!"

No! glielo chiede perché deve essere un'espressione di quello che veramente vuoi, non è tutto dovuto, deve essere tutto desiderato!

Questo è un punto dolente, ve ne accorgete anche voi, intorno a voi, quelli che fanno catechismo poi se ne rendono conto ancora di più, che le persone, le famiglie, non desiderano il sacramento, desiderano togliersi dai piedi il problema della festa!

Il risultato qual è? Non c'è il frutto dello Spirito Santo!

Quelli al sacramento, partecipano come vi parteciperebbe un gatto! Mica dopo che il gatto ha fatto la comunione è cambiato, è tale e quale prima, ma se la cosa fosse veramente desiderata perché è stata percepita, allora il frutto dello Spirito Santo si vede, la persona cambia!

11) Che dire poi della Cresima che dovrebbe essere il modo più evidente per dire "Sì, voglio veramente aderire al corpo di Cristo

Che dire poi della Cresima che dovrebbe essere il modo più evidente per dire "Sì, voglio veramente aderire al corpo di Cristo che è la Chiesa ma come qualcuno attivo non come qualcuno passivo, una volta si diceva "Soldato di Cristo", mica è andato messo in cantina tutto questo!

Mica che la Cresima prima del Concilio operava qualcosa e dopo il Concilio ne opera qualcos'altro eh?

Era lo stesso Spirito Santo prima? É lo stesso Spirito Santo dopo?

Il problema non sta nello Spirito Santo, poveretto, è come una colomba che la prendono, gli legano le ali e la chiudono in una gabbia, c'è, ma è legata!

Come dice quel proverbio? "L'uccellino in gabbia non canta per amor la canta per rabbia"

12) Povero Spirito Santo! L'hanno messo dentro una persona ma a quella non gli fa né caldo né freddo

Povero Spirito Santo! L'hanno messo dentro una persona ma a quella persona non gli fa né caldo né freddo di avere lo Spirito Santo dentro di sé, tanto è vero che non Gli parla mai, non lo ascolta mai, non sente l'input, l'impeto e l'impulso di assorbire la parola di Dio per dire "ehi, adesso tutto il Cristo vive dentro di me perché io mi trasfiguri in Lui, chi vede me deve vedere Lui"

13) Il sacramento della pienezza del discepolato

Il sacramento della pienezza del discepolato!

L'ombra di Giacomo, Giacomo, Giovanni, di Pietro passava, toccava un ammalato e quello guariva! L'ombra!

Quelli non lo sapevano neanche!

Tanto la potenza dello Spirito Santo aveva trasfigurato quelle persone, si erano lasciate trasfigurare, avevano desiderato "diventassi come il Maestro! Che meraviglia!"

Quanti sono i cristiani che lo pensano? Forse neanche noi!

Perché un approccio sbagliato ha fatto pensare che l'essere del cristiani significhi semplicemente fare la via Crucis e quindi trovarsi in croce, ma anime mie! Ma dopo la croce c'è la resurrezione!

La Chiesa è il frutto della resurrezione di Cristo non della sconfitta!

Che ognuno nella propria vita sia chiamato a vivere la propria vita come nell'offerta della via Crucis, ma questo è fuori di dubbio mica dico una novità, è una realtà evidente.

14) Il cristiano è colui che trasfigura tutte le realtà che lo riguardano perché è sull'altare della croce che tutto viene santificato

Il cristiano è colui che trasfigura, che trasporta sull'altare della croce tutte le realtà che lo riguardano perché è sull'altare della croce che tutto viene santificato perché tutto viene strappato dalle unghie del diavolo e viene messo nelle mani di Dio, ecco perché la croce è così fondamentale.

15) Gesù Cristo si è occupato di trasferire tutte le realtà del mondo ad un altro livello

Ma questa è solo la prima parte, Gesù Cristo non ha trascorso tutta la sua vita sulla croce, tutto il resto del tempo Lui si è occupato di trasferire tutte le realtà del mondo ad un altro livello: santificarle!

Renderle una realtà che appartiene a Dio.

I cristiani questo non lo hanno mica ancora capito sai?

Pensano che le cose da chiesa si fanno in chiesa e quando sono in ufficio sono un'altra cosa, sono un'altra persona. Come?

Non hanno capito niente!

Domanda : "e quando il sacerdote durante il Battesimo o la Cresima non celebra la Messa?"

Risp. Quello è lecito, è possibile, la Messa non è obbligatoria, perché i sacramenti dell'iniziazione cristiana sono Battesimo, Confermazione o Cresima Crismazione ed Eucaristia quindi celebrano la Messa per praticità ma non è previsto nel rito, c'è la celebrazione del Battesimo all'interno dell'EucarIstia ma non è obbligatorio, la liturgia della Chiesa non è l'EucarIstia e basta, la liturgia della Chiesa è poliedrica, cosa vuol dire poliedrica?

Molte facce, molti aspetti, non solo l'EucarIstia, attenzione di non fare l'unica espressione liturgica l'EucarIstia, perché l'Adorazione Eucaristica non è un momento liturgico?

Il Rosario non è un momento liturgico? Hai voglia se lo è, quindi attenzione, non è che uno dica "Ho fatto una liturgia" solo perché c'era la Messa, la Messa è la sorgente, il culmine, siamo tutti d'accordo ma non è l'unica espressione, quindi il Battesimo può essere celebrato senza l'EucarIstia perché è un momento fondante della vita del cristiano.

16) Le Eucaristie domenicali vuol dire il passaggio di Dio che sceglie tutto quello che io porto davanti all'altare

Molto bene dicevo ritorniamo a noi nell'EucarIstia.

Nell'EucarIstia ci sono dunque due pilastri fondamentali, l' Eucaristia per eccellenza è quella che si vive nella Veglia Pasquale, le Eucaristie domenicali sono chiamate "la Pasqua della settimana", la Pasqua della settimana vuol dire il passaggio di Dio nella settimana è lui che passa e che sceglie, che sceglie che cosa?

Tutto quello che io alla domenica Gli porto davanti all'altare.

Cosa Gli porto davanti all'altare? L'impegno quotidiano, il lavoro, l'impegno sociale, la cultura, la famiglia, i figli, la scuola, la vecchiaia, la malattia, la nascita la morte quante cose ci sono in una settimana di cui noi veniamo a conoscenza o ne veniamo più o meno toccati o coinvolti?

Magari ci sono tutte queste cose perché una persona può avere una certa età, può avere da guardare dei bambini, può essere ammalato, può trovare delle persone, può occuparsi di un centro culturale, può essere impegnato nell'arte, nella cultura eccetera, vedete la stessa persona in una settimana ha una molteplicità di impegni che possono tutti essere trasfigurati.

17) Con il passaggio di Dio. Tu dici: "In questa settimana ho fatto il pieno di tutto questo, lo metti ai piedi dell'altare e lo trasfigurerà

Come? Con il passaggio di Dio.

Tu dici : "In questa settimana ho fatto il pieno di tutto questo, vado dal Signore con un sacco pieno di roba, che cosa metterò davanti all'altare?"

Questo quell'altro e qui e là e su e giù e tutto quello che tu vivi nella tua settimana lo metti ai piedi dell'altare perché c'è la pesach YHWH, il passaggio di Dio, tutto quello che tu Gli dai lo prenderà e lo trasfigurerà.

Ecco perché la Pasqua: passa, sceglie,santifica.

Che cosa sceglie? Quello che i suoi figli Gli danno dinnanzi.

Che cosa gli danno i suoi figli dinnanzi? Lasciamo perdere che mi viene la permanente all'istante!!

Quindi ce n'è per fare un cammino liturgico, non solo devozionale.

18) Nell'Eucaristia ci sono due grandi pilastri: la mensa della parola e la mensa del pane eucaristico

Nell'Eucaristia ci sono due grandi pilastri, sono più evidenti ora di un tempo perché sono costituiti da: la mensa della parola e la mensa del pane eucaristico.

La Messa, la celebrazione Eucaristica continua ad essere il sacrificio di Cristo.

Cos'è la Messa? Il sacrificio di Cristo.

Quindi non pensiamo che la Messa sia semplicemente che dire … un pasto sacro, perché i Boscimani fanno un pasto sacro, noi facciamo la comunione, che è un'altra cosa.

19) La comunione con Dio si fa per l'ascolto, che fa crescere la fede e che mi conduce nella fiducia

La comunione con Dio si fa per l'ascolto, che fa crescere la fede e che mi conduce nella fiducia.

Questa è la comunione.

Allora è evidente che il primo pilastro che incontriamo è quello della liturgia della parola, la parola viene letta ma non letta semplicemente, viene proposta, viene proclamata, viene dichiarata, non pensate mica che la parola sia letta bene se uno declama bene le parole eh?

Certe volte si assiste a delle persone che si vantano di avere fatto dei corsi di dizione per essere dei lettori della parola di Dio, leggono pronunciando bene le parole ma sono vuote, per esempio mi fanno venire un infarto queste persone, quando hanno finito di leggere la parola giustamente si fa un attimo di pausa e poi ad alta voce "PAROLA DI DIO !!"

Qui stai spaventando le persone!

Quindi attenzione: tu non sei il profeta Isaia o non sei Mosè con le tavole della legge che le lanci sulla folla che si è ribellata a Dio, tu stai proponendo quello che Dio vuole far sapere al suo popolo, molto di più di così.

20) Nell'Antico Testamento Dio parlava al suo popolo, nel Nuovo Testamento Dio parla ai suoi figli

Nell'Antico Testamento Dio parlava al suo popolo, ci siamo? nel Nuovo Testamento Dio parla ai suoi figli!

É tutta un'altra cosa! Quindi vuoi dire che se tu devi declamare la parola di Dio non è sufficiente che tu dica le parole giuste, quindi è giusto che tu stia attento alle inflessioni dialettali che non ci devono essere perché la parola non è tua, è la parola di Dio!

Attenzione alle doppie, attenzione alle singole, attenzione alla s dolce e alla s aspra alla z dolce e alla zeta aspra, alla ti che deve essere una t e non deve essere una d, alla b che non deve essere una b e non una v e così via dicendo, e anche la pronuncia non troppo larga, non troppo aperta, non troppo chiusa perché tu quello che stai dichiarando non è uno scritto di Dickens, lo puoi fare come vuoi, tu stai dichiarando una parola che non è tua, molto di più: la dichiarazione della parola che tu devi declamare significa che tu ti rendi disponibile all'azione dello Spirito Santo perché la gente che c'è in chiesa non senta te che stai leggendo la lettura ma senta la voce di Dio.

21) Questo vuol dire che tu quando vai a leggere la parola di Dio ti metti disponibile a Dio per essere un profeta

Questo vuol dire che tu quando vai a leggere la parola di Dio ti metti disponibile a Dio per essere un profeta!

Lo sei per il Battesimo, sacerdote, re e profeta, non ti dimenticare che lo Spirito di Dio ti ha fatto profeta e profeta vuol dire che tu proferisci quello che Dio vuol far sapere ai Suoi figli.

Che ti importa se è stato scritto 3000 anni fa? Profeta Isaia, 750 anni prima di Gesù.

Fate i conti, sono quasi 3000 anni che ci sono quelle parole di Isaia.

Ti importa qualcosa? Quello che c'è scritto nel profeta Isaia serve anche a noi oggi?

Chi ti dice che Dio non abbia proferito quelle parole perché le ascoltassimo noi oggi?

Perché ci facessero capire oggi qualcosa di importante?

22) Questo vuol dire che nella proclamazione della parola di Dio devi lasciarti usare da Dio

Questo vuol dire che nella proclamazione della parola di Dio tu non devi recitare la parola di Dio, tu devi lasciarti usare da Dio per proclamare la parola, poi segui tutte le regole dell'ortografia e della grammatica della lingua in cui sei, perché i Francesi seguiranno la loro lingua, gli Italiani seguono la loro lingua.

Esempio: quelli che fanno parte del coro lo sanno, quando hanno imparato il "Sanctus" che si fa a Lourdes i Francesi cantano in latino alla moda francese: Benedictus qui venit in nomìne Domini.. come sarebbe in nomìne? Non esiste "in nomìne! In nòmine Domini quindi si sposta l'accento musicale perché la grammatica latina è un'altra da quella francese. Chiusa la parentesi.

23) Quando si dice tre volte Santo è bene chinare la testa? Non è necessario

Domanda: "Quando si dice tre volte Santo è bene chinare la testa?"

Risp. Non è necessario, uno lo fa per devozione particolare, personale ma non è previsto.

Nel Gloria è possibile, non è previsto. É previsto nel Credo.

Nel Credo è previsto, tutte le domeniche, che si chini il capo al momento dell'Incarnazione.

É previsto di inginocchiarsi, c'è scritto, alle parole sempre dell'Incarnazione, la notte di Natale e le nelle celebrazioni di Pasqua.

Quindi è proprio previsto, sarebbe interessante che ognuno si prendesse il Messale e leggesse le rubriche, cosa sono le rubriche?

É semplice, tutte le parti scritte in rosso, rubrum vuoi dire rosso da cui rubrica, tutto ciò che è scritto in rosso vuol dire: Attenzione, in questo momento si esprima il concetto mediante questo gesto.

24) Però i gesti sono importanti perché vogliono esprimere un concetto

Certo che i gesti sono limitati perché noi siamo limitati, però i gesti sono importanti?

Perché vogliono esprimere un concetto.

É inutile che noi diciamo "Dobbiamo pregare" Preghi come, con la mente?

Fai la preghiera mentale, puoi benissimo farla la preghiera mentale, ma la partecipazione all'EucarIstia non è solo preghiera mentale, è preghiera vocale? Certo!

É preghiera corporea? Sì, ci sono i gesti e i gesti vanno compiuti bene perché esprimono un mistero che è comprensibile da tutti: se tu ti inchini, questo inchino viene capito bene in Alaska e viene capito bene anche in Burkina Faso perché l'inchino vuoi dire sottomissione, adorazione, rispetto, stima, docilità ti riconosco come importante eccetera eccetera, è chiaro?

Quindi un inchino lo puoi fare in tutte le lingue e tutte le lingue lo capiscono nello stesso modo.

Domanda. Anche prima delle letture quando si va e si scende …

Risposta: Naturalmente, perché se non c'è il tabernacolo in un in modo visibile nel presbiterio si fa l'inchino all'altare o al crocifisso perché l'altare rappresenta Gesù Cristo.

25) Tanti dicono "É parola di Dio" Erratissimo! Perché la parola di Dio non è una cosa

Dom: tanti dicono "É parola di Dio".

Risp: Sbagliatissimo! Erratissimo! Sapete perché è sbagliato? Perché la parola di Dio non è una cosa, è una persona: "In principium erat verbum et verbum erat Deum et verbum erat apud Deum …" e chi era questo verbum? Gesù Cristo!

Quando tu leggi la parola di Dio o la proclami, tu stai proclamando e dichiarando non uno scritto ma una persona.

Anche l'Antico Testamento? Certo!

Dom Io ho sentito dire anche dai sacerdoti "É parola di Dio"

Risp. Qui lo dico e qui lo nego. La formazione teologica liturgica non è sempre piena, la liturgia non è solo lo studio di come si è evoluta la celebrazione di un sacramento, quella è la storia della fenomenologia liturgica ma la liturgia comprende l'esperienza dei figli di Dio che si incontrano con Dio Padre, lo celebrano, lo adorano,lo glorificano lo lodano, a lui chiedono assistenza e aiuto in tutte le forme che la Chiesa ha permesso loro nell'arco dei secoli di sviluppare e di consolidare riconoscendone la validità e la bontà.

26) Alcune forme liturgiche restano forme di un grado diverso, alcune cose sono forme paraliturgiche

Alcune forme liturgiche restano forme di un grado diverso, alcune cose sono forme paraliturgiche, per esempio, chi ha sentito parlare di Sordevolo?

Quando ci sarà la rappresentazione della Passione di Sordevolo bisogna che organizziamo per andare, siete d'accordo?

Ogni cinque anni organizzano la rappresentazione sacra della Passione del Signore.

Questa è un paraliturgia, perché non è una liturgia però è una presentazione di tutta la Via Crucis, in scene ecc, riprende dal Vangelo ma non è il Vangelo, non è una forma liturgica però ti conduce così vicino alla celebrazione del mistero della passione, morte e risurrezione del Signore che è da considerare quasi una paraliturgia.

27) Vi ricordo che nel Medio Evo di fronte alle grandi cattedrali sempre in Quaresima c'era la rappresentazione della Passione del Signore

Questa tradizione è confluita persino nella riforma protestante.

Le famose cantate, il più famoso di tutti è Back, le cantate sacre: la Passione secondo San Giovanni, la Passione secondo San Matteo, il genere musicale della passione non era nient'altro che la preparazione musicale, corale ecc ecc delle parti del Vangelo.

Una tradizione antichissima che nel Medio Evo veniva rappresentata sui sagrati delle cattedrali, perché di fronte c'era la piazza, si radunava tutta la gente per assistere a queste rappresentazioni sacre; di tanto in tanto erano intervallate da canti che tutta l'assemblea sapeva, la stessa cosa è stata vissuta nelle cantate sacre e nelle passioni che ci rimangono di questi eccelsi autori dove insieme a delle monumentali presentazioni corali, vi sono di tanto in tanto dei brani molto più semplici, molto conosciuti ai quali tutta l'assemblea partecipava, cantavano insieme al coro e all'orchestra.

Così avveniva allora. Anche noi abbiamo avuto la presentazione musicale delle passioni, Passione secondo San Marco di Lorenzo Perosi, delle opere monumentali, stratosferiche, grandiosissime però noi avevamo preso un altro filone della liturgia.

Bene ricordiamoci per la prossima volta che abbiamo visto che ci sono due pilastri: la celebrazione della parola e la celebrazione della consacrazione nel pane, nel vino di tutta l'assemblea. Continueremo su questo tema.

Vi ricordo che l'8 dicembre c'è stato il giorno di consacrazione all'Unione Catechisti.

Alcuni di voi ne hanno preso parte, so che alcuni sono stati molto edificati.

Comincio a dire a qualcuno: pensa! Non sarà mica che il Signore chiama anche te a fare questo tipo di cammino di consacrazione?

Sia lodato Gesù Cristo, buona continuazione.