Un cuore aperto all'uomo

29-11-2003

Don Mauro Agreste

Indice

1) La vera spiritualità è calata nella realtà
2) Attenzione a ciò che comunicate
3) Che sia un annuncio di verità
4) Comunicare il messaggio a tutto l'uomo
5) L'esperienza spirituale cambia l'uomo
6) Dio ti fa vedere chi sei tu
7) Dio ti rivela come dovresti essere
8) La rivelazione di sé e l'umiltà
9) Cammino spirituale o gratificazione emotiva?
10) Gli altri per primi si accorgono dei nostri cambiamenti
11) Le categorie dell'uomo
12) Dio si è rivelato ( Bibbia )
13) La verità
14) La verità sull'essere umano: l'uomo e Dio …
15) La verità è il regno di Dio
16) La bellezza
17) La bellezza in se stessa, in cosa consiste?
18) La bontà: comunione tra verità e bellezza
19) Sarete persone belle se vere, come Dio vi vede

1) La vera spiritualità è calata nella realtà

Come spiritualità del catechista dobbiamo ammettere che ogni vera spiritualità è calata nella realtà, cioè inserita realmente nell'ambiente in cui ci si viene ad operare.

Non può esserci una autentica spiritualità, che si è distaccata dalla situazione in cui si vive.

Questo vale specialmente per il catechista che in qualche modo deve comunicare l'esperienza di vita cristiana a qualcuno, a qualunque persona: siano dei giovani, siano degli adulti.

Quindi è importante che la spiritualità del catechista preveda, direi quasi esige, un'attenzione del tutto particolare a quello che è l'uomo in se stesso.

Ora io spero che non abbiate dimenticato il corso di antropologia cristiana perché questo è la griglia di partenza per accostarsi alla persona.

Credo che valga la pena di sottolineare l'attenzione che dobbiamo avere sulle cose che comunichiamo, perché l'attenzione alla persona umana e a tutti i suoi risvolti psicologici, alla struttura mentale, all'ambiente sociale in cui viene a trovarsi, sicuramente non ci danno il permesso di sviare dal messaggio che dobbiamo annunciare.

2) Attenzione a ciò che comunicate

Quindi in questo momento farei una piccola parentesi: ci tengo veramente molto, state molto, molto attenti a quello che comunicate, per non fare del catechismo un incontro semplicemente di tipo umano dove si parla in maniera piuttosto diffusa di temi interessanti, a volte religiosi, ma non specifici di quello che è la dottrina cristiana.

E quindi la sottolineatura che mi sento di dare è proprio una fedeltà molto forte sui temi che debbono essere svolti bene.

Non basatevi semplicemente su ciò che voi ricordate o sulla vostra competenza ecc.

Dovete assolutamente giungere alle fonti del messaggio che voi dovete trasmettere e cioè a dire: siate sicuri di quello che state dicendo, non trasmettete qualche cosa di emotivo o di superficiale.

Il messaggio cristiano non è un messaggio irenico "vogliamoci bene, facciamo un girotondo, cerchiamo quello che unisce, non quello che divide"

3) Che sia un annuncio di verità

Va bene, tutte cose vere, tutte cose giuste, ma il messaggio cristiano esige anche un annuncio di verità.

Ciò che è il cristianesimo, ciò che insegna di cristianesimo, ciò che insegna la Chiesa.

Quindi bisogna avere una dirittura morale direi proprio fondamentale, bisogna avere dentro di noi la chiarezza di quello che stiamo trasmettendo.

Sono lodevoli le iniziative che spesso si compiono in alcune classi, però attenzione mai in nessun caso il nostro messaggio deve essere edulcorato, cioè addolcito senza una grande prudenza, nel senso che si dicono delle cose che riempiono le orecchie e la bocca, ma poi sotto, sotto la sostanza non è giusta.

Quindi attenzione bene, inventate una preghiera?

Siate sicuri che la preghiera che voi inventate per i vostri ragazzi sia aderente alla teologia cristiana, che non dia adito a confusioni?

Può darsi che voi abbiate una competenza, una chiarezza di quello che è il messaggio cristiano, ma la preghiera non la state facendo per voi stessi, il cartellone non lo state facendo per voi , un canto che state facendo non lo state facendo per voi stessi.

Perché magari voi avete una direzione spirituale, avete una competenza, avete un approfondimento, restate ancorati ad una sana dottrina, ma voi dovete mettervi nel cuore di quelli che ascoltano, nel cuore degli ultimi, nel cuore dei deboli, dovete usare la carità che si esprime nel concedere la vera verità, non una verità superficiale molto emotiva e poco dottrinale.

Quindi se voi fate qualche cosa, magari sottoponetelo a qualcuno che sia sopra di voi e che vi possa dire: "Sì questa preghiera va bene, questo senso va bene, ma attenzione a questa frase, perché potrebbe ingenerare qualche equivoco nel cuore di quelli che ascoltano e di quelli che vedono".

Questo è un qualche cosa di veramente fondamentale.

4) Comunicare il messaggio a tutto l'uomo

La fondamentale attenzione a ciò che è l'uomo e a tutto ciò che lo compone, tutto ciò che compone l'uomo: spirito, anima, corpo, i suoi i valori psicologici, i suoi valori spirituali, i suoi valori corporei.

Il catechista non può fare a meno di parlare o meglio di comunicare il messaggio cristiano a tutto l'uomo e non solo a livello psicologico o nella migliore delle ipotesi a livello spirituale.

La catechesi è per tutto l'uomo, l'uomo non è diviso semplicemente in materia e spirito, per cui noi privilegiamo lo spirito e lasciamo da una parte la materia.

L'uomo è corpo, è mente, è spirito, un'unica realtà.

Noi per comodità, per razionalizzare dividiamo la persona umana idealmente in questi tre settori, ma dobbiamo nello stesso tempo affermare con una grande fermezza che la persona umana è un'unica realtà.

Poi noi individuiamo tre ambiti in cui questa unica umanità si esprime in modo diverso, ma è l'unica realtà, l'essere umano che si esprime corporalmente, che si esprime mentalmente, che si esprime spiritualmente.

Dunque il messaggio cristiano deve essere un messaggio che attraversa trasversalmente tutte queste realtà, deve coinvolgere la corporeità, deve riempire la psiche e dar senso allo spirito.

Se il messaggio cristiano è rivelato solo a livello emotivo allora viene coinvolto solo il settore della persona umana della psiche, ma una relazione emotiva e diciamo romantica al messaggio cristiano produce necessariamente una conversione a livello spirituale?

È difficile che lo produca perché la persona confonde l'appagamento romantico, che prova con una esperienza mistica, ma i frutti sono diversi.

Nell'approccio romantico al messaggio cristiano la persona resta tale quale a prima, anzi si ferma, si cristallizza nella propria situazione pensando di essere ormai giunta nella situazione migliore, perché ha provato qualche cosa

5) L'esperienza spirituale cambia l'uomo

In un incontro spirituale invece vi è un cambiamento della persona?

Certo che vi è perché l'incontro spirituale che non è solo romantico, ma è qualche cosa di più, dà il senso della persona nella sua essenza.

Quindi un incontro spirituale autentico certe volte può anche essere difficile, può anche essere crudo, però è quanto mai necessario.

Esempio di un incontro spirituale autentico è quell'incontro che, di fronte allo splendore della verità di Gesù Cristo, ti rivela in che posizione sei.

Quindi una preghiera particolarmente intensa, una adorazione ben fatta in un momento in cui il tuo cuore per grazia di Dio si apre e riceve la verità su te stesso che cosa ti dice?

Cosa ti dice un incontro autentico con il Signore?

Per esempio provate a immaginare se qualcuno ve lo chiedesse.

Voi dovreste spiegare una cosa del genere se qualcuno mi chiedesse: "Ma come faccio a distinguere un incontro emotivo romantico da un incontro spirituale autentico?".

Una persona dice: "Io sono stato davanti al Santissimo e non so se ho fatto una esperienza emotiva romantica o se ho fatto una autentica esperienza spirituale di preghiera profonda, come faccio a distinguere?"

Cosa dite voi? Vedo che più o meno avete detto quasi tutto e in sintesi potremmo dire che è l'esperienza della verità su noi stessi.

6) Dio ti fa vedere chi sei tu

Quindi Dio apre la finestra e ti fa vedere chi sei tu.

L'esperienza romantica non ti fa vedere questo.

L'esperienza romantica emozionale ti fa dire: "Ah che bello, come mi commuove".

Ci siamo fino qui? L'esperienza romantica può essere gratificazione, può anche essere un momento di rabbia, di ribellione, ma non è una esperienza spirituale.

L'esperienza spirituale è quella che ti rivela la verità su te stesso.

Ora rivelare la verità su noi stessi è in molti casi può essere una esperienza dura da accettare, ma, attenzione su questo punto qui, sappiate consigliare le persone che dovessero avvicinarsi con questi turbamenti.

Non bisogna dare adito emotivo allo sgomento che si può provare nel constatare ciò che noi siamo.

Perché, ricordatevi, il nemico di Dio esiste, e il suo lavoro lo sa fare molto bene, però attenzione bene: dove lavora il nemico di Dio?

A livello spirituale? No, dove? A livello psicologico nella psiche questo vuol dire che lui cercherà in tutti i modi di trascinare la tua esperienza spirituale e portarla nel suo campo cioè nel campo emotivo psichico perché riuscirà, se tu lo lasci fare, a gettarti nel senso di colpa, perché lui è l'accusatore.

7) Dio ti rivela come dovresti essere

Allora se nel momento della verità Dio si rivela e ti dice: "ecco tu dovresti essere così, invece sei così" è un momento di grazia.

È un momento di crescita spirituale forte se sei umile, è un momento da chiedere al Signore il momento della verità.

Ma a questo punto, quando la grazia e la luce del Signore ti ha rivelato in che situazione spirituale tu sei personalmente, non ti puoi lasciar condizionare fino al punto di confondere o di lasciar prendere questo materiale spirituale e lasciarlo portare fuori del freezer.

Se lo lasci portare fuori dal freezer si deteriorerà, deve rimanere in quell'ambito se vuoi che si conservi.

Allora se tu tutto questo materiale lo custodisci gelosamente nello spirito umilmente, allora non permetterai al tuo sgomento di diventare emozionalità, ma lo farai diventare impulso per il cambiamento.

Se tu invece ti lasci spaventare: "ma come sono dovrei essere così etc." in quel momento lì tu non te ne accorgi ma stai gettando carbone dentro la caldaia dell'orgoglio.

8) La rivelazione di sé e l'umiltà

Tu non te ne accorgi, la falsa umiltà è in realtà l'orgoglio vestito di umiltà, quindi che cosa succede? Che tu ti senti umiliato, non ti senti umile.

La persona umile ride di se stessa, la persona umile impara dai troppi errori e dice: "ho fatto questo errore non lo farò più.

Il Signore mi ha concesso di vedere il mio stato, sia lodato il nome del Signore, perché così almeno adesso so come agire in conseguenza".

Se una persona non è umile si lascerà prendere tutta questa rivelazione di se stessa, le sarà portata nella psiche.

La persona stessa la porta nella psiche, perché si spaventa e una volta che è nella psiche si trova con il lupo nero che prenderà quel materiale e ne farà quello che vorrà.

A meno che non ci sia una grazia speciale dello Spirito Santo, per cui uno si accorge subito dell'errore che ha fatto, cioè che persino questa esperienza spirituale è diventata una esperienza emotiva, allora ritornerà in se stessa.

Allora se rimane a livello psicologico potrebbe essere utilizzata e diventare una tentazione una tentazione fatta apposta per bloccare il cammino spirituale una tentazione di accusa: "tu sei così, tu dovresti essere cosà, ma cosa pensi che il Signore ti voglia bene etc. etc."

9) Cammino spirituale o gratificazione emotiva?

Il risultato sarà che la persona guidata dall'emotività non decollerà mai spiritualmente.

Allora, attenzione bene, se qualcuno vi chiede: "che differenza c'è tra una esperienza spirituale e una esperienza emotiva?"

L'esperienza spirituale ti dà la verità su te stesso, ti dice chi tu sei, in che condizioni sei, guardate che non è una cosa che avvenga con una estrema facilità.

Avviene solo quando la persona lo chiede, la persona che intende fare un autentico cammino spirituale, quando prega va dal Signore e gli dice: "dimmi come sono, perché io voglio migliorare, voglio essere come vuoi tu".

La persona che non vuole fare un cammino spirituale va a pregare per avere delle gratificazioni psicologiche, delle gratificazioni emotive e i frutti quali sono? Quelli che abbiamo detto prima.

10) Gli altri per primi si accorgono dei nostri cambiamenti

Quando è una autentica esperienza spirituale gli altri vedono, gli altri si accorgono che c'è un cambiamento.

Forse tu non te ne accorgi, forse tu dici: "io sono sempre allo stesso, non cambia mai niente".

Ci siamo? Ma gli altri si accorgono che in realtà qualche cosa sta cambiando.

Forse tu sarai l'ultimo ad accorgertene, è anche logico che sia così perché se tu hai avuto una consapevolezza della verità e di ciò che tu sei.

Allora la tua tensione sarà per controbattere ciò che tu sei e migliorare.

Ora gli altri si accorgeranno prima di te se ci sono stati dei cambiamenti.

Per esempio diventi una persona più paziente, più misericordiosa, che sa ascoltare di più, che prega di più, che sorride di più etc. etc. e gli altri se ne accorgono, mentre il diretto interessato che cosa sente dentro di sé?

Che è troppo poco. Chi fa un cammino spirituale, sempre dentro di sé dice: "è troppo poco per il Signore quello che sto facendo".

Chi non fa un cammino spirituale dirà sempre: "io sono bravo, io sono migliore degli altri".

Va bene? Siamo chiari fino qui?

11) Le categorie dell'uomo

Ora alcune caratteristiche che fanno parte della persona umana la verità, la bellezza, la bontà. Il dinamismo delle creature rifulge soprattutto nella creatura umana.

Dio stesso, quando si rivela personalmente, lo fa servendosi delle categorie dell'uomo.

Adesso avete capito perché abbiamo insistito così tanto su come è l'essere umano, le sue potenzialità, perché conoscendo la struttura della persona umana noi che in qualche modo che siamo al servizio delle persone umane dobbiamo capire in che modo il Signore giungerà al cuore di queste persone.

Lo farà tenendo presente la persona umana, d'altronde certo che Dio è sapienza infinita è potenza infinita, è verità infinita.

Ma è talmente grande che noi, senza il suo aiuto, riusciremo a intuire qualche cosa di lui?

12) Dio si è rivelato ( Bibbia )

No infatti Dio si è rivelato: la Bibbia è la rivelazione di Dio perché noi potessimo conoscere Dio per ciò che egli è.

E per quanto noi siamo in grado di capirlo, è necessario che Dio non solo si incarnasse ma diciamo una cosa ancora più semplice parlasse la nostra lingua.

Effettivamente Gesù è venuto qui da noi ha parlato la nostra lingua, per farci capire una realtà stratosfericamente più grande, più infinita di quello che noi possiamo immaginare.

Certo se qualcuno di noi ha fatto qualche esperienza spirituale di adorazione riesce a comunicare in lingua italiana ciò che ha provato?

È molto difficile perché tutto ciò che si esprime in lingua italiana sarà semplicemente una cosa molto vaga di ciò che è stata veramente quella realtà che si è provata in una adorazione, in una preghiera, in una confessione.

Questo non vuol dire che quello che tu dici è falso, però è come se tu sentissi che è estremamente povero.

Che se tu dici è stata un'esperienza bella, una persona che sente dire bella capisce che sarà qualche cosa di piacevole, ma tu che hai fatto quella esperienza in quella meravigliosa confessione etc. etc. tu solo sai qual è l'autentico significato della parola bella, in quel caso perché tu ne hai fatto l'esperienza.

Allora certo che Dio ha parlato la lingua degli uomini, ma per comprendere il pensiero di Dio è necessario vivere la vita di Dio.

13) La verità

Per parlare agli uomini Dio si è servito delle strutture umane, qui parla delle categorie umane quali sono: la verità, la bellezza, la bontà.

La verità. Che cosa è la verità? Ponzio Pilato lo chiede a Gesù: che cosa è la verità?

Qualcuno lo chiede a voi: che cosa è la verità?

Se dovessimo semplificare, purtroppo è difficile semplificare perché dobbiamo usare dei concetti difficili, ma semplificando al massimo potremmo dire che la verità è il senso di ciò che esiste, tutto ciò che esiste ha un significato.

Qual è il significato di ciò che esiste? Perché esiste ed esiste così e non in un altro modo, qual è la verità su ciascuno essere?

Perché Dio avrà progettato così? E vedi che coinvolge dei concetti estremamente difficili.

La verità è il senso di ogni cosa che esiste, il motivo per cui esiste ogni cosa.

Più semplice di così io non saprei dire in questo momento.

Il motivo della esistenza dà un senso a tutto ciò che esiste, è la verità.

Perché tu esisti? Se io vi faccio la stessa domanda con altre parole voi vi ci ritrovate subito, volete che provi?

Per qual fine noi esistiamo? Per conoscere, amare, servire Dio, questa è la verità sull'essere umano.

A questo punto per qual fine esiste l'universo?

Domanda difficile quale è la verità sull'universo?

L'universo esiste perché noi potessimo conoscere, amare, servire Dio su questa esistenza e goderlo nell'altra vita.

L'universo esiste perché noi potessimo conoscere Dio.

Noi non siamo puri spiriti come gli angeli e gli angeli hanno bisogno dell'Universo?

No, noi invece abbiamo bisogno di questo, significa che per conoscere Dio passeremo attraverso ciò che Dio ha fatto.

Qual è il senso di tutto ciò che esiste? Dio ha fatto tutto ciò che esiste, perché noi potessimo conoscerlo meglio.

Perché Dio si rivela direttamente con la sua parola e indirettamente attraverso la creazione.

14) La verità sull'essere umano: l'uomo e Dio …

Qual è la verità sull'essere umano dunque? Quello che per esempio tutti i Profeti, i Giudici della Scrittura dicono sempre: ricordati tu sei uomo, e Dio è Dio.

Se tu sarai il mio popolo io sarò il tuo Dio.

Ritorna al tuo Dio popolo, che ti sei messo al posto di Dio etc.

Ricordatevi che dopo il peccato originale il frutto proibito e della conoscenza del bene e del male rubato a Dio non ha prodotto la verità, ha prodotto la menzogna; cioè l'uomo ha pensato di essere Dio.

E se voi vedete il perpetuarsi di tutte le strutture di peccato, di maliziosità, di cattiveria nel mondo fino ai giorni nostri, non sono altro che l'applicazione di questo: l'uomo è Dio.

È una grande menzogna! La verità è che Dio è Dio e l'uomo esiste in funzione di Dio.

Esiste con il fine di raggiungere lo splendore, è bellezza di Dio, la comunione con Dio.

Non di dissolversi in Dio, come dicono gli orientali, ma di essere in comunione perfetta totale per tutta l'eternità con Dio.

Questa è la verità. Allora la verità di tutto ciò voi vedete ha una relazione sempre con noi in Dio.

Vedete che non è molto semplice da spiegare che cosa sia la verità.

15) La verità è il regno di Dio

La verità, potremmo dire in parole evangeliche, è il Regno di Dio.

Sapete che cosa è il Regno di Dio? Il Regno di Dio è, per esprimerlo in modo semplice: ragionare come Dio, vedere le cose come le vede Dio.

Oppure, biblicamente con San Paolo, potremmo dire avere in noi i medesimi sentimenti che furono di Cristo Gesù.

Allora quando un essere umano vive nel Regno di Dio?

Quando ragiona con i pensieri di Dio che non sono più diventati i pensieri di Dio, sono diventati i tuoi pensieri.

Tu la pensi come Lui, tu la vedi come Lui e desideri le stesse cose che desidera Lui, sogni le stesse cose che sogna Lui.

In una parola c'è comunione, quello che vuole Lui è esattamente ciò che vuoi tu.

Sia fatta la sua volontà, non una lotta tra due volontà che si combattono tra di loro, ma la composizione in comunione di due volontà. Noi vogliamo la medesima cosa.

16) La bellezza

La bellezza anche questa è una categoria che fa riferimento a dei valori infiniti.

La bellezza che cosa è? La bellezza è soggettiva?

La bellezza è una proporzione armonica di misure? Perché un tempio greco è bello?

Perché quelle decorazioni sono belle e altri tipi di decorazione non sono belle?

La bellezza è quel fascino che ti toglie le parole.

La bellezza è un concetto che trascende l'oggetto, passa attraverso l'oggetto, ma non si ferma lì.

Diversamente se non fosse come vi ho detto, ditemi una cosa che vi piace, un oggetto che avete a casa che vi piace?

Una lampada, un piatto, un orologio.

Allora ditemi una cosa, se quella cosa che avete trovato bella in casa vostra fosse la bellezza, ne cerchereste altre? No.

Invece dato che quella realtà non è la bellezza, ma attraverso quella realtà c'è un riflesso della bellezza voi ne cercate altre.

La bellezza non sussiste nell'oggetto bello, ma lo attraversa e lo supera.

Ossia quell'oggetto ti sembra bello, non perché in se stesso ci sia la bellezza, ma perché ti dà un riflesso di qualche cosa che lo supera: la bellezza è un qualche cosa di diverso.

È armonia di forme? È proporzione di misure?

Attenzione, perché vorrebbe dire che la bellezza è soggettiva e invece la bellezza non è soggettiva.

Esistono diversi stili perché ognuno vede il riflesso della bellezza in un modo specifico, però la bellezza non è nell'oggetto.

Si tenta di tradurre nelle realtà visibili un concetto invisibile e infinito.

La bellezza è un concetto infinito.

Che cosa è che rende bello qualche cosa? Siamo sempre nel più difficile.

La bellezza, potremmo dire, sussiste semplicemente come intuizione, non stiamo facendo una trattazione sull'estetica.

La bellezza potremmo dire che è un po' la relazione che intercorre tra la verità di quell'essere e la sua concretizzazione su quella linea.

È troppo difficile quello che vi sto dicendo? È un po' difficile.

Facciamo un esempio quando è che si dice che una persona è bella?

Quando è alta due metri, quando ha occhi azzurri?

La bellezza di una persona non è l'esteriorità, è il senso di quella persona cosa vi ho detto prima?

La persona esiste per quale motivo? Per conoscere, amare e servire.

Questo rende bella una persona, perché la persona è stata creata per quel motivo.

Ora, se la persona aderisce a questo progetto, diventa automaticamente bella, perché è la verità di se stessa e l'autenticità il senso per cui quell'essere esiste si è realizzato.

Ma se la persona fosse anche esteticamente esteriormente proporzionata, ben fatta, sana, tutto quel che volete, ma fosse una contraddizione con il suo senso di esistere, cioè di esistere per Dio, quella esiste per se stessa, quindi è egoista, approfittatrice, violenta.

Si può dire che quella persona è bella? Non è bella perché la bellezza guardate che solo noi la consideriamo esteriore.

La bellezza non è una categoria esteriore, è una categoria completa che coinvolge tutto l'essere, tutto è bello.

Tu non puoi andare a vedere un tempio greco è dire: quel capitello è bello.

È una scemenza. Tu dici: l'insieme è bello, cos'è che lo rende bello?

L'armonia di tutto ciò che è stato fatto: quel capitello, quella colonna, quelle misure, quella distanza, che tutto insieme lo costituisce in una unità perfetta.

È qui sto parlando sempre solo su esempi, quindi molto zoppicanti, molto deboli, molto fragili.

17) La bellezza in se stessa, in cosa consiste?

La bellezza in se stessa consiste nell'applicazione nella verità di ciò che un essere è.

Se l'uomo si mette a fare Dio, è bello? No qual è stato l'esempio?

Il giardino dell'Eden, cosa è successo subito dopo il peccato?

Che Adamo ed Eva si sono nascosti, quindi non hanno più visto la bellezza dentro loro stessi, ma la menzogna.

Perché non hanno più visto la bellezza dentro loro stessi? Perché non c'era più.

Se loro sono stati creati per essere in comunione con Dio e questa comunione con Dio non c'è, non c'è manco la bellezza.

Cos'è che rende bella una persona? È la comunione con Dio.

La persona può essere esteriormente bella per quanto la natura ti possa rendere bello, ma ricordati che la natura è stata sfregiata a causa del peccato.

Tanto è vero che c'è l'invecchiamento, c'è il deterioramento, c'è la rovina, c'è tutto il corpo che si consuma e non è più nella perfetta forma che poteva avere nell'età del massimo sviluppo.

Questo testimonia che la bellezza non è quella esteriore è che la bellezza sussiste a prescindere dal divenire.

Cos'è il divenire? È il passaggio del tempo.

Divenire uguale a tempo che scorre, tempo che passa.

Non dimenticatele queste parole, sono un po' filosofiche però vi aiuteranno molto a capire tante cose.

Vuol dire a tre dimensioni altezza, lunghezza, profondità, un certo rapporto con Dio.

Quindi tutto sta nel vedere questa relazione se è stata espressa, se non è stata espressa etc.

18) La bontà: comunione tra verità e bellezza

Passiamo alla bontà. Un'altra caratteristica dell'essere umano.

Che cosa è la bontà? Cosa si dice nel libro della Genesi?

"Dio creò tutti gli animali, le piante, … e vide che era cosa buona" poi alla fine Dio creò l'uomo e vide che l'uomo era cosa molto buona.

Dunque la bontà è qualche cosa che emerge quando? La bontà emerge alla fine di un processo.

Che cosa è che rende buona una cosa? Quando è che una torta è ben fatta cioè buona?

Ci vogliono ingredienti buoni e che cosa vuol dire? Che siano autentici, ritorniamo alla verità.

Questi ingredienti debbono essere autentici cioè genuini devono essere se stessi.

Perché se io credo di usare la farina di grano e in realtà mi stanno dando farina di altri semi mischiati insieme al grano verrà sempre fuori qualcosa, ma non come dovrebbe essere.

Volete un esempio? Quanti di voi mi sanno dire se il pane di adesso è buono come il pane di una volta?

Ci sono delle miscele di farine, me l'hanno detto dei panificatori, che oggi usano e che una volta non usavano, ci sono dei grassi che usano che non sono lo strutto, che non sono ingredienti genuini che si potevano usare una volta.

È chiaro che quello che viene fuori assomiglierà al pane, ma non sarà certamente come dovrebbe essere.

L'idea di pane se tu hai l'idea di pane nella tua mente ti immagini di mangiare una cosa e ti accontenti di un'altra, perché gli ingredienti non sono veri.

E quindi quello che viene fuori è passabile, ma non è buono, non genuino.

Allora per fare un buon dolce bisogna che la farina sia genuina, sia autentica farina, che il lievito sia naturale con dei fermenti naturali, perché se un lievito è costruito avrà lo stesso effetto, ma può darsi che non abbia lo stesso sapore.

Insomma tutto quello che serve deve essere fatto nel modo giusto, il risultato sarà una cosa buona.

Cosa è dunque una cosa buona? La comunione tra verità e bellezza.

Verità e bellezza in comunione producono la bontà.

Cosa dicono i Salmi a proposito del Figlio dell'uomo?" Tu sei il più bello fra i figli di uomo la tua lingua è come filo di scriba veloce" di chi si sta parlando? Di Gesù Cristo.

La bellezza di Gesù Cristo era una bellezza totale, che era bello come persona umana, era bello come psiche ed era bello come spirito, è la bellezza vivente.

So che oggi abbiamo fatto dei temi abbastanza complessi spero che possano aiutarvi ad interpretare la realtà in cui siamo.

Tenete presente che questi concetti, che vi sembrano così difficili sono molto utili per avere un rapporto con le persone, perché voi non vi potete limitare a comunicare una esteriorità una superficialità voi dovete comunicare una bellezza, una bontà che proviene implicitamente da una relazione viva con Dio.

19) Sarete persone belle se vere, come Dio vi vede

Voi sarete persone belle nella misura in cui sarete persone vere, cioè avrete il coraggio di esaminare voi stessi di fronte Dio e dire: io sono così, con tutti i miei pregi e anche con tutti i miei difetti.

Tutti i difetti e i peccati che tu trovi in te stesso non ti danno il permesso di deprimerti.

Se tu ti deprimi vuol dire che stai già scivolando nella psiche e nella psiche c'è qualcuno che te la sta manovrando.

Quando tu vedi un difetto, o un peccato dentro di te, una inclinazione di carattere tu non ti devi adagiare dicendo: "ecco io sono così, ma dovrei essere cosà".

Se fai così è come se tu dessi adito al nemico di strumentalizzarti finché vuole.

Invece tu devi dire: "va bene io sono così, ma il Signore mi ama lo stesso.

Ecco allora non mi adagio in quello che sono, ma con la sua grazia cercherò di correggermi" e poi fai la tua parte.

Allora questa la verità su te stesso.

La bellezza cioè di contemplare come Dio ti vede, non come tu ti vedi.

Il nemico farà di tutto perché tu guardi te stesso con i tuoi occhi che sono rovinati a causa del peccato originale e i tuoi occhi vedono il male mentre dovrebbero vedere il bene.

Allora guarda te stesso come ti vede Dio che non vuol dire essere indulgente: "ma per Dio va bene tutto, perché Dio perdona tutto", stupido non è così.

Dio è verità, Dio ti dice quello che va bene di te stesso e ti dice anche quello che non va bene.

Allora Dio ti dice: "Con la mia grazia tu riuscirai a superare questa difficoltà, se lo vorrai" se ragioni in modo diverso siamo già scivolati nella psiche e c'è già qualcuno che sta condizionando il nostro modo di ragionare spirituale, con la tentazione.

Il frutto di questo lavorio produce bontà e un cuore buono che non vuol dire un cuore impeccabile, perché la santità non significa impeccabilità, ma significa misericordia.