Incontro in cappella
8-1-2005
1. Partire con entusiasmo nel cammino che il signore ha tracciato dinanzi a noi
2. I fratelli protestanti e l'Eucaristia
3. Insegnamento della chiesa cattolica
4. Tutti i sacramenti che hanno in sé il carattere, cambiano la semplice umanità
5. Nelle sacre specie c'e' veramente Gesù Cristo
6. Il santo Padre ci richiama sull'adorazione del silenzio davanti al signore
7. La riparazione
8. Entrare in una chiesa senza pensare che lì è presente il Signore
9. Rivalutare il tempo, il luogo e la situazione dell'adorazione Eucaristica
10. Adorazione è fare compagnia al Signore
11. Rosario, nel senso profondo biblico e cristocentrico
Bentornati dopo una lunga pausa che ci ha visti impegnati nelle nostre reciproche comunità durante le feste natalizie, spero che abbiate avuto modo di riprendervi per partire con più entusiasmo nel cammino che il Signore ha tracciato dinanzi a noi per questo nuovo anno.
Andiamo avanti nella nostra riflessione sul documento che il Santo Padre ci ha lasciato in quest'anno eucaristico e siamo arrivati al n°18, dove vengono sottolineati alcuni suggerimenti che credo siano molto importanti a livello individuale, ma anche ecclesiale, cioè comunitario.
In tutte le nostre parrocchie, in tutte le nostre comunità va sicuramente riscoperto l'aspetto del mistero eucaristico, nella sua presenza reale.
Cosa intendo dire quando mi esprimo in questo modo? Intendo dire questo.
I fratelli protestanti quando si accostano all'Eucaristia, che per loro non è un sacramento, è un ricordo di quello che il Signore ha fatto, pensano che in qualche modo ci sia qualche cosa di particolare solo durante tutto il tempo del culto, al termine del culto, quel pane che loro chiamano pane benedetto, ognuno se lo porta a casa, perché non ha nessun altro significato se non il ricordare ciò che Gesù ha compiuto nell'ultima cena a Gerusalemme.
Ma per quello che è l'insegnamento della Chiesa cattolica, che si basa senza nessun tipo di interpunzione teologica dall'inizio della Chiesa fino ai giorni nostri, quella presenza che viene invocata, che viene realizzata nel sacramento, è una presenza reale, sostanziale dice addirittura il Concilio di Trento.
Questo significa che se una qualsiasi cosa ha cambiato sostanza, non la cambia di nuovo, ossia noi sappiamo che nel mistero dell'Eucaristia avviene, ne abbiamo parlato altre volte di quella parola difficile, la transustanziazione.
Ossia cambia la sostanza: l'essenza, essenza pane, viene sostituita, cambiata in essenza Gesù Cristo, vero corpo sangue anima e divinità, ci siamo?
Ora quando cambia la sostanza, la sostanza resta cambiata.
Non è che cambia ogni cinque minuti, cioè il tempo della messa c'è questa sostanza, finita la messa non c'è più questa sostanza.
Come per es. tutti i sacramenti che hanno in sé il carattere, cambiano la semplice umanità, la rendono diversa.
Prendete il Battesimo, non è uno dei sacramenti che ci lascia il carattere?
Il sigillo dello Spirito Santo: il sigillo una volta impresso non c'è nessuno che ce lo può togliere.
È cambiata la tua sostanza, da semplice creatura a figlio di Dio.
Con la Cresima cambia la tua sostanza, da semplice figlio di Dio a discepolo attivo di Gesù Cristo.
C'è un altro sacramento che ci lascia il carattere, il sacramento dell'Ordine nei suoi tre gradi: diaconato, sacerdozio, episcopato.
Quindi una persona che riceve questi sacramenti è cambiata e non c'è niente che la può far tornare indietro.
C'è qualcuno che può toglierti il proprio Battesimo? Nessuno.
I Testimoni di Geova che insistono per essere privati del loro Battesimo, si può cancellare dal registro, ma non si può togliere il sacramento che ti ha cambiato la sostanza.
Non è che tu smetta di essere figlio di Dio e ritorni a essere creatura umana.
Allora nel sacramento dell'Eucaristia c'è la transustanziazione, ossia quel particolare "miracolo" se volete, per cui quella materia che è il pane e il vino, vengono trasformati, non si chiamano più pane e vino, si chiamano Corpo e Sangue di Gesù Cristo.
Ora questa transustanziazione permane anche al termine della celebrazione eucaristica, tant'è che in quelle che vengono chiamate comunemente le sacre specie, sotto l'apparenza del pane e l'apparenza del vino c'è veramente Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, c'è veramente Lui.
Da tempo immemorabile si usa conservare ciò che avanza dalla celebrazione eucaristica, ossia le ostie consacrate; il vino si deteriora, quindi deve essere consumato, ma le ostie non si deteriorano.
Inizialmente venivano conservate principalmente per l'amministrazione di questo sacramento per coloro che erano ammalati.
I Padri della Chiesa infatti lo chiamano anche farmaco di guarigione; e non di rado si assiste a delle guarigioni, dei miglioramenti, anche semplicemente cibandosi con fede, con devozione della santa Eucaristia.
Ci sono diversi santi che sono vissuti per lunghissimi periodi cibandosi esclusivamente di Eucaristia.
Quello che il Santo Padre ci richiama oggi: sul tempo dell'adorazione del silenzio davanti al Signore.
Queste sacre specie sono conservate in un modo importante, visibile a secondo delle strutture delle chiese.
Generalmente in ogni caso però, c'è sempre una situazione, una cappella, un tabernacolo che deve essere tenuto in un certo modo, che favorisce la partecipazione dei fedeli a un dialogo, a un confronto, a un ascolto, a un tempo di preghiera prolungato di fronte al mistero dell'Eucaristia, diciamo con più semplicità, di fronte a Gesù, l'Eucaristia è Gesù.
Presenza viva, reale, e misteriosa di Gesù, misteriosa perché sfugge dalla nostra intelligenza, non lugubre o spaventosa, solamente perché non è sotto la nostra intelligenza capire come questo avvenga.
Noi facciamo l'atto di fede: "ogni volta che fate queste cose, lo farete in memoria di me".
Il Santo Padre ci invita a rivalutare il tempo dell'adorazione eucaristica fuori del tempo della messa.
Le sue parole sono queste: l'adorazione eucaristica fuori della messa diventi durante quest'anno, e io vorrei aggiungere, almeno durante quest'anno, oppure a partire da quest'anno, un impegno speciale per le singole comunità parrocchiali e religiose.
Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell'Eucaristia, ed ecco qui la bomba, riparando con la nostra fede e il nostro amore, le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo.
Allora credo che qui sia importante rilevare questo aspetto: la riparazione, poiché non se ne parla più da diversi decenni, non si è più nell'ottica di pensare a una riparazione giusta e dovuta di fronte a tante cose.
Volete un esempio? Durante la confessione a chi mai viene in mente di dire devo riparare al male che ho fatto?
Eppure è uno dei cinque requisiti che si esigono per una buona confessione, ossia tu confessi le tue colpe, prometti di non farle più, ma ti impegni a riparare il male che hai fatto.
Hai creato divisione? Adesso crei unità; hai rubato? Restituisci, ecc.
La riparazione è un aspetto non decorativo o abbellimento, è una necessità, è una cosa sostanziale.
E qui giustamente ci viene richiamato che il mistero eucaristico non è semplicemente un simbolo, non è semplicemente il tempo in cui noi riceviamo dal Signore qualche cosa; qui ci viene richiamato anche che siamo chiamati a restituire al Signore qualche cosa, che cosa?
La sua dignità, il suo rispetto, l'ossequio che dobbiamo verso di Lui e tutto questo può essere considerato sotto l'aspetto della riparazione e qui dice: la riparazione con la nostra fede e il nostro amore per le trascuratezze: una costante al mistero eucaristico.
Disinteresse: entrare in una Chiesa così come per andarla a visitare, senza pensare che lì è presente il Signore, non avere minimamente il rispetto del luogo sacro, non perché il luogo è sacro, ma è sacro perché c'è Dio.
Quindi le trascuratezze, le dimenticanze.
Ma sì, facciamo come se Dio non ci fosse, non con cattiveria, ma non ci si pensa.
Si va avanti così, senza pensare alle realtà che ci coinvolgono.
E persino gli oltraggi, che il nostro Signore Salvatore deve subire nel mondo: oltraggi eucaristici, profanazioni, furto di ostie, sette esoteriche, adorazioni sataniche, tutte queste cose che sapete.
Ma le trascuratezze e gli oltraggi non si riferiscono esclusivamente alla presenza reale eucaristica, anche gli oltraggi che derivano dalle bestemmie o dal nominare invano il nome di Dio, oppure non avere rispetto delle cose sacre ecc. ecc.
Sono tutti oltraggi che si fanno alla presenza di Gesù; a tutte queste cose per molto tempo non si è data un'eccessiva importanza, con la scusa che tanto il Signore è buono ecc.
E invece sono delle realtà molto importanti.
Io credo che nessuno tra di noi sarebbe contento di sentire denigrare o insultare una persona che ci è cara, giusto?
Quindi in qualche modo si cercherebbe di consolare, di stare vicino a quella persona che è stata calunniata.
Ora se questo avviene per una nostra situazione umana a maggior ragione per un credente, deve avvenire nella presenza eucaristica.
Dunque rivalutare il tempo, il luogo e la situazione dell'adorazione eucaristica, nel documento n°18 viene detto un impegno importante per le comunità parrocchiali e religiose.
Bene, bisogna che in ogni comunità parrocchiale cominci a entrare l'idea e la necessità di un tempo di adorazione eucaristica e forse se voi sentite questa chiamata, se vi sentite sensibilizzati sotto questo aspetto, non c'è assolutamente niente e nessuno che vi possa impedire di cominciare a essere voi il piccolo nucleo dell'adorazione eucaristica; niente vi impedisce di trovare delle persone che possono condividere con voi questo tempo di adorazione e poi queste cose che sono volute dal Signore sicuramente camminano per conto loro e si espandono per conto loro, ma hanno bisogno di qualcuno che faccia il battipista, cioè che apra, che inizi questa esperienza.
Allora perché non considerare un giorno della settimana come un giorno in cui potete dedicare qualche minuto all'adorazione?
Io non dico: si parta subito con un'ora, ma si parta almeno con un quarto d'ora; un quarto d'ora di quel giorno, poi il Signore ti farà incontrare un'altra persona che condivide le tue aspirazioni, la tua sensibilità nei confronti della presenza di Gesù Eucaristia e sarete già due e quel quarto d'ora è già diventato mezz'ora.
Se poi diventate tre e poi quattro, diventa già un'ora di adorazione: Se poi aumentate il vostro tempo personale, allora le ore si moltiplicano.
E adorazione è fare compagnia al Signore con amore, lo dice qui: restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell'Eucaristia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze.
Durante la tua vita ricevi tanto dal Signore e anche durante l'adorazione eucaristica riceverai tanto; che cosa ti è chiesto?
Dare amore a Lui, di stare lì per Lui, perché gli vuoi bene.
Diglielo, parlagli, non chiedigli, parlagli, stai con Lui.
Non ti viene niente da dire? Non importa stai lì.
La tua presenza, il tuo essere lì presente senza nulla dire, questo è già un tempo di compagnia e di riparazione.
Perché dopo che tutti fanno la comunione, lo avete visto, uscendo dalla chiesa sono già lì che parlano o sparlano, è vero?
Mentre c'è Gesù Eucaristia dentro di te.
voi sapete almeno dieci minuti, un quarto d'ora rimane dentro la persona, sarebbe un tempo tutt'altro che da dedicare alle chiacchiere.
Sono considerazioni che vale la pena di fare: primo, perché state facendo un cammino serio; secondo, perché siete degli educatori, come genitori, come nonni, come zii, ma come catechisti il vostro è formare delle persone, siete dei formatori e quindi per essere dei formatori bisogna prima essere "informati", cosa vuol dire?
Vuol dire prendere la forma giusta.
Ora la forma giusta, se tu la prendi davanti alla televisione, diventerai una televisione; se tu la prendi davanti all'Eucaristia, diventerai Eucaristia.
È l'unica cosa che il Signore desidera per ciascuno di noi ed è l'unica cosa che le persone che incontrerete hanno bisogno di avere.
Bene, tenendo conto queste considerazioni, se avrete acquistato il vostro documento cominciate a rivedervi nella vostra preghiera personale il n°18, riflettendo su tante cose, dice e voglio concludere qui.
Lo stesso rosario, compreso nel senso profondo biblico e cristocentrico, come ho raccomandato nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae; allora qui voglio puntualizzare una cosa.
Il rosario è una preghiera splendida e meravigliosa; attenzione, durante l'adorazione eucaristica il Papa dice che si può anche recitare il rosario, ma inteso e compreso nel suo senso profondo biblico e cristocentrico.
Allora forse non tutti ricordiamo che il cuore del rosario non sono le Avemaria, ma sono i Misteri.
Questo significa che quando il Papa dice che potete usare il rosario significa che dovete entrare nel senso profondo biblico cristocentrico, accompagnati da Maria.
Questo vuol dire che tu puoi fare l'adorazione eucaristica mentre stai meditando i Misteri del rosario, poi puoi anche dire le Avemarie, anche dieci, ma il cuore del rosario sono i misteri non le avemarie.
Perché i misteri ci parlano di Gesù, meditando e immaginando la scena, poi ti fai accompagnare da Maria nella preghiera dell'Angelo Gabriele.
Quindi intendiamo bene quelle che sono le tradizioni della Chiesa e le preghiere che sono giustamente sottolineate.
Il rosario non è dire delle preghiere è entrare nella presenza di Gesù Cristo.
Perché è così importante il rosario? Perché ti parla di Gesù Cristo, accompagnato da Maria, non ti parla di Maria e così pensi anche a Gesù.
No, è il contrario, ti parla di Gesù Cristo accompagnato da Maria.