Incontro generale in cappella
15-1-2005
1) Raramente facciamo lo stesso canto
2) Questo canto è un inno di battaglia
3) Scopriamo il valore dell'adorazione eucaristica
4) La preghiera del rosario
5) Cosa c'è dentro il mio cuore quando sono davanti a Gesù Eucaristia?
6) Nel tempo dell'adorazione bisogna essere capaci di ascoltare
Una piccola sottolineatura sul canto che abbiamo fatto adesso: voi vedete che raramente facciamo lo stesso canto, perché?
Perché molti tra di voi li conoscete già, ma questa è una formazione di formatori, questo vuol dire che dovunque voi sarete a servire il vostro prossimo, avete del materiale che avete sperimentato voi in prima persona.
Perché chi conosce questi canti sa già che effetto fanno per coloro che stanno pregando in quel momento.
Chi non li conosce ancora li può imparare, perché magari in un momento di preghiera con il tuo gruppetto di ragazzi, voi sapete che avete del materiale che crea preghiera, crea unità, crea spiritualità.
Però attenzione quello che vi viene proposto di volta in volta, vi viene proposto in modo preciso e giusto, non in modo così come viene viene, perché?
Perché questi canti come tutti i canti portano in sé una potenza di Spirito Santo che deve essere favorita, per coloro che sono nella vostra assemblea quando voi farete quei dieci minuti di preghiera.
Quindi questo canto in particolare, non è un canto da fare in modo melenso, anche se ci sono queste parole: dall'intimo del cuore, non è un canto melenso, è un inno, infatti non c'è un ritornello, ogni strofa è diversa, le parole sono diverse, ma è un inno di battaglia.
Quindi dovete immaginare un esercito che sta combattendo, anche se dice: dall'intimo del cuore, perché la nostra battaglia dice San Paolo non è contro le creature fatte di carne e di sangue, ma è una battaglia contro gli spiriti, che abitano intorno a noi, quindi questo è un canto che crea spiritualità, che crea unità, ma che crea entusiasmo.
Per questo vi ho detto, mica stavate cantando dal caldo del cuscino: su, lodiamo il Signore?
Perché non ha molto senso.
Adesso proviamo una strofa, tanto per farvi capire, c'è questa parola, lodare che vuol dire dare a Lui, poi c'è proclamare che vi coinvolge nel vostro compito di formatori, quindi evangelizzatori e catechisti, poi c'è adorare, che è un aspetto specifico del catechista, di colui che cammina veramente alla sequela di Gesù, anche se non è catechista, tutti sono chiamati ad adorare il Signore.
Adorare, ad nos, portare alla bocca ciò che c'è nel cuore, quindi adorare significa dire al Signore: ti amo.
Poi ci sono le parole gloria e onore che vuol dire splendore, maestà, rivelazione ecc.
Ora i concetti che sono espressi sono molto precisi e quindi questo canto deve essere fatto preciso come un inno di battaglia.
Quel canto che in italiano è stato tradotto in modo maldestro: glori, glori alleluia, lo sapete è un inno di battaglia e questo canto si inserisce sulla stessa ottica.
Adesso per. es. facciamo la strofa n°4, ma la facciamo come va fatta, senza allungare i tempi, perché dovete impararle queste cose, in modo tale che quando sarete nei vostri gruppi poterete farle.
Gloria e onore al Signore, Gloria e onore al Signore, dall'intimo del cuore gloria e onore al Signore.
Vi ho battuto il tempo perché capiate che è un canto marziale, martellato, ricordatevele queste cose, anche se noi facciamo i canti qui in questo tempo, non è semplicemente per rendere più bella la preghiera, è scuola anche questa.
Andiamo avanti nella nostra riflessione; la volta scorsa abbiamo accennato nel cammino della presenza eucaristica, alla necessità che tutti i credenti scoprano il valore dell'adorazione eucaristica.
Quindi vi ho esortato a creare dei piccoli nuclei di adorazione.
Per fare questo non avete bisogno del permesso di nessuno, né di fare delle cose grandiose, basta solo che tu cominci a trovarti mezz'ora prima o mezz'ora dopo la messa, quando ci vai, ( sarebbe bene andarci abbastanza spesso ) e fare un tempo di silenzio davanti al Signore; lo so anch'io che in tanti posti tu vuoi fare un momento di silenzio e arrivano tutte le persone anziane che pregano cantilenando e tu magari sei in quel momento che vuoi pregare profondamente.
Parentesi, dico cantilenando non perché ce l'ho con il rosario, perché troppe volte la preghiera del rosario è pregata così come una cantilena, mentre è tutt'altra cosa.
Infatti voi ricorderete, che vi ho fatto la catechesi su quello che dice il Santo Padre a proposito della preghiera del rosario, anche di fronte all'Eucaristia.
Lui dice che si può fare a patto che sia nel Tuo intendimento profondo spirituale, che vuol dire cristocentrico ed evangelico.
E se ricordate bene, il cuore della preghiera del rosario non sono le avemarie, ma i misteri.
Perché la preghiera del rosario è così potente? Perché tu chiami la Madonna a pregare con te e adorare insieme con te i misteri del Verbo che si fa carne.
Quindi al centro della preghiera del rosario non c'è l'avemaria e non c'è la Madonna, c'è Dio che sta facendo qualche cosa per il suo popolo a partire dall'Annunciazione; la visitazione non è Elisabetta che è contenta perché c'è Maria, ma Elisabetta sente che Giovanni ha avvertito la presenza di Gesù.
Allora avete capito com'è la differenza?
Allora, si può anche, ma non si deve solo, pregare il rosario di fronte a Gesù Eucaristia, perché quello è il momento dell'intimità per eccellenza, si chiama adorazione.
Ora, quando vado davanti a Gesù Eucaristia, nel mio cuore c'è qualche cosa o c'è il vuoto assoluto?
Perché se tu vai davanti a Gesù Eucaristia e non sai cosa fare, non sai cosa sia, non sai cosa ascoltare, ecc. questo è un vero campanello di allarme, ossia come mai per il Signore non sento niente?
Forse la mia preghiera tutta ripiena di parole che devo dire a Lui e non è ripiena di ascolto di Lui?
Ecco, invece il tempo dell'adorazione è un tempo principe per essere capaci di ascoltare.
Bene, tenete presente queste sottolineature che ho dovuto riprendere, perché molti tra di voi la volta scorsa per diverse ragioni non c'erano.
Però voglio ancora aggiungere una cosa: non so se Leandro ha avuto il coraggio di dirvelo, quando vi vengono dati degli avvisi, specialmente quelli scritti, per favore leggeteli, perché diversamente è inutile fotocopiare chili di carta se poi non vengono letti.
Quindi se vi vengono dati degli avvisi, è una carità che vi viene fatta per aiutare, visto che tutti abbiamo una vita stressante, aiutare la memoria, ma se poi non si legge che l'8 riprendono le lezioni e il 9 gennaio c'è il ritiro, voi capite che c'è qualcosa che non va, giusto?