Il Battesimo di desiderio
16-4-2005
1) Il Battesimo di desiderio
2) Domanda: ma Gesù è morto per tutti, e tutti abbiamo già …
3) Domanda: verrebbe meno il principio di libertà …
4) Domanda: la parte che ha sofferto …
5) Domanda: e Dio Padre?
6) Le dichiarazioni, sintetiche, di quello che è il credo della nostra fede
7) Il celebrante, insieme con l'assemblea da' il suo assenso alla fede
8) Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
9) Unzione con il sacro crisma. Egli Dio Padre stesso vi consacra
10) Che cos'è il sacro crisma? E l'olio degli infermi?
11) In tutte le librerie cattoliche, vendono i libretti: "La settimana santa", quindi trovate tutte le liturgie
12) Qui c'è la veglia pasquale
13) Quindi unzione con il sacro crisma, consegna della veste bianca e del cero
14) Nella notte di Pasqua si entra in chiesa al buio
15) Rito dell'effata
La questione che mi è stata richiesta è questa: il Battesimo di desiderio.
La mamma desidera dentro di sé, il battesimo del proprio bimbo, poi per qualche ragione il bimbo muore e nasce morto.
Allora è battezzato o non è battezzato?
Giustamente c'è il battesimo di desiderio; quindi questo battesimo di desiderio, come dire, fa sì che ciò che è nella madre, passi anche nel figlio.
Ma se uno non conosce il battesimo di desiderio, non conosce il battesimo, non conosce il cristianesimo, come può desiderare una cosa che non conosce?
Allora non si può parlare di battesimo di desiderio qui, ma di azione libera della Grazia, perché per la salvezza universale di Gesù Cristo lo Spirito salva con vie che sono superiori alle nostre vie, ma non si può dire che questo sia un battesimo di desiderio.
Una mamma atea, che non desidera il battesimo perché ce l'ha con la Chiesa, allora che cosa vuol dire: che quel bimbo non sarà battezzato per questa ragione qui?
Oppure è battezzato lo stesso anche a dispetto della madre? Questo è un altro caso.
Per capire che cosa possiamo intuire, su questo aspetto, senza averne una spiegazione esplicita, potremmo fare il parallelismo con quello che accade in natura; ossia come il bimbo neonato dipende in tutto dalla madre, a livello fisico e psichico, è evidente che dipende anche a livello spirituale.
Quindi la madre che ha rinnegato la propria fede, dunque non vuole il battesimo per il figlio, ma lei stessa è battezzata è figlia di Dio o no?
E il figlio che porta in sé, è figlio di Dio o no? Perché dipende in tutto dalla madre.
Quanto poi il battesimo, come sacramento, esso diventerà efficace, nel momento in cui, il bimbo, divenuto grande, lo desideri e lo richieda.
Fino a quel momento, c'è una particolare cura spirituale, da parte di Dio per quella persona che considera questa trasmissione spirituale, anche se non è per desiderio.
Però, vi ripeto, questo è un atto che compete alla misericordia di Dio, noi possiamo cercare di intuirlo, non certo di spiegarlo. Va bene?
Il battesimo di desiderio, di per sé, è un esplicito desiderio che questa persona faccia parte della famiglia di Dio.
Quindi, secondo una certa via, è anche ovvio che il bimbo dipenda in tutto dai genitori, quindi anche spiritualmente.
Questo ha una duplice valenza, perché se questo è vero, ed è vero, allora i genitori hanno una grande responsabilità, perché il figlio non è un loro possedimento, ma è un qualche cosa che hanno ricevuto, e se hanno ricevuto non possono essere dei tiranni, nel senso che decidono loro la sorte del loro figlio, ma devono essere dei servitori del figlio, cioè occuparsi di ciò che è meglio per la crescita armonica, piena, autentica del figlio.
Per la crescita piena, armonica ecc… ecc… si deve considerare l'aspetto corporeo, l'aspetto psicologico, ma anche l'aspetto spirituale.
Certo genitori credenti, desiderano già nel tempo della gestazione il battesimo del figlio, qualunque cosa accada, per i genitori non credenti, oppure credenti solo di nome non di fatto, per questa situazione, il bimbo beneficia nell'ordine della Grazia, di una particolare assistenza dello Spirito Santo, di quello che è il battesimo che hanno avuto i genitori, anche se, essi stessi, non lo vogliono trasmettere.
Ho risposto al tuo interrogativo?
Attenzione: su questo è già un lanciarsi nel vuoto, io sarei più prudente, per questo semplice aspetto: perché se questa fosse una realtà indubitabile, allora non sarebbe più necessario il battesimo, e allora sarebbe falsa l'affermazione di Gesù, nel vangelo di Matteo al cap.28: "Andate e istruite tutte le nazioni, insegnando loro ciò che io ho insegnato, e battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo."
Se fosse stato sufficiente la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, perché tutto il mondo ricevesse un battesimo per desiderio di Dio, allora non sarebbe stata necessaria né l'evangelizzazione, né l'apostolicità, né la Chiesa, né il battesimo, né i sacramenti.
Attenzione qui c'è stata un'espressione, non troppo felice, di quell'insegnante che per sottolineare l'immensa, infinita portata della redenzione di Cristo, ha fatto un volo pindarico, nel vuoto.
Una cosa è il magistero della Chiesa, una cosa sono i voli pindarici dei teologi.
Noi ci basiamo sul magistero della Chiesa e sul catechismo della Chiesa Cattolica, quando i voli pindarici dei teologi diventano accolti, corretti, e sistemati secondo il retto magistero della Chiesa, allora li accettiamo anche noi, fino a quel punto per noi sono delle provocazioni, che ci aiutano a riflettere o a vedere il mistero sotto altra angolatura, ma niente di più.
Mi sono spiegato? Mi fa piacere che tu abbia sentito tutto questo, perché vuol dire che hai sentito, dentro di te, che c'è qualche cosa che stride.
Questo è il discernimento che ti spinge a giungere alla verità: ma questa roba è un po' strana, voglio proprio vedere quale può essere l'altra visuale.
Ci sono altre domande su queste cose, curiosità?
Naturalmente, se perché, se ad un certo momento, Dio avesse già fatto tutto e non fosse necessaria la nostra partecipazione, allora verrebbe meno il libero arbitrio, verrebbe meno il significato della partecipazione della nostra vita alla vita di Dio, verrebbe meno la libertà sul destino umano, e quindi ritornerebbe in auge la predestinazione.
Predestinazione nella quale sarebbe assente il pericolo della perdizione eterna, cioè l'Inferno.
Perché se Dio avesse già salvato tutti, battezzandoli tutti, estrapolandoli tutti da tutto il resto, allora vuol dire che siamo tutti predestinati alla gloria, ma la predestinazione biblica, non prescinde da una scelta autonoma, individuale dell'essere umano.
Io vi faccio tutta questa estremizzazione, perché ci rendiamo conto come, a volte, un'espressione non felice, che si lascia un pochino trasportare dall'emotività, o dalla emozionalità, o dal desiderio che sia tutto bello, può portarci facilmente fuori di quello che è stato seminato.
Certo che in Dio è tutto bello. Ma pur essendo tutto bello in Dio, Lui si è fatto uomo a combattere contro il diavolo, e ha sofferto veramente, quello che vediamo lì sul crocefisso, non è stata un'apparenza, è stata vera flagellazione, è stata vera coronazione di spine, è stato vero inchiodamento, ed era veramente il Verbo di Dio, che si è fatto uomo, quindi è veramente Dio uomo, senza smettere di essere Dio, non era solo l'apparenza umana, quindi stiamo molto precisi sulle cose che vengono dalla rivelazione.
Una persona, due nature. Una persona, non due persone. Vero Dio e vero uomo.
Perché la parte divina non ha sofferto? Come Dio, come Verbo di Dio non ha sofferto?
Il Verbo di Dio se ne stava beato in panciolle, mentre la natura umana no?
Questa è la redenzione. È un qualcosa di sconvolgente, noi avremmo bisogno di tutta l'eternità per capire il grande amore che Dio ha avuto per noi, perché noi adesso brancoliamo nella nebbia, abbiamo intuito qualche cosa vagamente sulla portata della redenzione, ma il significato di redenzione è grande quanto è grande Dio stesso.
Per questo potremmo parlarne per un'eternità intera, e non aver capito se non quello che abbiamo capito in quel tempo lì.
Dio Padre è nella partecipazione, come quando i tuoi figli dovevano dare gli esami all'università, tu li stavi dando con loro, giusto?
Naturalmente questo esempio, che è molto zoppicante, ci aiuta solo a intuire, molto vagamente, che cos'è la comunione che c'è tra il padre e il Figlio.
Noi parliamo di comunione, ma non abbiamo l'esperienza di un'autentica comunione divina.
Noi parliamo per analogia, la comunione divina è come quella che c'è tra marito e moglie, però c'è una differenza abissale, infinita, tra la comunione che può esserci, la più stretta comunione che può esserci sulla terra tra uomini, tra uomo e donna, c'è una distanza infinita tra la comunione che c'è tra Dio Padre e Dio Figlio.
Quindi la partecipazione alla passione, morte e resurrezione del Verbo di Dio, fatto uomo, che è Gesù Cristo, senza smettere di essere Dio, è una partecipazione, per noi, assolutamente superiore al nostro modo di intuire.
Possiamo solo saperlo, lo sappiamo a livello di fede ma una comprensione profonda, non la sappiamo.
Come noi sappiamo che il Paradiso è un qualche cosa di stratosfericamente bello, qualche cosa che è più di quanto possiamo immaginare ed è quello cui tendiamo e desideriamo sopra ogni altra cosa, ma detto questo tu l'hai provato che cosa è?
No, nessuno di noi l'ha provato, perché se ci fosse una persona che l'avesse provato, non sarebbe già più qui, in quanto l'organismo stesso si sottometterebbe al desiderio della persona.
Ossia tutta la persona avendo provato che cos'è la gloria e la gioia del Paradiso, questa persona, sicuramente, morirebbe all'istante, non per lo spavento ma per la gioia.
Quindi attenzione, sappiamo a livello di fede tutto questo, ma quanto ad averne una comprensione profonda, autentica, fattiva, avremmo bisogno di tutta l'eternità per capire l'amore di Dio, per intuire e sperimentare, la parola che forse si avvicina con meno equivoci, capire, conoscere che non è solo la knosis, l'intelletto, ma la sperimentazione, il vivere in prima persona ciò di cui si sta parlando.
Noi sappiamo dell'esistenza del Paradiso, ma conosceremo il Paradiso solo quando ci saremmo dentro. Va bene?
Dicevamo la volta scorsa che ci sono le rinunce, seguono le dichiarazioni, sintetiche, di quello che è il credo della nostra fede.
A ogni invocazione l'assemblea dei fedeli, ma specialmente il padre e la madre, il padrino e la madrina, rispondono in prima persona, perché?
Perché in quel momento essi danno voce e intelligenza e assenso e volontà e accettazione, a colui che, in quel momento, non è in grado di farlo per se stesso; quindi interpretano al posto del neonato quello che è il bene del bambino in realtà rispondono i genitori e i padrini, ma è come se stesse rispondendo il bambino.
Quindi l'affermazione dell'atto di fede: credo a tutte queste cose.
È evidente che il genitore che chiede il battesimo per il figlio, ed esprime questo credo, esprimendo questo credo, si impegna davanti a Dio, a far si che quello che quel bimbo ha detto per bocca mia, diventi veramente roba sua.
Perché se il genitore dice credo e dopo non si impegna di far si, che quello che hai detto credo, diventi veramente ciò che il bimbo, crescendo, poi crede, allora che cosa sta facendo?
Un peccato, perlomeno, perché sta omettendo di fare quello che deve fare.
Il compito del genitore è quello di far nascere alla vita, ma non solo biologica o psichica, ma anche la vita spirituale.
Quindi se il genitore si impegna dicendo: credo, vuol dire che dicendo quel credo, impegna se stesso a far sì che quel bimbo crescendo, possa autonomamente, cioè si dice quando ha l'uso della ragione, esprimere le stesse cose dicendo: ci credo.
Qui la difficoltà al fatto che i genitori, spesso, non hanno capito cosa vuol essere genitori.
Fanno i genitori, non sono genitori. Essere genitori significa generare alla vita, ma non si dice generare alla vita biologica, si dice che la generazione comprende tutti i livelli della persona umana, quindi la vita biologica, la vita intellettiva e la vita spirituale.
Uno non può essere considerato autenticamente genitore, se dimentica una parte di queste cose.
Se lo fa volutamente, allora è un genitore irresponsabile, incompleto, non adatto a essere genitore, non degno di portare il nome di genitore.
Questa è proprio grossa, la dico cattiva, però bisogna anche dirla, va bene?
"Il celebrante, insieme con l'assemblea dà il suo assenso alla fede che è stata proclamata, dicendo: "Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa.
E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore".
Tutta l'assemblea risponde: è così, amen.
È veramente così, noi ci gloriamo della nostra fede.
Mi piacerebbe sapere quante persone si gloriano della loro fede. Chiusa la parentesi.
Battesimo, leggi tu: "I genitori e i padrini…avvicinandosi al fonte battesimale…"
"Volete dunque che N. riceva il Battesimo….".
Quindi, viene proposta la possibilità del battesimo per immersione.
Come all'inizio della Chiesa la triplice immersione, come vi ho raccontato qualche volta fa, che il diacono stava nella vasca insieme ai candidati e li aiutava a immergersi, tre volte, nell'acqua.
Poi, dopo, li aiutava a uscire e c'era subito l'altro diacono che li rivestiva, perché secondo la prassi antica, ed è anche la prassi che usano le Chiese ortodosse, il Battesimo avveniva, anche per gli adulti senza vestiti.
C'erano tutti i diaconi intorno, e quelli che uscivano subito erano rivestiti con una veste bianca, perché erano i candidati.
Quelli che ricevevano la veste nuova, una nuova nascita, va bene?
Oggi si procede con l'infusione, cioè versare.
Qui dice: "Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo:" Cosa vi fa venire in mente? Io, in Persona Christi.
Quindi il bambino nasce e sta morendo, l'ostetrica va a cercare un sacerdote per battezzare?
No, cosa fa? Lo battezza lei con le parole: io ti battezzo, perché in quanto battezzato tu sei figlio di Dio, nel Figlio di Dio, e quindi, in questo caso di emergenza lo fa qualsiasi battezzato, diversamente il celebrante agisce in Persona Christi.
Quindi l'io, è l'io di Gesù Cristo, è l'io di Dio
"Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo…".
Allora unzione con il sacro crisma, qui c'è una parola importante: Egli stesso vi consacra.
Chi è questo Egli stesso? Dio Padre stesso.
Dio Padre stesso vi consacra per mezzo del crisma di salvezza, l'unzione della salvezza, cosa vuol dire unzione della salvezza?
Consacrazione di salvezza? Vuol dire essere scelti, immersi, avvolti dalla salvezza, riempiti di salvezza.
Unto vuol dire riempito, in questo caso specifico, vuol dire intriso.
Un batuffolo di cotone intriso di olio, cosa vuol dire? Pieno che cola.
Quindiconsacrati vuol dire proprio questo.
Non mi ricordo più chi era stato a una ordinazione episcopale di qualche vescovo, e durante questa ordinazione, voi sapete che per ungere i sacerdoti si ungono le mani, per consacrare i vescovi si unge la testa, e quindi il vescovo consacrante dei nuovi vescovi, ci vogliono tre vescovi per farne uno, aveva versato il sacro crisma sulla testa di quello che stava per essere ordinato vescovo, e aveva messo tantissimo crisma, che quando gli hanno messo lo zucchetto rosso sulla testa, piano, piano è diventato scuro, perché aveva assorbito l'olio dai capelli, e anche un significato importante per dire: intriso.
Aveva i capelli intrisi dal sacro crisma. Quindi consacrati vuol dire: intrisi di salvezza.
Quindi l'unzione dello Spirito cosa vuol dire? Intriso di Spirito Santo.
Quindi Dio Padre vi consacra, quindi vi riempie.
"Perché inseriti in Cristo, sacerdote, re e profeta, siate sempre membra del suo corpo per la vita eterna."
Ecco il significato del Battesimo! Inseriti in Cristo, siate membra del Suo corpo; siete con, per, in Cristo la stessa cosa, quindi ciò che è Cristo in se stesso cioè: sacerdote, re e profeta, lo siate anche voi perché siete inseriti in Cristo.
Vedete quanto è importante questa brevissima preghiera, quante cose contiene dentro di sé?
Inseriti, innestati nel popolo della salvezza, come l'oleastro selvatico, nell'ulivo buono.
"Il celebrante fa l'unzione con il sacro crisma sul capo di ogni battezzato".
Che cos'è il sacro crisma? Quello che è consacrato il giorno del giovedì santo, e che si usa per quali sacramenti?
Battesimo, Cresima e Ordine Sacro nei suoi tre gradi: diagonale, sacerdotale, episcopale.
Ricordatevi che l'Ordine ha tre gradi diversi.
Domanda: l'olio degli infermi.
Viene lo stesso consacrato il giovedì santo, però il sacro crisma lo si distingue dall'olio dei catecumeni e da quello per gli infermi, perché il sacro crisma ha il balsamo, cioè il profumo.
Si mette il balsamo per indicare il valore della consacrazione, ossia ricevendo il valore della consacrazione tu sei chiamato a portare nel mondo, il profumo di Cristo.
Avete capito perché nel crisma aggiungono il balsamo?
Nella messa del giovedì santo, se avete fatto attenzione, viene anche detto: con l'aggiunta di questo balsamo, possiamo portare nel mondo il profumo di Cristo ecc… ecc…
La liturgia, è talmente lunga, che può sfuggirvi un'affermazione di questo genere, però sappiate che in tutte le librerie cattoliche, vendono i librettini: "La settimana santa", quindi trovate tutte le liturgie dalla domenica delle Palme, fino all'ottava di Pasqua.
Quindi domenica delle Palme, con tutte le letture che devono essere fatte, i gesti che si compiono, i colori liturgici.
Ci sono le letture del Passio dell'anno A, dell'anno B, dell'anno C, poi c'è la messa crismale, quella che c'è in cattedrale, la messa dell'accoglienza degli oli, oppure messa in cena domini quando Gesù ha istituito l'eucaristia, dove alcuni fanno la lavanda dei piedi, poi ci sono tutte le liturgie del venerdì santo, del sabato santo, della notte di Pasqua, della Pasqua ecc… ecc…
Quindi se volete avere tutte le liturgie della settimana santa, in tutte le librerie cattoliche è sufficiente che andiate, ne trovate due o tre edizioni diverse.
Non sarebbe male che, ognuno di voi, avesse un librettino con tutta quella che è la liturgia della settimana santa perché, a volte, è una liturgia molto complessa, molto lunga, ricca di significati e avendola sott'occhio uno riesce a seguirla meglio anche quello che si sta facendo.
Nel librettino che io non ho qui, perché non ho pensato di portarlo, ci sono tutte le letture, tutti i gesti liturgici ecc… ecc…
Se mi prendete, di là nella cappella, il Messale vi faccio vedere più o meno tutto quanto trovate.
Qui, vedete c'è la veglia pasquale. Qui siamo alla domenica di Pasqua in resurrectione Domini.
Ecco tutto quello che trovate scritto qui, più tutte le letture che non sono scritte qui, ma sono nel lezionario, le trovate in quel librettino che riassume tutto.
Qui, per esempio, liturgia della parola, con tutte le rubriche e vi consiglio di averne sempre uno a disposizione, perché anche seguire le funzioni pasquali, o della settimana santa, è interessante, tenendo conto che se nella vostra parrocchia vi chiedono di far parte della commissione liturgica, oppure qualche altra cosa, se voi avete in mente quali sono le funzioni da seguire, allora sapete come si potrebbe fare e dare dei suggerimenti su come preparare i ministranti, o su quelle cose che bisogna preparare.
Per esempio vi dicono: alla domenica delle palme, la processione va fatta in questo modo, c'è la croce ornata, cosa vuol dire la croce ornata?
La croce ornata vuol dire la croce gloriosa, quindi le croci astili, quelle che si portano in processione, non sono mai croci tristi, non parlano mai della morte di Gesù Cristo, ma sono così barocche ecc.
La croce ornata dai rami d'ulivo. Mentre per tutto l'anno la croce attile, nelle processioni solenni, si porta semplice, nella domenica delle palme va ornata con dei rami di ulivo, perché?
Perché si ricorda l'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme.
Tenete presente che ci sono tutte queste specificazioni nelle rubriche.
Quindi unzione con il sacro crisma. Consegna della veste bianca e del cero.
"…siete diventati nuova creatura, e vi siete rivestiti di Cristo…".
Ecco la veste bianca che viene appoggiata sul bambino.
Una volta, voi ricorderete, tutti noi siamo stati battezzati rigorosamente con un vestitino bianco.
Secondo me era meglio, adesso vengono vestiti in tutti i modi, anche da marinai, da calciatori, da mascalzoni, ma non vengono vestiti di bianco nel giorno in cui tu devi essere tutto bianco; ha senso?
Non ha senso, il giorno del battesimo, anche visivamente, devi vedere che c'è una nuova creatura.
La vestina bianca viene appoggiata, perché mica continuamente si possono fare, regalare vestine.
La consegna della veste bianca si dà, non la si fa indossare, ma la si appoggia sopra. Va bene?
Quindi rivestiti di Cristo, come all'inizio quelli che uscivano dalla vasca di battesimo ricevevano la veste bianca, poi restavano con il vescovo, per le funzioni pasquali.
"…Ricevete la luce di Cristo." Infatti il cero pasquale rappresenta Gesù Cristo.
Nella notte di Pasqua si entra in chiesa al buio, "Lumen Christi" e tutti "Deo gratias".
Poi dopo che è stato detto la prima volta, tutti attingono al cero pasquale, e si procede fino a metà chiesa, e tutti quanti illuminano la chiesa con la loro luce, non con le luci della chiesa.
E poi una terza volta "Lumen Christi" e tutta la chiesa esplode e si illumina per dire: tutto il mondo è stato illuminato dalla luce di Cristo, per mezzo dei credenti che hanno attinto alla fiamma viva di Gesù Cristo la loro luce.
Essi sono diventati luce per il mondo, e il mondo è stato illuminato per mezzo dei credenti.
I primi attingono al cero è poi propagano la luce, perché la fede si trasmette di generazione in generazione.
Una generazione trasmette all'altra il dono della fede.
Il significato è questo: io ricevo la fede da te che me la dai.
Ogni credente è chiamato a trasmettere la propria fede non solo ai propri figli, ma anche agli altri, a quelli che conosce.
"A voi genitori… vivano sempre come figli della luce… vadano incontro al Signore…".
Per capire questo, dovete leggere il vangelo di Giovanni al capitolo 1.
Il prologo di Giovanni. Quindi leggendo il prologo di Giovanni, voi avrete luce, tenebre ecc… ecc… oppure potete leggere il prologo di Giovanni e le lettere di Giovanni, che parlano sempre di luce, di tenebre, in questo modo avete un'intuizione più profonda di quel che significa questa preghiera
Rito dell'"Effetà". Il celebrante tocca con il pollice, le orecchie, le labbra dei singoli battezzati, dicendo: "Il Signore che fece udire i sordi…".
Quindi è un gesto significativo.
Segue poi il Padre Nostro e la benedizione che conclude tutto questo.
La benedizione ai papà e alle mamme, e la benedizione che conclude tutto. Va bene?