L'Opera della "Buona stampa"

B10-A3

( Relazione di un Socio Effettivo ).

Fino a tutto il 1917

Non a torto fu detto che ai giorni nostri chi con è apostolo e apostata.

Se in altri tempi di più quieto vivere, di più calme e metodiche abitudini, la verità poteva facilmente farsi strada nei cuori e nelle menti, così non e più oggi.

Nel turbinio della vita presente, nella corsa sfrenata ai piaceri, alle ricchezze, nello scatenarsi delle passioni politiche e economiche, nel cozzo delle dottrine, l'uomo non ha più volontà, e spesso neppure possibilità di analizzare un fatto o un'idea, e tanto meno quanto più il fatto o l'idea richiedono tempo o fatica, studio o sacrifizio.

Per questo fenomeno sociale - psicologico, nel campo commerciale la réclame ha avuto uno sviluppo così rapido e fortunato; così non c'è società scientifica, artistica, sportiva, la quale si disinteressi della propaganda, per mezzo della stampa; anzi è fatto verificato oramai che il loro incremento è sempre in proporzione diretta dell'accennata propaganda stessa.

Ora, sarebbe vergognoso che noi, possessori della verità, per opinioni antiquate, o peggio; per ignavia o egoismo ci astenessimo da quest'ultima forma di evangelizzazione che è la propaganda per mezzo dei giornali buoni, delle sane letture, dei periodici che trattano questioni religiose, sociali e politiche, svolgendole secondo i nostri principi, secondo le nostre più care convinzioni.

Il non farlo sarebbe - a parte la divina indefettibilità della Chiesa - acquiescere per parte nostra al suo regresso nella società presente.

Ecco perché ai giorni nostri chi non è apostolo è apostata.

Ecco da quali intendimenti siamo mossi nel propagare la buona stampa.

Con quale esito?

Lo dirà questa succinta relazione:

nel 1917, 30 soci ebbero l'abbonamento annuale al « Momento » e ben 50 al « Giovane Piemonte », il giornale delle nostre associazioni, il battagliero periodico che registra tutta la vita dell'organizzazione nostra.

L'Unione, poi, oltre ai nostri quotidiani, prese l'abbonamento ai seguenti periodici: Civiltà Cattolica - Vita e Pensiero - La Scuola Cattolica - Pro Famiglia - L'Amico della famiglia - Ore liete, periodici sempre molto letti da tutti i soci grandi e piccoli.

Nella nostra propaganda per la buona stampa fummo ancora potentemente aiutati da gentili benefattori, ai quali dobbiamo 1300 copie della Voce dell'Operaio, l'antico, il bello settimanale che porta la parola sana, la parola giusta, la parola di conforto in tante famiglie.

In particolare al Commendator Airaldi, potente sostenitore della stampa cattolica, noi dobbiamo numerosissimi giornali quotidiani, periodici bellissimi d'ascetica, d'apologetica, libri di letture, libri religiosi per i soldati, edizioni da campo, e tanti fogli volanti la cui utilità è da tutti riconosciuta.

Questi vennero largamente distribuiti anche fra gli ex-allievi, fra i giovani dell'Oratorio e i ragazzi dei nostri catechismi.

Le cifre approssimative sono:

  Copie
Mentre si combatte 10.000
Per la gioventù 7.000
Vangeli della Domenica 5.000
Per il popolo 4.000
Buon seme 3.000

Questi fogli volanti, che con semplice stile, ma preciso, persuasivo, trattano popolarmente i più grandi problemi, confutano i più comuni errori, fanno amare anche ai lettori più umili le grandi verità, raggiungono facilmente il loro scopo e ci sono di potente aiuto nella propaganda per la nostra organizzazione, per il nostro movimento.

E a questo movimento noi abbiamo partecipato in tutte le occasioni possibili, sia intervenendo con bandiera alla fondazione di nuovi circoli e ai convegni indetti dalla G. C. I., sia cooperando attivamente all'organizzazione e alla propaganda coll'inviare i nostri soci alle adunanze settimanali della Federazione Piemontese, sia partecipando, in corpo all'ora mensile di adorazione e a tutte quelle manifestazioni religiose che fanno più viva e forte in noi la fede coll'esempio comune.

Si può quindi sperare che, nonostante la difficile crisi che attraversa l'Unione per la lontananza del migliori suoi soci effettivi, l'aiuto dall'Alto incuori i rimasti a lavorare bene, a lavorare molto, e a fare sì che non abbiano a diminuire i frutti apportati dalla propaganda nostra.