L'intronizzazione del Crocifisso a Villa Nicolas

B60-A9

Anno Santo 1934

Non si era fatta pubblicità di quanto si voleva effettuare dai Catechisti alla sera dello scorso « Venerdì Santo »; tuttavia la Cappella dei Ritiri Mensili dei Catechisti e dei Ritiri annuali dei giovani Fratelli delle Scuole Cristiane era gremita.

Chi mai aveva condotto tanti volenterosi in un'ora tarda, alle 21, in un giorno pieno di tristezza, per la morte del Martire Divino, in un luogo fuori di Torino, sul pendio della collina?

Una parola comune … un'intesa … ma più di tutto un affetto intensissimo a Colui che è morto per noi, Lui innocente, Lui Dio … per noi colpevoli.

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La cerimonia indimenticabile s'iniziò con la Via Crucis, detta in comune con parola lenta …, con voce rivestita di pietà intensa, di fede e di carità infiammata.

Di poi il Rev. P. Gastaldi dei Camillini con parole commosse, come le ispirava l'ora insolita, la notte dei grandi dolori, disse dell'agonia spasimante di Gesù, della flagellazione, della coronazione di spine e della crocifissione; le sue parole pareva che s'incidessero in ogni cuore e fossero sorgente di tante risoluzioni tutte convergenti nell'unico proposito di essere gl'intimi dei dolori di Gesù, i suoi consolatori di predilezione.

Intanto fuori della devota cappella si delinea un chiarore che si fa sempre più intenso: che succede?

Alcuni catechisti preparavano una processione « aux flambeaux ».

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Terminata infatti la predica, erompe da ogni labbro il « Vexilla Regis » e si snoda un corteo illuminato come di giorno, che si rivolge verso un piccolo rialzo fatto dai Catechisti, sul quale è infissa un'alta Croce con il Cristo in legno.

Ignari della cosa i più, hanno certamente provato un'improvvisa commozione nell'animo.

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Si è tutti innanzi al grande e artistico Crocifisso, mentre le ultime strofe del « Vexilla » s'innalzano misteriose nel cielo lunare.

Un catechista porge ad ognuno una pergamena da firmare, la quale è poi deposta ai piedi della Croce.

Vi è un attimo di silenzio … i cuori si rivolgono al solo Santo, al solo Giusto, al grande Sofferente per nostro amore; quindi il Predicatore inizia la « Divozione alle cinque Piaghe di Gesù ».

Nel vasto silenzio, nella notte alta, le parole sembrano voci d'Angeli consolanti il Signore.

Con queste suppliche finì la devotissima ed indimenticabile funzione, che lasciò in tutti un ricordo che non si cancellerà più dalle anime.

Gli orologi segnavano già le 23, ma la maggior parte dei partecipanti alla sacra funzione non davano segno di voler tornare alle proprie case: si sarebbe voluto stare con Gesù avvinti alla sua Croce, e consolarlo e dirgli che non si abbandonerebbe mai più, che i suoi giovani sarebbero i suoi araldi, i suoi fidi per la vita e per la morte.

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Ed ora, o Croce benedetta, sollevata in faccia alla nostra vetusta Torino, compi Tu il desiderio che riempie l'animo dei Catechisti del SS. Crocifisso, e che l'epigrafe posta ai tuoi piedi ricorda con le parole indelebili, e con le firme tracciate nel nome di una grande speranza.