Il Crocifisso miracoloso di Burgos

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Tra i tanti Crocifissi miracolosi che sono sparsi nelle famose chiese cattoliche del mondo, uno molto rinomato è quello di Burgos.

La Chiesa, dove avvenne il grande miracolo, fu costruita da San Giovanni di Matha, fondatore dell'Ordine della SS. Trinità, per la redenzione degli Schiavi.

Questo convento fu sempre oggetto di grande venerazione da parte dei Religiosi Trinitari, specialmente per il miracolo che là successe nell'anno 1364.

In quel tempo la Spagna era infestata dalle lotte intestine, tra il re Don Pedro, monarca della Castiglia, e suo fratello Enrico.

Avvenne che durante questa guerra per la successione al trono, Don Pedro dovette rifugiarsi nel convento dei Trinitari, che era costruito come una fortezza.

Don Enrico, inseguì il fratello, e non considerando il convento come luogo sacro e di venerazione, cercò di espugnarlo.

Ed ecco che durante questa terribile lotta, una pietra cade dal soffitto della Chiesa e va a cadere sopra il capo di un Crocifisso.

Però questi non si ruppe, inclinò solamente la testa, e diverse gocce di sangue uscirono dalle narici.

Uno storico spagnolo del 1698 dichiarava che quella « goccia di sangue rimane ancora sospesa all'estremità del naso quasi fosse nel momento stesso di cadere ».

Questo fatto fu registrato non solamente dai cronisti del tempo, ma venne affermato dagli storici Tarizzo e Dillond nelle loro vite di San Giovanni di Matha, e dal Padre Ignazio di Sant'Antonio nel necrologio dell'ordine dei padri Trinitari.

Questo Crocifisso miracoloso esiste ancora nei nostri tempi ed è soggetto di grande venerazione nella chiesa di San Gilio, perché l'antico convento dei religiosi Trinitari fu distrutto nel 1808, durante l'invasione francese.

Chiudiamo questa corta narrazione storica con una invocazione di un autore del tempo: « O ineffabile amore di Gesù che per soffrire ancora per noi si rende sensibile nelle cose insensibili, e che ritorna alla vita per istrapparci più sicuramente alla morte rinnovando per noi i dolori della Passione! ».