Il cuore immacolato di Maria

B155-A1

Secondo le apparizioni della Rue du Bac

Da oltre un secolo la Madonna continua ad ammonirci, attraverso le sue veggenti, a seguire la via della salvezza e della pace.

L'inizio di codesto misericordioso ciclo di ripetuti ammonimenti va con la data sicura del 27 novembre 1830, come molti ormai sanno.

Il luogo è la casa madre delle Figlio della Carità, 140 rue du Bac, a Parigi.

La prima veggente è Santa Caterina Labouré, dalla vincenziana cornetta bianca, colomba messaggera di pace, che precede la fila stupefacente di fanciulli, privilegiati della grazia di aver visto e udito Maria.

Il primo messaggio è rivolto nell'ombra: come un seme gettato sotterra.

Perciò Santa Caterina Labouré si seppellisce in un eroico silenzio di quarantasei anni, vero martirio di tutta la sua vita.

Quel seme racchiude già in se, in germe, gli sviluppi successivi ( lo stelo di La Salette, il bocciolo di Lourdes, la dischiusa margherita bianca di Fatima ), cosi come il preludio enuncia tutti i temi principali dell'opera, armoniosamente composti.

Il messaggio si svolge nell'ordine di due fasi di apparizione, immediatamente consecutive l'una all'altra: la prima distinta col nome di La Vergine col globo, meno conosciuta; la seconda, detta della Medaglia miracolosa, universalmente nota, la quale ci soccorre in modo sorprendente per gettare nuova luce sul valore della prima fase.

Vale dunque la pena di esaminare almeno gli elementi essenziali della Medaglia miracolosa, incominciando dall'espressione di causa, cioè dal rovescio, della Medaglia stessa.

- La didascalia della Medaglia miracolosa

Una medaglia - qualunque essa sia, di pietà o di merito - viene portata sul petto.

Non se ne vede che il dritto, la faccia superiore, generalmente una effigie che simboleggia il potere o l'ordine, per il quale è fatta o conferita la medaglia.

Invece, il rovescio, la faccia inferiore che sta sul petto e perciò non è visibile, reca un'iscrizione che ne esprime la ragione o la causa.

Sul rovescio della Medaglia miracolosa c'è in alto una Croce, che sormonta una grande M, monogramma di Maria, campeggiante nel bel mezzo, sopra due Cuori, uno circondato di corona di spine, l'altro trafitto da una spada.

Santa Caterina Labouré scrisse a questo proposito: « Ansiosa di sapere che cosa si dovesse indicare sul rovescio della medaglia, un giorno, durante la meditazione, mi parve udire una voce che diceva: Bastano la M e i due Cuori! ».

L'obbiettività scrupolosa e prudente di Cui la santa diede sempre prova, per timore che l'imperfezione dei sensi non la traesse in inganno, le fece scrivere: « mi parve ».

Ciò che non significa affatto un'opinione o una semplice impressione, ma pone ancora una volta in rilievo l'alto grado d'umiltà della veggente.

Tant'è vero che i simboli del rovescio sono rimasti quelli e nessun altro segno vi è stato aggiunto poi.

La voce udita dalla santa non fece allusione esplicita alla Croce, che naturalmente costituisce di per se stessa - sull'insieme dei simboli della faccia inferiore della Medaglia - il suo segno più alto, pur essendo espresso in dimensione meno grande della M centrale.

Appare inequivocabile da ciò la volontà dell'Altissimo di attirare l'attenzione dei fedeli sull'era nuova che incomincia: l'era nella quale il Nome Santissimo di Maria splende di luce più viva; l'era nella quale i prodigi umanamente più inspiegabili ci fanno meravigliare per l'intervento potente di lei; l'era nella quale i Sommi Pontefici, degni successori degli Apostoli, degli autori del Vangelo di Gesù, ne scriveranno come l'appendice ( che potrebbe chiamarsi il Vangelo di Maria ), con la definizione dogmatica di tutti i privilegi incomparabilmente belli della Figlia, della Madre, della Sposa di Dio.

Sotto quella grande M, sono raffigurati i due Cuori a significare la Passione e la com-Passione, la Regalità del dolore infinito che riscatta gli uomini ( il Cuore di Gesù ) e la Corregalità del dolore della sua Madre Maria, compatente ed associata nell'Opera della Redenzione, compagna inseparabile del suo Figlio divino, anche ai piedi della Croce, perché Madre.

Sono tutti codesti segni insieme, nella loro scala di dimensioni e nella loro disposizione, che ci inducono a pensare essere il rovescio della Medaglia miracolosa - ci sia consentito il paragone con oggetti meccanici - come la scintilla che mette in moto tutto il congegno.

Senza quella scintilla nulla si avvierebbe.

Senza quel rovescio nulla si spiegherebbe.

Senza quella compassione nulla si metterebbe in moto.

E che cosa se ne muove e scaturisce? Un mare di grazie.

Ed è la faccia superiore della Medaglia che ce lo dice con la massima evidenza, ponendo in luce solare il significato reale di quel piccolo e santo oggetto di pietà.

La Madonna vi si mostra infatti nell'atteggiamento di versare a piene mani su tutto il mondo una pioggia torrenziale di grazie, in un tal nembo di luce chela terra ne è inondata fino al punto di scomparirvi completamente dentro.

- Il Cuore Immacolato di Maria

Tutto ciò ci è dimostrato in modo incontestabile dalle due faccio della Medaglia, congiuntamente considerate, cioè dalla seconda fase delle memorabili apparizioni della rue du Bac, ripetutasi identicamente quattro volte tra il 1830 ed il 1831.

Ma, se codesta sorgente inesauribile di grazie universali scende a noi dalla com-Passione della Madre di Dio, donde scaturisce la sua com-Passione stessa?

Dal suo Cuore Immacolato!

E questa volta è la prima fase delle apparizioni del 1830-31 che ce lo afferma chiaramente, con la conseguente interdipendenza che lega strettamente insieme le due fasi di quelle benedette manifestazioni di Maria.

L'insieme del disegno ed ogni singolo particolare si offrono alla meditazione con tale armonia di contenuto e di grado - ineccepibile anche dal punto di vista propriamente teologico - da persuadere qualunque studioso sereno che la descrizione fattane da una illetterata quale Santa Caterina Labouré non fu il prodotto d'una mente visionaria, bensì il racconto fedelmente preciso di una; manifestazione soprannaturale, di cui la narratrice fu realmente testimone.

È il Cuore Immacolato di Maria, il solo Cuore Immacolato in creatura figlia di creature, quel Cuore ineffabile di cui Iddio Padre si compiace al punto da concedere alla Madonna il potere di distribuire anche lei tutte le grazie a tutto il mondo.

È il Cuore Immacolato di Maria, origine divina di ogni altro suo privilegio - preminente su tutti quello di essere la degna Madre di Dio - in una raffigurazione inequivocabile, in cui la Vergine Santissima si mostra schiacciando sotto i piedi purissimi la testa del serpente e che è confermata dalla susseguente leggenda, aureola a caratteri d'oro e richiamo a pregare Maria nel privilegio di « concepita senza peccato ».

Quel Cuore di Immacolata Regina, che si ravvisa inconfondibilmente nell'atto di reggere tra le mani, all'altezza del Cuore, affettuosamente, tutto il mondo: carne se quel peso le fosse leggero.

Infatti, quello che è nelle nostre marni, è in nostro potere e dominio e sotto il nostro governo.

Ed a nostro parere quell'atteggiamento è l'espressione visiva più acconcia a raffigurare ogni Regalità di Maria: locale, regionale, nazionale, continentale, secondo le quali ogni popolo del mondo vuole acclamare la Madonna.

È l'espressione-sintesi di « Maria, Regina mundi ».

Quel Cuore Immacolato che offre non soltanto il suo mondo a Dio, ma innanzi tutto la sua com-Passione, la sua passione col Cristo, e che per essa implora da Dio il dono di fare a tutto il mondo tutte le grazie.

E davanti ad una così alta visione, così densa e precisa di significato, viene proprio fatto di pensare che Iddio l'abbia permessa perché la Madonna si manifesti lei stessa nella luce sfolgorante di co-Mediatrice universale, come a dire che la sua mediazione procede secondo quelle stesse fasi, secondo le quali si attua la Mediazione suprema del Cristo, così come la dottrina ventisecolare della Chiesa ci insegna da Sant'Ireneo in poi e come San Tommaso d'Aquino riassume magistralmente nella formula:

1. satisfadendo et interpellando, ( espiando e supplicando )

2. exhibendo praecepta et dona Dei hominibus ( offrendo gli insegnamenti e i doni di Dio agli uomini ).

Secondo quell'esempio di abbagliante Purezza e di incomparabile compassione, noi dobbiamo cooperare in penitenza ed espiazione, divenendo così anche noi dei corredentori - finche si vuole piccoli, minuscoli - ma dei veri e propri corredentori e canali di bene nell'ambiente in cui viviamo e limitatamente a quel soffio che è la nostra vita.

E se è vero che ogni persona è beniamino di Maria e che, ricorrendo « con fiducia » a lei - cinta la Medaglia miracolosa al collo -, otterrà tutte le grazie di cui avrà bisogno, è forse arrischiato inferirne che, quando tutto il popolo cristiano si rivolga implorando alla Madre comune Maria, ad una sola voce, esso otterrà la pace per se, la pace per tutto il mondo?

Poiché le grazie non si chiedono solo per se, ma anche per gli altri.

E nell'ordine del Cristo, può esistere una sola persona, cui non si voglia bene e per la quale non si chieda il ritorno?

Ne si dimentichi che dobbiamo amare ed onorare Maria, non solo perché ci fa le grazie, ma principalmente perché è sovranamente buona, per quel suo indicibilmente materno Cuore Immacolato!

È degno e giusto che, come ella è Regina di dolore col Cristo, così ella sia nei nostri cuori con Lui Regina di gioia!

- Verso un'alba di pace?

Da cadeste considerazioni sorge spontanea la domanda se si abbia ragione di ritenere che si cammini già verso l'avvento di un'era di pace per il mando.

Al che si dovrebbe rispondere di sì, se ci atteniamo a due di quei rarissimi scritti, che la veggente Santa Caterina Labouré ci lasciò e che si completano a vicenda mirabilmente.

Il primo è dato dagli appunti sul colloquio della notte vigiliare di San Vincenzo ( 18-19 luglio 1830 ), in cui si accenna all'indicibile dolore della Vergine Santissima al pensiero degli sconvolgimenti che sarebbero imperversali e che avrebbero fatto cadere tutto il mondo in tristezza.

L'inizio di quelle calamità avrebbe dovuto avvenire « quarant'anni dopo », cioè nel 1870, data del conflitto fra Prussia e Francia, a cui risale l'origine delle due guerre mondiali successive.

Il secondo è offerto da una nota, scritta poco prima di morire, nella quale la santa Figlia della Carità si esprime testualmente così: « … Oh, come sarà bello sentir dire: « Maria è la Regina dell'Universo! ».

Ce sera un temps de paix, de joie et de bonheur qui sera long …

Ella ( la Madonna ) sarà portata come bandiera e farà il giro del mondo! … ».

( Si tenga presente che codesta nota fu scritta allo scopo preciso di far fare una statua, della Vergine Santissima ).

Ora, non possiamo dedurne - con tutta la dovuta prudenza - che i segni precursori dell'avverarsi possibile anche di codesta predizione sono già per via?

Limitiamoci di proposito ai fatti essenziali, sufficienti di per se a destare stupore per il loro concorso di concomitanze e di coincidenze, unicamente attribuibili al disegno preordinato di Dio e delle quali lo studioso si avvede soltanto ripercorrendo a ritroso questi ultimi trent'anni.

1) L'11 febbraio 1933, nella festività della Madonna di Lourdes, quel caro Vescovo di Maria che fu Monsignor Ange-Marie Hiral ofm; Vicario Apostolico del Canale di Suez e devotissimo della Medaglia miracolosa, pose la prima pietra della costruendo cattedrale dedicata a Maria « Regina mundi », a Porto Said, la prima cattedrale sorgente nel mondo con tale intitolazione.

Ter

minatane la costruzione, consegnò al comandante dell'incrociatore francese « Jeanne d'Are », il 20 ottobre 1937, il vessillo di Maria « Regina mundi », perché fosse portato, nel periplo del mondo che quell'incrociatore doveva compiere, come una benedizione.

Quel vessillo riproduceva l'immagine della Vergine col globo e, al ritorno, fu rimesso in Francia ad un convento di Clarisse nel Nord, nel luglio 1938.

2) Nello stesso mese, ed anno, per commemorare il tredicesimo centenario dell'approdo della leggendaria Vierge nautonière nelle Fiandre ed il terzo centenario della consacrazione della Francia a Maria da parte di Luigi XIII, si mosse attraverso tutte le parrocchie della diocesi di Arras un statua della Madonna ( quella stessa della Vierge nautonière di Boulogne-sur-Mer ), raggiungendo poi il santuario di Notre-Dame de Franco, al Puy, nel 1942, e successivamente - con esattezza il 7 dicembre dello stesso anno - Lourdes.

Tale ingresso avvenne nel momento stesso in cui il gran Papa mariano Pio XII rinnovava la consacrazione dell'umanità al Cuore Immacolato di Maria per l'avvento della pace del Cristo.

3) Dalla città dell'Immacolata, dopo avere attraversato in lungo ed in largo tutta la Francia, la statua della Madonna fu portata nei cinque continenti, effettivamente levata in alto « come una bandiera », tra moltitudini oranti assiepate al suo passaggio in fittissime masse.

Quella « Peregrinatio » o meglio « Visitatio Mariae » - come felicemente fu definita da Pio XII - non è ancora terminata, ma ha compiuto già una parte importante del suo insolito « giro del mondo ».

4) Un miracolo dell'Immacolata a Lourdes fu scintilla d'avvìo al Pio Movimento Internazionale per la Regalità di Maria.

Tale miracolo si compì nel momento stesso in cui l'Arcivescovo di Sens Monsignor Maurice Feltin ( attualmente Cardinale Arcivescovo di Parigi ) impartiva la benedizione papale sui malati e sui pellegrini: il primo settembre 1933 ( primo venerdì del mese della Natività e del Nome di Maria, dell'Anno Santo di Redenzione ).

5) Quel Movimento si concluse col primo novembre 1954, quando il Vicario di Cristo proclamò l'istituzione della festa liturgica di Maria Regina del mondo, raccogliendo le petizioni di 51 Cardinali, numerosi Vescovi, Superiori Generali di Ordini e Congregazioni, autorità e milioni di fedeli di ogni parte della terra.

Da allora, la nostra Immacolata Regina è festeggiata il 31 maggio di ogni anno.

Nel frattempo, una guerra mondiale, la seconda, si è accesa e spenta.

Con la data dell'11 aprile 1945 ( fu allora messo a tacere l'episcopato ucraino, per il primo ), si è elevato quel calvario di espiazione che è la Chiesa del silenzio.

Il mondo è sempre sotto la minaccia d'un'altra guerra, ben più tremenda della precedente.

In questo o quel punto del globo, si accendono focolai, ardono, si spengono.

I popoli sono tormentati dal dubbio e dalla discordia.

Ma, se il trionfo dell'Immacolata è già per via, perché non dovrebbe giungere a compimento dovunque, ove - nonostante le nostre miserie, i brontolii di guerre, i nostri urti, i nostri odi - con ardente fervore, con ferma perseveranza, con fiducia cieca rinnoviamo in un sol coro la nostra invocazione a Lei, Mamma che non nega nulla ai figli?

Lo spirito di fede ci conforta a crederlo. E lo soccorre quella data sicura delle apparizioni della rue du Bac: 27 novembre 1830, sabato, vigilia della prima domenica d'Avvento, auspicio e certezza di Natale in Carità di Cristo.

Come pure lo anima e sostiene quell'acclamazione altissima che da un capo all'altro della terra proromperà dal cuore degli uomini a Lei, Immacolata Regina dell'universo, a significare un moto di esultante, universale riconoscenza per averci dato « ce temps de paix, de foie et de bonheur qui sera long » !

Gaetano G. di Sales