Messa del povero

B177-A6

Una risposta ad una chiamata di Gesù

Relazione delle attività svolte alla Messa del Povero durante Fanno sociale 1969-70

« Cristo stesso, nei poveri, reclama quasi ad alta voce, la carità dei suoi discepoli ».

Con queste parole del Concilio Vaticano ( G.S. 88 ) ci accingiamo a presentare la relazione delle attività della Messa del Povero nell'anno 1969-70 indirizzandola a tutte le anime buone che ci hanno sostenuto e animato in questo impegno con la loro parola, con il loro esempio e con la loro generosità.

È un esame di coscienza che riteniamo necessario per noi per vedere se le finalità della Messa del Povero sono state perseguite ed un resoconto che riteniamo doveroso per gli « Amici della Messa del Povero » che ci seguono con tanta simpatia.

Le finalità ci vengono:

- dalle parole di Gesù a Fra Leopoldo il 16 settembre 1918: … « facciano pure opere di carità come quella di aiutare il prossimo nell'anima e nel corpo; tutto serve per accumulare un bel corredo per l'eterna felicità celeste »,

- dall'intento di Suor Luisa Beltramo.

Figlia della Carità, che « incominciò a raccogliere alcuni mendicanti nei giorni festivi per farli assistere alla Santa Messa e ascoltare dal celebrante qualche parola di conforto.

Dopo la funzione religiosa distribuiva loro minestra e pane »;

- e dalle indicazioni del Fr. Teodoreto delle Scuole Cristiane, fondatore della Unione Catechisti: « essi poterono sviluppare e completare l'opera con varie iniziative che li portarono a un maggior contatto con gli assistiti e permisero di aiutarli più efficacemente in tutte le loro necessità spirituali e materiali ».

E ci è di conforto l'esortazione del Concilio Vaticano II: « L'azione caritativa oggi può e deve abbracciare tutti assolutamente gli uomini e tutte quante le necessità.

Ovunque vi è chi manca di cibo e di bevanda, di vestito, di casa, di medicine, di lavoro, di istruzione, dei mezzi necessari per vivere una vita veramente umana, chi è afflitto da tribolazioni e da malferma salute, chi soffre l'esilio o il carcere, quivi la carità cristiana deve cercarli e trovarli, consolarli con premurosa cura e sollevarli porgendo loro aiuto ( A.A. 8 ).

Oggi soprattutto urge l'obbligo che diventiamo generosamente prossimi di qualsiasi uomo e rendiamo servizio coi fatti a colui che ci passa accanto: vecchio da tutti abbandonato o lavoratore straniero ingiustamente disprezzato, emigrante … o affamato che interpella la nostra coscienza ricordando la voce del Signore: « Ogni volta che l'avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a me. ( Mt 25,40 ) » ( G.S. 27 ).

Nel desiderio di essere fedeli a queste linee si è svolta l'attività della Messa del Povero nell'anno iniziato il 7 settembre 1969 con l'apertura della Sezione di Via Cibrario e concluso con il ritorno del Pellegrinaggio dei Poveri a Banneux il 3 settembre 1970.

In quest'anno, il numero medio di presenze alle attività comuni fu di circa 200 Poveri e l'onere complessivo fu di L. 5.224.555.

Ma il bilancio dell'impegno cristiano e sociale non può essere valutato in cifre e ne lasciamo il consuntivo a Dio che ci ha preceduti, accompagnati e seguiti operando in noi e nei Poveri con la sua paterna, divina Grazia.

L'attività della Messa del Povero anche quest'anno si è svolta secondo il triplice impegno di assistenza religiosa, di animazione e comprensione cristiana, di aiuto materiale.

L'assistenza religiosa ha avuto come punti centrali e costanti gli incontri di preghiera del sabato pomeriggio e della domenica mattina con la Santa Messa comunitaria.

La partecipazione dei Poveri è sempre notevole ed edificante.

Nella preghiera e nel canto, pur nella semplicità, si crea quel clima di raccoglimento e di devozione che i Poveri apprezzano e li fa sentire figli nella casa del Padre.

« Ti saluto, o buon Gesù ( così si esprime la loro preghiera ) e Ti ringrazio dell'ospitalità che in questo incontro mi offri nella Tua casa.

Ho peregrinato tutta la settimana attraverso le vie della povertà, ho bussato a tante porte, ma esse non si sono aperte oppure, appena aperte, mi sono state rinchiuse sulla faccia perché ero un povero.

Eppure ho continuato la mia strada stanco, sotto il peso di molti acciacchi, ma fiducioso sempre perché volevo giungere alla Tua casa.

Ci sono entrato stamane, mi sono guardato attorno e ho visto tanti poveri come me, e allora ho continuato a rimanervi, poiché ho pensato che questa Tua casa Tu l'avevi offerta a tutti noi come « casa nostra ».

Nella parola dei due zelanti sacerdoti don Franci e don Cherubin i Poveri ritrovano i motivi di fiducia nella paternità divina e di incontro con il Gesù del Vangelo che ha sempre dimostrato predilezione per i Poveri.

Le più importanti date dell'anno liturgico furono preparate e celebrate con funzioni particolarmente curate, oltreché con una maggiore abbondanza del pranzo.

Due furono le processioni nel cortile dell'Opera Pia Lotteri, come ormai di tradizione: quella della Consolata il 21 giugno e quella del Corpus Domini il 29 giugno.

Il Venerdì Santo oltre che per le funzioni ci vide radunati anche per una devota Via Crucis all'aperto.

Durante i mesi estivi si rinnovò l'incontro il 19 luglio e il 15 agosto per onorare San Vincenzo de' Paoli e la Vergine Assunta: nella città semideserta che ancor più dava il senso di solitudine e di abbandono il ritrovarsi fu particolarmente gradito e portò una nota di serenità nell'animo di tutti.

L'animazione cristiana si attuò con gli incontri comunitari e personali con i Poveri e con giornate speciali di pellegrinaggi e di sollievo.

Continuò l'azione catechistica e l'avvicinamento personale: i Poveri hanno sempre tante cose da dire, da raccontare ma non hanno chi li ascolti: l'attenzione posta alle loro parole di tristezza, di pene, di ricordi permette loro uno sfogo a lungo represso.

Il 28 dicembre e il 4 gennaio, in clima natalizio, quando tutti ricevono un dono si sono fatte due grandi lotterie in cui tutti ricevettero qualche cosa: erano semplici cose, ma erano pur sempre una piccola dimostrazione di affetto e di interessamento e i Poveri ne gioirono con la semplicità dei fanciulli.

Il 4 gennaio la Santa Messa fu allietata da suoni e canti del complesso dei giovani Fratelli delle Scuole Cristiane che poi continuarono a rallegrare anche il pranzo che seguì.

L'8 febbraio si fece Carnevale: e fu nuovamente occasione per dare qualche cosa di utile e anche di dolce a tutti in una nuova lotteria.

Si poté anche in quest'anno, dall'11 al 18 ottobre 1969, accompagnare io Poveri a Lourdes con il pellegrinaggio dell'Unitalsi che con squisita delicatezza mette a disposizione i posti gratuitamente.

L'annuale pellegrinaggio - premio per circa 100 Poveri si fece quest'anno il 30 maggio al Sacro Monte di Varese, con tappa e ottimo trattamento a Leggiuno presso le Suore di Maria Consolatrice.

Purtroppo uno dei Poveri non tornò con noi: colpito da grave collasso durante il viaggio morì qualche giorno dopo all'ospedale di Cittiglio dove era stato subito ricoverato: ai funerali partecipò una buona rappresentanza della Messa del Povero.

Al pellegrinaggio alla Vergine dei Poveri a Banneux dal 27 agosto al 3 settembre il gruppo della Messa del Povero era composto di 22 persone: fu una parentesi di tanta fraternità e di tanta spiritualità.

L'assistenza materiale continuò, grazie al contributo di tante persone generose.

Il sabato pomeriggio e la domenica mattina i Poveri ricevono una refezione talvolta molto semplice, talvolta più abbondante, secondo le disponibilità, e per quanto è possibile completa nei giorni di particolare festività.

Tutto è ben accolto, gradito e apprezzato ed è questo un chiaro segno dello stato di vera indigenza in cui i Poveri vivono abitualmente.

In una civiltà di tanti sprechi c'è ancora chi ha veramente fame, anche fra di noi.

Continuò il servizio di pulizia e di barbe al sabato pomeriggio e l'assistenza di ambulatorio medico gratuito con la prestazione generosa e disinteressata del dott. Carnaghi.

Così pure si poterono distribuire indumenti nuovi e usati, specie nel periodo invernale, per un complesso di circa mezzo milione.

Per molti Poveri si poterono sbrigare pratiche varie di pensione sociale, di documenti, di ricoveri, di sistemazione almeno temporanea in locande e dormitori.

In questo campo l'assistenza si intensificò per l'aumentato numero di bisognosi specialmente giovani immigrati e sbandati durante i primi mesi del '70.

Fu così possibile anche dire una parola di orientamento che in alcuni casi si dimostrò efficace con esito positivo.

Questa è una sintesi dell'attività della Messa del Povero.

Si è parlato di realizzazioni e di Loro, soprattutto di Loro, perché è accanto a Loro e a Loro servizio che intendiamo metterci tutti per servire Cristo nelle sue membra doloranti: Sacerdoti, Catechisti, Fratelli, Suore, Amici, Benefattori ognuno secondo le proprie possibilità, uniti tutti con Loro, nella « Famiglia della Messa del Povero » che ha Gesù Crocifisso per Capo e la Vergine Immacolata per Madre.

E siamo tutti convinti che sono Gesù Crocifisso e la Vergine Immacolata i veri ed unici organizzatori, animatori, sostenitori realizzatori di questa Opera: da Essi ci viene ogni bene, da Essi la generosa disposizione, da Essi l'efficacia.

Per questo, con i Poveri, continueremo, prima ancora della preghiera di domanda, la nostra preghiera di profonda e sentita riconoscenza, semplice, umile, da Poveri, come ci sentiamo tutti nella famiglia della Messa del Povero.