La più grave eresia dei nostri giorni

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È quella del materialismo.

Ed è la più grave perché implica in sé tutte le altre: chi nega in blocco i valori dello spirito nega Dio in primo luogo e poi ogni forma di religiosità.

C'è un materialismo teorico, che pretende di essere una dottrina, ma che non meriterebbe nemmeno il nome di dottrina, tanto è assurdo, banale, contrario alle leggi del pensiero.

E infatti fa leva in primo luogo sull'ignoranza e sul sofisma, quando non fa uso della violenza per importo.

E c'è un materialismo pratico, che non deriva dalla logica del pensiero, ma dalle passioni, che tendono a sopraffarlo e a ottundere la mente.

Talvolta l'eresia materialistica si insinua con il dubbio in materia di fede nelle menti meno preparate e poco a contatto con la vita religiosa.

Chi non ha sentito qualche volta, da parte di gente del popolo, questa obiezione; « e se poi di là non ci fosse nulla? ».

« È un fatto veramente strano » dice il papa Paolo VI « che il progresso a mano a mano che si svolge nel mondo ( con la cultura, la tecnica, la ricchezza, ecc. ) non progredisce per ciò stesso la giustizia, cioè quell'ordine umano che costituisce il più alto valore sociale: anzi spesso l'accresciuto benessere di alcuni avviene a spese d'altri o almeno sveglia in coloro ai quali non è stato possibile conseguire un eguale benessere, un senso di infelicità, di ingiustizia, e perciò un desiderio di lotta e di rivendicazione … ».1 ( Paolo VI )

Oggi poi si assiste ad un fatto assolutamente nuovo ed unico nella storia: il materialismo assunto come principio ispiratore e costitutivo dello Stato, e poiché questo ripugna al buon senso della popolazione, che se ne ribella, ogni espressione o manifestazione di spiritualità, soprattutto se religiosa, viene considerata un delitto e severamente punita.

E in coerenza con queste premesse, i fondamentali e inalienabili diritti della persona umana sono misconosciuti e conculcati.

« L'uomo è soprattutto condizionato oggi da un'atmosfera materialistica dalla quale non riesce a liberarsi: visione della storia, concezione della vita, tempo libero, svago e spettacolo, sono non di rado pieni di edonismo, di determinismo, di materialismo.

Perfino la scienza è impostata in modo tale che invece di liberare autenticamente l'uomo, la spinge ancora più profondamente in questa corrente materialistica, la cui forza è caratterizzante della storia e della cultura contemporanea.

Tutti quelli che mettono il confine della vita a questo livello ( di beni falsi, fittizi, perituri ) fanno un grande tradimento alla statura umana con una decapitazione che porta l'uomo a non desiderare più ciò a cui è realmente destinato, la vita del cielo, la vita futura, la vita dello spirito, la vita del bene, la vita dell'amore, la vita della bellezza, dei grandi doni dello spirito ».2 ( Paolo VI )

La vita dei cittadini diventa così una schiavitù.

Per essi non si può far altro che pregare, per adesso, ma pregare con animo accorto, fervido e perseverante, come lo richiede la grandezza del male a cui si vuoi porre rimedio.

Ci destano tanta compassione le vittime delle varie calamità che affliggono il mondo e si prendono tante iniziative per soccorrerle.

Ma non meritano altrettanta compassione coloro ai quali si vuoi togliere il Bene, che è il vero bene dell'uomo e che è al di sopra di tutti i beni?

Secondo i materialisti esisterebbe solo la materia e tutto deriverebbe da essa e dalla sua continua evoluzione: la scienza, l'arte, le virtù morali, talvolta stupende, sarebbero un prodotto della materia.

Tale affermazione però non è solamente gratuita, ma in contrasto con tutte le scienze e le esperienze umane.

Tutto si muove, sì, nell'universo, ma tende piuttosto a corrompersi che a migliorare, ed è necessaria l'opera dell'uomo per conservare le cose, e a fortiori per migliorarle.

Questo è così evidente che non ha bisogno di dimostrazione, e fa stupire che le dottrine materialistiche, sia pure orpellate di pseudo scienza, abbiano potuto essere spacciate.

Dal meno non può derivare il più: caso mai dal più deriva il meno.

Domandate al giardiniere come ha fatto a ottenere quel fiore così bello e così raro, e vi dirà quanto arrovellamento, quanti tentativi gli è costato.

Entrate in un'officina modernissima ed ammirate la perfezione del macchinario, dell'organizzazione e dei prodotti: chi avrebbe il coraggio di affermare che tutto questo è conseguenza di un'evoluzione spontanea della materia che era in magazzino?

L'uomo è un essere composto, certamente, e uno degli elementi che lo compongono è la materia corporale.

Ma questa materia senza lo spirito si dissolve e non si distingue più dalla terra dei campi.

Ai materialisti la morte non ha mai insegnato nulla.

Eppure è un insegnamento così chiaro, così universale!

Non c'è effetto senza causa, anzi l'effetto è rigidamente proporzionato alla causa.

Nessuno ne dubita.

In tutto l'universo non c'è nulla che non sia causato, ma ogni causa prossima non è mai esauriente e rimanda ad una causa anteriore, finché si arriva alla causa non causata ( l'unica ), che è l'Essere eterno, senza limiti di alcun genere, che non dipende da nulla ed è principio di tutto: Dio.

Contro questo ragionamento così semplice e sicuro si sfasciano tutte le teorie materialistiche.

Ma chi si incontra con Dio deve fare i conti con Lui e uniformarsi alla sua legge ( che è poi una legge di vita ).

E qui sorge la difficoltà.

Il problema quindi non è di dottrina, ma di morale.

E qui facciamo il punto.

Il nostro intento non è di carattere teorico, ma mira ad un risultato pratico, assai semplice, benché basilare: richiamare l'attenzione di tutti sulla gravita del male e suscitare in tutti l'impegno della preghiera.

Gesù non ha posto alcun limite all'efficacia della preghiera: « chiedete e otterrete » e ha molto insistito perché si preghi. Siamo persuasi che invece nel mondo non si prega abbastanza.

Anche le varie apparizioni della Madonna in questi ultimi tempi sono un segno della gravita dell'ora, ed un invito esplicito alla preghiera.

Raccogliamolo. Sarà anche il contrasto più aperto e più efficace contro il materialismo, in tutte le sue forme.


1 Rinnovamento e riconciliazione: il bisogno di Dio.

2 Rinnovamento e riconciliazione: il bisogno di Dio.