Ancora sul Centenario di S. Francesco d'Assisi

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Nel N. 1/1982 di questo Bollettino abbiamo già parlato del centenario di S. Francesco d'Assisi, ma vogliamo ancora ritornarvi perché merita un cenno speciale il fatto che questo Santo accettò di portare nelle proprie membra le stigmate della Passione di Gesù con le Cinque Piaghe.

È un esempio così efficace e straordinario da trascinare alla sua imitazione noi stessi e le presenti generazioni.

Il prof. Piero Mirti, in un suo articolo, fa notare che il San Francesco presentato dal Padre Gian Maria Polidori nel suo libro: « Francesco come cristiano » è da paragonarsi ad una cartina di tornasole, temibile e terribile, perché potrebbe rivelare come molti, che credono di essere contrari, non lo sono e invece molti che dicono di non esserlo o di non volerlo essere, lo sono, o sono pronti ad esserlo ( Porziuncola, febbraio 1982 ).

Dalla stessa rivista vi propongo la meditazione di una frase, tolta dalla lettera che San Francesco stesso indirizzò a tutti i cristiani, poco prima della morte: « Amiamo dunque Dio e adoriamolo sopra ogni cosa … e lodiamolo e preghiamolo ogni giorno e ogni notte, dicendo: " Padre nostro, che sei nei cieli … " perché bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai ».

Francesco delinea così la vita dei cristiani, tutta sospinta in quello slancio verso l'alto, che rende salde e ogni giorno alimenta, la nostra presenza nel mondo.

La preghiera è slancio di verità, che ci insegna a riconoscere, nelle creature, l'opera e la gloria di Dio.

In ogni uomo e in ogni donna dobbiamo vedere l'immagine di Dio stesso; nei sofferenti e negli ultimi, il volto prediletto del Figlio suo.

È slancio di libertà, che, ponendo « Dio sopra ogni cosa », salva le nostre umane energie dalla schiavitù del peccato e dalla zavorra che non serve.

Non c'è alcun idolo di fronte al nostro Dio: non il denaro, non il potere, non il consumo, non il benessere, non l'opera delle nostre mani, non i nostri difetti, neppure la nostra umana sapienza.

Lui solo dobbiamo amare e a Lui solo servire, e il prossimo come noi stessi, fino a dare la vita per la loro salvezza.

È slancio di fraternità, che sale gradito all'unico « Padre nostro » solo se trascina con sé l'uomo avvilito a cui non sia stata fatta giustizia: l'uomo che ha fame e sete, che è forestiero, nudo, malato, in carcere; che non ha voce, che è senza casa, senza lavoro, senza amore, emarginato, stanco, disilluso …

È contemplare, è pregare senza mai stancarsi …

È ancora « perfetta letizia », che nasce da un cuore puro e semplice, innamorato tutto di Dio.

Senza pretendere di cambiare le strutture sociali del suo tempo, Francesco le ha di fatto rivoluzionate, rinnovando la coscienza degli uomini e il volto della società.

La lettera « ai cristiani » arriva oggi a noi, come valida testimonianza di quella radicale scelta del Vangelo, che può collocare anche noi, con chiarezza, tra gli uomini, e rendere efficace la nostra presenza di cristiani, nelle prospettive del paese e del suo vero bene.

Se non abbiamo fatto abbastanza nel mondo, non è perché siamo cristiani, ma perché non lo siamo a tempo pieno.

Prendiamo lucida coscienza di una vocazione di povertà evangelica, a cui dobbiamo essere fedeli, e di cui dobbiamo dare esempi sempre più credibili.

Preghiamo San Francesco con le parole stesse del Papa Votiwa: « Aiutaci, San Francesco d'Assisi, ad avvicinare alla Chiesa e al mondo di oggi il Cristo.

Tu, che hai portato nel tuo cuore le vicissitudini dei tuoi contemporanei, aiutaci, col cuore vicino al cuore del Redentore, ad abbracciare le vicende degli uomini della nostra epoca.

I difficili problemi sociali e politici, i problemi della cultura e della civiltà contemporanei, tutte le sofferenze dell'uomo di oggi, i suoi dubbi, le sue negazioni, i suoi sbandamenti, le sue tensioni, i suoi complessi, le sue inquietudini …

« Aiutaci a tradurre tutto ciò in semplice e fruttifero linguaggio del Vangelo.

Aiutaci a risolvere tutto in chiave evangelica, affinché Cristo stesso possa essere: " Via, Verità e Vita " per l'uomo del nostro tempo ».

Fr. Fulgenzio Fsc

Assisi 10-9-1982 Gruppo Familiare Unione Catechisti davanti Rivotorto