Catechismo degli Adulti

Indice

Molteplici esperienze di preghiera

Cat. Chiesa Cat. 2697-2724

991 Le forme della preghiera vocale

La preghiera vocale è quella in cui l'adesione del cuore viene espressa simbolicamente all'esterno mediante parole, gesti e riti.

Si distingue in preghiera liturgica, comunitaria e privata.

992 La preghiera liturgica è compiuta, seguendo formule e riti ufficiali, da un ministro o da un'assemblea che rappresenta legittimamente e manifesta la Chiesa universale.

Comprende la Messa, la celebrazione dei sacramenti, la liturgia delle ore, le benedizioni.

È la preghiera di più alto valore, perché attualizza e comunica l'azione salvifica di Dio nel mondo mediante Cristo nello Spirito.

993 La preghiera comunitaria non ufficiale si attua in forme e pratiche molto varie: adorazione eucaristica, via crucis, rosario, celebrazioni della Parola, processioni …

Le prime tre pratiche possono essere compiute anche individualmente in privato.

Un'attenzione particolare merita il rosario. Unisce la recitazione del "Padre nostro", delle "Ave Maria" e del "Gloria" alla meditazione degli eventi salvifici.

"Se il rosario non è preghiera contemplativa, è un corpo senz'anima, un cadavere".18

Mentre rivolgiamo a Maria la lode con il saluto "Ave Maria" e l'invocazione con la formula "Santa Maria", insieme con lei siamo rivolti a Gesù, motivo della lode e fondamento dell'invocazione, riviviamo con lei i misteri salvifici del suo Figlio e li meditiamo nel nostro cuore. ( Lc 2,19.51 )

Nello stesso tempo possiamo insieme con lei chiedere l'intervento del Signore per una necessità particolare.

Così questa preghiera vive di una triplice attenzione: a Maria, a Cristo, alle attuali necessità degli uomini.

994 La preghiera privata non ha bisogno di formule prestabilite come quella liturgica e comunitaria.

Può esprimersi con spontaneità, con il vantaggio di una maggiore aderenza alla situazione personale.

Se impiega formule fisse, deve calarle nel vissuto concreto.

Questa attualizzazione è facile, perché i testi sono sempre di intonazione generale.

995 Preghiera mentale

A differenza della preghiera vocale nelle sue varie forme, la preghiera mentale non si esprime all'esterno con un linguaggio articolato.

Si compie nel mondo interiore dell'intelligenza, della volontà e del sentimento: "Non è altro che un intimo rapporto di amicizia, un frequente intrattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati".19

Possiamo distinguere in essa la meditazione, l'orazione di raccoglimento, la contemplazione mistica.

996 Meditazione

La meditazione consiste nel riflettere su qualche verità della fede, per crederla con più convinzione, amarla come un valore attraente e concreto, praticarla con l'aiuto dello Spirito Santo.

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Si tratta di una "conoscenza amorosa".20

Implica riflessione, amore e proposito pratico. Il suo valore sta "non nel molto pensare, ma nel molto amare".21

I metodi possono essere quanto mai diversi.

Si può meditare recitando adagio il "Padre nostro", ripetendo lentamente una frase biblica, guardando con devozione un'immagine sacra.

Di solito ci si aiuta con la lettura di un passo biblico, di un testo liturgico o di un libro di spiritualità.

Eccone una esemplificazione per una durata di almeno mezz'ora:

mettersi alla presenza di Dio, coinvolgendo anche il corpo in posizione adatta;

invocare lo Spirito Santo maestro interiore della preghiera;

leggere un testo breve;

considerare il contenuto, il suo valore, le sue motivazioni;

rivedere alla sua luce la propria vita, le carenze, gli ostacoli e le possibilità;

dialogare con il Signore, esprimendo affetti e propositi;

condensare l'impegno preso o il senso centrale dell'esercizio svolto in una giaculatoria o comunque in una formula breve, da ricordare e vivere durante il giorno.

I metodi orientali di meditazione possono offrire un'utile preparazione alla meditazione cristiana.

L'ambiente silenzioso, la posizione rilassata del corpo, gli esercizi di respirazione e di consapevolezza producono concentrazione e pacificazione, perciò favoriscono il raccoglimento alla presenza di Dio.

Le due esperienze spirituali sono però estremamente diverse e per certi aspetti opposte tra loro.

La meditazione orientale vuol essere una conquista solitaria, tende a uscire da ogni molteplicità fenomenica, a fare il vuoto di ogni pensiero, a raggiungere l'identificazione conoscitiva dell'io con il Tutto assoluto.

La meditazione cristiana vuol essere un dialogo con Dio sostenuto dalla sua grazia, valorizza le mediazioni create, mira alla comunione di amore con il Signore e alla cooperazione per la crescita del suo regno nella storia.

997 Orazione di raccoglimento

Con l'andar del tempo l'esercizio della meditazione si semplifica, il cuore prevale sulla riflessione.

Si arriva gradualmente all'orazione di raccoglimento.

Ci si libera da immagini e pensieri particolari, da ricordi, preoccupazioni e progetti.

Si rivolge una semplice attenzione amorosa a Dio, a Gesù Cristo, a qualche sua perfezione, a qualche evento salvifico.

Si rimane in atteggiamento di amore silenzioso davanti al Signore presente nel nostro intimo.

Ci si lascia trasformare dal suo Spirito, che può causare consolazione o desolazione, ma senz'altro purifica e fortifica nella carità.

Quando il fervore di questa esperienza si attenua, è bene ritornare alla meditazione discorsiva o alla preghiera vocale.

998 Contemplazione mistica

Non l'impegno personale, ma l'azione dello Spirito Santo introduce nella contemplazione mistica, un'esperienza di Dio senza concetti, senza immagini e senza parole.

L'uomo non può né raggiungerla né farla durare a volontà; può solo prepararsi a riceverla.

Questo dono ineffabile comporta nelle cosiddette "notti mistiche" la dolorosa impressione di essere abbandonati da Dio.

Altrimenti implica l'intuizione diretta e indubitabile della presenza delle persone divine e dell'unione di amore con esse, con una gioia "superiore a tutti i beni e le soddisfazioni del mondo presi insieme" .22

999 L'esperienza mistica può essere accompagnata da vari fenomeni paranormali.

Si tratta di fenomeni conoscitivi: rivelazioni, visioni, locuzioni, profezie, chiaroveggenza, scienza infusa; oppure di fenomeni psicosomatici: estasi, levitazioni, bilocazioni, stigmate, luminosità, profumo, inedia.

Questi fatti, sebbene attirino l'attenzione e destino meraviglia, hanno un valore secondario, non paragonabile alla sublimità della vita divina e della contemplazione infusa.

1000 È difficile classificare la grande varietà delle esperienze di preghiera.

Possiamo distinguere la preghiera vocale e la preghiera mentale.

Nell'ambito della prima individuiamo la preghiera liturgica, quella comunitaria non ufficiale e quella privata; nell'ambito della seconda la meditazione, l'orazione di raccoglimento, la contemplazione mistica.

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18 Paolo VI, Marialis cultus 47
19 Santa Teresa d'Avila, Libro della mia vita, 8, 5
20 San Giovanni della Croce, Salita del monte Carmelo, 2, 14, 2
21 Santa Teresa d'Avila, Castello interiore, 4, 1, 7; ID., Fondazioni, 5, 2
22 Santa Teresa d'Avila, Pensieri dell'amore di Dio, 4, 4