Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 29 Dicembre 1918

Oggi nel pomeriggio sono ritornato con Cambiaghi a visitare il Prof. Teodoreto.

Ci accolse con la solita benevolenza e mi piace ripetere che sia questo Santo Professore che Fra Leopoldo in tutte le visite fatte, ho constatato l'identico, preciso stato d'animo, lo stesso trattamento, la stessa pace che comunicano in modo straordinario, lo stesso tono di voce, lo stesso sorriso, soltanto una cosa sempre maggiore: l'amore di Dio che li rende sempre più santi.

Si è compiaciuto molto del lavoro che il sig. Ammiraglio fa per il Santo Crocifisso e dice che il Signore lo ricompenserà perché ha detto più volte a Fra Leopoldo che desiderava si propagasse la Santa Divozione.

Mi ricorda il simbolo, cioè il palo sul quale Mosé aveva posto il serpente di bronzo perché chiunque lo guardasse fosse salvo.

Questa figura è il Crocifisso.

Se noi riusciamo in qualche modo a far conoscere, a far vedere il Santo Crocifisso a delle anime, noi a queste anime certamente in fin di vita avranno il conforto di essere benedette e salvate.

Ricorda come Gesù sia fatto bersaglio a ingiurie e oltraggi.

Appunto noi dobbiamo riparare con amore, lavorando per dargli gloria.

Le sue parole hanno un accento soave, il suo viso è sempre atteggiato ad un sorriso angelico ed il suo sguardo si vede che è fisso in qualche cosa di Santo, perché non si scompone mai, ma parla con serietà nonostante un dolce sorriso, parla con convinzione, con tranquillità con serenità d'angelo più che d'uomo.

Gli fisso un appuntamento per questi giorni se ne mostra lieto.

Ci saluta con tanta benevolenza ed alla mia richiesta di avere la regola dei Fratelli delle Scuole Cristiane, con ammirabile correttezza non indaga il motivo e mi assicura di soddisfarmi.

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