Due cuochi al servizio di Dio

La risposta

8. Il Signore li ha preparati, ha manifestato quello che voleva da loro, soprattutto per quanto riguarda le opere da avviare nel contesto della ricerca di una santità personale; ora è il momento dei due religiosi di dare una risposta concreta a queste sollecitazioni mistiche.

Umiltà

Fra Leopoldo

12 settembre 1908.

"Essendo io nient'altro che un povero strumento nelle Tue mani, di grazia, stampami sulla fronte e nella mente queste parole: Chi opera è Dio, Gesù Crocifisso".

Gesù: "Fra Me e te siamo uno solo; ti dirò che chi opera sono Io il tuo Dio, ma faccio fare da te, perché Io, tuo Gesù, sono tutto in te".

23 gennaio 1909.

"Se siamo favoriti da Dio abbiamo un motivo di più di tenerci umili avanti a Lui.

Non fidiamoci di noi stessi se abbiamo operato esternamente del bene, piuttosto preghiamo il Signore che ci dia la luce di conoscere il nostro nulla e la grazia di poterci tenere sempre vicini a Lui, Dio nostro ...".

Suor Faustina

"O mio Gesù, vita, via e verità.

Ti prego, tienimi accanto a Te, come una madre stringe al seno un piccolo bimbo, poiché io sono non solo una bimba inetta, ma un cumulo di miseria ed una nullità".29

"Non c'è un'anima più misera di me, come veramente mi riconosco e sono stupita che la Maestà Divina si abbassi tanto ..."30

Gesù: "Tu sei per Me una grande gioia; il tuo amore e la tua umiltà fanno sì che abbandoni il trono del cielo e Mi unisca a te.

L'amore pareggia l'abisso che c'è fra la Mia grandezza e la tua nullità".31

Gesù: "Figlia Mia, tutte le tue miserie sono state bruciate nel fuoco del Mio amore, come una pagliuzza gettata in un immenso incendio.

E con questo umiliarti attiri su di te e su altre anime tutto il mare della mia Misericordia. "32

Fede

Di fronte a quanto indicato da Gesù per le opere, ambedue i religiosi si sentono, oltre che indegni, anche e soprattutto incapaci.

Come è possibile che si realizzino determinate opere, data la loro pochezza?

Ma la fede in Gesù viene in loro soccorso e lo testimoniano tanti pezzi dei loro diari.

Fra Leopoldo

24 settembre 1906.

"Gesù: "Su, fa coraggio; quando ti ordino qualcosa, fallo subito; perché dubitare quando ti sentisti dire che tu devi aiutarmi in questa impresa?

So bene che ti mette difficoltà il credere che un Dio Crocifisso venga dal Cielo a te".

"Sono molto peccatore".

"Eppure è così, - soggiunse - tu non mi vedi con gli occhi mortali, ma sono a te vicino: rammentati ciò che Io ti dissi nella chiesa di S. Dalmazzo".

25 giugno 1908.

Così risponde Fra Leopoldo: "Non v'inquietate: la causa è di Dio: come ha fatto finora, lo farà per l'avvenire; io non sono che un povero strumento disusato; la Croce in tutti i tempi più difficili ha sempre trionfato".

Suor Faustina

"La mia fiducia è riposta senza limiti nel Suo misericordiosissimo Cuore.33

Nonostante la mia grande miseria, non ho paura di nulla ..."34

Gesù: "La tua grande fiducia verso di Me mi costringe a concederti continuamente grazie.

Hai dei grandi ed inesprimibili diritti sul Mio Cuore, poiché sei una figlia piena di fiducia".35

"Faccio ciò che Dio vuole", racconta a Suor Feliciana, "perciò mi sento perfettamente felice.

In quanto alle contrarietà, ce ne saranno dovunque e sempre, ricordiamoci che Dio le permette".36

Preghiera

In questa crescente intimità con Gesù, i due religiosi si abbandonano ad una preghiera più fervorosa, più profonda, che costituisce il loro legame con Dio.

La preghiera si apre al mondo, alle necessità di quelli che vivono sulla terra e di quelli che si sono salvati, ma che debbono scontare delle pene al Purgatorio.

E con le preghiere, le sofferenze e le offerte di sé.

Fra Leopoldo

12 ottobre 1908.

Gesù: "Colla preghiera otterrai di fare scaturire acqua dalla pietra; alla scuola di Gesù sopporta le buffonerie che ti vengono fatte; perché preghi, appunto colla tua preghiera mi hai rubato il Cuore e sarai quello che un giorno Io, il tuo Crocifisso Gesù, vorrà".

Come già rilevato, Fra Leopoldo si metteva ai piedi del Crocifisso ogni mattina circa le ore quattro e vi rimaneva in profonda adorazione fino alle ore sei, l'ora della prima Messa.

Dopo la S. Messa e la S. Comunione egli, al ringraziamento comune, aggiungeva nella mattinata un'altra adorazione alle cinque Piaghe, come ringraziamento della Comunione.

Verso le ore dieci della sera si rimetteva dinanzi al suo Crocifisso e vi rimaneva ordinariamente fino a mezzanotte in fervente orazione.

28 settembre 1908.

Gesù: "Ti piace, o Leopoldo, dopo aver fatto l'Adorazione alle Sacre mie Piaghe delle mani e dei piedi, farla con più trasporto al Mio Cuore?"

"Si, mio Dio".

"Il Mio Cuore è il centro della mia Divozione ...".

Suor Faustina

L'atteggiamento della religiosa durante la preghiera colpiva particolarmente le sue compagne di noviziato.

Suor Maria Jolanda: "Non pregava come le altre.

Il suo spirito di preghiera e il suo atteggiamento in cappella ci riempivano di ammirazione.

Era sempre in ginocchio, senza muoversi, senza appoggiarsi, indifferente a tutto ciò che accadeva intomo a lei".

Suor Irene: "Quando guardava il Santissimo Sacramento i suoi occhi diventavano luminosi; si sarebbe detto che vedesse Nostro Signore".37

Quando Elena entrò come postulante nella Congregazione di Nostra Signora della Misericordia, dopo tre settimane, come abbiamo già rilevato, si accorse di esservi qui assai poco tempo per le preghiere e di molte altre cose che le dicevano nell'anima di entrare in un convento di regola più stretta.

Ma Gesù la fermò in quella Congregazione.38

La realtà è che proprio in quella Congregazione Suor Faustina fece della preghiera la sua condizione di vita, assimilandosi sempre più al suo amato Gesù.

Gesù le indica di pregare anche per le anime del purgatorio, facendole vedere quel luogo di dolore, come noi non pensavamo che potesse essere.

All'uscita da quella "prigione del dolore" Suor Faustina nell'intimo udì una voce che disse: "La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia".

Ci piace rilevare, a mo di consolazione, che Suor Faustina in quella visione scorse la Madonna che visitava le anime del purgatorio, recando loro refrigerio.39

Di più Gesù le affida il compito di pregare per gli agonizzanti: "Impetra loro la fiducia nella Mia Misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca.

Sappi che la grazia della salvezza eterna d'alcune anime, all'ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere".40

Sofferenze

La sofferenza fisica e morale sopportata con Gesù ed offerta a Gesù stesso, è una forma di preghiera speciale delle anime elette.

Per tutta la loro vita Fra Leopoldo e Suor Faustina sono stati contrassegnati dal dolore sopportato e offerto a Gesù.

Ricaviamo dai due diari questi fatti indicativi.

Fra Leopoldo

24 luglio 1908.

Stamane, venerdì, appena ricevuta la Comunione, mi venne un malessere tanto doloroso per tutto il corpo, che io credetti di morire.

Domandai al mio Gesù d'alleviare i miei mali, affinché potessi fare il santo ringraziamento; il mio buon Gesù mi disse: "Ricordati che oggi è venerdì, rammentati delle mie sofferenze della Croce e soffri in parte con Me: ti basti come ringraziamento".

La grazia di Dio mi diede forza di sopportare pazientemente per amor del mio Gesù in silenzio; e feci i miei lavori, come Dio ha voluto, senza manifestare il mio male.

9 gennaio 1909.

Gesù: "Dopo gli onori passerai per la via del Calvario; molti sorgeranno: sorgeranno degli eredi di Caifa e di Pilato, e tu soffrirai con pazienza somma; il pensiero dei beni eterni ti farà poi dimenticare un po' le grandi miserie di questa terra".

2 marzo 1909.

Ad esempio del Signore e per piacergli, bisogna bere il calice amaro come Gesù Crocifisso, il nostro Dio l'ha sorso fin l'ultima goccia.

20 dicembre 1909.

Gesù: "Se vuoi piacere a me, o Leopoldo, sempre più prendi la croce e cammina! ".

19 dicembre 1911.

Maria Santissima: "Fra Leopoldo, soffri quel po' per amore del mio Divin Figlio!

Sopporta con pazienza ilare le tue sofferenze, infermità, senza lamento: e questo ti basta".

31 dicembre 1912.

"Ti permetto le spine: sopportale per amor mio; sono meriti infiniti: quanto vantaggio porterebbero per la vita eterna!

E queste sono le lezioni mie - il tuo Gesù".

E tanti altri detti di Gesù e di Maria riguardano le sofferenze che Fra Leopoldo dovette sopportare nella sua vita, sia fisiche che morali.

Accanto alle sofferenze fisiche, le sofferenze morali di Fra Leopoldo, per le quali attingiamo, come prima, dalle pagine del suo diario.

31 dicembre 1908.

"Nelle angustie sentirai sempre il tuo Gesù vicino, per farti conoscere che Io sono sempre con te in qualunque momento di pericolo!"

31 marzo 1909.

Gesù: "Leopoldo in avvenire avrai da soffrire pene indicibili interne, ma ben presto si cambieranno in gaudi celestiali, come già ti ho fatto provare.

Voglio che tu assomigli a Me nel dolore ..."

20 aprile 1909.

Tutte le sofferenze, le pene sopportate in pace con rassegnazione per amore di Gesù, sono tante gemme che servono ad adornare la veste nuziale per renderla più bella, più splendente.

8 giugno 1909.

"Grazie, o mio Gesù, se oggi ho sopportato pazientemente spine pungenti.

Devo rendere grazie a Dio, Gesù Crocifisso!

Il ricordo di Gesù in croce ha richiamato alla mente i miei peccati, e questo è stato il mezzo opportuno per sopportare per amore di Dio la tribolazione.

15 febbraio 1910.

Gesù: "Volevo domandarti ancora una volta, se consenti a passare molte sofferenze".

Gli risposi di si a imitazione di Maria SS.ma, quando le profetizzò il vecchio Simeone che una spada le avrebbe trafitto il cuore.

6 marzo 1910.

Nelle nostre pene, affanni, nel dolore, invochiamo Maria con soave Amore!

Non disperiamo se infido sia il porto, amiamo Maria, nostro augusto conforto!

14 gennaio 1914.

Gesù: "Soffri, mio Leopoldo, soffri molestia!

Ed ogni piccola cosa che ti mando è per accrescerti il mio amore!"

L'ultima prova

Fra Leopoldo, nel difendere l'Opera della Casa di Carità con il suo nome completo ( Carità nel significato di amore, come programma e mezzo per mantenere all'istituzione il carattere cristiano soprannaturale ), si fece dei nemici all'interno del Comitato, preposto alla realizzazione dell'Opera stessa.

"Fu avanzata un'inchiesta e fra Leopoldo invitato a non ricevere più nessuno, a troncare ogni rapporto con l'esterno.

Ad uno ad uno, si diradarono tutti ...

Anche il miglior amico, anche Fratel Teodoreto sospese le visite per rispettare l'ordine dei superiori francescani e non far avere guai al povero interlocutore del Crocifisso, intorno al quale si fece così, ad un tratto, un lancinante vuoto.

Nel silenzio degli uomini e delle cose un gemito: fievole, sommesso: " ... Tutti mi hanno abbandonato! ... "( 14 dicembre 1921 ).

Ed il Crocifisso: "Fa coraggio! Non siamo due amici? "

Su quel lamento rincuorato si chiude il Diario.

Era stato incominciato col segno della Vergine Addolorata che prediceva la prova di Vercelli, sofferta nel 1889 per preservare il candore d'un giovane, e si chiudeva su un'altra prova, sofferta per dare alla gioventù povera del mondo soccorso di vita cristiana con la Casa di Carità Arti e Mestieri, in un ordine di giustizia sociale.

Fra Leopoldo muore il 27 gennaio 1922.41

L'Apostolo del Crocifisso non poteva non essere un imitatore nella sofferenza profonda del suo Gesù, per il bene delle anime.

Forse l'ultima prova era proprio la corona di martirio spirituale che mancava a Fra Leopoldo per essere amato compiutamente dal suo Gesù Crocifisso.

Suor Faustìna

La vita di Suor Faustina è stata tutta un Calvario.

Il 12 agosto del 1934 ha un forte indebolimento, che spinge don Michele Sopocko, suo confessore, ad amministrarle l'Olio Santo.

Il 19 settembre 1936 è ricoverata nel sanatorio di Pradnik, così come il 9 dicembre dello stesso anno.

Il 13 aprile 1937 lo stato di salute di Suor Faustina peggiora a tal punto da farle pensare che, se la tosse si fosse ripetuta ancora un paio di volte, sarebbe stata certamente la fine.

Il 21 aprile 1938 lo stato di salute di Suor Faustina peggiora a tal punto che deve essere ricoverata nuovamente in ospedale.

Il 5 ottobre 1938, alle ore 22.45, Suor Faustina dopo lunghe sofferenze sopportate con grande serenità e pazienza, lascia la terra per ricevere la ricompensa promessa.

Abbiamo voluto così tratteggiare alcuni aspetti delle sue sofferenze fisiche.

Le sofferenze morali non furono da meno, anzi.

Nel marzo-aprile del 1927 Suor Faustina attraversa un periodo di oscurità spirituale.

Questa prova dura quasi fino alla conclusione del noviziato.

Riportiamo alcune sue frasi.

" La mia anima si tormentava non trovando soddisfazione da nessuna parte.

In un certo momento mi venne una forte idea di essere respinta da Dio.

Questo pensiero spaventoso mi trafisse l'anima da parte a parte; per questa sofferenza la mia anima cominciò ad agonizzare ...

Mi rifugiai nelle Piaghe di Gesù ...

Nella notte mi fece visita la Madonna con in braccio il Bambino Gesù.

La mia anima fu piena di gioia e dissi: "O Maria, Madre Mia, lo sai quanto terribilmente soffro? ...

E la Madonna mi risposte: "Lo so quanto soffri, ma non temere, io partecipo e parteciperò sempre alla tua sofferenza".42

"Tutte queste prove sono pesanti e difficili, e Iddio non le manda ad un'anima che in precedenza non sia stata ammessa ad un più profondo rapporto con Lui e che non abbia gustato le dolcezze del Signore, ed anche in questo Dio ha i suoi scopi insondabili per noi.

Spesso Iddio in modo analogo prepara le anime per scopi futuri, per grandi imprese, e le vuole provare come oro puro.

Ma questa non è ancora la fine della prova.

C'è ancora la prova delle prove, cioè il rigetto totale da parte di Dio.

Quando l'anima esce vittoriosa dalle prove precedenti e, sebbene forse incespicando, continua a combattere valorosamente ...

Allora un buio tremendo avvolge l'anima.

L'anima vede dentro di sé soltanto peccati.

Ciò che prova è tremendo.

Si vede abbandonata completamente da Dio; sente come se fosse oggetto del Suo odio ed è ad un passo dalla disperazione ...

Muore e inaridisce; muore di una morte che non fa morire, cioè non può morire.

I suoi sforzi non sono nulla ...

Respinta per l'eternità.

Questo è il momento più teso e soltanto Iddio può provare un'anima in questo modo, poiché Lui solo sa che l'anima può sopportarlo.

Ma il Signore a questo punto della prova interviene e le dice: "Non temere, figlia Mia, Io sono con te".

In quello stesso momento svanirono tutte le tenebre e le angosce, i sensi furono inondati da una gioia indescrivibile, le facoltà dell'anima ripiene di luce".43

Le pagine citate sono di una chiarezza impressionante e svelano la psicologia di una persona così ricca di interiorità.

Sono un monumento di teologia spirituale che l'avvicinano a grandi figure di sante come S. Teresa d'Avila e S. Teresa del Bambino Gesù.

Ma a Suor Faustina, oltre alle sofferenze fisiche e spirituali, Dio concesse le sofferenze procurate dalle stimmate nel suo corpo.

Queste, su richiesta della religiosa, non apparvero visibilmente, senza togliere però il peso di questo dolore.

Ci avviciniamo, così, all'altezza dei grandi mistici, come San Francesco d'Assisi, Santa Caterina da Siena, San Pio da Pietralcina ed altri ancora.

Le stimmate, visibili o meno, non sono una decorazione gratuita, bensì l'esperienza di un amore del soggetto che vuole identificarsi in Gesù Crocifisso.

E Suor Faustina, innamorata di Gesù, di Gesù Crocifisso che vedeva continuamente nella Sua Passione, non poteva non assomigliare a Lui, non solo nella sua vita integerrima vissuta nella ricerca di una perfezione spirituale, ma anche nel vivere come l'Amato una vita di passione offerta per i peccatori.

Il 19 novembre 1936 scrive: "La prima volta che ricevetti questa sofferenza fu così: dopo i voti annuali ( cioè dopo il 30 aprile 1928 ), un certo giorno mentre pregavo vidi un grande bagliore e da quel bagliore uscirono dei raggi che m'investirono e subito provai un terribile dolore alle mani, ai piedi ed al costato e le punture della corona di spine.

Provavo questa sofferenza il venerdì durante la santa Messa, ma durava un momento molto breve.

La cosa si ripeté per alcuni venerdì ...

Alla fine di settembre di quest'anno, il venerdì durante la Santa Messa sento che vengo investita dalla stessa sofferenza, che si ripete ogni venerdì e qualche volta quando incontro un'anima che non è in stato di grazia.

Benché la cosa avvenga raramente, la sofferenza dura pochissimo; ma è terribile e senza una particolare grazia di Dio non potrei sopportarla.

Esternamente non ho alcun segno di questa sofferenza.

Quello che verrà in seguito non lo so.

Tutto per le anime ... 44

Il 25 marzo 1937, Giovedì Santo, Gesù volle sottomettere Suor Faustina ad "una piccola parte della Sua Passione" con un "dolore così acuto che strinse l'anima" della religiosa.

"Dimenticai quello che avveniva intorno a me, l'anima mia anelava al Signore e tutta l'amarezza del Suo Cuore divino si comunicò a me.

Ciò durò circa tre ore ...

Agonizzavo con Lui e non potevo morire.

Però non cambierei questo martirio per tutte le delizie del mondo.

Il mio amore in questa sofferenza si è accresciuto in maniera indicibile.

So che il Signore mi ha sostenuto con la Sua onnipotenza, poiché diversamente non avrei potuto resistere nemmeno un istante.

Ho vissuto insieme a Lui in maniera singolare ogni genere di tormenti".45

Alle 11 Gesù mi ha detto: "Va a riposare, ti ho fatto rivivere per tre ore quello che ho sofferto per una notte intera".

16 agosto 1937.

"Quando conosco lo stato di un'anima e quello che in essa non piace a Dio, vengo a saperlo in questo modo: istantaneamente provo dolore alle mani, ai piedi ed al fianco, nei punti in cui trafissero le mani, i piedi ed il costato del Salvatore ...

In casi di questo genere desidero riparare nei confronti di Gesù".46

Cooperazione pratica

Sia per Fra Leopoldo che per Suor Faustina, oltre a tutte le disponibilità spirituali di cui abbiamo parlato, nel rispondere a Gesù e Maria, vi è stata una cooperazione pratica.

Per Fra Leopoldo si trattava di diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso, che cominciava ad essere conosciuta.

Rileviamo che Fratel Teodoreto ebbe notizia di questa preghiera nei primi giorni del novembre 1911, quando si presentò a lui presso la Scuola di via delle Resine 14 a Torino, una di quelle terziarie francescane che propagavano appunto la Divozione a Gesù Crocifìsso.47

Da allora la stampa della Divozione a Gesù Crocifisso crebbe in modo esponenziale e in diverse lingue.

Per Suor Faustina l'incarico operativo comportava certi passaggi materiali.

Come convincere il suo direttore spirituale, don Michele Sopocko, di dipingere l'immagine di Gesù Misericordioso?

Una volta convinto,48 con l'aiuto di Gesù, Suor Faustina si reca il 2 giugno 1934 per la prima volta dal pittore E. Kazimirowski incaricato da don Sopocko.

A fine giugno 1934 viene terminata l'immagine della Divina Misericordia.

Suor Faustina piange amaramente perché Gesù non appare così bello come ella Lo ha visto.

Ma Gesù, come già ricordato, la rassicura dicendo: "Non è nella bellezza del colore, né nel tocco del pennello, ma è nella grazia che sta il valore del quadro".

Il 15 febbraio 1935 Suor Faustina collabora all'allestimento e all'addobbo dell'immagine della Divina Misericordia esposto alla venerazione pubblica, per la prima volta nel Santuario di Ostra Brama per la celebrazione della chiusura del Giubileo della Redenzione.

L'8 gennaio 1936 Suor Faustina si reca in visita dall'Arcivescovo Jaibrzykowski e gli rivela che il Signore Gesù esige che sorga una nuova congregazione.

In conclusione, Fra Leopoldo e Suor Faustina, di fronte all'invito di Gesù Crocifisso hanno fatto di tutto nella loro vita per realizzare le opere a loro affidate, sia con le preghiere e le sofferenze personali offerte, sia con la buona volontà operativa palesata pur con i limiti della loro condizione di religiosi.

9. Fra Leopoldo e Suor Faustina due cuochi, servi di Cana

A Cana di Galilea, in uno sposalizio manca il vino e Maria interviene, chiedendo aiuto a Gesù e dicendo ai servi: "Fate quello che vi dirà".

I servi di fronte alle parole di Gesù obbediscono e diventano strumenti.

Maria in primo luogo, del primo miracolo del Figlio di Dio. ( Gv 2 )

I servi di Cana sono persone modeste, umili, pronte sempre ad obbedire ai superiori.

Così Fra Leopoldo e Suor Faustina, persone molto modeste, ma ricche di un amore vero e profondo verso Gesù e verso Maria, obbediscono a ciò che Gesù dice loro.

Al primo parla della Divozione al Crocifisso e alla seconda di quanto attiene alla Divina Misericordia.

E tutte e due, come i servi di Cana, obbediscono e offrono la loro vita per la realizzazione di quest'opera e per il loro sviluppo.

10. Intimità mistica

Fra Leopoldo

È bene sottolineare di quante espressioni affettuose nel clima mistico che si è instaurato con Gesù e Maria, è stato oggetto fra Leopoldo.

Pur riconoscendo che siamo in presenza di rapporti soprannaturali, ciò nonostante non si può rimanere stupiti di queste espressioni così cariche di amore mistico.

Diamo qui di seguito alcune di queste espressioni:

13 settembre 1908.

Gesù dice: "Guarda Leopoldo, se tu mi togliessi amore anche minimamente, per darlo a qualche oggetto, Io ti castigherei per amore, che è tale che ti ho donato tutto il mio cuore ... "

Due giorni dopo: "Sempre ti ripeto la medesima cosa, cioè: tu, mio figlio, amami con tutta la potenza dell'anima tua, perché il mio amore verso di te è immenso."

Il 25 settembre 1908 fra Leopoldo scrive: "... come io posso fare per ricompensare un tanto Dio?

Tu vedi, o mio Dio, che sono meno che nulla, sono un cencio.

Tutto ciò che io ho, è dono di te, Altissimo mio Dio."

Ma Gesù continua, 29 settembre 1908: "Ma non sai Leopoldo, se tu non venissi con Me quando puoi, come già ti dissi, sarebbe crocifiggermi?

Tanto è immenso l'amore che ti porto! "

E Fra Leopoldo replica: "Le sante Comunioni le faccio tutte per il mio Gesù ... "

È uno scambio d'amore che continua per tutti questi anni.

16 agosto 1909.

Gesù: " ... tu ami me e Io amo tanto te!

Tu, Leopoldo, sei il mio conforto, il beniamino del mio Vicario, il Papa ( Pio X ); tu sei segnato dentro il mio cuore, se tu conduci l'aratro come voglio Io".

E poi altri ancora ...

E analogamente Maria Santissima:

24 ottobre 1908

"Tu sei il mio segretario angelico".

3 gennaio 1909

"Prendi, figlio mio, il cuore della Mamma SS, donato dall'Eterno Genitore".

2 luglio 1909

"Ella mi disse se ero contento che l'anima mia diventi sposa di Maria SS.ma, gaudio indicibile! ".

21 dicembre 1909

" Voglio mettere talmente nel tuo cuore e nell'anima tua il nome mio santissimo, che nessuno verrà a sradicarlo ".

26 novembre 1912

"Il mio Spirito sarà sempre unito al tuo!

Questi sono momenti solenni: riflessi divini dal ciclo alla terra".

Questa intimità, sia con Gesù che con Maria, continua per tutta la vita.

Le espressioni dell'intimità sono così profonde, così esclusive che ci si domanda sul piano umano come è possibile che avvenga un rapporto simile tra un Dio e sua Madre con un povero mortale.

Ma chi era fra Leopoldo per meritare tale intimità?

Dio non guarda le apparenze umane, i titoli umani, bensì il cuore, lo spirito.

E così, i piccoli, ricchi di tutte le beatitudini guadagnate con la loro vita semplice e altamente virtuosa, attirano l'attenzione, l'amore ed anche, a volte, un'intimità così profonda e così sconvolgente.

10 settembre 1908, Gesù: "... ma l'intimità come con te, mio Leopoldo, non l'ho mai avuta con altri!".

Fra Leopoldo si schermisce sempre non appena sente che Gesù e Maria usano espressioni così affettuose nei suoi riguardi, ma deve obbedire nel riportarle fedelmente nel suo Diario.

Che cosa possiamo allora dire noi?

La prima vedere in fra Leopoldo un modello da imitare, e ciò per ogni fedele: per i consacrati attraverso una sempre più intensa spiritualità, radicata nella percezione viva dell'amore a Gesù - Lui, Pane vivo e Crocifisso Risorto - e alla sua e nostra Madre, amore che si riversa nello zelo apostolico e caritativo per il prossimo.

Ma parimenti per ogni cristiano, nella consapevolezza che in virtù del carattere battesimale, che è il sigillo di Cristo nell'anima, il fedele è un consacrato, e in modo esistenziale: occorre quindi avere consapevolezza di ciò, e coltivare questo seme ricevuto nel battesimo nutrendo profondi sentimenti di amore a Gesù e a Maria, e di servizio per il prossimo, nel rispetto scrupoloso dei doveri del proprio stato, in particolare nella santificazione della famiglia e mediante la famiglia.

La consapevolezza della chiamata di tutti alla santità - costante insegnamento della Chiesa, e contrassegno del magistero di S.S. Giovanni Paolo II - è uno dei cardini del messaggio di Fra Leopoldo, attuato da fr. Teodoreto attraverso l'Unione Catechisti.

La seconda, che noi non conosciamo a sufficienza Fra Leopoldo, non abbiamo approfondito il suo messaggio e che, tutto sommato, ancora oggi tutto ciò che ha scritto Fra Leopoldo, non tanto le sue osservazioni, quanto i detti di Gesù e Maria, costituisce un tesoro nascosto.

Fin dai primi tempi della fondazione dell'Unione e della Casa di Carità, i Catechisti si sono impegnati ad approfondire e a diffondere il messaggio di Fra Leopoldo, che avevano ricevuto da fratel Teodoreto.50

Anche per Suor Faustina ricaviamo dal diario alcune espressioni di questa intimità mistica.

1928 Gesù: "Non vivi per te, ma per le anime.

Dalle tue sofferenze trarranno vantaggi altre anime.

Le tue prolungate sofferenze daranno loro la luce e la forza per uniformarsi alla Mia volontà".51

"Io sono sempre nel tuo cuore",52 "Tu sei la Mia gioia, tu sei la delizia del Mio cuore",53 "Ti concedo eterno amore, affinché la tua purezza sia intatta ed a conferma che non andrai mai soggetta a tentazioni impure".54

"Durante l'Ora Santa, così scrive Suor Faustina, cercai di meditare la Passione del Signore.

Tuttavia la mia anima era colma di gioia ed all'improvviso vidi Gesù Bambino.

Ma la Sua maestà penetrò in me e dissi: "Gesù, Tu sei così piccolo, ma io so che Tu sei il mio Creatore e Signore".

E Gesù rispose: "Lo sono, e perciò ho rapporti d'intimità con tè come un Bambino, per insegnarti l'umiltà e la semplicità".55

In un'altra occasione Gesù le disse: "Sì, starò sempre accanto a te, se sarai sempre una bambina piccola.

E non aver paura di nulla; come sono stato qui il tuo principio, così sarò anche la tua fine ...

Io voglio solo esserci nella tua anima.

Ti fortificherò nell'anima e darò luce e capirai dalla bocca del Mio sostituto, che Io sono con te ...56

Da questa frase c'è da rilevare il valore che Gesù attribuisce al ruolo del Confessore, di ogni Confessore, specialmente quando assume anche la veste di Direttore spirituale dell'anima.

L'amore per le anime la spinge ad offrire tutta se stessa: "Mi offro come vittima che implora per il mondo.

Iddio non mi negherà nulla, quando l'invocherò con la voce di Suo Figlio.

Il mio sacrificio è niente per se stesso, ma quando l'unisco al sacrificio di Gesù Cristo diviene onnipotente..." 57

Anche con Maria Santissima si stabilisce un'intimità mistica affettuosa.

Come già rilevato, a Maria, che le fa visita una notte con in braccio il Bambino Gesù, dice: "O Maria Madre mia, lo sai quanto terribilmente soffro?

E la Madonna risponde: "Lo so quanto soffri, ma non temere, io partecipo e parteciperò sempre alla tua sofferenza".58

Comprende che la grazia della purezza le era stata ottenuta dalla Santissima Vergine Maria, dato che per questa grazia l'aveva pregata per molti anni.

"Da allora è aumentata la mia devozione per la Madre di Dio.

È Lei che mi ha insegnato ad amare interiormente Iddio e come adempiere in tutto la Sua santa volontà".59

Vigilia di Natale: "Oggi mi sono unita direttamente alla Madonna; ho vissuto i Suoi momenti intimi.

Durante la S. Messa di mezzanotte nell'Ostia ho visto Gesù Bambino; il mio spirito si è immerso in Lui.

Benché fosse un bambinetto, la Sua maestà è penetrata nella mia anima".60

Anno 1934.

Il giorno dell'Assunzione della SS.ma Vergine vede Maria che le dice: "Figlia Mia, voglio da te preghiere, preghiere e ancora una volta preghiere per il mondo e specialmente per la tua Patria ...

Fa la Comunione riparatrice per nove giorni, unisciti strettamente al sacrificio della Santa Messa.

Per questi nove giorni starai davanti a Dio come vittima ...

Pregare di continuo interiormente è possibile".61

"Io sono non solo la Regina del Cielo, ma anche la Madre della Misericordia e la Madre tua".62

Il 30 giugno 1935 Suor Faustina vive una esperienza mistica particolare durante la Santa Messa.

Vede Gesù splendente di bellezza indicibile che le parla della congregazione da fondare.

Al momento della Comunione Gesù scompare, ma lei vede una grande luce e ode queste parole: "Ti imponiamo la nostra benedizione" e, nello stesso tempo, un raggio luminoso esce da questa luce e le trafigge il cuore.

Uno strano fuoco si accende nella sua anima e crede che potrebbe morire di gioia e di felicità.

Sente il suo spirito staccato dal corpo, si sente totalmente immersa in Dio, sente di essere rapita dall'Onnipotente ...

Trema di felicità nell'abbraccio del Creatore e sente che Egli stesso la sostiene, onde possa sopportare la grandezza della felicità e contemplare la Sua maestà.63

Siamo nell'ultimo anno della sua vita terrena ( 1938 ) e al termine degli esercizi spirituali Gesù le dice: "Figlia Mia, tre virtù ti adornino in modo particolare: l'umiltà, la purezza d'intenzione e l'amore.

Non fare nient'altro, se non quello che esigo da te ed accetta tutto ciò che ti da la Mia mano.

Procura di vivere nel raccoglimento, in modo da poter udire la Mia voce; essa è tanto sommessa che possono udirla solo le anime che vivono nel raccoglimento ...".64

11. Sposalizio dell'anima

Ai vertici dell'intimità mistica per i due religiosi arriva lo sposalizio dell'anima, in coincidenza con la professione solenne.

Per Fra Leopoldo 18 giorni dopo la professione solenne Gesù dice: "Segna, figlio mio: oggi, venerdì 14 maggio, è il più bei giorno della tua vita, perché il tuo Gesù Crocifisso, per le suppliche di Mia Madre Maria Santissima, conferma lo sposalizio dell'anima tua con Me, tuo Gesù Crocifisso".

Per Suor Faustina durante la funzione dei voti perpetui Gesù dice: " Mia Sposa, i nostri cuori sono uniti per l'eternità.

Ricordati a Chi sei impegnata ...".65

Sono passati quattro giorni dai voti perpetui.

Era il primo giovedì del mese.

"Appena entrata in cappella, la presenza di Dio s'impossessò di me.

Sentivo chiaramente che il Signore era accanto a me.

Dopo un momento vidi il Signore tutto coperto di ferite, che mi disse: "Vedi chi hai sposato".

Io compresi il significato di queste parole".66

E più avanti il Signore le dice: "La sposa deve essere simile al suo Sposo".

"Compresi queste parole fino in fondo. Qui non c'è possibilità di alcun dubbio.

La mia somiglianza con Gesù ( apparsole privo delle vesti, coperto di piaghe su tutto il corpo, con gli occhi inondati di sangue e di lacrime, col volto deturpato coperto di sputi ) deve avvenire attraverso la sofferenza e l'umiltà".67

Il cammino verso la santità, nell'ascesi mistica di questi due religiosi, è simile, e l'intimità di Gesù e Maria verso i due ripete quasi le stesse parole.

Sono due testimoni che nel silenzio, nella loro sofferenza fisica e spirituale, per di più per Suor Faustina estrinsecata dalle stimmate, offrono la loro vita per il solo bene delle anime conosciute o meno, in una dilatazione dei loro cuori verso il mondo materiale e soprannaturale come il purgatorio.

Di fronte a queste elevatezze mistiche, ci dobbiamo a questo punto fermare e ringraziare Dio di tali preziose testimonianze.

12. Gli interventi soprannaturali e i contesti storici

Gli scritti dei due religiosi, come le varie locuzioni e le apparizioni di Maria e di Gesù avvenute in passato, avvengono in periodi cruciali per l'umanità.

Come rileva Vittorio Messori in una intervista e più diffusamente nel libro "Gli occhi di Maria": "studiando questi eventi si ha proprio l'impressione che la Madonna segua la storia e, di tanto in tanto, intervenga per dare un aiuto, un'indicazione", "la storia che tutti vedono è accompagnata da una sorta di storia parallela che solo la fede può scorgere".

E qui Messori cita che cosa hanno significato determinate apparizioni mariane in specifici periodi storici, come l'apparizione a Parigi nel 1830 a Catherine Labouré, nel 1846 a La Salette a Melania e Massimino, nel 1858 a Lourdes a Bernadette,68 nel1917 a Fatima ai tre pastorelli, nel 1933 a Banneaux a Manette Beco.

E le locuzioni e le visioni a Fra Leopoldo dal 1906 che cosa significavano - tra l'altro - se non un avvertimento agli uomini di convertirsi, altrimenti sarebbe arrivato "un castigo tremendo", - cioè la prima guerra mondiale?

Il 28 gennaio 1915 - in piena prima guerra mondiale - Gesù Crocifisso dice a Fra Leopoldo: "Vedi, Leopoldo, quanti flagelli mando, eppure non si piegano, ma ne tengo altri ancora!".

E siamo a pochi mesi dall'entrata in guerra dell'Italia.

Sembrano queste le stesse parole pronunciate da Maria a Fatima il 13 luglio1917: "La guerra sta per finire, ma se gli uomini non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore".

Si rileva qui una sintonia fra le locuzioni e visioni di Torino e le apparizioni di Fatima.

È evidente che il messaggio a Fra Leopoldo, così come i messaggi di Fatima, non si esauriscono nell'avvertimento a non offendere più Dio, altrimenti altri castighi - procurati volontariamente dagli uomini - sarebbero arrivati.

Se per Fatima una sintesi dei messaggi è espressa da queste parole: penitenza, preghiera, riparazione, devozione al Cuore Immacolato di Maria, per Fra Leopoldo è rimettere al centro della religione cattolica il Cristo Crocifisso, in un'epoca di eresia modernista ( bollata dall'Enciclica "Pascendi" di S. Pio X del 1907 ).

Come rileva Paolo Risso, "il modernismo ha portato ( oggi ) alle più gravi e dannose conseguenze ciò che nei decenni passati già aveva diffuso, nonostante le ripetute condanne della Chiesa, nelle encicliche e nei discorsi dei Pontefici S. Pio X , Pio XI e Pio XII ... modernismo diabolico, che nega Dio, il suo Cristo, la Redenzione, l'Eucaristia e in fondo demolisce tutti i Sacramenti, corrompe la catechesi e la predicazione ...

Il demonio non si sbaglia, quando si accanisce ... a far scomparire il Crocifisso, a negare il Sacrificio della Messa.

Egli sa che attaccare l'opera di Nostro Signore nel suo centro vitale e che ogni disistima del Sacrificio comporta la rovina di tutto il Cattolicesimo, in ogni campo".69

Oggi il modernismo ha altri nomi come secolarizzazione e, quindi, di fatto ateismo: oggi per tante persone non si distingue più il bene dal male, anzi il male è talvolta codificato in leggi dello Stato ( divorzio, aborto, eutanasia, ecc. ).70

Il contesto storico in cui vive Suor Faustina è ancor più drammatico.

Il 5 ottobre 1938 la religiosa muore e dopo pochi mesi, undici per la precisione, il 1° settembre 1939 la Germania invade la Polonia, dando così inizio alla Seconda Guerra mondiale, con milioni di lutti e immani rovine.

Gesù, nell'avvicendarsi di questa tremenda tragedia, che riguarda in particolare la Polonia, da dei segni espliciti a Suor Faustina.

Nel 1929 Suor Faustina vede il fuoco del cielo divorare Varsavia.

"Un certo giorno Gesù mi disse che avrebbe mandato un castigo a una città, la quale è la più bella città della nostra patria; tale castigo doveva essere quello con cui Dio aveva punito Sodoma e Gomorra.

Vedevo lo sdegno grande di Dio e un brivido mi penetrò e mi trafisse il cuore.

Pregavo nel silenzio".

La religiosa tenta almeno di strappare alla misericordia qualche rinvio.

Quattro anni più tardi, 1933, "udii nell'anima una voce dirmi le seguenti parole: "Fa una novena per la patria".

Le invocazioni di Gesù e di Maria erano incalzanti.

15 agosto 1935.

Nel giorno della rinnovazione dei voti la Madonna mi toccò con le Sue mani, mi coprì col Suo manto e mi disse: "Offri questi voti per la Polonia. Prega per essa".

16 dicembre 1936.

Suor Faustina offre la giornata per la Russia; tutte le sue sofferenze e preghiere vengono offerte "per quel povero Paese".

Dopo la S. Comunione, Gesù le dice: "Non posso sopportare più a lungo questo Paese; non legarMi le mani, figlia Mia".

17 febbraio 1937.

"Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione.

Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia.

Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre.

 Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia".

9 luglio 1937.

"Prego spesso per la Polonia, ma vedo il grande sdegno di Dio contro di essa, perché è ingrata.71

Faccio ogni sforzo dell'anima per difenderla".

Purtroppo noi sappiamo come i fatti si sono svolti, con la distruzione materiale di Varsavia, l'eccidio dei militari polacchi nelle fosse di Katin ad opera dei russi, lo sterminio di milioni di ebrei ad Auschwitz e in altri lager.

Ma sulle rovine materiali della terra polacca sorgono tre figure emblematiche, tre "K":

- Elena Kowalska, portatrice del Messaggio di Misericordia

- Massimiliano Maria Kolbe, morto il 14 agosto 1941 ad Auschwitz, offrendosi al posto di un compagno condannato a morte

- Karol Wojtyla, il sacerdote polacco, futuro papa Giovanni Paolo II.

Con queste tre figure è sorto nel cielo della Polonia, ma anche nel cielo di tutto il mondo, un arcobaleno di pace, che spetta solo agli uomini di conservare, in quanto Gesù Misericordioso è sempre pronto a perdonare.

Indice

29 S. Faustina, "Diario", 298, p. 234
30 S. Faustina, "Diario", 440, p. 310
31 S. Faustina, "Diario", 512, p. 344
32 S. Faustina, "Diario", 178, p. 180
33 S. Faustina, "Diario", 244, p. 210
34 S. Faustina, "Diario", 283, p. 228
35 S. Faustina, "Diario", 718, p. 448
36 M. Winowska, "L'icona dell'Amore Misericordioso", Ed. Paoline, Roma 1982, p.153-154
37 M. Winowska, "L'icona dell'Amore Misericordioso", Ed. Paoline, Roma 1982, p. 58
38 M. Winowska, op.cit., p. 36
39 S. Faustina, "Diario", p. 51
40 S. Faustina, "Diario", p. 1230
41 Di Sales, "Origini della Divozione", pp. 49-50
42 S. Faustina, "Diario", p. 56-58
43 S. Faustina, "Diario", p. 116-121
44 S. Faustina, "Diario", p. 465-466
45 S. Faustina, "Diario", p. 594-595
46 S. Faustina, "Diario", p. 673
47 Questa persona le disse: "Le presento una pratica di pietà molto efficace; fu scritta da un Frate sotto la guida di Gesù Crocifisso che gli parla familiarmente nell'orazione; se lei ha bisogno di qualche grazia, pratichi questa Divozione e ne sperimenterà l'efficacia. Fratel Teodoreto non solo praticò personalmente la preghiera, ma ottenne il permesso di praticarla nella Comunità dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nelle scuole da essi dirette e nelle famiglie. La conseguenza fu che ottennero non solo la grazia domandata in favore degli alunni, ma diverse altre importanti, tra le quali l'inizio dell'Unione del SS. Crocifisso". (Fratel Teodoreto, "Nella intimità del Crocifisso". Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, Torino 1984, p. 118)
48 Nelle lettere di Suor Faustina a don Sopocko, scritte da Varsavia e da Cracovia, la religiosa chiede che venga riconosciuta ufficialmente la volontà di Dio a lei trasmessa e che venga aiutata a risolvere i problemi relativi alla diffusione del culto della Divina Misericordia. ("Lettere di Santa Faustina Kowaiska", Libreria Editrice Vaticana, 2006, p. 11)
50 Tra i Catechisti si distinsero Giovanni Cesone, primo presidente dell'Unione, che conobbe personalmente fra Leopoldo, il dr. Carlo Tessitore, presidente per oltre un trentennio dell'Unione, e infaticabile esecutore del messaggio Leopoldiano, il dr. Domenico Conti, succedutogli nella presidenza, studioso e teorico - potremmo dire - di tale messaggio, tanto da essere ritenuto dal suddetto Cesone come il più esperto in materia, e Claudio Brusa, che fu notevole divulgatore e che sotto la guida di Domenico Conti approfondì il messaggio e realizzò opere e molto materiale ( Movimento Adoratori, opuscoli, diapositive, pubblicazione dell'intero Diario, corrispondenza, ecc. ) animando i giovani del Gruppo in tal senso. In questi ultimi tempi, con una ulteriore revisione degli scritti catalogati per argomenti, effettuata dal gruppo di giovani facenti capo al prof. Pietro Fonti, come già rilevato, si è già creata un'apertura alla conoscenza analitica di quanto trasmesso per anni da Gesù e Maria, facilitando la consultazione, l'approfondimento e la meditazione degli stessi. E così, tutto quanto fatto in precedenza per la diffusione degli scritti di fra Leopoldo viene ad avere un nuovo impulso per un maggior bene delle anime.
51 S. Faustina, "Diario", p. 90
52 S. Faustina, "Diario", p. 99
53 S. Faustina, "Diario", p. 60
54 S. Faustina, "Diario", p. 70
55 S. Faustina, "Diario", p. 184
56 S. Faustina, "Diario", p. 233-234
57 S. Faustina, "Diario", p. 331
58 S. Faustina, "Diario", p. 58
59 S. Faustina, "Diario", p. 70
60 S. Faustina, "Diario", p. 182
61 S. Faustina, "Diario", p. 247
62 S. Faustina, "Diario", p. 249
63 S. Faustina, "Diario", p. 309
64 S. Faustina, "Diario", p. 923
65 S. Faustina, "Diario", p. 206
66 S. Faustina, "Diario", p. 214-215
67 S. Faustina, "Diario", p. 222
68 "È superfluo ricordare quanto abbiano contato, per la sopravvivenza stessa del cattolicesimo, i fatti prodigiosi di Lourdes, venuti a contrapporsi alle teorie del razionalismo e del positivismo. Il Cielo non manda ai credenti un libro che si contrapponga a un altro libro, ma la Madre che, in una grotta usata per il ricovero dei porci, dice poche parole a un'adolescente asmatica e analfabeta. E fa poi seguire una serie di prodigi che, vagliati con metodi scientifici da un apposito ufficio medico, sono un'autentica sfida al razionalismo ateo, affrontato sul suo stesso terreno ( V. Messori, R. Cammilleri "Gli occhi di Maria", Rizzoli, 2001 pagg. 311-312 )."
69 Paolo Risso, "Verità e pedagogia del Crocifisso", Torino 2001, pp. 28-30
70 Citiamo come documentazione il discorso di Giovanni Paolo II ai partecipanti al Convegno dei Presidenti delle Commissioni Episcopali per la famiglia e per la vita: "Per la famiglia, contro gli attacchi di una cultura edonista e materialista e contro l'inverno demografico", 16.6.2003
71 Sull'ingratitudine della nazione polacca verso Dio e la Chiesa apparvero in quel periodo molti articoli sulla stampa cattolica