Alla ricerca di Fra Leopoldo

Alcune riflessioni

Fra Leopoldo e il demonio

Giovanni Paolo II all'Angelus di domenica 17 febbraio 2002, commentando il Vangelo sulle tentazioni di Gesù, ha parlato dell'opera del demonio su ciascuno di noi.

Più precisamente ha detto: "Ogni uomo oltre che dalla propria concupiscenza e dal cattivo esempio degli altri, è tentato anche dal demonio e lo è ancor più quando meno se ne avvede".

È un argomento, come si vede, di strettissima attualità, anche se gli uomini di questo tempo vivono come se non esistesse, e purtroppo anche alcuni Pastori non ne parlano più o ne parlano poco.

A maggior ragione nella vita dei santi, soprattutto nella misura in cui si cresce in santità e tale potenziale di grazia è messo a disposizione degli altri per la loro salvezza, in funzione anche di opere provvidenziali per l'umanità, come per Fra Leopoldo, tutto questo non può non disturbare il demonio che se la prende in vari modi con la persona che è la causa di questo bene.

Fra Leopoldo non ha fatto appunto eccezione e pertanto ha dovuto subire tali vessazioni.

Il 26 marzo 1909 Maria SS. l'avverte: "Il demonio tenterà di mistificare la cosa, cioè i detti di Dio, ma non ci riuscirà".

Il 30 maggio 1909 anche Gesù l'avverte: "Stai attento, figlio mio, che il demonio tenta di farti prevaricare, cioè di suggestionarti, mentre che tu preghi e che sei stretto con me, il tuo Gesù, cerca di mistificare la realtà: guardati dal bugiardo tentatore".

Ad un certo momento il demonio passa all'azione, non più solo con suggestioni, ma operativamente, come si rileva dalle annotazioni del 16 novembre 1909.

Spaventa Fra Leopoldo al punto tale che gli esce sangue dalle narici; ogni giorno viene a molestarlo, smuove le pianelle della cucina, getta via gli oggetti che gli abbisognano, scompaiono ferri per fare fiori artificiali di tela, ecc.

"Un giorno mentre pregava nella sua cella, il demonio lo scosse e percosse fortemente ed egli per liberarsi diè di mano alla disciplina, raddoppiò le preghiere, percosse il proprio corpo e fu libero" (da una deposizione di Sebastiano Ellena, aiutante cuoco di Fra Leopoldo, nel Convento di S. Tommaso in Torino).

Un sacerdote che lo conobbe intimamente scrisse: "All'inizio della vita religiosa il demonio visibilmente lo tormentava".

È anche un crescendo, al punto che Gesù gli dice il 17 gennaio 1915: "Il demonio si scatena; vorrebbe tirarti a sé, ma non può".

Come allontanarlo?

Maria Santissima gli dice, il 28 dicembre 1911: "Il demonio ti muove guerra spirituale: tu armati della preghiera".

E come ha ricordato Giovanni Paolo II proprio nel già citato Angelus di domenica 17 febbraio gli strumenti "antichi e sempre nuovi" per combattere le suggestioni del male sono: "la preghiera, i sacramenti, la penitenza, l'ascolto attento della Parola di Dio, la vigilanza e il digiuno", necessari per "vincere ogni seduzione di satana".

Maria SS. il 10 gennaio 1913 dice a Fra Leopoldo: "Il demonio tende a soggiogarti ma fosse pure tutto l'inferno, non lo potrà, perché tu hai la grazia mia e quella del mio Divin Figliolo! Prega!".

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