Sapienza

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Secondo il concetto comune, « sapiente » è colui che ha fatto molti studi ed ha molta scienza ( conoscenza ).

Ma per la Bibbia, tutto ciò è molto relativo, anzi chi è troppo cosciente della sua scienza, rischia di essere chiuso al progetto di Dio ( 1 Cor 1-2 ).

La « sapienza » biblica è piuttosto pratica che teorica, è un misto di buon senso, prudenza e comprensione pratica della volontà di Dio, che guida le azioni degli uomini in modo retto.

Il vero sapiente perciò è umile, sa di non possedere la sapienza, ma la invoca come dono di Dio ( la bella preghiera di Sap 9,1-12 attribuita a Salomone ).

Nel tardo Giudaismo si sviluppò un movimento detto « sapienziale », per il suo interesse a cercare una via di sapienza pratica per l'individuo.

Ne sono eco i cosiddetti « libri sapienziali » dell'AT, che contengono un gran numero di riflessioni pratiche e massime di vita.

La letteratura sapienziale ha per oggetto l'arte di vivere.

Un saggio sintetizza in brevi massime, parabole e proverbi i suoi consigli, frutto di un'attenta riflessione sugli eventi della vita quotidiana e sul comportamento degli uomini.

Il popolo di Israele elaborò una propria letteratura sapienziale, che presenta somiglianze con il patrimonio sapienziale dei popoli del Vicino Oriente antico.

Il sapiente per antonomasia nella Bibbia è Salomone, che, quando divenne re, non chiese a Dio successo e ricchezze, ma il dono della sapienza per governare il suo popolo; e Dio gli concesse "un cuore saggio e intelligente" ( 1 Re 3,12; Sap 9,1-18 ).

Gli sono attribuiti 3000 proverbi e 1500 poesie; sotto il suo nome furono tramandati anche i libri di Qoelet e della Sapienza, opere composte in realtà in epoca successiva.

I cinque libri sapienziali ( Giobbe, Proverbi, Qoelet, Siracide, Sapienza ), a cui si aggiungono nella tradizione cattolica anche i Salmi e il Cantico dei cantici, furono tutti redatti dopo l'esilio pur utilizzando in parte del materiale antecedente.

A una sapienza tutta umana, sul tipo di quella egiziana, la Bibbia contrappone la sapienza che viene da Dio, vittoriosa su ogni umana sapienza.

Considerando la creazione, la storia, la vita degli uomini, il sapiente vi sa discernere un riflesso della sapienza di Dio ( Gb 28; Pr 1-9; Sir 24; Bar 3,9-4,4; Sap 6-9 ).

In alcuni testi sapienziali la sapienza viene personificata e descritta come una realtà divina, che esiste prima della creazione ( Pr 1-9; Sir 24,9 ), o come un soffio della potenza di Dio, un riflesso della sua luce eterna ( Sap 7,25 ).

Secondo il Siracide ( composto dopo il 200 a.C. ) i precetti della Torà sono un aspetto della sapienza inviata da Dio e venuta ad abitare in mezzo agli uomini.

Gesù è la sapienza

Il Nuovo Testamento riconosce in Gesù la sapienza.

Non solo Gesù utilizza parabole e massime al modo dei sapienti, dona consigli per la concreta vita dell'uomo, invita ad ascoltare le sue parole ricorrendo al linguaggio proprio della sapienza ( Mt 11,28; cfr. Sir 24,18), ma la sua persona stessa viene descritta come la personificazione della sapienza ( Mt 12,42; Lc 7,35 ).

Gesù è la "sapienza di Dio" ( 1 Cor 1,24-30 ).

Alla sapienza del mondo ( 1 Cor 2,6; 1 Cor 3,19; Gc 3,15 ) il cristiano oppone un'altra sapienza, che viene da Dio ( 1 Cor 2,9-13; Gc 3,17 ), che è accordata ai "piccoli" ( Mt 11,25 ), a quelli che non contano secondo la logica di questo mondo ( 1 Cor 1,27 ).

Ogni umana sapienza per il cristiano è illuminata, orientata dal mistero della morte e risurrezione di Cristo, dalla croce di Cristo, "scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani"; ma per coloro che sono chiamati, sia giudei che greci, predichiamo Cristo "potenza di Dio e sapienza di Dio" ( 1 Cor 1,23-24 ).

Libro della …

Libro sapienziale della Bibbia; è testo deuterocanonico, non compreso nel canone della Bibbia ebraica e protestante.

L'autore, la cui identità ci resta ignota, fa risalire la paternità della sua opera a Salomone, il saggio per eccellenza nella tradizione biblica ( v. sapienza ).

La redazione dell'opera verosimilmente va collocata nella seconda metà del I sec. a.C. ad Alessandria di Egitto, città che ospitava una numerosa e vivacissima colonia ebraica.

L'autore, che scrive in greco, rivela una buona conoscenza della cultura ellenistica e risente dell'influsso della filosofia platonica e soprattutto di quella stoica; profondamente radicato nella tradizione ebraica non teme di entrare in dialogo con altre culture.

La sua opera si rivolge agli ebrei di Alessandria per confermarli nella fede dei padri e forse anche al mondo pagano per cercare di combattere i molti pregiudizi diffusi contro la fede giudaica, esponendone il contenuto in un linguaggio a essi comprensibile.

Il libro della Sapienza si apre con una riflessione sull'esistenza umana ( Sap 1,1-6,21 ).

Dinanzi a chi considera la vita un breve succedersi di giorni determinato dal caso e dominato dalla morte, che va sfruttato e goduto traendone ogni piacere e ricorrendo a ogni mezzo di oppressione e prepotenza, dinanzi al turbamento dei credenti che si chiedono ragione dell'ingiusta sofferenza dei giusti e dei poveri, l'autore risponde affermando la fede in una vita che non si chiude nell'orizzonte terreno: "Dio ha creato l'uomo per l'immortalità" ( Sap 2,23 ).

Al cuore del libro ( Sap 6,22-9,18 ) vi è un lungo elogio della Sapienza descritta come una persona seduta su un trono accanto a Dio, animata da uno spirito, che ha collaborato alla creazione del mondo e governa l'universo.

Si presenta quindi Salomone che invoca da Dio il dono della sapienza: "Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica" ( Sap 9,10 ).

Salomone, il saggio per eccellenza, presso il quale si recavano anche i re pagani, insegna che la sapienza è un dono che viene da Dio, che va chiesto, supplicato nella preghiera, e amato come una sposa.

… dell'Oriente

il Naamatita: le tre località sono situabili nella regione di Idumea e Arabia.

Edom e l'« Oriente » ( Gb 1,3+ ) venivano considerati in Israele come la patria della sapienza ( 1 Re 5,10-11; 1 Re 10,1-3; Pr 30,1; Ger 49,7; Abd 8; Bar 3,22-23 ).

Gb 2,11

… di Salomone

Salomone è il primo « sapiente d'Israele » e non si può dubitare che egli abbia avuto una attività letteraria e poetica ( 1 Re 8,12-13 ).

Una parte dei Proverbi può essere attribuita a lui.

Sono stati messi sotto il suo nome e Sal 72 e Sal 127 oltre l'Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici e la Sapienza.

1 Re 5,13

… dell'artigiano

Lo spirito di Dio è considerato il dispensatore di qualità straordinarie come se essa partecipasse in qualche modo alla sapienza divina.

Es 31,3
Esperto: alla lettera « saggio ».

È una forma elementare di saggezza, quale può essere l'abitudine manuale ( Es 35,30-36,1; 1 Re 5,20; 1 Re 7,13-14 ).

Ma non può essere paragonata a quella dello scriba ( Sir 39,1-11 ).

Sir 38,31

… carismatica

Furtiva, una parola: alla lettera: « A me una parola giunse furtivamente ».

Si tratta di una rivelazione celeste, proferita da un personaggio misterioso ( v 16 ), trasmessa durante un sonno profondo ( tardemah, solo qui e in Gen 2,21; Gen 15,12 ), capace di destare il fremito del sacro.

Questo modo di conoscenza soprannaturale contrasta con il carattere razionale della dottrina dei sapienti e testimonia un'evoluzione della stessa, almeno in certi ambienti.

Ma la rivelazione cui fa appello Elifaz non corrisponde esattamente né alla normale esperienza dei profeti, che di solito ricevevano la Parola nello stato di veglia, e neppure all'ispirazione che in seguito rivendicherà come propria il Siracide ( Sir 24,31-33; Sir 39,6 ).

Essa si ricollega piuttosto ai sogni o visioni notturne ( Zc 1,8 ) con una nota terrificante, volentieri accentuata dal genere apocalittico ( Dn 4,2; Dn 5,5-6 ).

Gb 4,12

Alla sapienza che si acquisisce, Eliu contrappone la sapienza « carismatica », ricevuta attraverso una rivelazione dello Spirito.

La sapienza tradizionale dell'Oriente, introdotta in Israele dai sapienti, proclamava - è vero - il primato della sapienza divina ( Pr 21,30 ), la correlazione tra sapienza e giustizia ( Pr 1,7; Pr 10,31; Pr 15,33; Sal 119,98-100 ), la convinzione che la sapienza viene da Dio ( Pr 2,6; Pr 16,33 ).

Ma al di fuori della cerchia dei sapienti si conosceva anche una sapienza ispirata ( Is 11,2; Gen 41,38-39 ).

La penetrazione della sapienza per mezzo dello Spirito si afferma in Dn 5,11.12.14 e si sviluppa nel libro della Sapienza ( Sap 1,5-7; Sap 7,22-23; Sap 9,17 ), in attesa della nuova rivelazione dello Spirito nel N. T. ( 1 Cor 2,6-16 ).

Gb 32,8

… personificata, creatrice

Il verbo ebraico qananî è tradotto « mi ha creato » dai LXX, Sir e Targum ( Sir 1,4.9; Sir 24,8-9 ).

La traduzione « mi ha acquistato » o « mi ha posseduto » ( Aquila; Simmaco, Teodozione ) è stata ripresa da san Girolamo ( volg. ) forse per combattere l'errore di Ario che rendeva il Verbo ( identificato alla sapienza ) una creatura.

La formula « primizia di ogni sua opera » ( alla lettera « primizia della sua via » o « delle sue vie » secondo le versioni ) deve essere accostata al titolo « primogenito di ogni creatura » dato al Cristo da san Paolo ( Col 1,15 ) e a quello di « principio delle opere di Dio » ( Ap 3,14 ).

Pr 8,22

Ora, in maniera originale, l'autore riprende le personificazioni anteriori della sapienza ( Pr 8,22+ ).

Come aveva annunciato ( Sap 6,22 ), ne precisa la natura e l'origine:

a) enumerando in primo luogo le caratteristiche dello spirito divino che la sapienza possiede in proprio e che già illustrano la sua natura ( vv 22-24 ) ( si contano 21 attributi, e questa cifra, 3 x 7, sembra intenzionale per significare una perfezione eminente ):

b) determinando inoltre il rapporto della sapienza con Dio ( vv 25-26 ), con l'aiuto di immagini che indicano insieme origine e partecipazione intima.

Prendendo a prestito numerosi vocaboli della filosofia greca, l'autore sottolinea poi le differenti caratteristiche della sapienza e giunge a identificarla con la Provvidenza divina ( Sap 8,1 ).

Questo elogio della sapienza, che è partecipe dell'intimità di Dio ( Sap 8,3 ), che possiede la sua onnipotenza ( Sap 7,23.25.27 ) e collabora con la sua opera creatrice ( Sap 7,12.22; Sap 8,4.6 ), annunzia già tutta una teologia dello Spirito cui essa viene equiparata ( Sap 9,17 ) e del quale riceve le funzioni tradizionali ( Is 11,2+ ), ma soprattutto la cristologia, in particolare quella di Giovanni, come pure quella di Paolo ( Ef e Col ) e della lettera agli Ebrei.

Sap 7,22

… inaccessibile all'uomo

La collocazione e il significato originali di questo « intermezzo » nel dialogo degli amici di Giobbe rimangono oscuri.

Presenta analogie con Pr 8,22s, dove la sapienza, raffigurata come la « ispiratrice » delle opere di Dio nei primordi, diventa la « ispiratrice » dell'uomo.

Bar 3,9-4,4 riprenderà lo stesso tema, ma parlando di una sapienza rivelata in favore di Israele nella legge.

Si tratta dunque di una sapienza rigorosamente trascendente.

In definitiva, essa incarna il mistero delle vie di Dio e si confonde con l'attributo divino della sapienza; ma questo attributo viene personificato in modo strano.

La rappresentazione di una sapienza misteriosa, che ha un proprio domicilio e alla fine è scoperta da Dio, può essere l'eco di antiche credenze.

Ne resta soltanto un'immagine: la sapienza, che ispirò il piano di Dio, spiega tutte le sue opere e incarna la sua Provvidenza.

Essa però sfugge ai comandi dell'uomo; nonostante tutti i suoi sforzi e le sue scoperte, egli s'imbatte incessantemente nel mistero di una sapienza che lo supera.

Gb 28,1

… di Dio

Io sono: l'espressione greca egò eimi evoca il nome divino rivelato a Mosè ( Es 3,14+; Gv 8,24+ ); ma qui e in molti altri passi, essa introduce anche la spiegazione di una parabola espressa in gesti o parole: qui Gesù designa se stesso come il pane vero, raffigurato dalla manna e dal pane appena moltiplicato ( Gv 6,41.48.51; Gv 8,12; Gv 10,7-11; Gv 11,25; Gv 15,1 ).

Chi viene a me non avrà più fame: come la sapienza ( Pr 9,1s ), Gesù invita gli uomini a convito.

Per Giovanni, Gesù è al sapienza di Dio che la rivelazione biblica tendeva a personificare ( Gv 1,1+ ).

Tale convinzione poggia sull'insegnamento del Cristo, che emerge già nei sinottici ( Mt 11,19; Lc 11,31p ), ma qui è molto più accentuato: la sua origine è misteriosa ( Gv 7,27-29; Gv 8,14.19; Gb 28,20-28 ); lui solo conosce i misteri di Dio e li rivela agli uomini ( Gv 3,11-12.31-32; Mt 11,25-27p; Sap 9,13-18; Bar 3,29-38 ); egli è pane vivo che sazia la fame ( Gv 6,35; Pr 9,1-6; Sir 24,19-22; Mt 4,4p; Dt 8,3 ).

Gv 6,35

Spirito

Lo spirito del Signore o « il santo spirito del Signore » ( Is 42,1; Is 61,1s; Is 63,10-13; Sal 51,13; Sap 1,5; Sap 9,17 ): il suo soffio ( « soffio » e « spirito » traducono la stessa parola rùah ) agisce lungo tutta la storia biblica. Fin da Prima della creazione riposa sul caos ( Gen 1,2 ), dà la vita a tutti gli esseri ( Sal 104,29-30; Sal 33,6; Gen 2,7; Ez 37,5-6.9-10 ).

Esso suscita i Giudici ( Gdc 3,10; Gdc 6,34; Gdc 11,29 ) e Saul ( 1 Sam 11,6 ), dà l'abilità agli artigiani ( Es 31,3; Es 35,31 ), il discernimento ai giudici ( Nm 11,17 ), la saggezza a Giuseppe ( Gen 41,38 ).

Infine, e soprattutto, ispira i profeti: Nm 11,17.25-26 ( Mosè ) Nm 24,2; 1 Sam 10,6.10; 1 Sam 19,20; 2 Sam 23,2 ( Davide ); 2 Re 2,9 ( Elia ); Mi 3,8; Is 48,16; Is 61,1; Zc 7,12; 2 Cr 15,1; 2 Cr 20,14; 2 Cr 24,20, mentre i falsi profeti seguono solo il proprio spirito ( Ez 13,3; Dn 4,5.15; Dn 5,11-12.14 ).

Il presente testo insegna che questo spirito dei profeti sarà dato al Messia, Gl 3,1-2 annunzierà per i tempi messianici la sua effusione universale ( At 2,16-18 ).

Come la dottrina della sapienza ( Pr 8,22+; Sap 7,22+ ), la dottrina dello Spirito troverà la sua espressione definitiva nel N. T. ( Gv 1,33+; Gv 14,16+.26+; At 1,8+; At 2+; Rm5,5+ ).

Is 11,2

Schedario biblico

Sapienza di Dio A 34
Cristo, Sapienza di Dio B 33
Vita eterna E 21
Conoscenza di Dio E 40
Sapienza E 58
Dio onnisciente A 12
Cristo, Parola B 29
Cristo, Nuovo Salomone B 47
Legge E 2
Due vie E 6
Magia E 60
Educazione E 70
Creazione F 1

Magistero

E come Dio dal quale proviene, la sapienza non ha bisogno di imporsi con la forza, perché detiene il vigore invincibile della verità e dell'amore, che si afferma da sé.

Angelus Benedetto XVI
20-9-2009

« Che a noi doni la grazia di invecchiare con sapienza; di invecchiare con dignità, per poter essere nonni "materiali" o i consacrati spirituali » capaci di trasmettere sapienza.

Meditazione Francesco
26-7-2013

Concilio Ecumenico Vaticano II

È dall'eternità con Dio Gaudium et spes 57
Nell'uomo: perfezione dell'intelligenza, sua azione Gaudium et spes 15
Necessità della … oggi per rendere più umane le nuove scoperte Gaudium et spes 15
per fare la sintesi delle scienze Gaudium et spes 56
La … cristiana dei laici nel mondo Gaudium et spes 43
La … dei sacerdoti è la Parola di Dio Presbyterorum ordinis 4

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il desiderio di Dio 30
Dio rivela il suo « disegno di benevolenza » 51
Il Canone delle Scritture 120
Dio è la verità 216
La formazione del dogma trinitario 251
« Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi » 271
Il mistero dell'apparente impotenza di Dio 272
La catechesi sulla creazione 283
  288
La creazione - opera della Santissima Trinità 292
Dio crea con sapienza e amore 295
Dio crea un mondo ordinato e buono 299
Dio conserva e regge la creazione 301
La Provvidenza e le cause seconde 308
La Provvidenza e lo scandalo del male 310
Il mondo visibile 339
  348
Uguaglianza e diversità volute da Dio 369
L'anima e la conoscenza di Cristo 472
  474
I Misteri della vita nascosta di Gesù 531
« Gesù consegnato secondo il disegno prestabilito di Dio » 600
L'attesa del Messia e del suo Spirito 712
« Gioisci, piena di grazia » 721
Un disegno nato nel cuore del Padre 759
La celebrazione della Confermazione 1299
Gli effetti della Confermazione 1303
Il sacerdozio dell'Antica Alleanza 1542
Il vincolo matrimoniale 1640
La formazione della coscienza 1783
I doni e i frutti dello Spirito Santo 1831
Il carattere comunitario della vocazione umana 1884
La legge morale 1950
Il merito 2010
Doveri dei figli 2215
Doveri delle autorità civili 2236
La dottrina sociale della Chiesa 2419
Verità, bellezza e arte sacra 2500
Servitori della preghiera 2690
Comp. 389

Summa Teologica

Dono dello Spirito Santo II-II, q. 45