Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

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Dalla lettera di San Giacomo

414 [ Gc 1 ].

Miei fratelli, considerate [ motivo di ] gioia grande l'incorrere in numerose prove, sapendo che la vostra fede attraverso le prove produce la pazienza, la quale pazienza consegue la perfezione rendendovi perfetti ed integri, senza che manchiate di nulla.

Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la chieda a Dio, che la dà a tutti in abbondanza e mai si rifiuta: così gli sarà data.

Deve però chiederla con fiducia, senza esitazioni di sorta.

Chi esita infatti è simile alle onde del mare, quando il vento le solleva e le sospinge in varie direzioni.

Ora un uomo come questo non pensi di poter mai ottenere qualcosa dal Signore.

L'uomo dal cuore doppio è incostante in ogni sua iniziativa.

Il fratello umile si vanti pure perché sarà innalzato; il ricco invece si vanti della sua umiliazione, poiché egli appassisce come fiore d'erba.

Si leva il sole col suo calore e l'erba si secca, il suo fiore avvizzisce e la bellezza del suo aspetto scompare ( Is 40,6-7 ).

Allo stesso modo il ricco si corrompe nelle sue imprese.

Beato l'uomo che sostiene [ con fortezza ] la prova, poiché, superata questa, riceverà la corona della vita che Dio ha promesso a coloro che lo amano [ Gc 1,2-12 ].

E dopo un po': Non ingannatevi, fratelli carissimi! I regali più preziosi e i doni più perfetti vengono tutti dall'alto: derivano dal Padre della luce [ Gc 1,16-17 ].

E dopo pochi versi: Lo sapete, fratelli miei cari: ognuno dev'essere pronto ad ascoltare, controllato invece nel parlare ( Pr 10,19; Pr 17,27 ) e controllato nell'ira, poiché l'uomo che si adira non compie ciò che è giusto davanti a Dio.

Perciò sbarazzatevi di ogni sorta d'impurità e degli eccessi della malizia e ricevete con docilità la parola che è seminata [ in voi ] e che può salvare le vostre anime.

Siate gente che mette in pratica la parola e non di quelli che si contentano di ascoltarla ingannando se stessi.

Poiché l'uomo che ascolta la parola ma non la mette in pratica somiglia a colui che osserva allo specchio la propria faccia: si guarda e appena si allontana dimentica le sue fattezze.

Ben diverso è colui che medita la legge della perfetta libertà e le resta fedele, colui che non è un uditore scordareccio ma un attivo realizzatore.

Costui sarà beato per le opere che compie.

Se poi qualcuno pensasse di avere una buona religiosità senza curarsi di frenare la lingua, illude se stesso e la sua religiosità è vuota [ di senso ].

Religiosità pura e incontaminata infatti dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nei loro disagi e conservarsi immune dalle sozzure mondane [ Gc 1,19-27 ].

415 [ Gc 2 ].

Miei fratelli, non pensate che la fede nel nostro Signore Gesù Cristo, Signore della gloria, vi consenta di fare preferenze tra persona e persona [ Gc 2,1 ].

E dopo alcuni versi: Ascoltate, fratelli miei carissimi!

Non è forse vero che Dio ha scelto i poveri di questo mondo perché siano ricchi nella fede e divengano eredi del regno che Dio ha promesso a chi lo ama?

Voi invece avete disprezzato il povero.

Ebbene, non sono per caso i ricchi coloro che vi angariano con le loro prepotenze e vi trascinano in tribunale?

Non sono forse loro a disonorare il nome glorioso che è stato invocato su di voi?

Voi dunque agirete bene quando metterete in pratica l'aurea norma della Scrittura: Amerai il prossimo tuo come te stesso ( Lv 19,18 ).

Se al contrario agite in base a preferenze personali, commettete peccato e dalla legge siete condannati come prevaricatori [ Gc 2,5-9 ].

E dopo pochi versi: Un giudizio senza misericordia è riservato a chi non ha usato misericordia.

La misericordia prevale sempre sul giudizio [ Gc 2,12 ].

416 [ Gc 3 ].

Dopo un po': Miei fratelli, non cercate di diventare maestri in parecchi, consapevoli che subireste un giudizio più severo.

Tutti infatti pecchiamo in molte cose; ma se uno non pecca con la lingua è un uomo perfetto, e con tal freno può guidare per ogni dove tutto il corpo [ Gc 3,1-2 ].

E in un altro passo: Nessun uomo è in grado di frenare la lingua, malanno sempre in moto, pieno di veleno mortale.

Con essa benediciamo Il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini, creati a immagine di Dio.

Dalla stessa bocca escono la benedizione e la maledizione.

Fratelli miei, non si deve agire in questa maniera [ Gc 3,8-10 ].

E dopo alcuni pochi versi: Chi tra voi è saggio e sta alla disciplina, dalla sua buona condotta manifesti il suo progresso nella mansuetudine e nella sapienza.

Se avete gelosie e acrimonie e nel vostro cuore ci sono [ sentimenti di ] contesa, non vantatevi, poiché sareste bugiardi e in contrasto con la verità.

Una tal sapienza non sarebbe quella che scende dal cielo, ma una sapienza terrena, animalesca, diabolica.

Dove infatti ci sono gelosie e contese, lì c'è anche la volubilità e ogni azione perversa.

Quanto invece alla sapienza che viene dall'alto, essa è prima di tutto riservata, e poi pacifica, modesta, facile a convincersi; aderisce ai buoni; è piena di misericordia e di frutti di bontà: essa giudica senza finzioni.

Un frutto di giustizia unito alla pace è seminato a vantaggio di chi opera per la pace [ Gc 3,13-18 ].

417 [ Gc 4 ].

Da dove sorgono fra voi le guerre e le liti?

Non derivano forse dalle bramosie disordinate che si combattono nelle vostre membra? [ Gc 4,1 ].

Così dopo qualche verso: Voi chiedete, ma siccome chiedete male non ottenete e così vi logorate dietro le vostre brame perverse.

Adulteri! Non sapete che l'amore verso questo mondo è nemico di Dio?

Se pertanto uno ama questo mondo diventa nemico di Dio [ Gc 4,3-4 ].

E dopo un po': Per questo motivo dice: Dio resiste ai superbi mentre largisce la grazia agli umili ( Pr 3,34 ).

Sottomettetevi dunque a Dio! Resistete al diavolo ed egli si allontanerà da voi; avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi.

Lavate le vostre mani, o peccatori, e voi, insinceri di mente, rendete puri i vostri cuori.

Siate abbacchiati, piangete e lamentatevi! Il vostro riso si cambi in pianto e la vostra gioia in tristezza.

Umiliatevi dinanzi al Signore ed egli vi innalzerà.

Non siate detrattori l'uno dell'altro, fratelli [ Gc 4,6-11 ].

E dopo pochi versi: Uno è il legislatore e il giudice, colui che ha il potere di condannare alla perdizione e liberarne; ma tu chi sei per permetterti di giudicare il prossimo?

Ecco, voi dite: " Oggi o domani andremo in quella città e vi trascorreremo un anno, ci dedicheremo al commercio e arricchiremo " mentre non sapete cosa vi accadrà domani.

Cos'è infatti la vostra vita? Una nube che per un istante compare e poi sparisce.

Questo perché impariate a dire: " Se il Signore vorrà e se vivremo, faremo questo o quello ".

Voi invece ringalluzzite nella vostra superbia; ma sappiate che tale allegrezza è malsana.

Conclusione: chi sa di dover fare il bene ma non lo fa, commette peccato [ Gc 4,12-17 ].

418 [ Gc 5 ].

Attenti dunque, o ricchi! Urlate e piangete per le disavventure che v'incoglieranno.

Le vostre ricchezze si sono imputridite e le vostre vesti se le sono mangiate le tarme.

Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine vi fa da testimone.

Essa divorerà come fuoco le vostre carni: voi vi siete accumulati l'ira [ di Dio ] per l'ultimo giorno.

Ecco, la mercede dei vostri operai che hanno mietuto i vostri campi e che voi avete frodato [ del compenso ] grida e il loro grido ha raggiunto gli orecchi del Signore degli eserciti.

Avete banchettato sulla terra e avete saziato di lussuria il vostro cuore.

Nel giorno della strage avete condotto [ in tribunale ] e ucciso il giusto, mentre egli non vi opponeva resistenza.

Voi quindi, fratelli, armatevi di pazienza fino al giorno del Signore [ Gc 5,1-7 ].

E poco dopo: Siate anche voi pazienti e rafforzate i vostri cuori, poiché la venuta del Signore è vicina.

Non inaspritevi, fratelli, l'uno contro l'altro per non essere giudicati [ Gc 5,8-9 ].

E altrove: Prima di tutto però, fratelli, non giurate né per il cielo né per la terra né con qualsiasi altro giuramento; ma il vostro parlare sia: " Sì, sì; no, no ", per non incorrere nel giudizio.

C'è fra di voi qualcuno che prova tristezza? Preghi!

C'è qualche altro che gode serenità d'animo? Canti salmi.

Qualcuno di voi è ammalato? Chiami i presbiteri della Chiesa, che preghino per lui, ungendolo con olio nel nome del Signore.

La preghiera della fede salverà il malato e il Signore gli darà sollievo e, se è nei peccati, questi gli saranno rimessi.

Confessatevi dunque a vicenda i peccati e pregate scambievolmente al fine di essere salvi.

Molto vale infatti la preghiera del giusto fatta con insistenza [ Gc 5,12-16 ].

E dopo alcuni versetti: Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e qualcuno ve lo riconduce, costui deve sapere che chi fa ravvedere un peccatore dalla sua via traviata, salva se stesso dalla morte e copre una moltitudine di peccati [ Gc 5,19-20 ].

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