Relazione generale 1966-1972

7.00 Rapporti con l'Autorità diocesana

Ne ho già parlato riferendo sulla nostra partecipazione alla pastorale "organica".

Debbo aggiungere, che pur contenendo - per discrezione - gli incontri allo stretto necessario, i rapporti con l'Arcivescovo di Torino e con il governo della Diocesi di Torino sono stati coltivati con quella deferenza affettuosa e quello spirito di docile dipendenza e pronta collaborazione che abbiamo imparato dal Fr. Teodoreto.

L'Unione è stimata e apprezzata.

Tant'è che se il ramo sacerdotale sta diventando una realtà, lo dobbiamo in primo luogo alla pronta comprensione del Padre Pellegrino, all'aiuto che costantemente Egli ci ha dato.

Molto considerata è l'opera svolta dalla Casa di Carità Arti e Mestieri.

Da parte nostra avremmo desiderato una partecipazione più diretta e qualificata dell'Autorità diocesana all'opera.

A nostro avviso tale partecipazione avrebbe costituito una indicazione per tutta la diocesi in merito all'importanza e al ruolo dei processi formativi in genere e di quelli posti in essere da iniziative cristiane in specie, come principale fattore di superamento degli squilibri sociali, delle dipendenze indebite, della depressione culturale e umana del mondo del lavoro.

Ma dopo un primo consenso, il Cardinale ha preferito rinunciarvi.

Da qualche tempo si viene ponendo una particolare attenzione all'Unione in riferimento al rinnovamento della catechesi.

Ciò che invece non ci sembra ancora ben compreso, anche se nessuno ci ha mai ostacolato, è la parte spirituale e devozionale dell'Unione, è il nostro impegno incentrato in Cristo Crocifisso, sorgente di resurrezione e di vita.

Indice