Claudio Brusa

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Il lavoro di ricerca sulle fonti

Dopo l'incidente Brusa si dedica ad un intenso lavoro di studio e recupero degli scritti di Fra Leopoldo e Fr. Teodoreto che ha come primo obiettivo quello di raccogliere e riunire tutti i documenti riguardanti le due figure chiave dell'Unione Catechisti.

A questo lavoro preliminare segue un'analisi "comparata" se così possiamo dire delle varie trascrizioni dei detti di Fra Leopoldo, che lo porta ad un minuziosa serie di annotazioni e rilievi, necessari a purificare i detti da aggiunte, omissioni ed equivoci.

Contemporaneamente Brusa collabora con il Presidente dell'Unione, Domenico Conti, che lo aiuta a compilare alcune raccolte intese a far conoscere origini e finalità dell'Unione Catechisti.

Di seguito ne diamo l'elenco:

1. "Dal diario e dagli scritti del Servo di Dio Fra Leopoldo O.F.M. - I fratelli delle Scuole Cristiane. Frate! Teodoreto f.s.c. L'Unione Catechisti", 321 pagine, 1971: stampato in un migliaio di copie e diffuso anche in molte case dei Fratelli

2. "Lo sviluppo del testo dell'Adorazione nella successione delle varie edizioni": fotocopie dei fogli originali delle prime dieci edizioni, dal 1906 al 1939.

3. "L'Adorazione a Gesù Crocifisso", 81 pagine: un estratto dalla biografia "Il segretario del Crocifisso" scritta da Fratel Teodoreto f.s.c., dove vengono riportati integralmente i brani del libro, ad eccezione di un confronto fra quattro edizioni della Adorazione in cui vengono evidenziate le parti comuni e le diversità.

Le edizioni sono quelle del 1906, del 1920, del 1938 ( quella Indulgenziata da Papa Benedetto XV ) e del 1966.

4. "Preghiere", libretto di 58 pagine contenente diversi detti e preghiere tratti dal diario di Fra Leopoldo, che ha una grande diffusione tra i dipendenti della Casa di Carità e i loro familiari.

5. Una raccolta di manoscritti inediti di Fratel Teodoreto, 104 pagine ( Estratti dal diario del Servo di Dio Fra Leopoldo con note autografe; 30 Lettere ai Fratelli; 2 Lettere ai Catechisti; 6 Lettere a Sr. Gabriella; Alcuni appunti autografi )

6. "Il Bollettino - L'Amore a Gesù Crocifisso. Dagli scritti di Fra Leopoldo ", 16 pagine, settembre 1972.

7. "Il Convitto ", dagli scritti di Fra Leopoldo, 5 pagine, settembre 1972.

8. "Documentazione circa la figura degli Zelatori e degli Ascritti dell'Unione Catechisti: nelle varie edizioni del Regolamento dell'Unione; nelle circolari di Fratel Teodoreto ai Fratelli S.C.; nelle lettere di Fratel Teodoreto", 22 settembre 1973.

9. "Dal diario di Fra Leopoldo: Detti dell'Adorazione; Manoscritti vari ".

10. "Raccolta di documenti: dal Messaggio di Fra Leopoldo; dai Regolamenti dell'Unione del SS. Crocifisso; dagli scritti di Fratel Teodoreto de "Il Movimento degli Adoratori a Gesù Crocifisso nella Casa di Carità e presso le opere dei Fratelli delle Scuole Cristiane ", 11 maggio 1974.

11. "L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata" da "Il Segretario del Crocifisso ": fotocopie del libro eseguite sicuramente dopo il 1958, di 50 pagine circa.

Nel 1972, cura la ristampa del Diario di Fra Leopoldo in 5 volumi revisionando la trascrizione del professor Luigi Rostagno che, in certi punti, tradiva la fedeltà al testo.

Infine, provvede a far stampare in copie litografiche i manoscritti di Fratel Teodoreto suddividendoli in 4 volumi, coi seguenti titoli:

1 - L'ideale cristiano e religioso

2 - Mezzi di perfezione

3 - Pensieri sulle regole e costituzioni del 1949

4 - Regole del governo dei Catechisti Congregati del 1933

Il modo col quale Brusa presenta uno dei lavori dedicati al frate di Terruggia illumina chiaramente l'intento che anima questa sua attività di ricerca, tutta volta a riscoprire, nella loro purezza originaria le radici profonde dell'Unione:

"Spero che questo lavoro ( l'estratto del Diario di Fra Leopoldo ) possa essere un contributo per approfondire la conoscenza del messaggio che ci è stato trasmesso tramite Fra Leopoldo e in modo particolare per quella parte che riguarda le Opere sorte dalla "Adorazione a Gesù Crocifisso".

Le Opere, cioè le realizzazioni pratiche e tangibili che suscitano l'ammirazione di chi si limita ad osservare l'aspetto esterno della Casa di Carità e dei suoi distaccamenti peruviani, nulla sarebbero, ad avviso del Catechista, senza il motore segreto della spiritualità leopoldina.

Fatto essenziale, questo, per capire la psicologia e la grandezza del personaggio.

A Brusa non mancano i pretesti per intraprendere la sua attività di ricerca.

Scrivendo al Prof. Federico Ruffinello di Napoli ( 1 aprile 1971 ), rivela ad esempio di aver selezionato una serie di "detti", riguardanti Fr. Teodoreto e l'Unione Catechisti, per celebrare degnamente il centenario della nascita del Fondatore.

In realtà gli obiettivi immediati sono altri, primo fra tutti quello che gli studiosi della Bibbia chiamerebbero il "ritorno alle fonti", ossia ai manoscritti originari, quasi a voler udire con le proprie orecchie la stessa voce recepita da Fra Leopoldo.

Ciò avviene sia per l'Adorazione che per i Diari.

"Colgo l'occasione per offrirti fotocopia della Adorazione a Gesù Crocifisso più antica che io sia riuscito a rintracciare.

È un foglio manoscritto di Fra Leopoldo che risale all'agosto del 1906, come risulta dalla nota aggiunta a matita da Fratel Teodoreto sul foglio stesso.

È molto significativo come lui, semplice cuoco con un limitato grado di cultura profana e ritirato in convento, portasse nel suo cuore tutti i problemi del mondo a lui contemporaneo.

Viveva così l'insegnamento di S. Paolo: "Abbiate in voi lo stesso sentire che fu in Cristo Gesù" ( Fil 2,4-5 ) e questi sentimenti li viveva con Gesù Crocifisso entrando nel suo cuore attraverso le Piaghe aperte. …

Per noi Catechisti, nati dall'Adorazione, questo sia di esempio affinché … la nostra vita si realizzi secondo il Cuore di Gesù.

Tutto dobbiamo portare a Lui nella nostra "Adorazione" quotidiana, poiché per essa tutto ci verrà da Lui" ( Torino, 21 dicembre 1971, a Jorge Pascual di Barcellona ).

"Già in altre circostanze ti ho accennato che la trascrizione ( di Rostagno ) è discutibile, perché falsa la virilità del carattere di Fra Leopoldo facendolo apparire sovente sdolcinato e a volte non è nemmeno riportato con esattezza il pensiero di Fra Leopoldo.

Inoltre la copia dattiloscritta che è stata riprodotta nella stampa di questi volumi contiene pure errori dovuti a successive ricopiature dalla trascrizione originale.

Questa pubblicazione ( curata da Brusa ndr. ) è per il momento il meglio che abbiamo potuto fare … la lettura … permette una sufficiente conoscenza … del messaggio trasmessoci tramite il Servo di Dio" ( Torino, 8 marzo 1973, a Jorge Pascual di Barcellona )

La dinamica del recupero intrapreso è manifestata chiaramente nei due passaggi chiave delle lettere inviate a Pascual: "per essa tutto ci verrà da Lui" e la "lettura permette una sufficiente conoscenza del messaggio trasmessoci".

Ossia, risalendo al manoscritto originario dell'Adorazione si tocca quasi con mano la fonte di tutte le grazie che pioveranno sull'Unione; inoltre, rileggendo la versione integra del Diario leopoldino si ha modo di "conoscere" il messaggio rivolto ai Catechisti, dato che in quelle pagine non si descrivono solo le gioie delle pregustazioni mistiche ( prospettiva oltremondana ), ma vengono impartiti degli ordini precisi ( circa l'Ordine e l'Opera che verranno ).

Si noti pure, nella lettera a Pascual, il riferimento specifico al tempo futuro "verrà" e soprattutto al pronome "ci" che si riferisce direttamente a "noi Catechisti".

C'è, insomma, l'attesa per qualcosa di grande e di buono per i membri dell'Unione che siano in grado di sfruttare, nel suo spirito originario, quel mezzo privilegiato di intimità con Cristo che risponde al nome di "Adorazione", al fine di realizzare gli obbiettivi anche "secolari" delineati nel "messaggio" trascritto da Fra Leopoldo.

Brusa avverte intorno a sé le perplessità di chi non capisce tutto quell'affannarsi a rovistare tra vecchi manoscritti e scartoffie d'archivio e, di conseguenza, tenta quasi di scusarsi arrivando a parlare di una sua "mania".

"Colgo l'occasione per allegare pure alcuni fac-simili di documenti scritti da Fratel Teodoreto e Fr. Leopoldo.

Non sono novità … ma cosa vuoi, per me è un po' una "mania" fare delle raccolte e non perdo mai occasione per cominciarne una nuova: il guaio è che sento il bisogno di farlo sapere anche agli altri e così li carico di carta stampata" ( Torino, 28 maggio 1974, al Signor Jorge Pascual di Barcellona ).

Per la verità, però, è una fissazione solo apparente: difatti, le decine di lettere, con le quali annuncia queste sue iniziative, sono dirette, con grande oculatezza, ai Fratelli S.C., ai Catechisti spagnoli, ai novizi che per impegni di vario genere rischiano di perdere i contatti con la Sede Principale.

C'è insomma l'intento, per nulla irrazionale e impulsivo, di diffondere un clima mentale favorevole al recupero di quella "fede dei primi cristiani" che, invocata in tempi diversi da fra Leopoldo e Padre de Cloriviere ( i due grandi modelli di Fr. Teodoreto ), potrebbe suscitare una nuova e grande primavera di carismi e vocazioni.

"La lettura del messaggio scritto nel Diario di Fra Leopoldo, io credo, deve portarci prima di tutto ad una maggiore comprensione dell'Adorazione", che ne esprime sostanzialmente la sintesi e spiega quindi il contenuto della nostra vocazione (1).

Dalla Adorazione noi dobbiamo ricavare il nostro modo d'essere in rapporto con il Signore(1a).

L'amabilissimo Dio Gesù Crocifìsso, e lo stile della nostra vita-apostolato. vale a dire il nostro impegno nel mondo (1b) e verso il mondo.

Se tutto questo lo viviamo in stretta unione con Gesù e secondo il Suo Cuore (1a) … questa preghiera può essere soltanto la "Adorazione": è l'impegno che Gesù ha voluto da noi chiamandoci ad essere suoi Catechisti.

A noi tocca lo sforzo per essere quelli che Lui ci vuole anche se ciò ci può richiedere di andare contro la mentalità del mondo di oggi (1b).

Sovente nel Diario di Fra Leopoldo si legge che occorre ritornare alla fede dei primi cristiani (2) ed allora vi sarà una nuova aurora (3) … un 'atmosfera purificata dallo smog del vizio e del peccato che oggi rende l'aria irrespirabile" ( Torino, 13 febbraio 1973, al Sig. Jorge Pascual di Barcellona ).

"La ringrazio per il suo ricordo nella preghiera …

Questo ci permette di rimanere uniti nel Signore Gesù e di comunicarci quella grande ricchezza che ci viene dallo scambio di doni che è possibile nel Corpo Mistico.

Io e i Catechisti sentiamo tanto il bisogno di questi beni per poter crescere nell'amore a Gesù Crocifisso e per il nostro apostolato sempre tanto difficile a causa delle varie situazioni d'ambiente e per i tempi che corrono " ( Torino, 2 febbraio 1971, a Padre Rufino Liprandi o.f. m., Meadi - Egitto ).

Nella lettera al padre francescano ( c'era un interlocutore più appropriato? ) appare chiaramente ciò che Brusa si attende dalla  "fede dei primi cristiani": una comunicazione continua di "doni" mistici finalizzata alla crescita della comunità.

Attraverso gli scritti, però - ed è questa la ragione che spinge Brusa a diffondere le raccolte - Gesù suggerisce ai suoi Catechisti i modi, i tempi e gli scopi che permettono di innescare questa catena di effetti positivi.13

Tutto si origina nell'Adorazione, che assicura l'intimità vivificante col Crocifisso ( "Tu ami Me, Io amo tè" si legge nel Diario leopoldino ), a questa si aggiungono i detti che permettono di meditarla e di tornare nella condizione ideale ( per spirito di dedizione ) dei primi cristiani: infine, la Provvidenza invierà a suo piacimento le "benedizioni" indispensabili alla realizzazione di quel "piano" di Dio che l'Unione ha l'onore e il dovere di adempiere col soccorso fondamentale delle nuove vocazioni, le quali costituiscono un traguardo non trascurabile dell'apostolato giovanile.

"Nel fare questo lavoro, mi sono proposto di mettere a disposizione dei Fratelli e dei Catechisti del materiale … che riguarda l'Istituto dei Fratelli S. C. e l'Unione Catechisti perché è da loro che il Signore si aspetta la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso e la realizzazione delle Opere ad essa relative".

Diversamente "l'Unione non si potrà sviluppare secondo il piano prestabilito dalla Divina Provvidenza" ( Torino, 2 febbraio 1973, a Fr. Saturnino Ricci di Albano Laziale )

"Mi è gradita l'occasione di queste altre pagine di Fra Leopoldo appena pubblicate per scriverti due righe di risposta alla tua lettera …

Ti restituisco il foglio che hai allegato alla lettera.

Non ho osservazioni da fare, credo che la nostra ansia debba essere quella di far incontrare i giovani con Gesù: "Lasciate che i bambini vengano a me" ( Mt 19,14 ).

Chi sarà semplice come loro Lo incontrerà e Lui gli dirà cosa vuole, lo salverà e, se è nel suo piano provvidenziale, ne farà anche un apostolo " ( Torino, 17 marzo 1972, a Federico Ruffinello di Napoli ).

C'è dunque un "progetto" nel panorama esistenziale di Brusa, ma soprattutto l'attesa di una "nuova aurora" della fede cristiana in grado di infiammare il suo zelo apostolico, sospingendolo di nuovo al centro della "buona battaglia" che, pur nei limiti imposti dalle precarie condizioni fisiche, egli non rinuncia a combattere anche se avrebbe motivi più che validi per cedere ai colpi del destino e ritirarsi chissà dove a godersi un meritato pensionamento.

Parlando del suo attuale lavoro, più volte Brusa adopera termini come "riscoprire" e "riscoperta".

Tutto ciò dovrebbe stimolare l'interesse dei suoi sodali, ma non è così.

Alcuni sembrano attendere il pretesto giusto per criticare l'impianto generale dell'iniziativa, altri rimangono perplessi, non riuscendo ad apprezzare appieno i suoi sforzi e si limitano a "lasciar fare".

Solo il Presidente Conti lo incoraggia apertamente, ma vengono dei segnali molto positivi anche dall'esterno: alcuni Fratelli infatti non perdono occasione per manifestargli affetto e considerazione, al punto che Brusa si sente obbligato a ringraziarli con un tono tra il sorpreso e il commosso.

"Carissimo Frate! Saturnino, innanzitutto la ringrazio per le buone parole di incoraggiamento che Lei mi scrive, mi creda, a volte, quando si è nella "nebbia " e non si riesce più a vedere un palmo più avanti del naso, si sente il bisogno di essere incoraggiati.

Sono contento che i manoscritti di Fratel Teodoreto possano essere utili ad altri Fratelli … " ( Torino, 18.11.1970, al Fr. Saturnino Ricci, Albano Laziale, Roma ).

La "nebbia" non è solo lo scoraggiamento personale, ma qualcosa di più vasto, ossia quella "atmosfera di vizio e peccato", citata nella lettera a Jorge Pascual, che dovrebbe essere spazzata via dalla "nuova aurora" della Cristianità.

Il metro morale di Brusa evita di scadere nelle ipocrite distinzioni che il laicismo pone tra moralità pubblica e privata: l'una è legata all'altra.

Le primavere della Chiesa, si pensi al francescanesimo ed all'epopea dei santi sociali torinesi, sono segnali di "controtendenza" che prendono sempre avvio da una dimensione privata e personale, ma che puntualmente hanno enormi riflessi anche sul piano sociale.

È in questa prospettiva che Brusa intende recuperare gli scritti di Fra Leopoldo, nei quali non mancano forti invettive contro il malcostume dilagante che certi politici in malafede ( indipendentemente dai partiti d'appartenenza ) fomentano con diabolica perseveranza, quasi a neutralizzare e prevenire ogni decisa reazione morale alle loro malefatte.

" … noto dai suoi scritti quanto lei soffra per la situazione politica che ormai tormenta il nostro caro Paese da decenni.

Il settore politico non è che un aspetto di un malcostume che ci sta portando alla deriva.

Leggendo in questi giorni il Diario personale del Servo di Dio Fra Leopoldo ofm …ho trovato dei "Detti" che ancora oggi mi fanno riflettere. …

Ciò che noi constatiamo ( nella politica odierna, ndr. ) non è che il frutto di una vita senza fede, frutto di cuori ormai lontani da Dio … quindi abbandonati alla passione e all'egoismo.

I frutti non sono buoni sia che si faccia il centro-sinistra, … il centro-destra e nemmeno se si rimane al centro.

Noi che dobbiamo fare, esaurirci in proteste sterili?

È la Madonna stessa che ci suggerisce il comportamento.

Offriamo tutte le nostre energie per affermare il bene con tutti i mezzi a nostra disposizione, Gesù vuole da noi la nostra collaborazione … " ( Torino, 8.7.1970, a Perardi Giuseppe ).

Ovviamente è la "collaborazione" a un progetto che trova la sua traccia di fondo negli scritti di Fra Leopoldo e Fr. Teodoreto.

Basta saperli leggere e Brusa, nel suo piccolo, si attiva per consentire una rilettura di quei testi che fosse anche sensibile ai segni dei tempi.

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13 "Gesù e Maria ti ricompenseranno … come puoi leggere nei detti.
Se saremo degni della nostra vocazione, scenderanno le celesti benedizioni su di noi e sull' Unione tanto cara al loro Cuore, e non mancherà di svilupparsi come ci è stato promesso, abbiamo tanta fiducia poiché il Signore non promette invano" ( Torino, 17 ottobre 1968, Brusa ad un Catechista associato in servizio militare a Mantova ).