Carlo Tessitore

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Aspetti della vita privata

Tessitore, morendo, ha lasciato un grande vuoto in famiglia, dove rappresentava un punto di riferimento valido per tutti, specialmente per i ragazzi.

Ecco che cosa ricorda di lui Claudio Civalleri, il figlio di Anna, la sorella più giovane: « Era sempre molto indaffarato, ma quando lo "catturavamo " si finiva col fare meravigliose passeggiate sulla collina torinese.

Era un gran camminatore e un'amante della natura, conosceva il nome di tutti gli alberi, i fiori, gli uccelli e trovava sempre il pretesto per insegnarci qualcosa: "Riconosci il tal fiore?"

"Senti come cinguetta quell'uccellino … conosci il suo nome? … Lo sai come fa il nido? ".

Ci faceva camminare a lungo, arrivavamo a casa "distrutti", però era sempre una festa per noi.

Durante le passeggiate riusciva a intrattenerci con mille discorsi e ci faceva arrivare dove voleva.

Saremmo andati anche in cima al monte Bianco, con lui!

Spesso ci portava a Gressoney, raccontando storielle, canticchiando, facendoci scuola di natura… erano giornate per noi molto esaltanti.

Conosceva a fondo la psicologia dei ragazzi e questo ci faceva apprezzare meglio la sua bontà » ( Claudio Civalleri ).

Carlo Tessitore era anche uno zio premuroso, preoccupato dell'avvenire dei nipoti.

Alla loro nascita, infatti, aveva deciso di sottoscrivere per ognuno di essi un libretto di risparmio, vincolato fino a 18 anni, dove i giovani avrebbero potuto depositare i loro risparmi, col vincolo di non poterli riscuotere fino alla maggiore età.

Trascorso il termine, svincolò i libretti e vi aggiunse una notevole somma, integrandoli abbondantemente.

Sopra ogni cosa, però, confidava nell'azione preventiva dell'educazione cattolica che impartiva ai nipoti in modo graduale, ricorrendo alla forza persuasiva delle buone abitudini.

« Non perdeva mai l'occasione di portarci a Messa.

Tuttavia non ci ha mai forzato ( neanche a confessarci o a fare la comunione ), l'unica cosa che ci lasciava era l'esempio.

Mio zio si recava a Messa ogni giorno, ma, del resto, nelle giornate trascorse assieme a lui, lo accompagnavamo in chiesa sia al mattino per la Messa, che al pomeriggio per la benedizione serale, senza alcuno sforzo o malumore » ( Claudio Civalleri ).

Lo zio catechista godeva in famiglia di una grande stima: era una sorta di "patriarca".

Quando si discuteva di questioni importanti, i suoi giudizi ed i suoi consigli erano tenuti nella massima considerazione.

« Qualsiasi problema ci fosse, si chiedeva consiglio allo zio.

Per esempio nello scegliere l'indirizzo di studio, una volta ultimate le scuole medie.

"Sentiamo cosa dice lo zio ", si diceva; era, effettivamente, la figura di riferimento ideale per affrontare tutti i grossi problemi che in famiglia non riuscivano a trovare una soluzione.

Alcuni gli chiedevano prestiti, anziché ricorrere alla banche, e lui, se poteva, si esponeva in prima persona.

In questi casi, ai suoi cari, non chiedeva nulla in restituzione » ( Claudio Civalleri ).

Questa è la voce amica della famiglia, dei parenti, in realtà, però, Tessitore non faceva grandi differenze tra familiari, colleghi o amici.

Tutti, indifferentemente, hanno goduto dei suoi trattamenti di favore.

Le radici di questa coerenza traevano "linfa vitale" dagli insegnamenti di un grande Maestro ( e asceta ): Fr. Teodoreto Garberoglio, fondatore dell'Unione del SS. Crocifisso.

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