Carlo Tessitore

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Direttore del Bollettino "L'amore a Gesù Crocifisso"

Carlo Tessitore fu anche, per molti anni, direttore e compilatore solerte del Bollettino dell'Unione Catechisti, "L'amore a Gesù Crocifisso", incarico che mantenne per molti anni, fedele all'indirizzo e alla forma iniziali volute dal Fondatore.

Subentrò nella direzione del bollettino nel '54, alla morte di Fratel Teodoreto, che lo dirigeva dal 1926.

Con Tessitore mutò decisamente la veste tipografica: comparve la copertina cartonata raffigurante la visione avuta da Fra Leopoldo a Viale d'Asti e aumentò il numero delle pagine, ormai sulla trentina contro la quindicina delle precedenti edizioni; inoltre la tiratura divenne più regolare.

Non cambiarono invece le linee di fondo, come le stesse parole di Tessitore, in un articolo del bollettino, confermano: «… l'impostazione è sempre la medesima, quella indicata da Fra Leopoldo, a cui intendiamo rimaner fedeli,6 aspettando da questa fedeltà l'efficacia del nostro modesto lavoro; siamo infatti persuasi, ormai anche dalla esperienza dei fatti, che Fra Leopoldo è veramente portatore delle parole del Signore, e le parole del Signore durano in eterno ». ( Dal Bollettino, maggio-agosto 1957, p. 43 ).

Da una lettura attenta degli articoli scritti dal Presidente, emerge lo sforzo di valorizzare le vicende storiche e provvidenziali che condussero alla nascita dell'Unione Catechisti e di delineare il profilo morale e spirituale delle figure che più si prestarono a questo disegno soprannaturale, vale a dire Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo.

In particolare, commemorando il venticinquennio della morte del francescano, Tessitore si assume un preciso impegno: « … il giubileo di Fra Leopoldo sarà celebrato non con parole ma con opere, le quali, prendendo da lui l'ispirazione e l'aiuto, ne manifesteranno lo spirito e ne faranno rifulgere la gloria.

I fatti esterni che dovranno ricordare il venticinquennio del passaggio di Fra Leopoldo all'eternità sono i seguenti:

1) La costruzione della nuova Casa di Carità Arti e Mestieri.

2) L'intensificarsi della propaganda della Divozione a Gesù Crocifisso nelle Parrocchie.

3) La traslazione della salma di Fra Leopoldo dal Cimitero alla sua chiesa di San Tommaso.

E queste non sono cose di poco momento, sia per la grandiosità dei mezzi richiesti, sia per l'abbondanza dei frutti nel campo spirituale delle anime e sia come trionfo di un'idea che, ostacolata come tutte le manifestazioni di Dio, si dimostra così potentemente feconda, da superare ogni ostacolo con la sola sua virtù ed attuarsi secondo le previsioni fatte ». ( Bollettino, gennaio- giugno 1947, p.3 ).

Nel 1956 Tessitore, celebra due importanti anniversari della storia dell'Unione.

Il primo, un cinquantenario, prende spunto dall'ideazione del movimento, risalente al 1906, quando Fratel Teodoreto, durante il suo secondo noviziato in Belgio, concepì le linee essenziali del misterioso "Ordine", poi concretizzatesi nell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso; il secondo, invece, riguarda il trentennio dell'approvazione delle Regole, avvenuto nel 1926, da parte del Cardinale Gamba.

« Vogliamo ricordare queste ricorrenze perché "rilevare ed annunciare le opere di Dio è cosa lodevole" ( Tb 12,7 ), anzi necessaria, se i disegni di Dio devono essere meglio conosciuti e attuati.

E poi è doveroso ringraziare il Signore degli incalcolabili benefici che Egli ha elargiti in questi cinquant'anni per mezzo di quest'opera, che è come un canale silenzioso da cui si dipartono innumerevoli rigagnoli a irrigare la terra.

È assai vasto il terreno irrigato da quest'acqua, la quale si diffonde ancora silenziosa e non è dato di vedere fin dove giungerà la sua azione fecondatrice.

[…] Le opere catechistiche e sociali fecondate dalla Divozione a Gesù Crocifisso prendono sempre maggiore rilievo ed estensione.

Son molti coloro che il movimento ha raggiunti, e che hanno interesse a questa celebrazione.

Noi ci proponiamo di parlarne non solo in questo numero, ma anche nei successivi. […]

La Provvidenza di Dio, sempre in atto nell'intero universo, e mai assente dai fatti umani, nei riguardi dell'opera del SS. Crocifisso ha voluto semplicità e modestia tali che è più che evidente l'intervento di essa in ogni suo passo ».

E ancora, parlando del rapporto tra Fra Leopoldo e Fratel Teodoreto: « Essi non si conoscevano affatto e attendevano a mansioni ben differenti […]

Entrambi tendevano solo a compiere il più perfettamente possibile la loro missione: Fra Leopoldo si studiava di amare sempre più il suo amabilissimo Signore Gesù Crocifisso e di farlo conoscere ed amare: Fr. Teodoreto tendeva con tutte le sue forze alla santità e voleva condurvi i suoi giovani.

Senza saperlo, partiti lo stesso giorno per vie diverse, si dirigevano alla stessa meta.

Quando si incontrarono si avvidero stupiti di lavorare entrambi all'attuazione del medesimo disegno e di un disegno grandioso, non ideato da alcun uomo, ma solo dalla divina provvidenza.

Li aveva guidati per via sicura la fedeltà alla propria vocazione vissuta fino infondo.

Non avevano mire personali, ricercavano puramente la volontà di Dio, e la loro docilità alle ispirazioni li aveva illuminati e condotti come una stella. […]

Nei momenti decisivi della storia, quando si è a una svolta e si impongono orientamenti nuovi il Signore viene in aiuto alla debolezza degli uomini e accenna a loro la strada da seguire.

Questo è il senso del nostro movimento: una direzione, un richiamo, uno stile, un arricchimento di impensati sviluppi.

Occorre studiarlo attentamente e ricavarne tutte le lezioni che la Provvidenza ci vuoi dare e che non sembrano trascurabili se, oltrepassando le vie ordinarie, ha voluto direttamente intervenire». ( Bollettino, luglio-dicembre 1956, pagg. 51-55 ).

Tutti amano ricordare la compostezza e fluidità del suo stile, semplice e profondo ad un tempo.

I suoi scritti rivelavano una cultura umanistica non indifferente, unita ad un'acuta sensibilità religiosa che lo stimolò ad approfondire, in un'ottica squisitamente spirituale, anche temi e problemi che sembravano esulare dal campo dell'apostolato catechistico ( si veda il problema del comunismo, affrontato in occasione del bimillenario della conversione del popolo russo: cfr. Bollettino, 1985, n. 2, pagg. 3-5 ).

« Aveva la parola facile, parlava e scriveva volentieri e con competenza.

Amava leggere e approfondire, era profondo e colto sul piano spirituale.

Piuttosto austero, ma sapeva unire questa caratteristica a un modo di essere molto disinvolto e semplice ». ( Leandro Pierbattisti ).

Tessitore lascia trasparire, dai suoi articoli, una sconfinata ammirazione per il Fondatore dell'Unione Catechisti, dedicando numerosi articoli alla sua figura.

« Non c'era pericolo che in quella compagnia si sentisse del peso o della noia, anzitutto per quella sua raffinatissima carità così umile e soave, così schietta e comprensiva che infondeva in cuore la consolazione e il coraggio e metteva ciascuno a suo agio, e poi perché aveva il segreto di dare importanza a tutte le cose, di metterle in rilievo e di farne argomento e mezzo per elevarsi a Dio, suscitando così l'interesse ed il fervore. …

Un giorno, arrivati ad una sorgente limpida e generosa si fermò un istante ad ascoltarne il misterioso mormorio ed a mirarne l'onda luminosa, poi ne attinse, si fece brevemente un gran segno di croce e ne bevve.

Ma in quel semplicissimo atto, compiuto con tutta naturalezza e spontaneità c'era la solennità d'un rito e un senso così vivo di religiosità che tutti rimasero a guardarlo ammirati.

Quello era l'atteggiamento dell'uomo innocente che si accosta alla creazione con occhio puro, e in quel gesto vi era in certo modo tutto il Fr. Teodoreto ». ( Bollettino, giugno '56 ).

Sembra quasi, a tratti, di intravedere e quasi confondere lo scrivente ed il suo oggetto … Tessitore, il figlio spirituale, e Fratel Teodoreto, il padre; salta agli occhi la forte affinità interiore che lega i due personaggi, soprattutto per ciò che concerne le priorità di carattere spirituale, che entrambi avvertono in maniera radicale.

Tessitore, difatti, si impegnò molto per la divulgazione dell'Adorazione alle Cinque Piaghe, si pensi, ad esempio, alla campagna in favore del "Crocifisso del gran ritorno", promossa attraverso il Bollettino, intorno agli anni cinquanta.

Con la riproduzione e la diffusione tra le famiglie dell'icona - raffigurante l'anima abbracciata alla Croce - ispirata alla visione descritta da Fra Leopoldo nel suo Diario, si intendeva, per l'appunto, incitare gli animi al "gran ritorno", alla conversione del cuore.

Scrive Tessitore: « Se si dovesse procedere ad un primo riesame , di stato consuntivo, di quanto è stato fatto finora per la campagna del Crocifisso nelle famiglie a mezzo della nostra tavola a colori ( Il Crocifisso del gran ritorno ), il diagramma che ne risulterebbe segnerebbe una punta altissima fra altre minori, e tra queste e quella lunghe linee orizzontali a zero. […]

Una campagna come questa esige una preparazione, affinché le persone alle quali intendiamo rivolgerci, capiscano che cosa vuoi dire la Divozione a Gesù Crocifisso e quindi che cosa rappresenta la nostra tavola a colori che ne riassume visivamente la significativa e preziosa portata […]

Perciò tutti gli aggregati all'Unione, tutti i suoi Amici: Parroci, religiosi, insegnanti, professionisti, operai, impiegati che siano o buone mamme in famiglia e zelatrici in parrocchia, vedano di cominciare e concludere qualche cosa in modo razionale, con tenace costanza: promuovano dove possono delle brevi conversazioni atte a spiegare il valore della Divozione ed il significato della sua immagine caratteristica: si organizzino delle "Giornate del Crocifisso".

[…] si sviluppino tutte quelle manifestazioni, che richiamino i cuori a penetrare quanto più si possa negli "incomprensibili" dolori della Passione, perché lo spirito di carità si accenda e divampi apportatore di pace negli animi e nella società! ». ( Bollettino, maggio 1954 ).

Ecco spiegato il senso di quei trafiletti, intitolati, "Giornate del Crocifisso" che costellano pagine e pagine del Bollettino.

Il Presidente, grazie a questa campagna promozionale, mirava a reintrodurre in Torino una grande solennità in onore del Crocifisso.

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6 Per inciso, va ricordato che Tessitore si occupò anche della pubblicazione della biografia di Fra Leopoldo, inizialmente curata da Fratel Teodoreto, interessandosi alla successiva ristampa dell'opera.