Aspetti del messaggio di Fr. Teodoreto

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La relazione con Fra Leopoldo

Non è certo possibile ora, trattare questo argomento con una certa compiutezza, piuttosto interessa raccogliervi qualche orientamento.

I rapporti tra Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo Maria Musso o.f.m. s'allacciano tramite la "Divozione a Gesù Crocifisso", a motivo della libertà della Scuola e del suo maggior sviluppo cristiano.

Argomenti squisitamente spirituali e opere di bene, formano il solo oggetto delle loro conversazioni.

Il Francescano si apre confidenzialmente al Fratello perché il Signore così gli comanda e perché intuisce la virtù di quest'ultimo; Fratel Teodoreto fa altrettanto col Frate perché gli avvenimenti considerati secondo la fede, così lo stimolano.

Il Nostro è uomo di fede viva, ma proprio per questo non è un credulone: la fiducia umana in Fra Leopoldo è più che motivata.

Fin dai primi colloqui il Francescano gli appare come persona profondamente schietta e pia: " …Fra Leopoldo mi parlò di cose straordinarie, ma con vera umiltà e confidenza, e la sua conversazione … ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi spirituali ben fatti".81

E di esercizi spirituali "ben fatti" Fratel Teodoreto se ne intendeva … D'altra parte gli scritti che il Francescano diceva "composti ai piedi di Gesù e di Maria" sono così "cristiani", e non contengono che un "messaggio" da trasmettersi interamente ai Fratelli, e non si manifestano che predilezioni divine per essi, e non assicurano che benedizioni e prosperità alla loro Congregazione, e né vi compare mai cosa alcuna che possa sviare i Fratelli dalle mete assegnate dal Santo Fondatore, anzi tutto vi è confermato, mentre se ne fanno emergere essenziali direttrici di marcia.

"Del resto - Fratel Teodoreto concludeva - i fatti sono quelli che parlano più eloquentemente".82

E che "fatti" sono mai quelli che confermano l'attendibilità degli scritti di Fra Leopoldo!

Non c'è qualcosa di simile nella visita fatta da S. Giov. Battista de La Salle alla "Cèlèbre Soeur Louise" a Parménie, in cima a una montagna, poco distante da Grenoble?

"L'attrait de la solitude et la présence de la croix qu'elle y voyait, lui rendaient délicieux le séjour de cette montagne.

Comme sa grande piété et sa grande innocence la disposaient aux communications de Dieu, elle fuyait avec soin le commerce des hommes, et faisait son paradis d'un lieu où elle s'approchait du ciel et où elle avait la croix de Jésus-Christ pour livre".83

Solo che, per Fra Leopoldo il romitaggio di montagna si cambia nel convento …

Ma lo scambio di soprannaturali conforti e di santi consigli tra il Fratello e il Francescano richiama quanto avvenne tra il de La Salle e la pia solitaria.

Anche l'incoraggiamento che Fratel Teodoreto ne ebbe ad agire persistendo nei suoi propositi, è in qualche modo da paragonarsi a quello che ne ricavò il suo Fondatore.

Personalmente poi, al Nostro ne venne qualcosa di simile che per il Santo, al ritorno:

" … Ses paroles étaient toutes de feu et son ame paraissait renouvelée. Sa ferveur était plus sensibles, et son ardeur pour la perfection ne connaissait de difficultés …".84

Anche le benefiche risonanze che i membri dell'Unione ricevettero e riceveranno dai rapporti intimi intercorsi tra Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo, fanno ripensare al rinnovato ardore di santità, e al rinfocolato zelo che furono, per i primi Fratelli, la conseguenza del ritiro e dei colloqui di Parménie.

Fratel Teodoreto accetta gli scritti di Fra Leopoldo anche perché vi riconosce un mezzo che lo aiuta ad essere sempre più "Fratello" e che gli aumenta l'entusiasmo, del resto già vivo, per la sua vocazione.

Infatti Egli non ode dal Signore, tramite Fra Leopoldo, che parole d'incoraggiamento e di benedizione a proseguire in quello che la sua vissuta vocazione di Fratello gli aveva fatto concepire.

Il "messaggio" del Francescano insomma, aiuta il Fratello a far emergere dal profondo della corrente lasalliana motivi dominanti e perennemente validi, orchestrati sulla nota fondamentale che è il Crocifisso, alla luce dell'Immacolata.

La stessa vita interiore di Fratel Teodoreto è aiutata a farsi sempre più accentuatamente "cristocentrica": conoscere Gesù, imparare da Gesù, amare Gesù, essere redenti da Gesù, fare tutto con Gesù, vivere di Gesù.

È ancora presto per fissare le linee essenziali del "messaggio" di Gesù e di Maria a Fra Leopoldo, messaggio che Fratel Teodoreto accetta, sia pure con fede umana, e fa suo perché in fondo vi si riconosce e vi riconosce meglio la portata della sua vocazione.

Comunque, si ha l'impressione che il Signore inviti l'umanità a penetrare con rinnovata coscienza e abbandono nel cuore della Redenzione, vi si avverte una nuova sapienza intorno a Dio misericordioso, una rinnovata scienza intorno agli uomini peccatori e pur tanto bisognosi di Gesù Salvatore; vi si coglie un reiterato e toccante appello a che gli uomini tutti ritornino a stringersi alla Croce, per amarvi Gesù Crocifisso, per fidarsi di Lui e lasciare che Gesù li riscatti e li purifichi coi suo salvifico Sangue.

L'Istituto dei Fratelli, con le Scuole Cristiane, è il principale strumento di questo programma.

All'Istituto sono affidate la diffusione e la prosperità della "Divozione a Gesù Crocifisso", dell' "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata" e della "Casa di Carità Arti e Mestieri" anch'essa nata ai piedi della Croce.

Una nuova onda di amore redentore, parte dunque dal Crocifisso per l'Immacolata e, facendo dell'Istituto dei Fratelli come da base, si riversa e si diffonde nel mondo mediante la Divozione e l'Unione, proprio a partire dalla Scuola cristiana a cui viene data la Casa di Carità Arti e Mestieri come nuovo orientamento.85

Insomma, è un programma che onora, approva, e incoraggia quei religiosi che tutto hanno sacrificato alla Scuola cristiana, che è Scuola del Cristo e perciò della Chiesa, che è scuola di evangelizzazione, di civiltà per il popolo.

Come poteva Fratel Teodoreto, così "bravo Fratello"86 non raccogliere queste cose, sia pure con tutta la prudenza?

Infine, come non rilevare quanto è consolante ed istruttiva la fraterna collaborazione che si allaccia fra i nostri due religiosi esemplari?

L'appartenenza a due diverse famiglie religiose non è uno ostacolo per l'intesa reciproca che anzi, ne viene favorita.

L'essere più "francescano" l'uno e più "lasalliano" l'altro, non è affatto un motivo di isolamento; più si diventa se stessi e più ci si può aprire e rapportare agli altri, e con essi comunicare e scambiare quanto di meglio così si possiede.

La distinzione non è né confusione, né separazione; è affermazione di consistenza e di ospitale apertura ad un tempo, poiché un rapporto per potersi instaurare non richiede che se ne vanifichino i termini, anzi esige che essi vigorosamente consistano e consistendo si rapportino, e rapportandosi sempre meglio consistano.

Del resto, perché non accettare un contributo spirituale da Fra Leopoldo, quando da altri si accettano e si debbono accettare contributi culturali, pedagogici, didattici, ecc.?

Oggi è più assillante che mai il problema dell'unione delle forze cattoliche; e come non vederne un pacifico e utile esempio in quanto avvenne tra Fra Leopoldo e Fratel Teodoreto?

E non apre forse grandiose prospettive di studio e d'azione, oggi, che tanto si parla di apostolato dei laici, questa provvidenziale operazione tra religiosi e laici, rappresentanti le spiritualità laiche più caratteristiche e da cui derivano i Catechisti, laici consacrati nel mondo?

Comunque, Fratel Teodoreto accetta i «detti» di Fra Leopoldo come "messaggio" del Signore da trasmettersi alla sua Congregazione.

Parte di tali "detti" che Fratel Teodoreto ci ha lasciato, è la sua eredità al suo Istituto.

Accetteranno i Fratelli, dal loro esemplare Confratello, l'invito a compiere questo studio?

Ne erediteranno la fiducia piena, sia pure soltanto umana?

È quanto auspichiamo e imploriamo, poiché siamo umanamente certi che ne verrà un gran bene per tutti; i Fratelli ne riceveranno incoraggiamento e fecondità, le loro Scuole si svilupperanno ancor più, meglio attendendo all'educazione cristiana dei giovani, con la Divozione e con l'Unione.

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81

Fratel Teodoreto, in Fra Leopoldo, pag. 135.

82 Fr. Teodoreto, in Op. cit., pag. 6.
83 Blaine J. B., La vie du bienheureux serviteur de Dieu Jean-Baptist de La Salle, 1889, Livre III, chap. XI, pag. 608.
84 Ibid., pag.611.
85 S'intende, quella voluta dal Signore.
86 È la sintetica espressione di approvazione rivolta da Papa Pio XII al Nostro durante un'udienza.