Esperienze programmatiche d'una Scuola Professionale

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Ordinamento scolastico

Il valore programmatico dell'insegna dell'Opera non concerne le sole finalità pedagogiche, ma si estende a tutta l'organizzazione della Scuola onde sia meglio predisposta ad essere appunto « Casa Cristiana ».

La struttura giuridico-formale della Scuola tradizionale in quanto mira prevalentemente ad assicurare a ciascun insegnante la massima autonomia pedagogica e didattica, rischia di compromettere il coordinamento dei vari insegnamenti e la collaborazione guidata tra gli insegnanti.

Di conseguenza, la Scuola tradizionale facilmente risulta inefficace dal punto di vista educativo e da quello della « professionalità » dell'insegnamento.

Infatti tanto l'una finalità, quanto l'altra, poiché eminentemente sintetiche, richiedono il superamento della coerenza astratta e a se stante delle singole discipline orientandone e determinandone la convergenza verso la persona concreta degli educandi e le precise esigenze del loro compito professionale.

Il che - ripetiamo - non si raggiunge con insegnamenti meramente manualistici e slegati fra loro, bensì mediante la consapevole e guidata intesa tra gli insegnanti e un preventivo coordinamento dei programmi.

Comunque il concetto di « Casa » tanto più se « di Carità », esige che tutta la Scuola sia concepita e organizzata in senso comunitariamente operante: a cominciare dagli insegnanti, fra i quali deve costituirsi un'autentica comunità di lavoro.

A questo scopo si richiedono iniziative comuni intese ad accrescere la formazione pedagogica e didattica, generale e specifica - con riguardo cioè alla natura dei singoli insegnamenti e del tipo di scuola - sempre nell'ambito dei condizionamenti dovuti all'età, all'ambiente famigliare, al ceto sociale degli allievi.

Vi si debbono aggiungere le riunioni per il coordinamento dei programmi, per le norme disciplinari, e scambi di vedute circa il profitto e il comportamento degli allievi considerali singolarmente e collettivamente.

Si richiedono ancora scambi culturali e di esperienza in modo che ciascun insegnante possa aggiornarsi ed arricchirsi attingendo ad un patrimonio comune, che egli stesso concorrerà ad aumentare con il proprio lavoro.

Quanto alla distribuzione degli insegnamenti, l'idea di « Casa » sembra richiedere che le materie vengano raggruppate il più estesamente possibile, in modo da ridurre il numero degli insegnanti e da intensificare il loro contatto con gli allievi.

Se l'insegnamento è simultaneo, impartito cioè per classi e per squadre, ciò non deve ritenersi ostacolo al rapporto individuale tra insegnanti e allievi, rapporto che anzi deve aver luogo, ma soprattutto nella classe e mediante la classe, intesa come comunità, e non come mezzo aggregato di chiuse e isolate individualità.

Non si escludono tuttavia, rapporti diretti con gli allievi presi singolarmente, ma soprattutto allo scopo di ricuperare o riconfermare la loro efficiente appartenenza alla comunità scolastica.

Attualmente la realizzazione di queste direttive è già avviata, come si stanno compiendo studi allo scopo di vivificare in senso comunitario la classe e la squadra, e le varie classi tra loro: sempre con l'intento di rinfocolare la solidarietà reciproca e la partecipazione attiva degli allievi alla vita della « Casa » comune.

In modo particolare l'ideale di « Casa di Carità » ricorda come la scuola debba ritenersi naturale integrazione della famiglia, da cui la necessità di intensificare gli incontri con i genitori allo scopo di coadiuvarli nell'adempimento della loro sublime missione.

Così come alla famiglia naturale, l'insegna programmatica rimanda - almeno con uguale eloquenza - alla famiglia soprannaturale: alla Chiesa, alla Parrocchia.

Tanto più in quanto ogni scuola cristiana è scuola della Chiesa e agisce per la Chiesa, in forza di un preciso mandalo di essa.

Sulle tracce di questi orientamenti si vengono sviluppando i rapporti con le parrocchie da cui provengono gli allievi: e col guidare i giovani verso un maturo inserimento nella vita parrocchiale, mettendo - nel limite del possibile - ogni cosa: locali, esperienze, lavoro a disposizione dei parroci.

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