È vero che la speranza del popolo di Dio nell'Antico Testamento fu spesso limitata ad una lunga vita sulla terra seguendo Dio.
Dopo la morte ci sarebbe stata la tomba, spesso descritta come sheol ( in greco ades ), cioè il soggiorno dei morti.
L'Antico Testamento non afferma che non c'è niente dopo la morte, solo che per lo più gli scrittori non erano sicuri di quello che sarebbe successo, perché non fu loro rivelato.
Nonostante ciò, ci sono indicazioni nell'Antico Testamento che pensavano ad una vita dopo la morte per i giusti, e una punizione per quelli che non seguirono Dio durante la propria vita.
Questo versetto Dn 12,2 è l'esempio più chiaro, ma si può trovare un'affermazione, o almeno una speranza, della vita dopo la morte anche in 2 Sam 12,23; Gb 19,25-27; Sal 16,10-11, Sal 49,15; Sal 73,24; Qo 12,7-9; Is 26,19; Ez 37,12-14; Os 13,14.
Dall'altra parte, ci sono anche dei brani che affermano che gli uomini muoiono come gli animali, per esempio Sal 49,12,14,20; Qo 3,19-20.
Ma non dicono che gli uomini rimangono nella tomba come gli animali, solo che la vita di tutti arriva alla morte.
Un po' più difficile è Qo 3,21, che sembra mettere in dubbio che il soffio dell'uomo salga a Dio.
Però nel contesto, l'autore con una domanda retorica disse che nessuno poteva osservare nessuna differenza fra la morte degli uomini e quella degli animali, ribadendo i due versetti precedenti.
Invece Qo 3,11,16-17 indicano che l'autore pensava ad un'eternità per l'uomo, e un tempo di giudizio che doveva essere dopo la vita, ed Qo 12,9 dice che l'autore sapeva dove andava lo spirito ( che è la stessa parola di "soffio" in Qo 3,21 ).
Infine, quando l'Antico Testamento parla di persone che non rivivranno più, parla degli empi e dei nemici di Dio, che saranno puniti per sempre, non del popolo di Dio ( per esempio Is 26,14 ), oppure dice che non ritorneranno alla loro vita terrena ( per esempio Gb 7,9-10 ) ma devono aspettare la fine dell'universo ( Gb 14,12-13 ).