Sapienza |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge implora un legno più fragile della barca che lo porta. | ||||||
2 Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni e fu costruita da una saggezza artigiana; | ||||||
3 ma la tua provvidenza, o Padre, la guida perché tu hai predisposto una strada anche nel mare, un sentiero sicuro anche fra le onde, |
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4 mostrando che puoi salvare da tutto, si che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza. | ||||||
5 Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili; per questo gli uomini affidano le loro vite anche a un minuscolo legno e, attraversando i flutti con una zattera, scampano. |
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6 Anche in principio, mentre perivano giganti superbi, la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca, lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni, grazie alla tua mano che la guidava. |
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7 È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta, |
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8 ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto; questi perché lo ha lavorato, quello, perché, corruttibile, è detto dio. |
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9 Perché sono ugualmente in odio a Dio l'empio e la sua empietà; | ||||||
10 l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti. | ||||||
11 Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani, perché fra le creature di Dio sono divenuti un abominio, e scandalo per le anime degli uomini, laccio per i piedi degli stolti. |
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Origine del culto idolatrico |
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12 L'invenzione degli idoli fu l'inizio della prostituzione, la loro scoperta portò la corruzione nella vita. |
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13 Essi non esistevano al principio né mai esisteranno. | ||||||
14 Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo, per questo è stata decretata per loro una rapida fine. |
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15 Un padre, consumato da un lutto prematuro, ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito, e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto e ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione. | ||||||
16 Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo, fu osservata come una legge. | ||||||
17 Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani: i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza, riprodotte con arte le sembianze lontane, fecero un'immagine visibile del re venerato, per adulare con zelo l'assente, quasi fosse presente. | ||||||
18 All'estensione del culto anche presso quanti non lo conoscevano, spinse l'ambizione dell'artista. | ||||||
19 Questi infatti, desideroso di piacere al potente, si sforzò con l'arte di rendere più bella l'immagine; | ||||||
20 il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera, considerò oggetto di culto colui che poco prima onorava come uomo. |
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21 Ciò divenne un'insidia ai viventi, perché gli uomini, vittime della disgrazia o della tirannide, imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile. |
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Conseguenze del culto idolatrico |
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22 Poi non bastò loro sbagliare circa la conoscenza di Dio; essi, pur vivendo in una grande guerra d'ignoranza, danno a sì grandi mali il nome di pace. |
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23 Celebrando iniziazioni infanticide o misteri segreti, o banchetti orgiastici di strani riti |
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24 non conservano più pure né vita né nozze e uno uccide l'altro a tradimento o l'affligge con l'adulterio. | ||||||
25 Tutto è una grande confusione: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro; | ||||||
26 confusione dei buoni, ingratitudine per i favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini matrimoniali, adulterio e dissolutezza. | ||||||
27 L'adorazione di idoli senza nome è principio, causa e fine di ogni male. | ||||||
28 Gli idolatri infatti o delirano nelle orge o sentenziano oracoli falsi o vivono da iniqui o spergiurano con falsità. |
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29 Ponendo fiducia in idoli inanimati non si aspettano un castigo per avere giurato il falso. | ||||||
30 Ma, per l'uno e per l'altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un'idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità. | ||||||
31 Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura, ma il castigo dovuto ai peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti. |
Indice |
14,1-11 | La salvezza di chi naviga viene solo da Dio La critica ora colpisce chi rivolge la propria preghiera agli idoli di legno. Ad essi i naviganti affidavano la protezione delle imbarcazioni. Non è l'idolo, ma Dio solo, a dare protezione, come già ai tempi di Noè, quando salvò l'umanità e ne garantì la sopravvivenza ( v. 6: lasciò al mondo un seme di nuove generazioni ). 14,1 un legno: l'idolo. Figura di prua o di poppa, con l'effige di una divinità protettrice della navigazione ( cf. At 28,11 ). |
14,2 | L'abilità tecnica dell'artigiano, frutto della sapienza (
Sap 8,6; cf.
Es 31,3; Es 35,31 ). |
14,3 | Il termine provvidenza, che compare qui per la prima volta nei LXX, è attinto dalla filosofia e dalla letteratura greca. L'idea tuttavia è biblica ( Gb 10,12; Sal 145,8s.15s; Sal 147,9; ecc. ). - sentiero … fra le onde: rifacendosi a due testi che alludono al passaggio del Mar Rosso ( Sal 77,20; Is 43,16 ), l'autore vuole presentare il dominio di Dio sul mare e la sua capacità di proteggere i naviganti. |
14,6 | la speranza del mondo: Noè (
Gen 6 ). Questi giganti occupano un rilevante spazio nelle tradizioni e nelle leggende giudaiche ( cf. Gen 6,4; Sir 16,7; Bar 3,26 e l'apocrifo detto terzo libro dei Maccabei, 3 Mac 2,4 ), come in diverse leggende greche. - una barca: è l'arca di Noè ( cf. Sap 10,4 ). |
14,7 | benedetto il legno: servendo all'adempimento dei disegni di Dio. Molti Padri hanno applicato questo testo al legno della croce. |
14,8 | l'idolo opera di mani, lett. « la cosa fatta a mano », cioè di mano d'uomo, parola composta che, nei LXX, designa spesso gli idoli. |
14,12-21 | Origine dell'idolatria 14,12 La prostituzione ( BJ « fornicazione ») è da intendersi nel senso di infedeltà religiosa ( cf. Os 1,2+ ), ma l'errore dello spirito ha comportato la deviazione morale ( cf. Rm 1,24-32; Ef 4,17-19 ). |
14,14 | per la vanità dell'uomo: molti buoni mss hanno: « la morte ha fatto il suo ingresso », sotto l'influsso di Sap 2,24. - Per il nostro autore, il monoteismo ha preceduto il politeismo. Medesima concezione in Gen 14,15 Due esempi vengono a mostrare come la « vanità » umana ha creato gli idoli, insistendo più sul culto idolatrico reso a uomini divinizzati che sulla divinizzazione stessa. Il primo esempio è chiarito dall'usanza greca di elevare al rango di « eroi protettori » i bambini defunti, un'usanza ricordata e imitata da Cicerone dopo la morte di sua figlia Tullia. |
14,15 | e ai suoi subalterni ordinò: si riferisce ai riti delle religioni misteriche, diffuse nel mondo orientale e greco-romano ( Sap 14,23). |
14,21 | nome incomunicabile: quello di Dio ( nella forma YHWH ), che gli Ebrei non possono pronunziare. Il nome rivelato a Mosè ( Es 3,14 ) o lo stesso nome « Dio ». |
14,22-31 | L'idolatria è causa di ogni male 14,22 grande guerra: guerra interiore, per lo scatenamento delle passioni; esteriore, per i disordini che queste provocano nella società. |
14,23 | Allusione ai baccanali dei misteri dionisiaci o alle violenze e immoralità dei misteri frigi. |
14,26 | perversione sessuale: BJ traduce: « crimini contro natura »; alla lettera « inversione della generazione ». - disordini: riflessione sulla società, scossa nei suoi fondamenti dal disprezzo della vita e dei diritti altrui, dalla profanazione del matrimonio, dalla slealtà e specialmente dalla costante violazione del giuramento ( cf. vv 29-31 ). Questo innato squilibrio è messo in diretto rapporto non con la semplice disconoscenza del vero Dio, ma con i culti idolatrici. - Gli si accosta Rm 1,26-31, forse ispirato a questo passo. |
14,27 | idoli senza nome, cioè inesistenti. Forse bisogna intendere: « che non si devono nominare » ( cf. Es 23,13 ). |