Sapienza |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. |
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2 Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore. |
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Moderazione di Dio verso Canaan |
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3 Tu odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa, | ||||
4 perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrilegi. |
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5 Questi spietati uccisori dei loro figli, divoratori di visceri in banchetti di carne umana, iniziati in orgiastici riti, |
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6 genitori carnefici di vite indifese, tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati, |
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7 perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio la regione da te stimata più di ogni altra. |
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8 Ma anche con loro, perché uomini, fosti indulgente, mandando loro le vespe come avanguardie del tuo esercito, perché li distruggessero a poco a poco. |
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9 Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti, oppure distruggerli con bestie feroci o all'istante con un ordine inesorabile, |
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10 colpendoli invece a poco a poco, lasciavi posto al pentimento, sebbene tu non ignorassi che la loro razza era perversa e la loro malvagità naturale e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata, |
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11 perché era una stirpe maledetta fin da principio. |
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Ragioni di questa moderazione |
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Non certo per timore di alcuno lasciavi impunite le loro colpe. | ||||
12 E chi potrebbe domandarti: « Che hai fatto? », o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza? Chi oserebbe accusarti per l'eliminazione di genti da te create? Chi potrebbe costituire contro di te come difensore di uomini ingiusti? |
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13 Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall'accusa di giudice ingiusto. |
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14 Né un re né un tiranno potrebbe affrontarti in difesa di quelli che hai punito. | ||||
15 Essendo giusto, governi tutto con giustizia. Condannare chi non merita il castigo lo consideri incompatibile con la tua potenza. |
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16 La tua forza infatti è principio di giustizia; il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti. | ||||
17 Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono. | ||||
18 Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza; ci governi con molta indulgenza, perché il potere lo eserciti quando vuoi. |
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Lezioni divine per Israele |
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19 Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini; inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza perché tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi. |
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20 Se gente nemica dei tuoi figli e degna di morte tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza, concedendole tempo e modo per ravvedersi dalla sua malvagità, | ||||
21 con quanta attenzione hai castigato i tuoi figli, con i cui padri concludesti, giurando, alleanze di così buone promesse? |
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22 Mentre dunque ci correggi, tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi, perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati. |
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Ancora gli egiziani. La loro punizione è progressiva |
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23 Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza tu li hai tormentati con i loro stessi abomini. |
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24 Essi s'erano allontanati troppo sulla via dell'errore, ritenendo dèi i più abietti e i più ripugnanti animali, ingannati come bambini senza ragione. |
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25 Per questo, come a fanciulli irragionevoli, hai mandato loro un castigo per derisione. | ||||
26 Ma chi non si lascia correggere da castighi di derisione, sperimenterà un giudizio degno di Dio. | ||||
27 Infatti, soffrendo per questi animali, si sdegnavano, perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi, e capirono e riconobbero il vero Dio, che prima non avevano voluto conoscere. Per questo si abbatté su di loro il supremo dei castighi. |
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Indice |
12,1 | È il soffio vitale diffuso da Dio nelle creature (
Gen 2,7;
Gen 6,3;
Sal 104,29-30; Gb 27,3; Gb 34,14-15 ). Non sembra che l'autore voglia alludere allo spirito della filosofia stoica o all'anima del mondo. - La Volgata e numerosi mss latini traducono ( a torto ): « come è buono e dolce, Signore, il tuo spirito in tutti gli esseri ». |
12,3-8 | La moderazione di Dio verso i Cananei 12,3 Una lista è data da Dt 7,1, ma l'autore intende principalmente i cananei. |
12,4-5 | compivano delitti ripugnanti: vengono elencate alcune abominevoli usanze ( sacrifici umani, magia, infanticidio, cannibalismo ) di cui erano accusati i Cananei ( Lv 18,21; Dt 18,9-14; 2 Re 3,27; 2 Re 23,10 ). |
12,5 | divoratori di visceri: secondo lat.; secondo 3 mss: « ( banchetto ) in cui si mangiano i visceri »; per il textus receptus: « ( banchetto ) di mangiatori di visceri ». - iniziati in orgiastici riti: BJ traduce con parecchi mss: « membri di confraternita », alla lettera « dal luogo del tiaso ». Nel textus receptus l'espressione è corrotta e non ha senso. Questo cannibalismo in Canaan non è attestato, ma si può trovare presso altri popoli dell'antichità. L'autore attinge degli elementi dai « misteri » ellenici e allude ad alcuni loro riti malfamati. |
12,8 | perché uomini: questo passo insiste meno sulla fondamentale fragilità dell'uomo ( Gen 8,21; Sal 78,39; Sal 103,14-15; ecc. ) che sulla sua essenziale dignità ( Gen 1,26-27; Sal 8,5-7 ), che autorizza rapporti privilegiati con la sapienza divina ( Pr 8,31 ). Questa dignità era riconosciuta anche dallo stoicismo, ma con una particolare insistenza sulla comune nozione di umanità. - mandando le vespe: l'autore trasforma il senso, dato all'episodio delle « vespe » dai testi antichi ( Es 23,28; Dt 7,20 ), preoccupati di spiegare il ritardo nello sterminio dei cananei. Invece di preoccuparsi solo di Israele, Dio esercitava così la sua misericordia anche verso i cananei peccatori. |
12,9-18 | La bontà di Dio spinge alla conversione |
12,10 | malvagità naturale: BJ traduce: « la loro natura era perversa »: non in virtù di una predestinazione positiva al male, ma in forza del loro rifiuto di pentirsi. Dio sapeva che, come il faraone, si sarebbero « induriti »: questo intende dire il ricordo della maledizione di Canaan ( Gen 9,25 ), spostata qui su un piano morale ( cf. Sap 3,12.19; Sap 4,3-6 ). |
12,11 | stirpe maledetta: richiama la vicenda narrata in Gen 9,20-27, dove Noè aveva maledetto Canaan, figlio di Cam e capostipite dei Cananei. |
12,15 | In seguito ad una antica alterazione del verbo « condannare » e per una infelice divisione, quasi tutti i mss latini portano: « tu condanni pure colui che non deve essere punito ». |
12,16 | Perché possiede la pienezza della forza e non ha alcun motivo per abusarne ( cf. al contrario Sap 2,11 ), Dio esercita la giustizia con assoluta imparzialità e libertà; ugualmente, il suo sovrano dominio su tutte le cose lo autorizza e lo invita a essere clemente con tutti. |
12,18 | ci governi: o l'autore si identifica con tutti gli uomini o già prelude all'idea di un trattamento privilegiato per gli israeliti ( cf. vv 21.22 ). |
12,19-27 | … ed è un esempio per tutti 12,19 Sull'esempio della sapienza ( Sap 1,6; Sap 7,23 ). Questo atteggiamento corrisponde al fondamentale universalismo degli scritti sapienziali e troverà una nuova espressione nel NT ( cf. Mt 5,43-48 ). |
12,20 | indulgenza: con una parte dei mss; secondo il textus receptus e sir.: « preghiera »; secondo alcuni mss lat. e arm.: « tu hai salvato »; altri documenti tralasciano la parola. - per ravvedersi: cf. Sap 12,2. L'idea che Dio tenti di strappare il suo popolo dal peccato con prove e castighi è frequente nell'AT ( cf. Am 4,6+ ). L'autore la estende deliberatamente a tutti gli uomini peccatori ( cf. già Gb 33,14-22; Gb 34,29-32; Gn 3-4 ). |
12,22 | in svariatissimi modi: secondo il textus receptus: « con una miriade ( di colpi ) », en myriotêti; BJ congettura « con misura », en metriotêti. |
12,23 | abomini: designazione biblica dei falsi dèi e degli idoli ( cf. Dt 7,26; Dt 27,15; ecc. ). Si prende di mira il culto degli animali e l'autore si rifà a Sap 11,15-16. |
12,24 | i più abietti e i più ripugnanti animali: alla lettera: « coloro che perfino presso gli animali sono disprezzati tra i vili »; secondo mss: « tra i vili »; secondo il textus receptus: « presso gli animali dei nemici » o « tra gli ostili ». |
12,27 | Il faraone riconobbe finalmente l'azione di Dio (
Es 12,31-32 ), dopo essersi lungamente rifiutato ( Es 7-11 ), ma nondimeno continuò a sfidarlo. |