1 Maccabei

Indice

Capitolo 6

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Fine di Antioco Epifane

1 Il re Antioco intanto percorreva le regioni settentrionali e seppe che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza e argento e oro;
2 Mac 9
2 Mac 1,11-17
2 che vi era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro figlio di Filippo, il re macedone, che aveva regnato per primo sui Greci.
3 Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città,
4 che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette partire di là con grande tristezza e tornare in Babilonia.
5 Poi venne un messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda,
6 che Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti ma era rimasto sconfitto davanti a loro e che quelli si erano rinforzati con armi e truppe e bottino ingente, riportato dagli accampamenti che avevano distrutti;
7 che inoltre avevano demolito l'idolo da lui innalzato sull'altare in Gerusalemme, che avevano circondato con mura alte come prima il santuario e anche Bet-Zur, che era una sua città.
1 Mac 1,54
1 Mac 4,45
8 Il re, sentendo queste novità, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo i suoi desideri.
9 Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire.
10 Allora chiamò tutti i suoi amici e disse loro: « Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo oppresso dai dispiaceri;
11 ho pensato: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto io che ero sì fortunato e benvoluto sul mio trono!
12 Ora mi ricordo dei mali che ho fatto in Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi erano e mandato a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione.
13 Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali: ed ecco muoio nella più nera tristezza in paese straniero ».

Avvento al trono di Antioco V

14 Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su tutto il suo regno
15 e gli diede il diadema e la veste regia e l'anello con l'incarico di guidare Antioco suo figlio e di educarlo al regno.
16 Il re Antioco morì in quel luogo nel centoquarantanove.
17 Lisia fu informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco figlio di lui, che egli aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.

L'assedio dell'Acra di Gerusalemme da parte di Giuda Maccabeo

18 Ora coloro che risiedevano nell'Acra impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di sostenere gli stranieri.
1 Mac 1,33-35
19 Giuda si propose di eliminarli e radunò in assemblea tutto il popolo per stringerli d'assedio.
20 Si organizzarono dunque e posero l'assedio attorno all'Acra nell'anno centocinquanta e Giuda fece costruire terrapieni e macchine.
21 Ma alcuni di loro sfuggirono all'assedio e si unirono ad essi alcuni rinnegati d'Israele
22 e andarono dal re e gli dissero: « Fino a quando non farai giustizia e vendetta dei nostri fratelli?
23 Noi siamo stati lieti di servire tuo padre e di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai suoi editti.
24 A causa di questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e si sono estraniati da noi; inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro mani e si dividono i nostri averi.
25 E non soltanto contro di noi allungano le mani, ma anche su tutto il tuo territorio.
26 Ed ecco, ora hanno posto il campo contro l'Acra in Gerusalemme per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Zur.
27 Se tu non sarai sollecito nel prevenirli, faranno peggio e non li potrai più arrestare ».

Spedizione di Antioco V e di Lisia. Battaglia di Bet-Zaccaria

28 Il re si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria.
29 Anche dagli altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie.
30 Gli effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalli e trentadue elefanti addestrati alla guerra.
31 Passarono per l'Idumea e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine; ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore.
32 Giuda allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di fronte al campo del re.
33 Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì lo schieramento con impeto lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe.
34 Posero innanzi agli elefanti succo d'uva e di more per stimolarli al combattimento.
35 Distribuirono le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa e cinquecento cavalieri scelti disposti in ordine intorno a ciascuna bestia:
36 questi in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si muoveva, si spostavano insieme senza allontanarsi da essa.
37 Sopra ogni elefante vi erano solide torrette di legno, protette dagli attacchi, legate con cinghie, e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un conducente indiano.
38 Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi.
39 Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti.
40 Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati.
41 Tremavano quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte.
42 Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini.
43 Eleàzaro, chiamato Auaran, vide uno degli elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re;
44 volle allora sacrificarsi per la salvezza del suo popolo e procurarsi nome eterno.
45 Corse dunque là con coraggio attraverso la falange e colpiva a morte a destra e a sinistra, mentre i nemici di dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati.
46 Egli s'introdusse sotto l'elefante, lo infilò con la spada e lo uccise; quello cadde sopra di lui ed Eleàzaro morì.
47 Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie, i Giudei si ritirarono.

Presa di Bet-Zur e assedio del monte Sion da parte dei Siri

48 Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion.
49 Fece pace con quelli che erano in Bet-Zur, i quali uscirono dalla città, non avendo più vettovaglie per sostenere l'assedio: la terra infatti era nel riposo dell'anno sabbatico.
Lv 25,1+
50 Il re s'impadronì di Bet-Zur e vi pose un presidio a guardia.
51 Intanto si accampò contro il santuario per molto tempo e allestì terrapieni e macchine, lanciafiamme e baliste, scorpioni per lanciar frecce e fionde.
52 Anche i difensori opposero macchine alle loro macchine e i combattimenti durarono molti giorni.
53 Ma non c'erano più viveri nei depositi poiché era in corso l'anno sabbatico e coloro che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto delle provviste.
54 Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, perché li aveva sorpresi la fame, e gli altri si dispersero ciascuno al suo paese.

Il re accorda ai Giudei la libertà religiosa

55 Lisai poi venne a sapere che Filippo, designato dal re Antioco, ancora in vita, per educare Antioco suo figlio e prepararlo al regno,
56 era tornato dalla Persia e dalla Media; c'era con lui l'esercito partito con il re ed egli cercava di prendere in mano il governo.
57 Allora mostrò fretta e accennò di voler partire e disse al re e ai comandanti dell'esercito e ai soldati: « Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno ci premono.
2 Mac 11,13-33
58 Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto il loro popolo
59 e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni come prima; proprio per queste tradizioni che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo ».
60 La proposta piacque al re e a tutti i capi e mandò a negoziare la pace con loro ed essi accettarono.
61 Il re e i capi giurarono davanti a loro ed essi a tali patti uscirono dalla fortezza.
62 Ma quando il re fece l'ingresso sul monte Sion e vide le fortificazioni del luogo, violò il giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura all'intorno.
63 Poi partì in fretta e fece ritorno ad Antiochia; vi trovò Filippo padrone della città, gli fece guerra e s'impadronì della città con la forza.
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Abbreviazioni
6,1-17 Morte e successione di Antioco Epìfane
La narrazione della morte di Antioco Epìfane, pure se diversa nei particolari dai racconti del secondo libro dei Maccabei ( 2 Mac 1,13-16; 2 Mac 9,1-29 ), offre la stessa lettura teologica: la fine di Antioco è punizione divina per i mali causati a Gerusalemme e agli abitanti di Giuda.
6,1-13 Cronologicamente, questo episodio avrebbe la sua vera collocazione prima della dedicazione del tempio ( 1 Mac 4,36 ).
Il racconto della fine di Antioco Epifane, riferito in modo analogo da Polibio, qui è molto più sobrio che in 2 Mac.
6,1 Elimaide: in realtà, non si conosce nessuna città chiamata Elimaide, forma greca dell'« Elam » di Gen 10,22; qui è la regione nei dintorni di Susa, antica capitale della Persia ( Ne 1,1 ) e, in senso stretto, la regione montuosa a nord della città.
L'autore riallaccia il racconto al momento della spedizione di Antioco in Persia
( 1 Mac 3,37 ).
6,2 tempio ricchissimo: il tempio di Nanea-Artemide ( cf. 2 Mac 1,13 ).
6,8 In realtà, Antioco doveva essere morto prima di questi avvenimenti, ma l'autore di
1 Mac deve adattare la sua narrazione alla cronologia che si è prefissata.
6,13 paese straniero: di fatto, la Persia era ancora dipendente dall'impero seleucida.
- Per l'autore di 1 Mac, la morte del re è posta in connessione con il saccheggio del tempio di Gerusalemme, e non di quello di Artemide, come per l'autore di 2 Mac.
Tutti e due però attribuiscono al re analoghi sentimenti di pentimento.
6,14 Filippo: questo Filippo, che ritorna in 1 Mac 6,55 e 2 Mac 9,29,
è distinto dal Filippo di 2 Mac 5,22; 2 Mac 8,8.
Nominato reggente e tutore del giovane Antioco, riceve in deposito le insegne regali destinate a quest'ultimo.
6,16 l'anno centoquarantanove: ossia l'anno 164/163.
6,17 Alla morte del re, Lisia riafferma la propria autorità ponendo sul trono Antioco V Eupàtore.
6,18-63 Guerre tra Antioco V e Giuda
6,20 centocinquanta: cioè 163-162 a.C.; l'assedio della cittadella viene dopo la spedizione in Idumea, che ebbe luogo dopo la pentecoste 163 ( 1 Mac 1,33 ).
L'autore di 2 Mac non ne parla.
6,24 hanno posto assedio alla fortezza e: aggiunta comune a quasi tutte le fonti
( a eccezione di qualche ms e volg. ); dittografia del v 20 ( BJ lo omette ).
6,25 il tuo territorio: con vet. lat.; BJ ha il plurale; gr. legge: « i loro territori »;
volg. traduce: « i nostri territori ».
6,28 il re si adirò: sulla campagna di Antioco V e di Lisia contro Giuda,
vedi 2 Mac 13,1-17.
Di fatto è Lisia che agisce; Antioco ha solo nove anni.
- comnandanti dell'esercito: alla lettera « preposti alle redini »,
titolo non attestato altrove.
6,30 elefanti: i re Seleucidi li consideravano necessari per il combattimento, al punto da rappresentarli persino sulle monete, a partire da Seleuco I ( 305-281 ).
6,31 l'Idumea: forse attraverso la valle del Terebinto ( 1 Sam 17,2 )
e Odollam ( 2 Mac 12,38 ).
Un primo scontro si avrà a Modin ( cf. 2 Mac 13,14 ).
6,32 Bet-Zaccaria: oggi Khirbet Beit-Zekaria, si trova a circa 20 chilometri da Gerusalemme in direzione sud-ovest.
9 Km a nord di Bet-Zur.
Il nome è portato tuttora da un villaggio.
6,37 quattro: con i LXX; BJ congettura: « tre »; gr. e lat. hanno: « trenta ( o trentadue ) ».
L'originale ebraico forse aveva shalîshîm, « i tre ( uomini che montavano il carro ) » ( cf. Es 14,7; Es 15,4; 2 Re 10,25 ); il traduttore in questo caso avrebbe letto shelôshim, « trenta ».
- un conducente indiano, alla lettera « l'indù »: espressione che era passata a designare la professione.
6,38 Alla lettera « per incalzare ( il nemico ) e proteggere ( o serrare ) nelle falangi ».
Una parte dei testi ha faranxin invece di falanxin: « per serrare nelle gole »
( cf. v 40? ).
6,39 sugli scudi d'oro e di bronzo: si tratta forse di una reminiscenza biblica
( cf. 1 Re 10,16 ).
6,44 volle sacrificarsi: alla lettera « diede se stesso » ( cf. Gal 1,4; 1 Tm 2,6; Tt 2,14 ).
- Si tratta probabilmente del gesto che 2 Mac 13,14 localizza « vicino a Modin ».
6,49 anno sabbatico: ogni settimo anno la terra veniva lasciata a riposo, senza essere coltivata ( Es 23,10-11; Lv 25,3-5 ).
Per questo motivo i viveri scarseggiano, era incominciato nell'autunno del 164, poiché questa carestia risale all'autunno del 163.
Vedi anche v. 53.
6,51 scorpioni: sono balestre.
Questa descrizione dell'artiglieria di assedio seleucida è la più completa di cui siamo a conoscenza.
6,53 nei depositi: angeiois, conget. secondo lat.; gr. legge: « nel santuario », hagiois.
6,59 Questo cambiamento improvviso si spiega con la morte di Antioco Epifane ( che era stato il campione dell'ellenizzazione forzata ), con la stanchezza che la penuria dei viveri genera nei due accampamenti ( v 57 ) e con gli intrighi di Filippo ( v 56 ).
6,62 Il rescritto del re ( 2 Mac 11,25 ) restituiva il tempio ai giudei senza peraltro far cenno alle mura; ma il nostro autore considera le due cose come inseparabili e vede quindi nel gesto una violazione della promessa.