2 Maccabei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
III. Storia di Eliodoro |
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La venuta di Eliodoro a Gerusalemme |
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1 Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia e la sua avversione al male, | ||
2 gli stessi re avevano preso ad onorare il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni, | ||
3 al punto che Selèuco, re dell'Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese riguardanti il servizio dei sacrifici. | ||
4 Ma un certo Simone della tribù di Bilga, nominato sovrintendente del tempio, venne a trovarsi in contrasto con il sommo sacerdote intorno all'amministrazione della città. | ||
5 Non potendo aver ragione con Onia, si recò da Apollonio di Tarso, che in quel periodo era stratega della Celesiria e della Fenicia, | ||
6 e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che l'ammontare del capitale era incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi ben possibile ridurre tutto in potere del re. | ||
7 Apollonio si incontrò con il re e gli riferì intorno alle ricchezze a lui denunciate; quegli designò l'incaricato degli affari Eliodòro e lo inviò con l'ordine di effettuare il prelevamento delle suddette ricchezze. | ||
8 Eliodòro si mise subito in viaggio, in apparenza per visitare le città della Celesiria e della Fenicia, in realtà per compiere l'incarico del re. | ||
9 Giunto a Gerusalemme e accolto con deferenza dal sommo sacerdote della città, espose le segnalazioni ricevute e disse chiaro il motivo per cui era venuto; domandava poi se le cose stavano realmente così. | ||
10 Il sommo sacerdote gli spiegò che quelli erano i depositi delle vedove e degli orfani; | ||
11 che una parte era anche di Ircano, figlio di Tobia, persona di condizione assai elevata; che l'empio Simone andava denunciando la cosa a suo modo, ma complessivamente si trattava di quattrocento talenti d'argento e duecento d'oro; | ||
12 che era assolutamente impossibile permettere che fossero ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere sacro e inviolabile di un tempio venerato in tutto il mondo. | ||
La città è sconvolta |
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13 Ma Eliodòro, a causa degli ordini ricevuti dal re, rispose recisamente che quelle ricchezze dovevano essere trasferite nell'erario del re. | ||
14 Venne in un giorno da lui stabilito per ordinare l'inventario delle medesime, mentre tutta la città era in grande agitazione. | ||
15 I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all'altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei depositi, perché fossero conservati integri a coloro che li avevano consegnati. | ||
16 Chi guardava l'aspetto del sommo sacerdote riportava uno strazio al cuore, poiché il volto e il cambiamento di colore ne mostravano l'intimo tormento. | ||
17 Tutta la sua persona era immersa in un timore e in un tremito del corpo da cui appariva manifesta, a chi osservava, l'angoscia che aveva in cuore. | ||
18 Anche dalle case uscivano per accorrere in folla a una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato. | ||
19 Le donne, cingendo sotto il petto il cilicio, riempivano le strade; anche le fanciulle, di solito ritirate, in parte accorrevano alle porte; in parte sulle mura, altre si sporgevano dalle finestre; | ||
20 tutte, con le mani protese verso il Cielo, moltiplicavano le suppliche. | ||
21 Muoveva a compassione il pianto confuso della moltitudine e l'ansia tormentosa del sommo sacerdote. | ||
22 Essi supplicavano l'onnipotente Signore che volesse conservare intatti in piena sicurezza i depositi per coloro che li avevano consegnati. | ||
23 Eliodòro metteva ugualmente in esecuzione il suo programma. | ||
Castigo di Eliodoro |
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24 Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro, il Signore degli spiriti e di ogni potere compì un'apparizione straordinaria, così che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di Dio, si trovarono fiaccati e atterriti. | ||
25 Infatti apparve loro un cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di splendida bardatura, il quale si spinse con impeto contro Eliodòro e lo percosse con gli zoccoli anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d'oro. |
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26 A lui apparvero inoltre altri due giovani dotati di gran forza, splendidi di bellezza e con vesti meravigliose, i quali, postisi ai due lati, lo flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. | ||
27 In un attimo fu atterrato e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo afferrarono e lo misero in una barella. |
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28 Egli che era entrato poco prima nella suddetta camera del tesoro con numeroso seguito e con tutta la guardia, fu portato via impotente ad aiutarsi, dopo aver sperimentato nel modo più evidente la potenza di Dio. | ||
29 Così, mentre egli, prostrato dalla forza divina, era là senza voce e privo d'ogni speranza di salvezza, | ||
30 gli altri benedicevano il Signore che aveva glorificato il suo luogo santo; il tempio, che poco prima era pieno di trepidazione e confusione, dopo che il Signore onnipotente aveva manifestato il suo intervento, si riempì di gioia e letizia. | ||
31 Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onia che supplicasse l'Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava irrimediabilmente esalando l'ultimo respiro. | ||
32 Il sommo sacerdote, temendo che il re per avventura venisse a sospettare che i Giudei avevano teso un tranello a Eliodòro, offrì un sacrificio per la salute dell'uomo. | ||
33 Mentre il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero a Eliodòro gli stessi giovani adorni delle sette vesti, i quali in piedi dissero: « Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onia, per merito del quale il Signore ti ridà la vita. | ||
34 Tu poi, che hai sperimentato i flagelli del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza Dio ». Dette queste parole, disparvero. |
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Conversione di Eliodoro |
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35 Eliodòro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere a colui che gli aveva restituito la vita, poi si congedò da Onia e fece ritorno con il suo seguito dal re. | ||
36 Egli testimoniava a tutti le opere del sommo Dio, che aveva visto con i suoi occhi. | ||
37 Quando poi il re gli domandava chi fosse adatto ad essere inviato ancora una volta in Gerusalemme, rispondeva: | ||
38 Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo governo, mandalo là e l'avrai indietro flagellato per bene, se pure ne uscirà salvo, perché in quel luogo c'è veramente una potenza divina. | ||
39 Lo stesso che ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo ed è pronto a percuotere e abbattere coloro che vi accedono con cattiva intenzione. | ||
40 Così dunque si sono svolti i fatti riguardanti Eliodòro e la difesa del tesoro. |
Indice |
3,1-5,20 | Il sommo sacerdozio e il tempio 3,1-40 La vicenda di Eliodoro testimonia la grande potenza di Dio c 3 L'autore ha ripreso dal libro di Giasone questo episodio pittoresco, perché illustra molto bene la sua tesi, espressa nel v 39. Il fatto si colloca al tempo di Seleuco IV Filopatore ( 187-175 ). Non crea difficoltà il fatto che questo sovrano abbia voluto impadronirsi delle ricchezze del tempio: era molto a corto di sostanze a motivo del pesante debito verso Roma, contratto da suo padre Antioco III in seguito alla sconfitta di Magnesia ( 189 ) ( cf. 1 Mac 8,7 ). 3,1 Onia: Onia III, sommo sacerdote dal 198 al 175, figlio di quel Simone II del quale Sir 50,1s fa un bell'elogio. Lo stesso Onia viene lodato ( 2 Mac 4,5-6; 2 Mac 15,12 ). Gli Oniadi continuano la discendenza dei sommi sacerdoti dell'epoca persiana, discendenza che risale a un Giosuè ( cf. Ne 12,10s ) che a sua volta è discendente di Zadòk ( cf. 2 Sam 8,17; 1 Cr 5,27s ). la città santa: Gerusalemme. |
3,2 | Anche Tolomeo II e Tolomeo III d'Egitto, insieme ad Antioco III di Siria, avevano nel secolo precedente reso onore al tempio di Gerusalemme con i loro doni ( cf. 1 Mac 10,39s per Demetrio I ). |
3,3 | Seleuco: Seleuco IV Filopàtore ( 187-175 ); re dell'Asia, cioè del regno dei Seleucidi. Vedi nota a 1 Mac 8,6. |
3,4 | la tribù di Bilga: una delle classi sacerdotali adibite al servizio del tempio ( vedi Ne 12,5.18 ) sovrintendente del tempio: l'incaricato di amministrare i beni del tempio. Bilga: con vet. lat. e arm., il gr. ha: « Beniamino ». |
3,5 | Celesiria: la regione occidentale dell'impero seleucide, nella quale rientrava anche la terra di Canaan. Vedi nota a 1 Mac 10,69. |
3,11 | Ircano, figlio di Tobia: apparteneva alla famiglia dei Tobiadi, che abitava nella regione dell'Ammanìtide e che sotto i Tolomei aveva acquistato ricchezze e influenza politica. quattrocento talenti: il talento in uso presso gli ebrei pesava circa 33 kg, quello greco pesava poco più di 26 Kg. L'oro valeva 10 volte più che l'argento. persona di condizione assai elevata: governatore dell'Ammanitide ( cf. 1 Mac 5,13+ ). … e duecento d'oro: il deposito sarebbe di 10.500 kg di argento e 5.250 kg d'oro, cifre poco verosimili. |
3,15 | Cielo: vedi nota a 1 Mac 3,18. |
3,30 | aveva glorificato: in greco epifainesthai ( cf.
2 Mac 2,21 ). La letteratura giudaica e pagana dell'epoca greco-romana è piena di queste « epifanie » e « teofanie », che in qualche modo illustrano l'onnipotenza divina. Qui il racconto deriva da Giasone ( cf. 2 Mac 2,23+ ). L'intervento di Dio è reale, ma per noi rimane sconosciuto il modo. |