Ester |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il grande giorno di Purim |
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1 Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. |
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2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. | ||||
3 Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. | ||||
4 Perché Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. | ||||
5 I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. | ||||
6 Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini | ||||
7 e misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, | ||||
8 Poràta, Adalià, Aridàta, | ||||
9 Parmàsta, Arisài, Arisài e Vaizàta, | ||||
10 i dieci figli di Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. |
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11 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. | ||||
12 Il re disse alla regina Ester: « Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà dato. Che altro desideri? Sarà fatto! ». |
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13 Allora Ester disse: « Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Amàn ». | ||||
14 Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. |
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15 I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. | ||||
16 Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. | ||||
17 Questo avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. | ||||
18 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. | ||||
19 Perciò i Giudei della campagna, che abitavano in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri. |
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19a Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di allegra festività il quindici di Adàr, mandando regali ai vicini. | ||||
V. La festa di Purim |
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Istituzione ufficiale della festa di Purim |
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20 Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, | ||||
21 per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Adàr, | ||||
22 perché giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri. | ||||
23 I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. | ||||
24 Amàn infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire; |
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25 ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la scellerata trama di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo. |
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26 Perciò quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, | ||||
27 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. |
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28 Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti. | ||||
29 La regina Ester figlia di Abicài e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. | ||||
30 Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedeltà, |
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31 per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. | ||||
32 Un ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu scritto in un libro. |
Indice |
9,1-32 | Vendetta e festa In questo capitolo si conclude il racconto, parlando prima della vendetta sui nemici ( vv. 1-19 ) e riportando poi la disposizione legale sulla data della festa di Purìm ( vv. 20-32 ). Si tratta in realtà di due tematiche originalmente distinte, poiché la consuetudine di celebrare i Purìm aveva avuto un'origine indipendente, in quanto era stata mutuata dall'ambiente straniero. Collegandola con il racconto di Ester, si vuol fornire alla festa una motivazione autonoma e nazionale. |
9,2 | i nemici dei Giudei perirono: questo massacro, storicamente inverosimile, riflette lo stesso spirito con cui si parla della sorte degli Egiziani nel libro dell'Esodo e dei Cananei nel libro di Giosuè. È lo schema convenzionale della guerra santa. La differenza che vi si nota è che qui lo sterminio non è attribuito direttamente al Signore, ma solo al soggetto umano. |
9,5 | Il racconto di questo massacro non deve essere inteso come esaltazione o consacrazione dello spirito di vendetta, considerata anche la sua scarsa attendibilità storica ( cf.
introduzione ). La « voluta » esagerazione delle situazioni, le cifre eccessive e l'enfasi della narrazione denunziano chiaramente l'intenzione dell'autore: egli ha voluto innanzitutto illustrare il tema, tipicamente biblico, del capovolgimento delle situazioni a favore degli oppressi, e realizza il suo intento ispirandosi all'antica concezione che anima i racconti di guerra di Israele, concezione che si esprime attraverso la legge del taglione. |
9,16 | settantacinquemila: il gr. legge: « quindicimila ». |
9,18 | I banchetti, che hanno un grande rilievo nel libro di Ester, caratterizzeranno anche il giorno dei Purim, festa di carattere popolare più che religioso. |
9,25 | presentata al re: secondo il gr.; il TM legge: « quando essa ( Ester ) fu entrata dal re, disse … »: la parola seguente è incomprensibile. |
9,27 | aggiunti a loro: il carattere nazionalista del libro non esclude dunque un certo universalismo che si esprime nell'accoglienza dei proseliti. |
9,29 | Ester, figlia di Abicàil, e il giudeo Mardocheo: secondo il TM; BJ omette: « il giudeo Mardocheo », conget., mentre nel
v 31 omette: « la regina Ester ». Cf. però v 32 dove Ester figura sola. |
9,31 | Questi ultimi ordinamenti, inattesi, si riferiscono sicuramente a
Est 4,16; il digiuno ha meritato la liberazione. - A partire da Est 9,20, il testo appare fortemente composito e porta tracce di documenti di diversa origine. |