Ester |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i principi che erano con lui. | ||||
2 Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio né si prostrava. |
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3 I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: « Perché trasgredisci l'ordine del re? ». | ||||
4 Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva detto loro che era un Giudeo. |
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5 Amàn vide che Mardocheo non s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; | ||||
6 ma disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero. |
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III. I Giudei minacciati |
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Decreto di sterminio dei Giudei |
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7 Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Amàn, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Adàr. |
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8 Allora Amàn disse al re Assuero: « Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. |
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9 Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale ». |
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10 Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. |
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11 Il re disse ad Amàn: « Il denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti sembra bene ». | ||||
12 Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. |
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13 Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni. | ||||
13a Questa è la copia della lettera: « Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue: | ||||
13b Essendo io alla testa di molte nazioni e avendo l'impero di tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini. |
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13c Avendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno, | ||||
13d ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto dell'impero da noi irreprensibilmente diretto. |
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13e Considerando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, | ||||
13f abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioè Adàr; |
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13g perché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato ». | ||||
14 Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno. | ||||
15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano a gozzovigliare, la città di Susa era costernata. |
Indice |
3,1-6 | Conflitto tra Aman e Mardocheo 3,1 Agaghita: Agag è un paese sconosciuto, il cui nome ( quello di un re di Amalek vinto da Saul, 1 Sam 15,7-9 ) può darsi che sia stato scelto per sottolineare l'opposizione tra Amàn e Mardocheo, beniaminita e figlio di Kis come Saul. |
3,2 | né si prostrava: la prostrazione prescritta, gesto di deferenza ammesso in tutte le corti orientali e attestato dalla bibbia ( cf.
1 Re 1,23;
2 Re 4,37, ecc. ), non aveva in sé nulla che potesse offendere un giudeo. Più che una preoccupazione immediata di fedeltà a Dio e alla sua legge ( come in Dn 1,8; Dn 3,12; Dn 6,14 ), alla base del rifiuto di Mardocheo sta la fierezza razziale, che la preghiera del testo greco interpreta in un senso religioso ( Est 4,17d-o ). |
3,7-5,14 | Minaccia contro gli Ebrei 3,7-13 Aman consiglia al re lo sterminio degli Ebrei 3,7 Fece un editto: questo versetto sembra sia stato inserito qui in un secondo momento, per stabilire un collegamento tra la vicenda di Ester e la festa di Purìm, di origine indipendente. il pur: parola babilonese che l'autore stesso interpreta. Di fatto Amàn ha già deciso lo sterminio. Alla sorte lascia soltanto la scelta del giorno favorevole. Il gr., completando l'ebr., aggiunge che Amàn stese un decreto nel dodicesimo anno del re, che gettò le sorti per distruggere la razza di Mardocheo e che la sorte cadde sul quattordicesimo giorno del mese di adar. - Può darsi che questo v sia un'aggiunta, introdotta contemporaneamente alla sezione riguardante la festa dei « Purim » ( Est 9,24-26 ). |
3,8 | Allora Amàn: Luciano parafrasa in questi termini: « Amàn, ingelosito e agitato nei suoi sentimenti, si fece tutto rosso e distolse gli occhi da lui. Poi, con cuore perverso, parlò male di Israele presso il re: C'è un popolo - disse - sparso per tutti i regni, popolo bellicoso e insubordinato, con leggi proprie. Ma delle tue leggi, o re, essi non fanno nessun conto, da gente malvagia quali sono conosciuti presso tutti i popoli. Violano i tuoi decreti per vanificare la tua gloria ». - le leggi del re: queste rimostranze contro i giudei si ritrovano in molti scritti dell'epoca ellenistica ( cf. Est 3,13d-e; Dn 1,8; Dn 3,8-12; Gdt 12,2; Esd 4,12s; Sap 2,14s e l'apocrifo 3 Maccabei ). |
3,9 | diecimila talenti d'argento: un talento equivaleva a circa 33 chilogrammi ( vedi nota a Es 30,13 ). La somma indicata da Aman può intendersi come l'equivalente dei beni tolti agli Ebrei, oppure come cifra volutamente esagerata, con la quale si inizia una trattativa per poi concluderla ad un prezzo molto più basso. |
3,13a-15 | Il decreto di sterminio diffuso nell'impero |
3,15 | Qui la vet. lat. introduce una preghiera dei giudei, in cui vengono espressi sentimenti di penitenza per i peccati del popolo e appelli alla fedeltà di Dio. |