Giudici |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
I rimpianti degli Israeliti |
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1 Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: « Nessuno di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita ». | |||
2 Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto | |||
3 e disse: « Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia avvenuta meno una delle sue tribù? ». | |||
4 Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione. | |||
5 Poi gli Israeliti dissero: « Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti al Signore? ». Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa: « Sarà messo a morte ». |
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6 Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: « Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele. | |||
7 Come faremo per le donne dei superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie? ». | |||
Le vergini di Iabes date ai Beniaminiti |
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8 Dissero dunque: « Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa? ». Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; |
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9 fatta la rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad. | |||
10 Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: « Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. |
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11 Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini ». |
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12 Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan. | |||
13 Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace. | |||
14 Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti per tutti. | |||
Il ratto delle figlie di Silo |
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15 Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele. | |||
16 Gli anziani della comunità dissero: « Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state distrutte? ». | |||
17 Soggiunsero: « Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù in Israele. | |||
18 Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino! ». | |||
19 Aggiunsero: « Ecco ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo », che è a nord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona. |
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20 Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: « Andate, appostatevi nelle vigne | |||
21 e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino. | |||
22 Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia … ma se ce le aveste date voi stessi, allora avreste peccato ». | |||
23 I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificando le città e vi stabilirono la dimora. | |||
24 In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la sua eredità. | |||
25 In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio. |
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Indice |
21,1-25 | I seicento Beniaminiti superstiti (
Gdc 20,47 ) garantiscono la sopravvivenza della tribù, perché a loro vengono procurate le mogli. Secondo una tradizione, vengono rapite le vergini di Iabes di Gàlaad, secondo un'altra, le figlie di Silo. c 21 Questo capitolo fonde due tradizioni collegate dalle ultime parole del v 14. È possibile che la prima parte provenga dal santuario di Mizpa e la seconda da quello di Betel, ma l'opera del redattore postesilico è così grande che è difficile poterle distinguere con certezza. L'episodio di Iabes di Gàlaad serve a spiegare i legami esistenti tra questa città e Beniamino alla epoca di Saul ( cf. 1 Sam 11,1; 1 Sam 30,11-13 ). Il racconto del ratto delle donne di Silo utilizza un ricordo cultuale: un'antica festa di vendemmia, alla quale partecipavano tutte le donne in cerca di marito. |
21,3 | I conflitti tra le tribù non sopprimono i sentimenti di solidarietà che uniscono il popolo di Israele e che il redattore postesilico sottolinea parlando spesso della « comunità ». |
21,10 | Iabes di Gàlaad: città tra lo Iarmuk e lo Iabbok, affluenti di sinistra del Giordano. Era in buoni rapporti con la tribù di Beniamino ( vedi 1 Sam 11; 1 Sam 31,11-13 ). |
21,11 | risparmierete le vergini: BC segue qui la volg.; BJ aggiunge ancora, con altre versioni: « cosa che fecero ». Le due espressioni sono omesse dal TM. |
21,17 | le proprietà dei superstiti: con il TM; BJ traduce con i LXX « come conservare un resto »; alla lettera: « far restare dei superstiti ». |
21,19 | una festa per il Signore a Silo: forse una festa locale in occasione della vendemmia ( vv. 21-22 ). Silo è a est della strada Betel-Sichem, 15 chilometri a nord di Betel. Si tratta di una festa cananea ( cf. Gdc 9,27 ) che fu identificata con la festa del raccolto ( Es 23,16 ) o la festa delle capanne ( Dt 16,13 ). |
21,22 | Questo versetto, il cui testo è oscuro, sembra far allusione all'episodio di Iabes e al giuramento di Mizpa; dev'essere redazionale. |
21,25 | Il racconto di
Gdc 19,1-21,25 è incorniciato dalla stessa osservazione che si trova in
Gdc 17,6 e
Gdc 18,1. Qui è forse dovuta alla mano del redattore; potrebbe essere una riflessione dei sacerdoti del santuario ufficiale di Betel, che danno lo stesso giudizio dei sacerdoti del santuario regale di Dan nel racconto precedente ( cf. Gdc 17,1+ ). |