Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori |
B68-A5
Per concessione speciale del Rev. P., Provinciale di Torino
( Vietata ogni riproduzione )
( Continuazione v. num. precedente )
Gesù: Quando mi trovo con te sono contento.
Hai sentito quanto esultava l'anima tua appena ricevuta la S. Comunione?
Sì, o Signore.
Se io volessi, ti faccio morire sul momento d'amore
Il mio Gesù mi fece scrivere: Quando il devoto lettore leggerà questo scritto comprenderà a che grado arriva l'anima che ama Dio!
Segna, mio servo fedele che io il tuo Gesù, sono simile ad un re, il quale, quando prende qualche uomo di compagnia, e questo è una persona che sinceramente sa farsi amare, si compiace d'avere ai fianchi un uomo che tanto lo ama e fa di tutto per onorarlo, conferendogli alti titoli, onorifici gradi, perfino di principe o duca.
E Io, tuo Signore, tuo Dio, senza paragone faccio umilmente con te: se il re della terra gli concede tanti onori, sono cose passeggere, in cambio il tuo Gesù vuol farti qualcosa di più ed in eterno.
Gesù: Non mi lasciare, mio Leopoldo! Io starei sempre con te!
Quanta carità nel cuore trafitto del mio Signore Iddio!
Maria SS, porta un amore immenso a quelle anime che amano il suo Figlio, Iddio, il suo Cuore viene meno dalla gioia e vorrebbe colmare di grazie quelle anime che posseggono il tesoro della carità e della fede.
Mio Dio, io vorrei che mai venisse alcuno a raccontarmi cose del inondo: questo tende a distogliermi da Te.
Gesù: Non ci devi dare nessuna importanza; sono per te cose ripugnanti e ne hai più merito: sei come nel mondo, oppure hai occasione di trattare col mondo, sebbene ritirato.
Il figlio: Che anime fortunate sono quelle che fanno vita contemplativa; ah, non potere anch'io!
Gesù: Figlio mio, la fai anche tu: cosa ti manca per essere tale? lavori? pensi a me; parli con qualcuno? il tuo spirito pensa a me; parte della giornata la passi col tuo Gesù; e cosa vorresti di più? la condizione in cui lo ti ho posto, e molto meritoria.
Approfitta, figlio mio, del tempo che ti resta.
Gesù: Quanti desiderano di conoscerti e di parlarti a viva voce, sapendoti mio segretario della Divina Provvidenza; il mondo è scomposto, non voglio che vada in sfacelo: l'Opera che sorgerà è per salvarlo.
I miei figli più intimi, che hanno la prudenza celeste, desiderano di conoscerti, sapendoti mio inviato.
Il figlio: Ah, mio buon Gesù! sono indegno di tante carezze.
Maria SS. Vedrai cose meravigliose: per la grande devozione che hai portato e porti a mio Figlio e a Me, il tuo Gesù vuol premiarti anche su questa terra.
Gesù al figlio: Voglio, Leopoldo, che ami mia Madre con quell'amore ardente col quale ami Me.
A dire il vero, da giovanissimo, anche nel trambusto del mondo, la gran Madre di Dio è sempre stata il mio aiuto, il mio gaudio; il figlio che non ama la madre è un morto!
Maria SS.: Figlio tu hai una mamma impareggiabile.
Quanto preziosi, o figlio mio sono questi momenti!
Quanto pia tu ami, tanto più avrai grazie divine: l'anima tua passerà dalla morte a vita gloriosa; il tuo nome sarà in benedizione per tutti i secoli per la purezza della fede e per l'esempio buono che dai; trionferai sopra tutte le tentazioni; l'anima tua sarà in continua esultanza; l'amore che porti a Me e a mio Figlio è confermato in ciclo in eterno.
Il figlio: Come già dissi antecedentemente, chi ama la gran Madre di Dio, possiede un tesoro più prezioso che tutto il mondo: sì, perché, amando la Vergine SS. non può fare a meno che amare il suo Divin Figlio Gesù.
Scritta questa pagina la Vergine non intende di benedire solo questo povero frate, ma bensì tutti i devoti suoi figli che a Lei fanno fedelmente ricorso.
Il mio Gesù mi fece intendere che il Santo Tabernacolo è il pozzo divino di dove s'attingono grazie e favori ineffabili da chi fa ricorso a Lui con fiducia.
« Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch'io t'ami sempre più ».
Se un'anima, essendo in grazia di Dio, tanto più se è in grado eroico, recita la precedente giaculatoria, Gesù si compiace di liberare un'anima dal Purgatorio per essa giaculatoria.
Il figlio: Gesù mi chiama col dolce nome d'amore del suo Cuore!
Gesù: Tu, figlio, ti inabissi nel mio Cuore: il 'tuo Gesù gode che tu gli sia sempre vicino.
Quando ti passa per la mente qualche brutte pensiero, non t'inquietare; è per tenerti umile, sta quieto e calmo.
Sei tanto buono con me, mio Dio, e perché ti ho dato io disgusto qualche volta?
Gesù: Ogni qualvolta passa per la tua mente il pensiero del dispiacere di aver offeso la Maestà di Dio, sono tanti gradini per salire alla perfezione.
Gesù: Se io voglio, ti do tanto amore da non lasciarti più muovere da me vicino; ti piace stare con me, Leopoldo?
Signore se tu fossi contento, starei sempre vicino al tuo Cuore trafitto per tutta la eternità: tanto è il gaudio la soavità e dolcezza che m'incatena!
Parla Gesù: Non abbiamo pretese di scienza sopra di te: voglio l'umiltà; te l'ho già fatto segnare altrove che la scienza che lo, tuo Gesù, ti dono, è scienza umile, nascosta.
Gesù: Quando m'adori sempre sono alla tua presenza, ma in questo momento mi faccio più vicino, vicinissimo! …
Gesù: Tu, Leopoldo, fai di tutto per restringere perché parlo in tuo favore; prima di tutto, non è tutto per te, in secondo luogo, quando parlo in tuo favore, ti darò il dolce pensiero che è per umiliarti.
Il figlio: « La bontà di Dio non ha, limiti! e che cosa giova su questa terra, seminata di miserie, d'immense disparità, il gloriarsi avanti all'Altissimo, che ci creò? siamo deformi nel sapere, perché attribuiamo la nostra scienza all'uomo e non a chi ce l'ha data, a Dio solo ».
Il mio Gesù si delizia quando recito la seguente giaculatoria: « Sia lodato e ringraziato ogni momento il mio Crocifisso Gesù, vero figlio di Dio e di Maria SS., e il SS. Sacramento! ».
Il figlio: Qui ci vorrebbe la scienza di Dio per annunziare agli uomini ciò che fece il Signore in questa nostra gran Madre, Madre di Dio, sublimissima per amore e carità, che esercita sopra i suoi figli adottivi.
Se un'anima è poi tutta intenta a venerare, amare la Vergine bella qual Madre eletta dalla Divina Provvidenza, coll'amore più intenso, non meno che suo Figlio, Ella si fa tutta per noi al punto che mi disse: Tu, Leopoldo, vivrai di grazia e d'amore, che è il tuo pane quotidiano.
Gesù: Figlio mio, prendi il mio Cuore che e tutto per te!
Mio Gesù, se me l'hai già dato!
Gesù: lo voglio sempre donare, sempre donare, io voglio!
Sia pur forte l'amore che tu porti al tuo Gesù, ma non c'è confronto con quello che ti porto lo.
L'uomo e troppo piccolo per arrivare a comprendere l'amore di un Dio!
« L'adorazione al SS. Sacramento mi vale per ogni bene, per attirare le più elette benedizioni del Signore sopra di me e sopra tutti quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere, avvalorate dal SS. Crocifisso »
« Tanto è l'amore che porto a Gesù che mi sono offerto di soffrire i dolori della Crocifissione, non da me solamente, perché è impossibile colle sole mie forze: mi occorre il braccio di Dio potente e insieme l'amore senza misura di Gesù, per sopportare i tormenti dei martiri!
Volesse il Signore concedermi tanta grazia, affinché cada sopra di me ogni responsabilità: mai che il Santo Pontefice venga biasimato dai cattivi, perché l'amore che porto al nostro Beatissimo Padre, al Vicario del mio Gesù Crocifisso è immenso.
Il mio cuore è sempre in continua battaglia d'amore col mio Gesù ed è in esultanza continua in Dio: in qualunque luogo mi trovo, perfino quando sono in conversazione, parlo bensì, cogli uomini, ma il mio cuore attende il mio Sposo Gesù, il mio tutto ».
Il mio Gesù Crocifisso mi disse di stringermi al suo Cuore, che vuol darmi continuamente prova del suo santo amore …
Gesù mi disse: Figlio, cosa ti manca ancora? »
Mio Dio, mio Gesù; posseggo il mio bene in tutta la sua pienezza, più nulla mi manca!
Lo sai; figlio mio, che il tuo Gesù è qui alla tua presenza collo Spirito, vivo come in cielo?
Mio Dio, come devo contenermi avanti a Te?
Risposta del mio Gesù: Farai come le altre volte, cioè starai alla mia presenza con rispetto.
Gesù: Quando l'uomo ha la disgrazia di cadere in qualche difetto umiliante, il mondo non perdona.
« Solo le anime che amano Dio, perché posseggono la carità di Gesù Cristo e la grande misericordia del Signore, le spoglia del mal abito e gli dona una veste nuova, che fa risaltare la bontà di Dio! Ah! fratelli! avete qualche torto? non vi turbate: corriamo a Gesù, che ci spoglia di questo abito logoro, che da tant'anni non abbiamo smesso d'indossare: è Gesù che ci aspetta per vestirci di nuovo a nuova vita! ».
« Il mio Gesù mi domanda di nuovo cosa mi ha da dare per paga, perché mi ha preso per il suo segretario, e intanto mi dà soavità così ineffabile! ».
Cosa devo rispondere a tanta carità? rispondo come altre volte cioè: la salvezza delle anime del mondo tutto e per me gli ho domandato che voglio il mio Gesù: a qualunque costo il mio Gesù lo voglio tutto per me!
Gesù: Guarda, Leopoldo, questa vita non e luogo di paradiso, ma di sofferenze, ma l'ultimo giorno della tua carriera mortale incomincerai la tua gloria.
Gesù mio Dio! sempre la misericordia di Dio si fa palese!
Caro Leopoldo, vieni sempre a visitarmi nel SS. Sacramento; non trascurare i lavori del Convento; non ci lasceremo mai!
Considera come se lo fossi una mamma e tu il mio piccolo figliuolo e, quando vieni da me, ti pascolo di grazie e di favori!
Ti assicuro, Leopoldo, che il tuo Gesù è tutto tuo!
Gesù: Vedi, figlio mio, il tuo Gesù si fa' tutto per te e cosa vorresti di più?
Sempre sono più evidenti le promesse d'un Dio fatte nella chiesa di S. Dalmazzo!
L'amore di mia Madre, Maria SS. verso di te è immenso!
Oggi è il giorno dedicato al mio Servo S. Francesco: su chi avrà alto lo sguardo al Santo Padre Francesco pioveranno elette benedizioni.
« Mio Gesù, m'affretto sempre per potere stare con Te »
Sì, ma non precipitare: io ti darò salute corporale e sapere nei tuoi lavori materiali.
« Mio Dio, mio Dio, dammi il tuo Cuore tutto per me! ».
Il tuo Gesù è tutto tuo, e cosa vorresti di più? Voglio farti scrivere molto e sarà intitolato « il libro del più alto amore ».
In questo mondo c'è un amor solo, cioè l'amore di Dio; fuori di questo tutti gli altri amori sono terra deforme!
Gesù: Aspetta ancora un momento; non voglio che tu t'allontani da me.
Tu sei tutto mio e io sono tutto tuo: Hai molto da scrivere; abbiamo da fare molte cose!
Eccomi alla presenza del mio Dio, per ascoltare i suoi divini consigli.
Gesù: Mio Leopoldo, amami, voglimi bene tu, in cambio di quei sacerdoti, che non mi servono, o se mi servono lo fanno tanto svogliati da doverli vomitare: invece d'industriarsi alla salvezza delle anime e portarle al mio vivo amore cioè al mio Cuore, non se ne danno per inteso!
Gesù: Perché, Leopoldo, da un po' di giorni ti levi più tardi?
« Vedi, mio buon Gesù, è il mio vivo desiderio, ma ho sempre la febbre che mi trattiene, e ritardo ad avvicinarmi al mio bene di tutti i beni che sei tu, mio amato, mio buon Gesù »
Il figlio: « Mio Dio, lascia che ti ami perdutamente nel tuo Cuore per tutta la eternità! »
Gesù: Guarda, Leopoldo, d'amarmi tanto e non voglio mica, perché non ti va tutto a tuo genio, che tu venga meno al mio amore: nelle prosperità e nelle pene fa' che il tuo Gesù sia sempre il centro del tuo cuore.
Ora va', corri a ricevermi, nella SS. Comunione!
Gesù: Lascia, Leopoldo, che il mondo s'affacendi, lo e tu stiamo insieme uniti in dolci colloqui per alimentare l'anima d'amore, d'affetto divino! Solo Io, il tuo Gesù posso dare questo pane celeste, pascolo degli Angeli.
Non ci lasciamo più Io e tu! Ma non sai, Leopoldo, che io voglio fare cose grandi?
Il figlio: « Quanto ti amo, o mio Dio; sì perché tu ti sei commosso alle mie miserie; ti sei fatto tutto per me; mi vestisti di veste bianca e poi mi hai dato il tuo Cuore da custodire!
Oh, Paradiso, Paradiso! e chi può allontanarsi dal Cuor trafitto di Gesù, fornace, fuoco d'immenso amore?
Mio Dio Altissimo; e quando sarò sciolto da questo legame che mi trattiene quaggiù? quando vedrò la faccia tua Divina? ».
( Continua )
Ogni volta che nel nostro Bollettino, si trovi parole, espressioni o il menomo accenno a santità, intendiamo darvi solo fede puramente umana, sottoponendoci totalmente ai decreti di Sua Santità Urbano VIII e dei Suoi Successori.
N. d. R.