Nel ricordo di Fr. Teodoreto |
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Siamo lieti di poter pubblicare un articolo postumo del compianto Fr. Emiliano, da lui composto in occasione della traslazione della salma del Fr. Teodoreto alla Casa di Carità e che non ha perso nulla della sua attualità, salvo i dati statistici, che ci siamo permessi di aggiornare al 1963.
Ci è gradito ricordare con affetto e gratitudine il nostro esimio collaboratore, rievocando la profondità del suo pensiero in occasione delle nostre ricorrenze giubilari.
Nel mondo moderno, dove spesso predominano valori illusori e frastornanti, Dio e la Chiesa continuano a tessere quel poema di umanità e di grazia, ch'è il riscatto dell'uomo per mezzo dell'uomo per la Città futura, « l'ultima creazione, cui, nel Cristo, sono chiamati, operai necessari d'un disegno divino » tutti gli uomini.
Fr. Teodoreto delle Scuole Cristiane fu uno di questi « eminenti operai », che generò intorno a sé, tutta una gerarchia di valori operanti, in sé e nel grande corpo sociale, « il riscatto dell'uomo dalla servitù della materia », né l'uomo sottrasse all'aculeo del bisogno, ma gli propose la realtà terrena « immagine ed accessione di quella eterna ».
Il suo Istituto Secolare, universalmente conosciuto come l'Unione Catechisti di Torino, s'è votato alla riconsacrazione del mondo del lavoro, mostrando non solo consone, ma congenite al Cristianesimo le realtà sociali e come ognuno di noi, in unione con il Cristo, costituisca ad ogni istante, « un apporto dimensionale al bene che Dio realizza, non senza di noi, nel mondo ».
Le sue scuole per operai hanno per insegna il nome di Casa di Carità per le arti ed i mestieri, le cui parole, non sempre sanamente intese, formulano il programma non solo d'una nuova concezione pedagogico - didattica, ma di reale inserimento dei programmi come perfezione dell'attività singola e sociale nella vita che ci ostiniamo a dire e credere « di massa », gregaria e servile, senza voler ammettere la concezione infra - umana dell'uomo che tale concezione comporta.
La sua vita passò silenziosa ( ma non tacque quando doveva parlare ) ed operosa, continua in quella dei discepoli.
Nato a Vinchio ( Asti ), moriva a Torino, nel Collegio San Giuseppe, il 13 maggio 1954, nell'83° anno di età, da gran tempo universalmente circondato della fama di santità, quando la sua istituzione contava ormai quarant'anni.
Nessun splendore esterno, ma l'attenta e perseverante comunione con Dio, che lo condusse, sulle orme del santo suo Fondatore, a ritessere con la sagacia e la pazienza del filugello, un'opera, che nel suo Istituto religioso era già antica, ma che i tempi e la Provvidenza volevano aperta in nuove forme e con nuovi ordinamenti.
Alla prima fondazione da parte dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole cristiane d'una scuola e d'un istituto professionale medio, che riprese ed esplicito la vecchia « scuola serale » della prima epoca albertina, sottentrò la scuola festiva autonoma poi la serale, pre-serale e festiva, finché le varie iniziative si concretarono e sfociarono in un Istituto d'arti e mestieri d'ordine secondario, ch'è attualmente all'avanguardia delle istituzioni similari, ed in un numero assai grande di corsi e scuole per operai, con propria sede.
Da una recente statistica della Casa di Carità rileviamo:
12 corsi diurni per meccanici generici, aggiustatori - montatori; attrezzisti - stampisti; tornitori - attrezzisti ; fresatori - attrezzisti; rettificatori, elettromeccanici, con 314 allievi.
14 corsi pre-serali per aggiustatori - meccanici, tornitori - attrezzisti, fresatori - attrezzisti, rettificatori, elettromeccanici, con 381 allievi.
7 corsi serali di qualifica biennale per disegnatori particolaristi e meccanici, con 193 allievi.
2 corsi speciali per Aziende, con 46 allievi;
19 corsi per apprendisti, con 590 allievi.
6 corsi presso le Sedi Foranee di Giaveno e Balangero, con 75 allievi:
in totale, corsi 60, allievi 1599.
L'Istituto Secolare dei Catechisti, che dirige questa scuola è in via di sempre maggior incremento che tocca ormai oltre l'Italia, la Spagna e il Perù, nonché varie altre parti del mondo dov'è allo stato iniziale.
I discepoli del pio Fondatore hanno voluto ed ottenuto dalle Autorità religiose e civili di avere con sé, nella loro Casa Madre le spoglie mortali di Fratel Teodoreto, previo consenso dell'Istituto stesso dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Presso la Curia di Torino si è iniziato il processo informativo sulla fama di santità e sulla vita di questo umile Servo di Dio, ch'è nuovo vanto della città del Cottolengo, di Don Bosco, del Cafasso, del Murialdo e di tutta una schiera di eroici operai apostolici.
Giuseppe Savino