La Catechesi ai mendicanti

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« La presentazione organica del mistero cristiano va commisurata sapientemente alle condizioni di coloro ai quali è rivolta.

Non di rado essi sono come - bambini bisognosi ancora di latte e non di cibo solido.

Sempre sono in situazioni personali assai concrete e diverse ».

( Il rinnovamento della catechesi, Conf. Ep. Ital. N. 41 )

Relazione delle attività svolte alla Messa del Povero durante l'anno sociale 1970-71

« Sono molto spiacente di dovervi comunicare che per l'anno in corso non posso presenziare alla vostra benemerita istituzione, della quale è vivo il ricordo ».

« Mi trovo solo, non avendo più nessuno, senza aiuto, senza un conforto, ma pazienza, con forza di animo spero ancora di guarire. Mi creda, essere soli quanto sia disgustoso ».

« Ero tanto cattivo, ma da quando sono venuto con voi sono cambiato e ora non lo sono più tanto ».

« Penso la domenica mattina; come era bello trovarci tutti insieme a pregare e a chiacchierare senza odio, senza guardarci di brutto, senza dirci titoli e parole cattive; si dimentica perfino di essere dei poveri disgraziati ».

Ogni tanto arrivano delle lettere così da luoghi di sofferenza e anche ( perché nasconderlo? ) da luoghi di espiazione.

E il pensiero ricerca tra i volti conosciuti, gli amici che per un po' non verranno alla Messa del Povero, ma che andremo a trovare là dove lo hanno portato di urgenza perché trovato per strada sfinito da un improvviso sbocco di sangue.

Non ha nessuno a cui scrivere le sue tristezze, ma sa che alla Messa del Povero può contare su degli amici.

Oppure la notizia ci viene portata con pena da qualche frequentante: « Mario è morto: l'hanno trovato su una panchina assiderato. Giovanni è stato portato all'ospedale ed è alla fine … ».

Situazioni, episodi della nostra città, di individui che forse abbiamo incontrato per via e che abbiamo scansato.

Ma per la Messa del Povero sono volti noti, familiari di frequentanti da oltre 30 anni, confinati ai margini della vita da malattie, da tare ereditarie, forse anche da colpe ( e chi non ne ha? ).

Volti di fedelissimi, ogni anno più invecchiati, più segnati dagli stenti, dal male, che conosci profondamente perché ti hanno contato mille volte i grandi problemi e le grandi delusioni della loro vita grama.

Volti di nuovi arrivati, un poco spaesati, ma per breve tempo, che entrano presto nel clima di distensione, di serenità della funzione religiosa e della familiare e pur modesta refezione che segue.

Han lasciato la grinta cattiva e lo sguardo sprezzante che li copriva come maschera fuori di qui e si sentono presto in clima di famiglia.

Nessuno chiedo loro che cosa hanno fatto, quali travagli ci siano nella loro vita; non devono presentare le loro carte: l'unica carta valida è quella di fratelli che hanno bisogno.

Non importa se talvolta tentano di ingannarti o di sfruttarti: così forse li spinge a fare la mentalità che si sono andati formando a contatto di una società di cui non hanno più nessuna fiducia, perché non hanno saputo loro stessi meritarsela dalla società.

Capiranno presto che qui le relazioni sono impostate su un altro piano: quello della carità di Cristo « che frequentava i pubblicani e i peccatori », e allora ritrovano nel fondo del loro spirito ancora un poco di quella fiducia che hanno da tempo dimenticata.

Così si è concluso anche questo anno di vita e di attività della Messa del Povero, con i suoi tre momenti di azione per i nostri fratelli più abbandonati.

Il primo momento, quello della assistenza religiosa, ha avuto la parte preponderante.

Quello che più manca a questi nostri fratelli è il senso di una paternità e di un amore di Dio, di un Gesù fratello che comprende, che soffre con loro e in loro, di una famiglia dei figli di Dio in cui la comprensione, il perdono, l'amore devono essere le caratteristiche fondamentali.

E l'unica via per far loro comprendere questa realtà è quella di far loro conoscere il Gesù del Vangelo affinché possano vivere una autentica partecipazione alla vita liturgica e alla Eucaristia.

Per giungere a questo, oltre alla parola fraterna detta nei colloqui a tu per tu, si è cercato di curare in modo particolare la catechesi, la celebrazione delle date liturgiche, la partecipazione alla Santa Messa.

L'inizio delle attività è avvenuto il 6 settembre 1970, per la Sezione di Via Cibrario e il 1° Novembre per quella dei Santi Angeli: in Via Cibrario si è chiuso alla fine di maggio e ai Santi Angeli alla fine di giugno.

La diversità di date di apertura e di chiusura delle due Sezioni consente ai Poveri di usufruire della Assistenza per un periodo che lascia praticamente scoperti due soli mesi all'anno.

Anzi, anche nei due mesi estivi si è potuto realizzare un incontro in luglio ( il 18 luglio festa di San Vincenzo de' Paoli ) e un altro in agosto ( il 15 agosto, festa dell'Assunzione ) per far loro sentire meno la solitudine e l'abbandono durante il periodo di evasione estiva.

Le presenze normali raggiungono le 70-80 unità per Sezione con punte massime di 100: si può calcolare che, in media, la presenze estive siano di 150-160 poveri ogni domenica.

Sottolineate sempre con particolare solennità le feste principali dell'anno liturgico, la Settimana Santa con tutte le funzioni indicate per tali giorni, la festa del Corpus Domini e della Consolata con le suggestive processioni a cui i nostri fratelli tengono molto e a cui partecipano con devozione semplice e convinta.

Anima e base di tutta l'attività spirituale rimane sempre, secondo le indicazioni di Fr. Teodoreto, l'incontro e l'amore a Gesù Crocifisso che, nella sua Passione e Morte coronata dalla Risurrezione, unico può dire la Parola di comprensione e di speranza a chi vive la sua sofferenza sovente senza conforto e senza speranza: l'Adorazione a Gesù Crocifisso, che i nostri fratelli conoscono a memoria, fu in ogni incontro il momento di raccoglimento e di meditazione in preparazione alla partecipazione più sentita al Sacrificio di Gesù nell'Eucaristia.

Il secondo momento, quello della assistenza materiale, fu continuato, secondo le buone tradizioni, con l'aiuto e il servizio per le loro gravi e urgenti necessità.

Fu effettuato il servizio di barbe, di capelli e di pulizia, l'ambulatorio medico gratuito con distribuzione di medicinali tenuto con tanta carità fraterna e tanta comprensione generosa dal Dottor Renato Carnaghi il sabato pomeriggio, la distribuzione di indumenti, per lo più usati, così preziosi specialmente nella stagione invernale e la refezione del sabato e della domenica mattina, talvolta modesta, tal'altra più sostenuta, specialmente in occasione di feste o ricorrenze particolari.

Può sembrare strano, ma anche a Torino c'è gente che ha veramente « fame »: basta vedere con quale avidità questi nostri amici consumano il caldo piatto di pasta asciutta o di risotto, preparato con tanta cura e così bene da Suor Vincenza o da Suor Martina, alle ore 9,30 del mattino della domenica e con quale cura ripongono nei sacchetti di plastica quanto possono avanzare per assicurarsi qualche cosa da mettere sotto i denti la sera.

Vi sono poi alcuni sussidi che vengono dati per provvisorie sistemazioni per la notte, specialmente nella stagione fredda, onde evitare che la notte sia trascorsa all'aperto, col freddo rigido, su panchine o in altri luoghi di fortuna.

Anche la semplice lotteria domenicale che da ai fortunati vincitori la modesta somma di 200 lire ha lo scopo di favorire un sempre modesto aiuto per un po' di latte o pane o … altro.

In due occasioni particolari, Carnevale ed Epifania, si sono organizzati trattenimenti ricreativi con … grande lotteria: ognuno dei 120 partecipanti ha ricevuto un dono: una camicia, un paio di pantaloni o più modestamente un fazzoletto, un paio di calzini, un torroncino, un panettoncino, una bottiglia …

Il terzo momento, quello del sollievo, ha avuto i suoi punti forti nella gita - premio annuale a Notre Dame de la Guérison di Courmayeur e nel pellegrinaggio a Banneux, alla Vergine dei Poveri.

Due confortevoli pullman hanno portato, il giorno 19 giugno, circa 100 dei nostri fratelli più fedeli, ai piedi del Monte Bianco per un pellegrinaggio alla Santissima Vergine, accompagnato da tante preghiere, da una commovente Santa Messa nella bella chiesa di Entrèves e da tanta serenità e allegria, a cui un buon pranzo alla pensione « Stella d'oro » ha dato un notevole contributo.

Il Rosario nella Chiesa di S. Orso ad Aosta ha avuto tra le sue intenzioni anche il ricordo di tutti gli amici e benefattori della Messa del Povero.

Al pellegrinaggio alla Vergine dei Poveri, a Banneux, hanno partecipato alcuni nostri fratelli, a cui era stato richiesto un contributo per le spese, secondo le loro possibilità, segno di un loro sacrificio e di qualche rinuncia per quest'incontro con la Vergine dei Poveri.

Furono giornate di intima spiritualità nel magnifico scenario della foresta in cui sorgono le cappelle e i ricordi delle apparizioni della Madonna nel 1933.

Padre Arbinolo, che diresse le tre giornate di ritiro spirituale colà tenute, seppe rinnovare con la sua suadente e penetrante parola, in tutti, una più autentica e filiale devozione alla Vergine Santa.

La Messa del Povero apre il suo sguardo anche sulle grandi necessità del mondo: per questo volle essere presente con il povero obolo « della vedova evangelica » alla raccolta delle offerte per la giornata missionaria con Lire … e per la giornata del Lebbroso con Lire …

I poveri contribuiscono secondo le loro molto ridotte possibilità: quello che più conta, però, è questa presa di coscienza delle grandi necessità della Chiesa e del Mondo e il senso di carità fraterna che unisce nel vincolo di Cristo tutti i bisognosi e i sofferenti dell'umanità.

La Messa del Povero unisce in un unico spirito di servizio nel nome di Gesù e in perfetta intesa, forze diverse: le buone Suore Figlie della Carità, i Catechisti dell'Unione del Santissimo Crocifisso e di Maria Santissima Immacolata, i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Padri Salesiani, un gruppo di giovani impegnati, il Dottor Renato Carnaghi e tutte le persone che con la loro offerta in danaro, in indumenti, in alimentari o altro rendono possibile la sua attività.

Quest'anno la Messa del Povero ha raggiunto la notevole spesa di Lire 6.435.040 ( seimilioni quattrocentotrentacinquemila quaranta ).

Questa unione di volontà a servizio dei nostri fratelli ha il suo centro in Gesù Crocifisso e in Maria Santissima Immacolata: da Gesù, fratello di tutti, che ci parla di amore nell'offerta completa di Sé per noi: « Nessuno ha carità più grande di colui che da la vita per i suoi fratelli »; da Maria Santissima, la buona Madre di tutti, che si è preoccupata di dissetare gli invitati alle nozze di Cana e che continua la sua materna assistenza anche e soprattutto per i suoi figli più sfortunati, ci viene ogni bene.

Essi soli ridanno fiducia e serenità ai Poveri, ispirano generosità ai benefattori, insegnano a noi che il nostro non è che un umile servizio e che « quando avremo fatto tutto quanto è in nostro potere dovremo riconoscerei servi inutili ».

A Loro il nostro ringraziamento e la preghiera più confidente perché siano con noi per animare, per realizzare, per dare efficacia al lavoro di tutti.

Il Responsabile