Catechismo degli Adulti

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Il Signore

Cat. Chiesa Cat. 446-451; 668-672

289 Nella storia

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Le comunità palestinesi di lingua aramaica, tutte protese alla futura venuta del Messia nella gloria, lo invocavano già come Signore: "Marana tha" ( 1 Cor 16,22; Ap 22,20 ), "Signore nostro vieni!".

Successivamente, nelle comunità ellenistiche di lingua greca, acquista grande importanza la professione di fede: "Gesù è il Signore" ( 1 Cor 12,3; Rm 10,9 ), come condizione per essere salvati.

Nello stesso tempo l'accento si sposta dall'attesa per il futuro alla presenza attuale della salvezza.

290 Secondo l'Antico Testamento, "Signore" ( in ebraico Adonài, in greco Kyrios ) è titolo riservato a Dio: "Io sono il Signore e non v'è alcun altro" ( Is 45,5 ).

Gesù come uomo riceve dal Padre questo nome, "che è al di sopra di ogni altro nome" ( Fil 2,9 ), a motivo della sua obbedienza fino alla morte in croce; ma nella profondità della sua persona da sempre vive insieme a Dio e in perfetta uguaglianza con lui.

La signoria che egli esercita sui singoli credenti e sulla Chiesa, sulla storia degli uomini e sul mondo intero, è quella stessa di Dio, per dare vita e salvezza con la potenza dello Spirito.

Egli non opprime, ma libera e fa crescere.

Chi piega il ginocchio davanti a lui, rimane in piedi davanti ai potenti della terra e non teme il destino o la minaccia di forze oscure. ( 1 Cor 8,5-6 )

291 Nell'universo

Nella fede delle comunità cristiane di cultura ellenistica viene sempre più esplicitata la signoria di Cristo nei confronti dell'universo.

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Ogni creatura è orientata verso di lui fin dal principio e aspetta di trovare in lui la sua verità e il suo compimento.

Le potenze cosmiche sono da lui sottomesse e ricondotte all'armonia, perché il mondo non precipiti nel caos e nel nulla.

Egli trascende l'universo, perché esiste prima di tutte le cose, che "sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" ( Col 1,16; Ef 1,20-23; Col 1,13-20; Col 2,9-10 ).

292 Gesù è il Signore della storia e dell'universo.

Affidando a lui la propria vita, i cristiani sono liberi dall'idolatria, dalla paura e dalla superstizione.

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