Comunicazione e missione |
Tutti possono constatare come «lo sconvolgimento che si verifica oggi nella comunicazione presuppone, più che una semplice rivoluzione tecnologica, il rimaneggiamento completo di ciò attraverso cui l'umanità apprende il mondo che la circonda, e ne verifica ed esprime la percezione [ … ].
I media hanno la capacità di pesare non solo sulle modalità ma anche sui contenuti del pensiero».16
In altri termini, gli strumenti della comunicazione sociale sono ben più che semplici strumenti: essi sono veri e propri agenti di una nuova cultura.
Ogni nuovo medium apparso negli ultimi decenni, con la sua tecnologia, ha parlato un linguaggio suo proprio.
Pensiamo al linguaggio audiovisivo, che caratterizza la televisione e il cinema, o al flusso di parole e musica, che caratterizza la radio, o al piegarsi dello stesso linguaggio verbale alle forme iconiche e figurate, tipiche di internet e di quanto sta emergendo nel campo della telefonia mobile.
Ogni nuovo linguaggio ha un'inevitabile ricaduta antropologica e sociale, ossia condiziona l'esistenza, la mentalità e le relazioni delle persone.
Determina lo sviluppo di atteggiamenti e di sensibilità differenti: ad esempio una maggiore capacità intuitiva rispetto a quella analitico-sistematica, ma anche una diversa organizzazione logica del discorso e del pensiero, del tempo e dello spazio.
Più radicalmente, possiamo dire che i media sono portatori di una nuova cultura nella misura in cui le loro modalità di funzionamento ( ad esempio la capacità di fornire informazioni da qualunque provenienza o di creare contatti a distanza in tempo reale ) portano a mutare il tradizionale rapporto con la realtà e con gli altri uomini e a far valere nuovi paradigmi e modelli di esistenza.
Il sistema dei media, che va definendo i contorni della cultura contemporanea, si presenta articolato e non sempre omogeneo.
I media tradizionali convivono accanto ai nuovi media. I primi sono caratterizzati dalla cosiddetta cultura di massa, ovvero cinema, radio, giornali e televisione.
I secondi sono quelli maggiormente caratterizzati da una forte interattività multimediale il cui simbolo è internet, che consente sia collegamenti personali sia la costituzione di nuove forme di aggregazione sociale.
Ogni mezzo è diverso e va riconosciuto nella sua peculiarità.
Lo scenario è ancora in via di definizione, estremamente fluido.
Accanto al processo di mediatizzazione della società non scompaiono tra le persone importanti e insopprimibili rapporti diretti e non mediati.
È comunque forte il rischio di erosione da parte dei media che tendono a fagocitare ogni tipo di relazione sia personale sia sociale.
Con questa cultura segnata dalla presenza incisiva e capillare dei media siamo chiamati a confrontarci, coniugando la passione per il Vangelo con il discernimento intellettuale, e lo sguardo di fede con l'interpretazione dei fenomeni.
Così potremo intraprendere quel cammino di inculturazione della fede e di evangelizzazione della cultura che è la questione centrale di questo inizio millennio.17
Non si tratta semplicemente di aggiornarsi o adeguarsi: occorre domandarsi come deve essere rimodellato l'annuncio del Vangelo e come avviare un dialogo con i mezzi di comunicazione sociale, e non solo attraverso di essi, nella consapevolezza che sono interlocutori con cui è necessario confrontarsi.
Indice |
16 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Aetatis novae 4 |
17 | Pontificio consiglio della cultura, Per una pastorale della cultura 4-6 |