Comunicazione e missione |
La comunicazione può offrire nuove vie e dare maggiore sviluppo alla testimonianza della carità.
La comunicazione sociale facilita infatti la relazione con gli altri, favorisce gli scambi e le collaborazioni anche a livello internazionale, fa conoscere e rende maggiormente consapevoli « delle gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono ».62
In quanto fattore di comunione e di condivisione, la comunicazione è da considerare espressione eminente della carità, capace di condurre dalla conoscenza all'impegno.
Aiuta la Chiesa a mettersi in contatto con la gente, a conoscerne bisogni e attese, a creare sensibilità e partecipazione, a dare risposte.63
Per questo la Chiesa invita i professionisti della comunicazione a non servire i soli interessi economici, commerciali e politici particolari, ma a porsi in ascolto e a servizio delle persone e della comunità.
« I comunicatori devono cercare di comunicare con la gente.
Devono imparare a conoscere i bisogni reali della gente, essere informati sulle loro lotte; devono saper presentare tutte le forme di comunicazione con quella sensibilità che la dignità dell'uomo esige ».64
La parrocchia stessa, luogo per eccellenza della carità pastorale, potrà diventare un centro di comunicazione incarnata, concreta e alternativa capace di far sentire la sua voce nel territorio.
La parrocchia, infatti, « deve farsi carico di tutti i problemi umani che accompagnano la vita di un popolo, per assicurare il contributo che la Chiesa può e deve portare ».65
Nel prossimo futuro, i mezzi della comunicazione saranno apportatori di bene o di male?
Dipenderà dalle scelte compiute dall'uomo, dalla sua saggezza e dai principi etici a cui s'ispirerà.
La Chiesa è consapevole di dover esercitare nel mondo dei media una funzione profetica, denunciando il male e l'ingiustizia e incoraggiandone l'uso soprattutto per raccontare il bene e il Vangelo vivo e vissuto.
Testimoniare la verità ultima dell'amore ( 1 Cor 13 ) è la migliore comunicazione che la Chiesa possa operare.
La comunicazione sociale, in tale prospettiva, può fare di più e meglio.
Se prevalgono i meri interessi commerciali o ideologici, la comunicazione mediale si riduce alla stregua di una merce da piazzare con ogni mezzo.
La Chiesa richiama i comunicatori alle loro responsabilità e da parte sua si impegna a formare nuovi comunicatori: « Il mondo è nelle vostre mani. [ … ]
Voi siete più importanti del successo, valete più di qualsiasi somma di denaro. [ … ]
Considerate la comunicazione come una parte del rapporto d'amore per il prossimo».66
Indice |
62 | Gaudium et Spes 1 |
63 | Consiglio episcopale permanente, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese 4 |
64 | Giovanni Paolo II, Discorso agli operatori dei mass-media 4 a Los Angeles |
65 | C. E. I. Comunione e comunità 44 |
66 | Giovanni Paolo II, Discorso agli operatori dei mass-media 7-8 a Los Angeles |