Comunicazione e missione |
Il lettore, il telespettatore, il radioascoltatore, il navigatore della rete internet è il vero protagonista della comunicazione.
Chi fruisce dei prodotti mediali può sancirne il successo o il fallimento.
Su di essi, con l'obiettivo di affinarne le capacità critiche e le aspettative culturali, occorre intervenire per migliorare la qualità dei media e la loro corretta fruizione.
Tutti, e in particolare le nuove generazioni, dovranno essere in grado di interagire con l'universo dei media in modo critico e creativo, acquisendo una nuova "competenza mediale" per essere a pieno titolo cittadini di questo tempo.75
Ogni agenzia educativa dovrà farsi carico di questo compito: la famiglia, la parrocchia, la scuola, le associazioni.
La Chiesa ha raccomandato con insistenza l'educazione ai media a partire dal decreto conciliare Inter mirifica: « Poiché il retto uso degli strumenti della comunicazione sociale, che sono a disposizione di recettori di ogni età e preparazione culturale, esige una loro adatta e specifica preparazione teorica e pratica, le iniziative atte a questo scopo - soprattutto se destinate ai giovani -, siano favorite e largamente diffuse nelle scuole cattoliche di ogni grado, nei seminari e nelle associazioni dell'apostolato dei laici, e vengano ispirate ai principi della morale cristiana».76
A questa responsabilità educativa non è legittimo sottrarsi.
Lo sviluppo delle tecnologie comunicative comporta nuove competenze critiche ed esige una reale partecipazione democratica.
Diviene sempre più urgente formare sia i destinatari che i comunicatori sulla base dei principi cristiani.77
In particolare «le università, i collegi, le scuole e i programmi educativi cattolici a tutti i livelli dovrebbero offrire corsi a vari gruppi, seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose o animatori laici [ … ], insegnanti, genitori e studenti, così come una formazione più avanzata in tecnologia, gestione, etica e politica delle comunicazioni a coloro che si preparano a operare nell'ambito dei mezzi di comunicazione sociale o a svolgere ruoli decisionali, inclusi quanti operano nel campo delle comunicazioni sociali della Chiesa».78
È fondamentale, inoltre, che nelle istituzioni formative cattoliche ci siano sempre più ricercatori e studiosi che sappiano affrontare e approfondire tematiche inerenti le questioni culturali legate all'incidenza dei media e delle nuove tecnologie.
Indice |
75 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 48 |
76 | Inter Mirifica 16 |
77 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 63-70. 107 |
78 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, La Chiesa e Internet 11 |