Comunicazione e missione |
Nell'ambito delle comunicazioni sociali si trovano ad operare, da tempo e con particolari carismi, alcuni istituti di vita consacrata e società di vita apostolica.
In molti casi hanno dato vita ad iniziative editoriali di grande diffusione e prestigio che svolgono un importante servizio di informazione e di formazione, in campo culturale e religioso.
Essi offrono un servizio delicato e prezioso.
Quanto realizzato con merito e spirito profetico nel passato richiede un costante impegno di rinnovamento e di integrazione, che deve trovare l'attenzione e il sostegno della comunità ecclesiale, nel quadro di una progettualità organica.124
Anche le iniziative promosse nel campo dei media dai religiosi esigono un alto grado di responsabilità e un forte senso di comunione ecclesiale, affinché siano sempre fonte di crescita nella fede e strumento di promozione di un'autentica cultura cattolica.
I superiori sono tenuti a vigilare «affinché i membri rispettino fedelmente le norme canoniche in materia, e cureranno in modo particolare le case editrici, librerie, ecc. collegate con l'istituto, perché siano uno strumento apostolico efficace e fedele alla Chiesa e al suo magistero».125
Alle società e agli istituti religiosi votati all'apostolato delle comunicazioni sociali viene chiesto di cooperare alle altre iniziative ecclesiali con uno stile di collaborazione e di comunione.
Gli istituti sorti «con la finalità dell'apostolato delle comunicazioni sociali devono collaborare strettamente tra di loro e tenersi in fattivo contatto con gli uffici diocesani, nazionali, regionali o continentali, per impostare un programma comune relativo alle opere di apostolato in questo settore».126
Insieme a vescovi, presbiteri e laici, anche i consacrati hanno l'obbligo di «collaborare alla specifica formazione cristiana in questo settore»127 sia in riferimento alla loro presenza nelle scuole e nei luoghi formativi sia in ragione dello specifico messaggio spirituale di cui sono portatori.
« In questo compito educativo, volto a formare sapienti recettori ed esperti comunicatori, le persone consacrate sono chiamate ad offrire la loro particolare testimonianza sulla relatività di tutte le realtà visibili, aiutando i fratelli a valorizzarle secondo il disegno di Dio, ma anche a liberarsi dalla cattura ossessiva della scena di questo mondo che passa ( 1 Cor 7,31 ) ».128
Agli istituti che reggono università e centri accademici è inoltre richiesto uno specifico impegno per l'approfondimento scientifico e per un'opera di ricerca nei riguardi della comunicazione sociale.129
Le aggregazioni laicali sono una ricchezza per la Chiesa che è in Italia.
Esse contribuiscono alla pratica della vita cristiana secondo gli obiettivi fissati nei rispettivi statuti.
Ricorrono alla comunicazione sociale in vari modi: notiziari interni, pubblicazioni, siti internet.
Alcune hanno una propria casa editrice.
Spesso sono dotate di un ufficio stampa e curano la presenza sui media.
È importante che anche il loro impegno si attui nel contesto della comunione ecclesiale, in collaborazione con le realtà istituzionali della Chiesa, secondo i diversi livelli e le competenze di ciascuno, non mancando di attivare e sviluppare forme di coordinamento a livello diocesano, regionale e nazionale.
Associazioni, movimenti e gruppi possono contribuire in modo rilevante alla formazione degli utenti della comunicazione mediale affinando le capacità critiche e il senso di cittadinanza nella cultura dei media.
Un servizio di particolare rilevanza è svolto dalle realtà che si interessano in modo specifico della comunicazione.
Indice |
124 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Aetatis novae 30 |
125 | Congr. dottrina della fede, Istruzione circa alcuni aspetti dell'uso degli strumenti di comunicazione sociale nella promozione della dottrina della fede 16,5 |
126 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 177 |
127 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 110 |
128 | Giovanni Paolo II, Vita consecrata 99 |
129 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali,
Communio et progressio 113; Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Aetatis novae 32 |