Catechismo della Chiesa Cattolica |
1006 La morte |
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« In faccia alla morte l'enigma della condizione umana diventa sommo ».550 Per un verso la morte corporale è
naturale, ma per la fede essa in realtà è « salario del peccato » |
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E per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua Risurrezione. ( Rm 6,3-9; Fil 3,10-11 ) |
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1007 La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un'urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo illimitato per realizzare la nostra esistenza.
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1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazione della Sacra Scrittura ( Gen 2,17; Gen 3,3; Gen 3,19; Sap 1,13; Rm 5,12; Rm 6,23 ) e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell'uomo.554 |
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Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato. ( Sap 2,23-24 ) « La morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stata esentato se non avesse peccato »556 è pertanto « l'ultimo nemico » dell'uomo a dover essere vinto. ( 1 Cor 15,26 ) |
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1009 La morte è trasformata da Cristo. |
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Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subito la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa, ( Mc 14,33-34; Eb 5,7-8 ) egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione. ( Rm 5,19-21 ) |
Indice |
550 | Gaudium et spes 18 |
554 | Concilio di Trento |
556 | Gaudium et spes 18 |