Catechismo della Chiesa Cattolica |
1204 Liturgia e culture |
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La celebrazione della Liturgia deve quindi corrispondere al genio e alla cultura dei diversi popoli.73 Affinché il Mistero di Cristo sia « rivelato … a tutte le
genti perché obbediscano alla fede » |
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La moltitudine dei figli di Dio, infatti, ha accesso al Padre, per rendergli gloria, in un solo Spirito, con e per mezzo della propria cultura umana, assunta e trasfigurata da Cristo. |
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1205 « Nella Liturgia, e segnatamente in quella dei sacramenti, c'è una parte immutabile, perché di istituzione divina, di cui la Chiesa è custode, e ci sono parti suscettibili di cambiamento, che essa ha il potere, e talvolta anche il dovere, di adattare alle culture dei popoli recentemente evangelizzati ».75 |
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1206 « La diversità liturgica può essere fonte di arricchimento, ma può anche provocare tensioni, reciproche incomprensioni e persino scismi. In questo campo è chiaro che la diversità non deve nuocere all'unità. Essa non può esprimersi che nella fedeltà alla fede comune, ai segni sacramentali, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, e alla comunione gerarchica. L'adattamento alle culture esige anche una conversione del cuore e, se è necessario, anche rotture con abitudini ancestrali incompatibili con la fede cattolica ».76 |
Indice |
73 | Sacrosanctum concilium 37-40 |
74 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 53 |
75 | Giovanni Paolo II,
Vigesimus quintus annus 16; Sacrosanctum concilium 21 |
76 | Giovanni Paolo II,
Vigesimus quintus annus 16; Sacrosanctum concilium 21 |