Formazione liturgica nei seminari |
1. A norma della Costituzione Sacrosanctum Concilium, « la sacra liturgia, nei seminari e negli studentati religiosi, va computata tra le materie necessarie e più importanti, nelle facoltà teologiche invece tra le materie principali, e va insegnata sotto l'aspetto sia teologico e storico, sia spirituale, pastorale e giuridico ».80
Pertanto l'insegnamento della liturgia deve essere impostato in maniera da soddisfare alle necessità odierne:
a) la riforma liturgica iniziata dal Concilio Vaticano II e ora felicemente condotta a termine va intesa alla luce della tradizione liturgica non solo occidentale, ma anche delle Chiese Orientali;81
b) poiché lo stesso Concilio Vaticano II ha promosso l'aggiornamento liturgico tenendo conto dell'indole e delle tradizioni dei popoli,82 si richiede un maggiore e più accurato studio sia storico sia teologico, per non recare pregiudizio all'autentico spirito liturgico;
c) nel dialogo ecumenico sono molteplici e difficili le questioni che sorgono dalla liturgia, sia circa la dottrina del sacrificio della messa, dell'ordine e degli altri sacramenti, sia circa quella prassi pastorale che è descritta nel Direttorio ecumenico e negli altri documenti della Sede Apostolica;
d) in particolar modo, infine, poiché legem credendi lex statuat supplicandi, la tradizione liturgica deve essere così approfondita da portare luce alle questioni, oggi discusse, sia dottrinali sia disciplinari circa il mistero del Cristo, la Chiesa, i sacramenti.
La sacra liturgia inoltre, aprendo nella preghiera la sorgente del mistero cristiano, diventa per gli alunni alimento della vita spirituale e favorisce grandemente l'unità tra le varie discipline teologiche.
2. L'indice degli argomenti qui proposti non intende descrivere le linee immutabili dell'insegnamento del corso liturgico, che invece richiede l'ordinamento suggerito dalle circostanze.
Siccome a norma della Ratio fundamentalis per la formazione sacerdotale la preparazione degli alunni va iniziata con l'introduzione al mistero del Cristo e della storia della salvezza, « affinché essi comprendano il significato degli studi ecclesiastici, la loro struttura e il loro fine pastorale, e nel contempo siano anche aiutati a dare solido fondamento alla loro fede, capire più profondamente e abbracciare con maggiore maturità la vocazione sacerdotale »,83 non si potrà ottenere questo se nello stesso tempo non si farà un'idonea introduzione alla liturgia, che costituisca o una parte del corso introduttivo, oppure sia fatta come corso speciale all'inizio del curriculum degli studi: si illustri la funzione della sacra liturgia nell'economia della salvezza, nella vita della Chiesa e nella vita spirituale di ogni cristiano.
Sarà utilissima agli alunni già in questo inizio del corso anche una breve esposizione della messa e delle ore maggiori dell'ufficio divino.
3. Parimenti l'ordine degli argomenti che descriveremo più avanti si può opportunamente cambiare, perché meglio si armonizzi con le altre discipline e con la vita del seminario stesso.
Così, per esempio, uno studio più accurato del capitolo I della Costituzione sulla sacra liturgia sarà più utilmente recepito dagli alunni che hanno già iniziato lo studio della teologia.
Parimenti è talvolta utile trattare dell'anno liturgico e illustrarne i vari tempi quando vengono celebrati.
Così lo studio della liturgia dei sacramenti si potrà opportunamente unire allo studio della teologia dei sacramenti.
4. L'intera materia qui proposta non viene indicata quasi che il docente debba insegnarla tutta nelle sue lezioni.
Egli faccia una scelta degli argomenti, che consenta agli alunni una visione essenziale almeno per sommi capi di tutta la liturgia, evitando quelle lacune che potrebbero nuocere alla preparazione dei futuri sacerdoti.
Gli argomenti particolari non trattati nelle lezioni vengano proposti agli alunni affinché, o individualmente o in piccoli gruppi, possano studiarli accuratamente secondo quei metodi che nelle altre discipline hanno dato ottimi frutti.
5. Il docente di liturgia non dimentichi che il suo compito principale è di aiutare gli alunni ad approfondire quei medesimi testi liturgici che essi dovranno assimilare pienamente, in modo da diventare sacerdoti capaci di condurre il popolo a una consapevole e attiva partecipazione al mistero del Cristo.
6. Quando si consiglia di accostarsi alle antiche fonti e di approfondirle - come spesso si fa nel presente indice - si vuole significare la meta ideale da conseguire negli studi, ma che tuttavia si potrà, di fatto, ottenere solamente secondo la possibilità dei singoli seminari.
7. Si abbia diligente cura di collegare convenientemente la liturgia con le altre discipline insegnate in seminario, come è detto nell'Istruzione ai nn. 53-57.
Ci sono inoltre molte questioni connesse, riguardanti specialmente la dottrina dei sacramenti e la loro amministrazione dal punto di vista pastorale, questioni che possono essere trattate dall'insegnante di liturgia o da altri insegnanti; si evitino pertanto lacune o inutili ripetizioni; piuttosto però si cercherà di avere una cooperazione interdisciplinare affinché gli argomenti liturgici, dogmatici, canonici, storici e pastorali di una stessa questione vengano spiegati più profondamente e con maggior frutto.
Indice |
80 | Sacrosanctum Concilium n. 16; cfr. Decr. Optatam totius, n. 16 |
81 | Cfr. Ratio fundamentalis, n. 79; |
82 | Cfr. Cost. Sacrosanctum Concilium, nn. 37-40 |
83 | Ratio fundamentalis n. 62 |