Il dialogo e l'annuncio |
Il Signore Gesù ha affidato ai suoi discepoli il mandato di annunciare il Vangelo.
Questo avvenimento è riportato da tutti e quattro i vangeli e dagli Atti degli Apostoli, anche se vi sono delle sfumature nelle differenti narrazioni.
Nel vangelo secondo Matteo, Gesù dice ai suoi discepoli: "Ogni Autorità nel cielo e sulla terra è stata data a me.
Perciò andate e ( fate ) prendete dei discepoli in tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutti i comandamenti che vi ho dato; io sono con voi sempre, fino alla fine dei tempi" ( Mt 28,18-20 ).
Nel vangelo secondo Marco il comandamento viene dato in maniera più succinta: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo all'intera creazione.
Colui che crede e viene battezzato sarà salvato; ma colui che non crederà sarà condannato." ( Mc 16,15-16 ).
Nel vangelo secondo Luca, l'espressione è meno diretta.
Così, è scritto che il Cristo debba soffrire e debba risorgere dalla morte il terzo giorno; e che nel Suo Nome bisogna predicare il pentimento e il perdono dei peccati a tutte le nazioni, cominciando da Gerusalemme.
Voi siete testimoni di queste cose" ( Lc 24,46-48 ).
Negli Atti degli Apostoli, l'importanza della testimonianza è accennata: "Ma voi riceverete ( il potere ) la forza quando lo Spirito Santo sarà venuto sopra di voi; e voi sarete i miei testimoni a Gerusalemme e in tutta la Giudea e nella Samaria e fino agli estremi confini della terra" ( At 1,8 ).
Nel vangelo secondo Giovanni, la missione è espressa in maniera ancora differente: "Come Tu hai mandato me nel mondo, io ho mandato loro nel mondo" ( Gv 17,18 ); "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi" ( Gv 20,21 ).
L'annuncio della Buona Novella a tutti gli uomini, la testimonianza, il fare discepoli, il battezzare, l'insegnare: tutti questi aspetti rientrano nella missione evangelizzatrice della chiesa, e devono essere visti alla luce della missione compiuta da Gesù stesso, la missione che Gli è stata affidata dal Padre.
Gesù ha proclamato il vangelo che veniva da Dio dicendo: "Il tempo è compiuto, e il Regno di Dio è in mezzo a voi, pentitevi e credete al vangelo" ( Mc 1,14-15 ).
Questo passaggio riassume il mistero di Gesù: Egli non proclama questa Buona Novella solo a parole, ma anche con le Sue opere, il Suo comportamento e le Sue scelte, col messaggio reso da tutta la sua vita e tramite la Sua morte e la sua resurrezione.
Le sue parabole, i Suoi miracoli, gli esorcismi che Egli ha operato, si riconducono tutti al Regno di Dio che Egli annuncia.
E questo Regno non è semplicemente qualcosa che dev'essere predicata, come se non avesse alcun legame con la sua persona.
Gesù ha dichiarato esplicitamente che è attraverso di Lui e in Lui che il Regno di Dio fa il suo ingresso all'interno del mondo ( cfr Lc 17,20-22 ), e che in Lui il Regno è già in mezzo a noi, anche se esso ha bisogno di crescere fino alla sua pienezza.18
Il Suo insegnamento è confermato dalla Sua vita.
"Anche se rifiutate di credere in me, almeno credete nelle opere che compio" ( Gv 10,38 ).
Analogamente, le Sue azioni sono spiegate dalla Sua parola che sgorga dalla Sua consapevolezza di essere una sola cosa con il Padre.
"Vi dichiaro solamente che il Figlio non può far nulla da Sé stesso, Egli può fare ciò che vede fare dal Padre" ( Gv 5,19 ).
Nell'interrogatorio di fronte a Pilato, Gesù afferma di essere venuto nel mondo "per rendere testimonianza alla verità" ( Gv 18,37 ).
Anche il Padre Gli rende testimonianza, sia tramite le parole pronunciate dal cielo, sia nelle opere e nei segni miracolosi che Gesù è abilitato a compiere.
È lo Spirito che "sigilla" la testimonianza di Gesù, autenticandola ( cfr Gv 3,32-35 ).
Indice |
18 | Nella Chiesa primitiva, Il Regno di Dio è identificato col Regno di Cristo ( cf. Ep 5,5; Rv 11,15; 12,10 ). Vedi anche Origene, in Mt 14:7; Hom. in Lk 36, in cui chiama Cristo autobasileia, e Tertulliano, Adv. Marc. IV, 33,8: "In evangelio est Dei Regnum, Christus ipse". Sulla corretta comprensione del termine "regno", vedi la relazione della Commissione Teologica Internazionale ( 8 Ottobre 1985 ): Temi Scelti di Ecclesiologia, No. 10,3. |