Cerimoniale dei Vescovi |
221. « La Chiesa ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il corpo stesso del Signore, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli »;112 anzi ogni celebrazione liturgica si appoggia fondamentalmente sulla parola di Dio.113
Il vescovo si preoccupi dunque che tutti i fedeli acquistino capacità di ascoltare e meditare il mistero di Cristo, proposto nell'antico e nel nuovo testamento, facendovi precedere una opportuna preparazione spirituale.
222. Per questo le sacre celebrazioni della parola di Dio sono molto utili nella vita sia dei singoli che delle comunità, per infiammare lo spirito e promuovere la vita spirituale, per accendere un amore più intenso verso la parola di Dio e per compiere una celebrazione più fruttuosa sia dell'eucaristia, sia degli altri sacramenti.
223. Conviene dunque che le celebrazioni della parola di Dio siano tenute soprattutto nelle vigilie delle feste più solenni, in alcune ferie di avvento e di quaresima, nelle domeniche e giorni festivi, sotto la presidenza del vescovo, specialmente nella chiesa cattedrale.
224. Le celebrazioni della parola di Dio mostrino chiaramente il rapporto con la liturgia della parola nella messa.
225. Il vescovo, accolto nel modo descritto più sopra al n. 79, nel secretarium o in un altro luogo opportuno indossa sopra il camice la croce pettorale, la stola, e il piviale di colore conveniente e, di norma, riceve la mitra e il pastorale.
Lo assistono due diaconi, rivestiti dei paramenti liturgici del loro ordine.
In loro mancanza però, prestano assistenza al vescovo due presbiteri che sopra la veste talare indossano il camice o la cotta.
226. Dopo i riti iniziali ( canto, saluto e orazione ) vengono proclamate una o più letture dalla sacra scrittura, intercalate o da salmi o da momenti di silenzio; nell'omelia la parola di Dio viene spiegata all'assemblea dei fedeli e applicata alla loro vita.
Dopo l'omelia, si osservi opportunamente il silenzio per meditare la parola di Dio.
Quindi l'assemblea dei fedeli preghi con un cuore solo e a una sola voce con una litania o in altro modo adatto a promuovere la partecipazione.
Infine sia sempre recitato il Padre nostro.
Il vescovo che presiede la celebrazione conclude con una orazione e benedice il popolo, come è descritto più sotto ai nn. 1120-1121.
Quindi uno dei diaconi o dei ministri congeda il popolo, dicendo: Andate in pace, cui tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio.
Indice |
112 | Conc. Vat. II, Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione, Dei Verbum, n. 21 |
113 | Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, Introduzione, n. 3 |